Lei

JON

Utente di lunga data
Situazione abbastanza complicata, cercansi consigli,astenersi perditempo, telefonare ore pasti .


mode piciu off :


Seriamente, dopo la separazione mi sono "imposto" un percorso personale di rinascita, se così la possiamo chiamare, che comprende varie attività e parecchi cambiamenti, sono cose che ho sempre voluto fare ed ho sempre avuto in testa ma non ho mai avuto modo di mettere in pratica. Questo percorso, nella mia mente contorta, esclude le donne, nel senso che ho promesso a me stesso che mi sarei messo prima a posto mentalmente e fisicamente, e poi,dopo essere riuscito a stare bene con me stesso (da solo...) cercare di "rifarmi" una vita di coppia, sono in fondo un animale da compagnia :) Ovviamente c'è il barbatrucco. La scorsa primavera una collega "si fa' sotto" in maniera abbastanza esplicita, ci annusiamo un po' per dirla alla francese. Lei è stata diretta fin da subito : io ho la mia famiglia (marito e figlio) e non ho nessuna intenzione seria. Ho apprezzato quantomeno la sincerità. Ora...io so' di essere atipico come maschio, nel senso che in una situazione del genere la stragrande maggioranza degli uomini ci sguazzerebbe mentre io non la digerisco piu' di tanto, ho bisogno che la persona che divide con me il letto-divano-sedileposteriore ecc. sia la mia donna, mia e basta, non saprei come spiegarlo meglio, ma il sesso lo vedo come proseguimento di qualcosa, e se quel qualcosa non c'è non c'è nemmeno il sesso. Forse è una mia paranoia, deviazione,non saprei. Il punto è che mi piace parecchio, non riesco a togliermela dalla mente, penso a lei molte volte al giorno,so' che non dovrei, non c'è futuro, potrei godermi il momento ma non ci riesco, ho bisogno di progetti e con lei non si puo', forse ci penso proprio perchè non posso averla. Ho pensato anche che magari,quando incontrero' una persona libera con la quale mettere su' qualcosa di serio, il mio pensiero per lei andra' scemando....o almeno lo spero. Voi che fareste ?
Ti trovi in un momento di crescita personale in cui la ragione se la batte ad armi pari con l'istinto.

Se l'istinto non lo comandi, puoi trovare una soluzione. Tieni presente che per il percorso che stai facendo questa cosa potrebbe rappresentare un serio intoppo, una deviazione che a seconda del coinvolgimento personale porterebbe farti perdere di vista i tuoi obbiettivi. Sai benissimo che con lei non andrai da nessuna parte, con il rischio inoltre di perdere altro tempo prezioso e la possibilità di concentrarti sulle tue vere vicissitudini. Il fatto che ci pensi insistentemente è la prova che qualcosa del genere ti sta già accadendo.

Secondo me hai ampio raggio di movimento, devi solo considerare questa cosa per quello che è. Potresti addirittura scoprire che riesci a controllarla e rinunciarci, oppure no....ma non farti fregare.
 

