Mi piacerebbe capire cosa provano le amanti ...

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Eccicredo


Sogni e progetti. ;)
Da terra conviene progettare la rotta, se si riesce a farlo destramente, ma quando si è per mare bisogna correre col vento che c’è.
(Alceo)

;)

EDIT: io ai sogni, preferisco il desiderio.
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Da terra conviene progettare la rotta, se si riesce a farlo destramente, ma quando si è per mare bisogna correre col vento che c’è.
(Alceo)

;)

EDIT: io ai sogni, preferisco il desiderio.
Il desiderio é rumore di fondo. Brusio costante. Almeno per me.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Il desiderio é rumore di fondo. Brusio costante. Almeno per me.
Per il desiderio serve ascolto quieto e calmo.

Fermarsi. :)

I sogni, tutto sommato, sono molto più controllabili e razionali. Sicuramente collocabili in contesti rassicuranti.

A me piace lo sconosciuto, innanzitutto in me...nonostante mi faccia tremare le ginocchia...anzi, molto probabilmente proprio perchè mi fa tremare le ginocchia :D

Fin da piccola, sono sempre stata affascinata dai mostri sotto al letto, dalle cantine e dalle soffitte abbandonate...con gli anni ho imparato che non necessariamente serve cercarle fuori di sè, per trovarle...e certe ombre sono assolutamente sensuali ed eccitanti :rolleyes:

Un caro amico mi ha detto, quando sbattevo preda del brusio di fondo, tacitulus taxim...aveva ragione. :)
 

thomas

Utente
Sto cercando pero' anche di capire cosa provino le amanti e quali siano le bugie che devono subire loro (perché chi mente, mente a tutti).

[...]

Ho letto molta letteratura sulla figura dell'amante; il tutto riassumibile in :
- sono persone che hanno dei problemi a relazionarsi con i vari partner
- non capiscono che portano spesso nuova linfa al matrimonio di lui, immolandosi ad una causa persa.
- non capiscono che se fossero oggetto di vero amore, lui farebbe il grande passo di lasciare la famiglia invece di trovare scuse tipo:
  • Vorrei lasciare mia moglie ma i bimbi sono piccoli
  • Adesso non posso lasciarla, pero' amo solo te e con lei non ho alcun rapporto da quando ci sei tu
  • Perché mi fai del male? Lo sai che se potessi l'avrei già lasciata..se tu mi amassi quanto io amo te, mi capiresti.

etc. etc.

Dato che per natura l'essere umano sceglie la situazione che lo fa stare meglio, significa che le amanti si amano poco? Significa che hanno davvero un sacco di problemi? sono masochiste?
Ovviamente ogni caso puo' essere diverso, ma per analizzare il fenomeno nel complesso é necessario generalizzare un po'...
Mi scuso anche per aver considerato solo il caso "amante donna". Credo si tratti di situazioni culturalmente molto diverse.
Provo a dare una risposta al quesito iniziale.

Temo che la tua considerazione delle (femminile) amanti sia un po' distorta. La amante non è un soggetto debole come vorrebbe l'immaginario collettivo. Si tratta perlopiù di un retaggio del passato, un pensiero "vecchio" di quando le donne non potevano sopravvivere che non un uomo.

L'amante (femminile) oggi è quella che generalmente ha più potere, anche il potere del mentire.
Non dimentichiamo che questa (amante) può avere a sua volta una famiglia o comunque far parte di una coppia.

Non è vero che chi mente lo fa con tutti. Quello (o quella) che si comporta in questo modo è un bugiardo patologico. Chi mente per sostenere una situazione che non esisterebbe altrimenti: mente per opportunità. Le più frequenti bugie di questo tipo avvengono all'interno del matrimonio e in assenza di amanti.

La letteratura sulle (femminile) amanti è una letteratura tendenzialmente di parte. Descrive queste figure come "deboli" e vittime di una situazione più forte di loro. Ma la realtà è diversa, specie nei tempi più moderni.

Da un punto di vista meramente razionale: la amante è una donna che per spirito evolutivo e/o intelligenza irrazionale: decide semi-inconsciamente di accaparrarsi un maschio non suo. Poco importa se è stato lui a "provarci". La scelta di instaurare una relazione è sempre condivisa.
Il fatto che la situazione in cui queste talvolta si catapultino sia più grande di loro è ciò che nella letteratura le fa descrivere come vittime, quali non sono. Chiunque facesse una scelta come la loro: finirebbe nella medesima condizione.

E' vero però che molte amanti e molti amanti sono persone che hanno difficoltà a relazionarsi con i partner. In genere si tratta di disturbi affettivi causati da disturbi della personalità più o meno gravi.
La stessa cosa però si può dire delle coppie sposate in cui uno (o entrambi) devono avere rapporti extra per poter convivere in casa.

