Lei

danny

Utente di lunga data
L'etica individuale ha il solo scopo di farci stare sereni con noi stessi.

Se tu stai bene se passi col.verde, anche se accanto a te vedi gente che passa col rosso, li guardi sereno e aspetti il verde.

Che se passa un'auto investe loro, mica te

E loro lo sanno

Mi fa specie chi aspetta il verde e inveisce con anatemi di vario tipo, verso chi passa col rosso

Quello CREDE di star bene, invece ha una pazza voglia di attraversare pure lui :cool:
Sicuramente la sua funzione è quella.
Però se tu passi col verde e dall'altra parte qualcuno passa col rosso, l'etica individuale non basta a evitare l'incidente.
Alla fine, si è comunque coinvolti, volenti o nolenti.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Sicuramente la sua funzione è quella.
Però se tu passi col verde e dall'altra parte qualcuno passa col rosso, l'etica individuale non basta a evitare l'incidente.
Eh no :)

Ma quelle del fermarsi col rosso, infatti, sono parte Delle norme di convivenza civile, che dell'etica individuale se ne fottono, perché la loro funzione è quella di una regolamentazione del collettivo vivere civile
 

danny

Utente di lunga data
Eh no :)

Ma quelle del fermarsi col rosso, infatti, sono parte Delle norme di convivenza civile, che dell'etica individuale se ne fottono, perché la loro funzione è quella di una regolamentazione del collettivo vivere civile
Mettiamola così.
Io sono fedele, associo il sesso all'amore e credo nella trasparenza in una coppia, quindi cerco anche un partner con cui comunicare.
Questo mio essere può essere inquadrato positivamente dal punto di vista etico.
Sarei quello che si dice un bravo ragazzo.
Ma divento un coglione nel momento in cui ragiono esclusivamente applicando questo modo di essere a tutto il resto del mondo, perché divento la preda più facile per chi mi vuole usare o fare del male.
E non ha senso dopo recriminare per l'ingiustizia presente al mondo, e perseverare nel ruolo di vittima, perché ne sono in parte responsabile io, che non ho attuato modalità di difesa.
Quello che mi serve, quindi, è l'esperienza, la conoscenza diretta e la consapevolezza della molteplicità dei comportamenti.
Questo prevede anche che io sappia anche pensare in maniera amorale, ovvero possa essere duplice se non molteplice, e non solo il riflesso di un'etica personale e troppo individuale.
Devo essere, in poche parole, sia tradito che traditore, ma ovviamente non posso fingere di essere qualcosa che rifiuto a priori, dovrei avere la capacità di comprendere l'esperienza e quindi in qualche modo accettarla, non rinnegarla o condannarla.
E qui vi è il paradosso di chi eticamente si sente fedele, ma deve riconoscere l'infedeltà, e quindi averne esperienza, che non sia solo ovviamente subirla, giacché l'esperienza dell'infedeltà la si ha soprattutto commettendola.
In pratica l'etica personale non ha alcuna capacità di difenderci né di promuovere valori nella società: è funzionale a sé stessa, a riconoscere a livello individuale una scala di valori, ma senza una reale condivisione dei valori è destinata a soccombere, sia perché soggetta a forze superiori esterne, sia perché subordinata alla necessità dell'individuo di difendersi.
Porto un altro esempio: tu puoi essere contro la violenza, ma se sei in una dimensione in cui la violenza è quotidiana, non puoi rifiutarti di imparare a difenderti, cosa che implica anche la conoscenza di tecniche di difesa che includono anche atti violenti contro la persona.
Generalmente si dice che i migliori poliziotti sono dei ladri mancati.:D
Il peggior poliziotto è quello che non sa pensare da ladro.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Questo mio essere può essere inquadrato positivamente dal punto di vista etico.

Sarei quello che si dice un bravo ragazzo.