spleen

utente ?
Nel momento in cui il nono comandamento "Non desiderare la donna d'altri" non è più riconosciuto nei comportamenti abituali della nostra società - che si basa piuttosto sul desiderio (oggi per entrambi i generi) proposto a livello mediatico (per esempio) sostanzialmente come parte dominante dei rapporti tra individui, mi riesce difficile pensare che non si sia già passati a un livello superiore di accettazione di determinati comportamenti. Lo dimostra il fatto che già ora non vi sono conseguenze per chi tradisce. Mia moglie, per esempio, avrebbe continuato a godere della stessa abitazione, degli stessi mobili, di un reddito paragonabile e della convivenza con mia figlia pur avendo tradito se io in conseguenza di ciò l'avessi lasciata. Io in teoria se avessi ritenuto impossibile continuare il nostro progetto familiare con lei, avrei dovuto assumermi per intero la responsabilità della decisione di por fine al matrimonio, senza che lei ne fosse in qualche modo ritenuta responsabile. Di fatto, il tradimento in questa maniera assume una rilevanza in negativo che riguarda solo l'individuo che ne è vittima, mentre la società non se ne fa carico alcuno. Diverso è rispetto al fedifrago il peso su chi pone fine al matrimonio, che è considerato responsabile di tale decisione: quando non vi è accordo col coniuge traditore, deve infatti ricorrere a una giudiziale, nella quale la componente del tradimento non ha più un peso rilevante. La società inoltre stigmatizza chi viene tradito, attribuendo la colpa con l'addebito di lacune sotto diversi profili. Infamante per il maschio l'appellativo di cornuto, che sottintende limitate capacità sessuali. Insomma, la nostra società non emette assolutamente alcun giudizio negativo nei confronti del traditore, visto tutto sommato come autore di peccato veniale in conseguenza di fattori condizionanti e destabilizzanti già presenti nella coppia. In parole povere, secondo il comune sentire, uno/a le corna se le è un po' cercate. Quindi, secondo il nostro stile di vita l'amante non fa alcun male ad accettare la proposta della donna fedifraga. Non tradirà nessuno, si limiterà ad avere una relazione con una donna maggiorenne e pertanto adulta e consapevole delle proprie decisioni, che non hanno nulla di illegale. Al limite farà stare male - ma in questo caso ho dei dubbi in proposito - un marito che se ne farà una ragione a prima o poi troverà una soluzione per i fatti propri. Giusto o sbagliato? Sinceramente, oggi chi ha l'autorità di dirlo?
E' la stessa società comunque che tollera i politici corrotti ed è storia recente quella di cui tu parli, è l' effetto della deresponsabilizzazione e giustificazione in ogni frangente dei comportamenti personali autoassolutori ma non è così per tutti e non lo è stata lungamente fino ai tempi recenti. Ti faccio presente però che se nessuno ha l' autorità di stigmatizzare certi comportamenti, perchè si tende alla identificazione autoassolutoria, in definitiva questa cosa cessa di colpo quando la faccenda ci coinvolge direttamente ed il motivo è palese: non possiamo pensare di fare agli altri quello che non vogliamo sia fatto a noi stessi. L' autorità nasce da questo presupposto di civile convivenza. Se saltiamo anche questo passaggio e pensiamo di non dover rendere conto a niente e a nessuno dei nostri atti (atteggiamento personalistico) vengono a mancare i presupposti per la civile convivenza e quello fondamentale di chiedere conto agli altri del loro comportamento. (E questo a prescindere che si pensi che la cosa in sè sia bene o male). Perciò ribadisco, niente di quello che facciamo è personalistico, tutto ha una rilevanza sociale, nell' esempio, nelle parole, negli atti, e non c'è assoluzione in questo se non quella che personalmente ed irresponsabilmente ci concediamo, in questo caso si, senza nessuna autorità.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Nel momento in cui il nono comandamento "Non desiderare la donna d'altri" non è più riconosciuto nei comportamenti abituali della nostra società - che si basa piuttosto sul desiderio (oggi per entrambi i generi) proposto a livello mediatico (per esempio) sostanzialmente come parte dominante dei rapporti tra individui, mi riesce difficile pensare che non si sia già passati a un livello superiore di accettazione di determinati comportamenti.
Lo dimostra il fatto che già ora non vi sono conseguenze per chi tradisce. Mia moglie, per esempio, avrebbe continuato a godere della stessa abitazione, degli stessi mobili, di un reddito paragonabile e della convivenza con mia figlia pur avendo tradito se io in conseguenza di ciò l'avessi lasciata.
Io in teoria se avessi ritenuto impossibile continuare il nostro progetto familiare con lei, avrei dovuto assumermi per intero la responsabilità della decisione di por fine al matrimonio, senza che lei ne fosse in qualche modo ritenuta responsabile.
Di fatto, il tradimento in questa maniera assume una rilevanza in negativo che riguarda solo l'individuo che ne è vittima, mentre la società non se ne fa carico alcuno.
Diverso è rispetto al fedifrago il peso su chi pone fine al matrimonio, che è considerato responsabile di tale decisione: quando non vi è accordo col coniuge traditore, deve infatti ricorrere a una giudiziale, nella quale la componente del tradimento non ha più un peso rilevante.
La società inoltre stigmatizza chi viene tradito, attribuendo la colpa con l'addebito di lacune sotto diversi profili.
Infamante per il maschio l'appellativo di cornuto, che sottintende limitate capacità sessuali.
Insomma, la nostra società non emette assolutamente alcun giudizio negativo nei confronti del traditore, visto tutto sommato come autore di peccato veniale in conseguenza di fattori condizionanti e destabilizzanti già presenti nella coppia.
In parole povere, secondo il comune sentire, uno/a le corna se le è un po' cercate.
Quindi, secondo il nostro stile di vita l'amante non fa alcun male ad accettare la proposta della donna fedifraga.
Non tradirà nessuno, si limiterà ad avere una relazione con una donna maggiorenne e pertanto adulta e consapevole delle proprie decisioni, che non hanno nulla di illegale.
Al limite farà stare male - ma in questo caso ho dei dubbi in proposito - un marito che se ne farà una ragione a prima o poi troverà una soluzione per i fatti propri.
Giusto o sbagliato?
Sinceramente, oggi chi ha l'autorità di dirlo?
Tuttociò conferma la responsabilità sociale di cui parlava spleen.
 