E' invece falso che l'amante non possa essere oggetto di vero amore, anche quando questo non è abbastanza forte per staccare lo sposato dalla propria famiglia.

Ciò è possibile (e persino frequente) per via del costo (sia monetario che umano) che può avere una separazione, specie per un uomo. E' vero che spesso non possono lasciarla e che non si tratta quindi di una decisione arbitraria quella di far restare l'amante nel ruolo di amante: non c'è altra possibilità.

E' vero che l'umano per sua natura sceglie la condizione che lo fa star meglio, tuttavia non va mai trascurato l'aspetto della possibilità e degli effetti collaterali di un cambiamento.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Per il desiderio serve ascolto quieto e calmo.

Fermarsi. :)

I sogni, tutto sommato, sono molto più controllabili e razionali. Sicuramente collocabili in contesti rassicuranti.

A me piace lo sconosciuto, innanzitutto in me...nonostante mi faccia tremare le ginocchia...anzi, molto probabilmente proprio perchè mi fa tremare le ginocchia :D

Fin da piccola, sono sempre stata affascinata dai mostri sotto al letto, dalle cantine e dalle soffitte abbandonate...con gli anni ho imparato che non necessariamente serve cercarle fuori di sè, per trovarle...e certe ombre sono assolutamente sensuali ed eccitanti :rolleyes:

Un caro amico mi ha detto, quando sbattevo preda del brusio di fondo, tacitulus taxim...aveva ragione. :)
Ognuno ha il suo Locus Amoenus costruito a propria immagine e somiglianza. Il mio sembra uscito dalle pagine di neuromante. Come quando vai a farti un giretto in barca su una barca che conosci molto bene. Ci sono tutta una serie di suoni con cui la realtà ti comunica che tutto é come dovrebbe essere.
Sul fatto di andarsi a cercare i mostri sotto il letto mi ci ritrovo tantissimo anch'io, Solo che poi devo vincere io.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Provo a dare una risposta al quesito iniziale.

Temo che la tua considerazione delle (femminile) amanti sia un po' distorta. La amante non è un soggetto debole come vorrebbe l'immaginario collettivo. Si tratta perlopiù di un retaggio del passato, un pensiero "vecchio" di quando le donne non potevano sopravvivere che non un uomo.

L'amante (femminile) oggi è quella che generalmente ha più potere, anche il potere del mentire.
Non dimentichiamo che questa (amante) può avere a sua volta una famiglia o comunque far parte di una coppia.

Non è vero che chi mente lo fa con tutti. Quello (o quella) che si comporta in questo modo è un bugiardo patologico. Chi mente per sostenere una situazione che non esisterebbe altrimenti: mente per opportunità. Le più frequenti bugie di questo tipo avvengono all'interno del matrimonio e in assenza di amanti.

La letteratura sulle (femminile) amanti è una letteratura tendenzialmente di parte. Descrive queste figure come "deboli" e vittime di una situazione più forte di loro. Ma la realtà è diversa, specie nei tempi più moderni.

Da un punto di vista meramente razionale: la amante è una donna che per spirito evolutivo e/o intelligenza irrazionale: decide semi-inconsciamente di accaparrarsi un maschio non suo. Poco importa se è stato lui a "provarci". La scelta di instaurare una relazione è sempre condivisa.
Il fatto che la situazione in cui queste talvolta si catapultino sia più grande di loro è ciò che nella letteratura le fa descrivere come vittime, quali non sono. Chiunque facesse una scelta come la loro: finirebbe nella medesima condizione.

E' vero però che molte amanti e molti amanti sono persone che hanno difficoltà a relazionarsi con i partner. In genere si tratta di disturbi affettivi causati da disturbi della personalità più o meno gravi.
La stessa cosa però si può dire delle coppie sposate in cui uno (o entrambi) devono avere rapporti extra per poter convivere in casa.

E' invece falso che l'amante non possa essere oggetto di vero amore, anche quando questo non è abbastanza forte per staccare lo sposato dalla propria famiglia.

Ciò è possibile (e persino frequente) per via del costo (sia monetario che umano) che può avere una separazione, specie per un uomo. E' vero che spesso non possono lasciarla e che non si tratta quindi di una decisione arbitraria quella di far restare l'amante nel ruolo di amante: non c'è altra possibilità.

E' vero che l'umano per sua natura sceglie la condizione che lo fa star meglio, tuttavia non va mai trascurato l'aspetto della possibilità e degli effetti collaterali di un cambiamento.
:facepalm:


Ovvero come combattere stereotipi a colpi di stereotipi.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ognuno ha il suo Locus Amoenus costruito a propria immagine e somiglianza. Il mio sembra uscito dalle pagine di neuromante. Come quando vai a farti un giretto in barca su una barca che conosci molto bene. Ci sono tutta una serie di suoni con cui la realtà ti comunica che tutto é come dovrebbe essere.
Sul fatto di andarsi a cercare i mostri sotto il letto mi ci ritrovo tantissimo anch'io, Solo che poi devo vincere io.