danny

Utente di lunga data
Tuttociò conferma la responsabilità sociale di cui parlava spleen.
Secondo me non del tutto.
L'individuo ha capacità di autodeterminazione, la società accoglie le istanze della massa. O le promuove parallelamente.
Se la massa stabilisce che il ruolo dell'amante non è criticabile in alcun modo e che il tradimento in un matrimonio è una condizione addirittura auspicabile e comunque accettabile in determinate circostanze, la società non può che prenderne atto.
La società piuttosto promuove il desiderio carnale attraverso la sua proposta quotidiana, nei film, nelle pubblicità, nei media in genere dove si "desidera la donna (o l'uomo) d'altri".
In pratica masssa e società vanno di pari passo avendo gli stessi interessi e finalità condivisibili.
L'individuo ha scelto ciò che più gli aggradava: non è stata la scienza a uccidere le religioni da noi, non è stata la ricchezza di beni a cancellare i presunti valori di un tempo, così non sono gli smartphone a uccidere la socialità.
Ma lo stesso individuo può opporsi realmente a queste trasformazioni?
O, quando è minoranza, limitarsi a subirle?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Secondo me non del tutto.
L'individuo ha capacità di autodeterminazione, la società accoglie le istanze della massa. O le promuove parallelamente.
Se la massa stabilisce che il ruolo dell'amante non è criticabile in alcun modo e che il tradimento in un matrimonio è una condizione addirittura auspicabile e comunque accettabile in determinate circostanze, la società non può che prenderne atto.
La società piuttosto promuove il desiderio carnale attraverso la sua proposta quotidiana, nei film, nelle pubblicità, nei media in genere dove si "desidera la donna (o l'uomo) d'altri".
In pratica masssa e società vanno di pari passo avendo gli stessi interessi e finalità condivisibili.
L'individuo ha scelto ciò che più gli aggradava: non è stata la scienza a uccidere le religioni da noi, non è stata la ricchezza di beni a cancellare i presunti valori di un tempo, così non sono gli smartphone a uccidere la socialità.
Ma lo stesso individuo può opporsi realmente a queste trasformazioni?
O, quando è minoranza, limitarsi a subirle?
Società, massa sono fatte di individui che co-costruiscono una cultura.
 

danny

Utente di lunga data
Società, massa sono fatte di individui che co-costruiscono una cultura.
L'individuo che ne resta fuori ha potere di indirizzare diversamente la società?
Io ho dovuto constatare che no, non ne ha, almeno nei settori in cui il pensiero è marginale.
Per dire, visto che se ne parla di là, è auspicabile tradire una moglie (o un marito) che non vuole più avere rapporti o restarle fedele?
 
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Brunetta

Utente di lunga data
L'individuo che ne resta fuori ha potere di indirizzare diversamente la società?
Io ho dovuto constatare che no, non ne ha, almeno nei settori in cui il pensiero è marginale.
Per dire, visto che se ne parla di là, è auspicabile tradire una moglie (o un marito) che non vuole più avere rapporti o restarle fedele?
Anche per una donna separarsi, come ha fatto ben notare cielo, ha notevoli svantaggi. Ma io me ne sono fregata. Più saranno le persone che se ne fregheranno più cambierà la società.
 

danny

Utente di lunga data
Anche per una donna separarsi, come ha fatto ben notare cielo, ha notevoli svantaggi. Ma io me ne sono fregata. Più saranno le persone che se ne fregheranno più cambierà la società.
Beh, nel mio condominio in 15 anni tra corna e successive separazioni con prole sbattuta qua e là direi che siamo ben oltre il 50% delle coppie.
Non so se è questa la società che mi attrae di più, comunque.
Nel mio caso comunque gli svantaggi sarebbero stati quasi tutti miei, se proprio vogliamo essere precisi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Beh, nel mio condominio in 15 anni tra corna e successive separazioni con prole sbattuta qua e là direi che siamo ben oltre il 50% delle coppie.
Non so se è questa la società che mi attrae di più, comunque.
Nel mio caso comunque gli svantaggi sarebbero stati quasi tutti miei, se proprio vogliamo essere precisi.
Allora vedi che sono state tue scelte e la società non c'entra niente.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Conosco lui (non benissimo) e ti posso dire che, secondo me, anche lui ha un'altra, non è un martire, è una di quelle coppie che fatico a comprendere, lei esce da sola, quando non esce lei esce lui, non si toccano, ecc ecc...pero' lei per il figlio tiene su 'sta pantomima. Non lo so', precludersi la vita a 40 anni perchè assieme ad un estraneo hai un mutuo e ci hai fatto un figlio mi sembra grottesco...il figlio rimane mica te lo tolgono. Saro' strano io ma questa cosa di vivere due vite per farne una non la capiro' mai...è proprio la vita parallela che non comprendo, stare magari in macchina a parlarsi e raccontarsi tutto, farci l'amore (è già successo...) e poi salire su e recitare la scenetta col coinquilino.....bo'
Magari è così, magari non è proprio così, magari non lo è per niente.
Certo è più facile raccontarla in quel modo che dire 'va tuttto bene ma ho voglia di un altro'...:D
 

Jim Cain

Utente di lunga data
L'ho sottointeso ma ovviamente non sto parlando di fare l'eremita per 20 anni e venire poi fuori a 60 cercando l'amore perduto. Ho degli obiettivi in mente ma a breve scadenza. Inoltre non è che io abbia "esigenza" di coppia. A dirla tutta sto' benissimo così ora come ora.
Domanda : è l'unica chance che hai al momento o - dandoti un minimo da fare - potresti averne altre ?
 

ilnikko

utente chitarrista
Domanda : è l'unica chance che hai al momento o - dandoti un minimo da fare - potresti averne altre ?
Direi molte altre :D è che sono parecchio determinato su altri "campi"...poi per carità, se dovesse arrivare domani mattina quella che reputo giusta non la faccio certo aspettare. Sto' dando priorità ad altro, ecco, diciamo così. E' che questa collega mi piace parecchio...non riesco a cancellarmela in pochi giorni.
 

ilnikko

utente chitarrista
Comunque danny e spleen : non state affatto bene :D siete troppo aulici per me, mi gira la testa :cool:
 

arula

Utente di lunga data
Una relazione clandestina non può fungere da cattivo esempio finché rimane tale.
E, per assurdo, nel momento in cui funge da "paletto" per sopperire a bisogni non soddisfatti in una coppia, può teoricamente essere funzionale all'equilibrio di una società.
Se non ho dubbi sulla valenza negativa del tradimento , sul ruolo dell'amante non riesco a non trovare distinguo.
mi piace molto stiamo diventando svedesi sul tradimento, ma trogloditi sul divorzio
che meraviglia.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Situazione abbastanza complicata, cercansi consigli,astenersi perditempo, telefonare ore pasti .