E' vero. Io li chiamo paesaggi dell'anima.
Mi ritrovo nel neuromante...anche se poi io non riesco a fermarmi lì, vado in posti dove l'umano non esiste proprio, oltre la distopia. Ho bisogno della non esistenza. Ma in fondo è esattamente il luogo dove sono nata. Per mia madre.
E i suoni coincidono coi silenzi.
E' nel freddo e nel silenzio, che mi ritrovo nei miei paesaggi. I territori in cui anche per me è tutto come desidererei che fosse. Anche se poi so che fuori di lì, non è così.
Sono mie proiezioni, o giochi, il trovare fuori quel che c'è dentro. Creazioni mie.

Quanto ai mostri...volevo vincere anche io. Ma quando vincevo, non mi bastava. Ero costantemente insoddisfatta.
Trovarmi i mostri vinti li rendeva umani...e io mi perdevo e dovevo, devo, ripartire alla ricerca.
Il gioco aveva preso più spazio dei giocatori. Me compresa.

Adesso i mostri li Desidero. Per me. E rivolti a Me.
Dedicati a ME. Per poterli tenere in mano.

Come il lupo cattivo di cappuccetto rosso...che resta il lupo cattivo e non diventa un cucciolone addomesticato, ma si accuccia ai piedi di cappuccetto e le lecca i piedi. Ringhiando. :)
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Se non argomenti non si capisce dove sta l’errore. Non è l’etichetta di stereotipo a rendere falso un fatto
No è proprio l'essere una generalizzazione che invalida il tutto.
Non c'è da argomentare.
Se scrivi che tutti i cani (oh dico i cani) sono aggressivi secondo le stesse modalità stai dicendo una cazzata e non si argomenta contro le cazzate.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E' vero. Io li chiamo paesaggi dell'anima.
Mi ritrovo nel neuromante...anche se poi io non riesco a fermarmi lì, vado in posti dove l'umano non esiste proprio, oltre la distopia. Ho bisogno della non esistenza. Ma in fondo è esattamente il luogo dove sono nata. Per mia madre.
E i suoni coincidono coi silenzi.
E' nel freddo e nel silenzio, che mi ritrovo nei miei paesaggi. I territori in cui anche per me è tutto come desidererei che fosse. Anche se poi so che fuori di lì, non è così.
Sono mie proiezioni, o giochi, il trovare fuori quel che c'è dentro. Creazioni mie.

Quanto ai mostri...volevo vincere anche io. Ma quando vincevo, non mi bastava. Ero costantemente insoddisfatta.
Trovarmi i mostri vinti li rendeva umani...e io mi perdevo e dovevo, devo, ripartire alla ricerca.
Il gioco aveva preso più spazio dei giocatori. Me compresa.

Adesso i mostri li Desidero. Per me. E rivolti a Me.
Dedicati a ME. Per poterli tenere in mano.

Come il lupo cattivo di cappuccetto rosso...che resta il lupo cattivo e non diventa un cucciolone addomesticato, ma si accuccia ai piedi di cappuccetto e le lecca i piedi. Ringhiando. :)
Se si accuccia é perché ti ha riconosciuta mostro suo pari
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se si accuccia é perché ti ha riconosciuta mostro suo pari
Lo credevo anche io...se si accuccia.

Sto capendo che essere riconosciuta mostro pari riguarda il ringhiare.
Che per me è fondamentale. Più dell'accucciarsi.

L'accucciarsi dell'altro riguarda la mia paura del mostro. Del mio mostro prima ancora che di quello dell'altro.
Il suo accucciarsi lo quieta. Almeno per alcuni momenti e in apparenza. E mette me in posizione di dipendenza, però, per certi versi. Per quanto apparentemente io sia la vincitrice.
Se non si accuccia...io combatto perchè si accucci. Ma dipendo dall'altro, in realtà. E dalle sue provocazioni.
E mi mette poi in condizione di sentirmi in dovere di proteggere l'altro dal mio mostro.

Il ringhiare è invece liberatorio. Significa presenza.
Il mio mostro è Mio.
Il suo è Suo.

E io non devo preoccuparmi di proteggere nessuno da me. Perchè l'altro lo sa fare da solo.
E non devo neppure preoccuparmi dei mostri altrui, perchè sono presenti ed esposti.
A quel punto l'accucciarsi ha un'altra dimensione che riguarda il Riconoscimento e la Condivisione.
E la Cura reciproca.
Che prescinde da vincitori e vinti, e riguarda il Desiderarsi.

Ed è parte del prezzo che ti dicevo. :)
 
Ultima modifica:

thomas

Utente
No è proprio l'essere una generalizzazione che invalida il tutto.
Non c'è da argomentare.
Se scrivi che tutti i cani (oh dico i cani) sono aggressivi secondo le stesse modalità stai dicendo una cazzata e non si argomenta contro le cazzate.
No, e ti spiego perché (argomentando :) ).

Nessuno, io compreso, può dire che tutti i cani sono aggressivi con le stesse modalità. Si può dire però che i cani di un determinato tipo siano aggressivi. Quindi non "tutti i cani di quel tipo", ma semplicemente: "i cani di quel tipo".
E' molto diverso.Detta in altre parole: non parlo di tutte le amanti, ma delle amanti in generale. Nessuno può parlare di tutte le amanti, perché nessuno le conosce tutte.

In questo caso la generalizzazione è necessaria ed è esemplificativa. Non si può fare un discorso generale senza generalizzare. Diversamente bisognerebbe parlare del singolo soggetto in questione. Parlare del singolo senza conoscerlo è tendenzialmente sbagliato, specie se questo singolo non può assistere alla discussione e quindi eventualmente difendersi.


Il mio discorso quindi è relativo alla situazione delle amanti in generale.
Generalizzare in questi casi è buona educazione, poiché permette di non mettere alla gogna il singolo.
Non ho letto eventuali discussioni precedenti e per il tipo di risposta che davo: non era necessario.

E' proprio la generalizzazione che valida il tutto, perché non parlo di lei amante (che non conosco, come te), ma della situazione generale delle amanti (in cui probabilmente anch'essa si trova, quantomeno in parte).

Etichettare argomenti come "cazzate" non li rende falsi o meno validi.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Lo credevo anche io...se si accuccia.

Sto capendo che essere riconosciuta mostro pari riguarda il ringhiare.
Che per me è fondamentale. Più dell'accucciarsi.

L'accucciarsi dell'altro riguarda la mia paura del mostro. Del mio mostro prima ancora che di quello dell'altro.
Il suo accucciarsi lo quieta. Almeno per alcuni momenti e in apparenza. E mette me in posizione di dipendenza, però, per certi versi. Per quanto apparentemente io sia la vincitrice.
Se non si accuccia...io combatto perchè si accucci. Ma dipendo dall'altro, in realtà. E dalle sue provocazioni.
E mi mette poi in condizione di sentirmi in dovere di proteggere l'altro dal mio mostro.

Il ringhiare è invece liberatorio. Significa presenza.
Il mio mostro è Mio.
Il suo è Suo.

E io non devo preoccuparmi di proteggere nessuno da me. Perchè l'altro lo sa fare da solo.
E non devo neppure preoccuparmi dei mostri altrui, perchè sono presenti ed esposti.
A quel punto l'accucciarsi ha un'altra dimensione che riguarda il Riconoscimento e la Condivisione.
E la Cura reciproca.
Che prescinde da vincitori e vinti, e riguarda il Desiderarsi.

Ed è parte del prezzo che ti dicevo. :)
Tesoro però perdonami, a me ogni riga che scrivi mi convinci sempre di più che il tuo mondo interiore sia volutamente reso impervio più o meno a chiunque non abbia infinite risorse & infinito tempo da investire per scoprire se c'è davvero la fata in fondo al lago.
Occhio che se il lago non lo alimenti da fuori diventa una palude.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tesoro però perdonami, a me ogni riga che scrivi mi convinci sempre di più che il tuo mondo interiore sia volutamente reso impervio più o meno a chiunque non abbia infinite risorse & infinito tempo da investire per scoprire se c'è davvero la fata in fondo al lago.
Occhio che se il lago non lo alimenti da fuori diventa una palude.
Tesoro mi fa ridere....sallo :rotfl::rotfl:

Nessuno mi chiama e mi ha mai chiamato tesoro. Se non la mia amichetta del cuore, ma lei chiama tutti tesoro! :p

In effetti però, al netto del tesoro, non hai tutti i torti.
Infinite risorse e tempo no...troppa attenzione mi soffoca. E mi cade pure la stima dell'altro che mi sembra un perditempo.

E la fata in fondo al lago non c'è. :)

Quanto ad alimentare il lago...hai ragione.
Lo sto imparando.

Per quanto ancora mi costi grossa fatica, lasciarmi alimentare.
Ed è una cosa che concedo solo a chi sa vedere la bellezza della palude. E lo dimostra nei fatti.
E non perchè dopo la palude c'è il lago fatato. Ma proprio perchè è la palude che piace.

So che il rischio è rimanere sola...ma sono stata sola in compagnia e preferisco correre il rischio. :)
Trovare un cane che si accucci ai piedi, si è sempre a tempo. Io mi sono data fino ai 52 anni. Poi mi rassegno.
 
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