mode piciu off :


Seriamente, dopo la separazione mi sono "imposto" un percorso personale di rinascita, se così la possiamo chiamare, che comprende varie attività e parecchi cambiamenti, sono cose che ho sempre voluto fare ed ho sempre avuto in testa ma non ho mai avuto modo di mettere in pratica. Questo percorso, nella mia mente contorta, esclude le donne, nel senso che ho promesso a me stesso che mi sarei messo prima a posto mentalmente e fisicamente, e poi,dopo essere riuscito a stare bene con me stesso (da solo...) cercare di "rifarmi" una vita di coppia, sono in fondo un animale da compagnia :) Ovviamente c'è il barbatrucco. La scorsa primavera una collega "si fa' sotto" in maniera abbastanza esplicita, ci annusiamo un po' per dirla alla francese. Lei è stata diretta fin da subito : io ho la mia famiglia (marito e figlio) e non ho nessuna intenzione seria. Ho apprezzato quantomeno la sincerità. Ora...io so' di essere atipico come maschio, nel senso che in una situazione del genere la stragrande maggioranza degli uomini ci sguazzerebbe mentre io non la digerisco piu' di tanto, ho bisogno che la persona che divide con me il letto-divano-sedileposteriore ecc. sia la mia donna, mia e basta, non saprei come spiegarlo meglio, ma il sesso lo vedo come proseguimento di qualcosa, e se quel qualcosa non c'è non c'è nemmeno il sesso. Forse è una mia paranoia, deviazione,non saprei. Il punto è che mi piace parecchio, non riesco a togliermela dalla mente, penso a lei molte volte al giorno,so' che non dovrei, non c'è futuro, potrei godermi il momento ma non ci riesco, ho bisogno di progetti e con lei non si puo', forse ci penso proprio perchè non posso averla. Ho pensato anche che magari,quando incontrero' una persona libera con la quale mettere su' qualcosa di serio, il mio pensiero per lei andra' scemando....o almeno lo spero. Voi che fareste ?
Ciao :)

Non ho letto tutta la discussione...ma il grassetto secondo me è uno snodo.

Al netto dei desideri e di tutto il resto, per la mia esperienza mescolare lavoro e piacere è raramente un affare produttivo.

Io ho sempre girato largo dai colleghi.

Fra l'altro...la maggior parte degli uomini...secondo me non fanno testo :D

Gli uomini, e pure le donne, quando mischiano lavoro e piacere, tendenzialmente fanno casini.
Poi li mettono a posto, a volte, però secondo me è un pacco avere complicazioni affettive, anche di superficie sul lavoro. Già solo l'ipotesi a me farebbe venire i brividi blu.

Poi c'è che sono rigidina io su queste cose, e tendo a tenere separati i diversi ambiti. :)

Belle queste novità, però :rolleyes:
 

danny

Utente di lunga data
mi piace molto stiamo diventando svedesi sul tradimento, ma trogloditi sul divorzio
che meraviglia.
Cosa è meglio per te, allora?
Troglodita sul tradimento e svedese nel divorzio?:carneval:
Per me tradimento e divorzio sono entrambi fallimenti di un progetto in cui probabilmente non si è stati in grado di investire abbastanza.
Dopodiché, come accetto il divorzio, accetto anche l'eventualità di un tradimento, senza discostarmi dall'opinione negativa dei due accadimenti, sempre relativamente al progetto iniziale di coppia e famiglia.
Insomma, che si tradisca o si divorzi non se ne esce bene comunque quando se ne viene coinvolti, soprattutto se questo è conseguenza di decisioni altrui in opposizione alle nostre scelte.
 
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