E qui vi è il paradosso di chi eticamente si sente fedele, ma deve riconoscere l'infedeltà, e quindi averne esperienza, che non sia solo ovviamente subirla, giacché l'esperienza dell'infedeltà la si ha soprattutto commettendola.
In pratica l'etica personale non ha alcuna capacità di difenderci né di promuovere valori nella società.
è un post dove ci sarebbe da commentare parecchio, per me..

riguardo il punto di vista etico, penso che sicuramente l'inquadratura positiva proveniente dall'esterno ci sta tutta, ma non sono sicuro che basti per la serenità...

sul "bravo ragazzo" sta il problema riflesso...
io sono stato etichettato per decenni come il bravo ragazzo, ma.. ti dirò ... non è che detto da una donna, fosse tutta sta meraviglia.. e tutto sommato mi pesava, e parecchio.
primo perchè non mi ci sentivo affatto, e secondo perchè non ero per nulla riconosciuto.
ma sarebbe un discorso troppo lungo...

credo che se uno è fedele, deve stare bene con la sua fedeltà e vivere con serenità e curiosità l'infedeltà anche in un confronto.

io so che sto bene senza una amante "classica" o "fissa" diciamo così..
quella del giovedì o del martedì, a pochi metri da casa tua

è il mio benessere, e avandolo anche sperimentato, so che dopo 3 volte mi diventa un lavoro, carico di problemi e carico di rogne, oltre che di disagio.

io so che STO BENE senza.

e non vado a gambe all'aria se mi confronto con uno/a che sta bene solo se ha l'amante che vive a 300 metri

non mi sposta, non mi squilibra, non mi toglie la curiosità di chiedere, interagire, scherzare, e anche approfondire, e pure divenire amico stretto, nel caso

il mio benessere non è legato al vedere il mondo attorno a me tutto aggiustato come piace a me

anzi.. ti dirò.. più intorno a me c'è casino, più io mi trovo a mio agio

però devi partire da un benessere CERTO per te e con te, che non vada a gambe all'aria come vedi la vicina di casa che esce il giovedì alle 3 per andare dall'amante

e per questo motivo non la saluti più, sputi alla sua porta, preghi perchè venga scoperta, stappi lo champagne quando venisse beccata

quello non è secondo me il benessere con la propria etica
 

danny

Utente di lunga data
è un post dove ci sarebbe da commentare parecchio, per me..

riguardo il punto di vista etico, penso che sicuramente l'inquadratura positiva proveniente dall'esterno ci sta tutta, ma non sono sicuro che basti per la serenità...

sul "bravo ragazzo" sta il problema riflesso...
io sono stato etichettato per decenni come il bravo ragazzo, ma.. ti dirò ... non è che detto da una donna, fosse tutta sta meraviglia.. e tutto sommato mi pesava, e parecchio.
primo perchè non mi ci sentivo affatto, e secondo perchè non ero per nulla riconosciuto.
ma sarebbe un discorso troppo lungo...

credo che se uno è fedele, deve stare bene con la sua fedeltà e vivere con serenità e curiosità l'infedeltà anche in un confronto.

io so che sto bene senza una amante "classica" o "fissa" diciamo così..
quella del giovedì o del martedì, a pochi metri da casa tua

è il mio benessere, e avandolo anche sperimentato, so che dopo 3 volte mi diventa un lavoro, carico di problemi e carico di rogne, oltre che di disagio.

io so che STO BENE senza.

e non vado a gambe all'aria se mi confronto con uno/a che sta bene solo se ha l'amante che vive a 300 metri

non mi sposta, non mi squilibra, non mi toglie la curiosità di chiedere, interagire, scherzare, e anche approfondire, e pure divenire amico stretto, nel caso

il mio benessere non è legato al vedere il mondo attorno a me tutto aggiustato come piace a me

anzi.. ti dirò.. più intorno a me c'è casino, più io mi trovo a mio agio

però devi partire da un benessere CERTO per te e con te, che non vada a gambe all'aria come vedi la vicina di casa che esce il giovedì alle 3 per andare dall'amante

e per questo motivo non la saluti più, sputi alla sua porta, preghi perchè venga scoperta, stappi lo champagne quando venisse beccata

quello non è secondo me il benessere con la propria etica
Concordo, soprattutto sulle parti in neretto.
 

Jim Cain

Utente di lunga data
Mettiamola così.
Io sono fedele, associo il sesso all'amore e credo nella trasparenza in una coppia, quindi cerco anche un partner con cui comunicare.
Questo mio essere può essere inquadrato positivamente dal punto di vista etico.
Sarei quello che si dice un bravo ragazzo.
Ma divento un coglione nel momento in cui ragiono esclusivamente applicando questo modo di essere a tutto il resto del mondo, perché divento la preda più facile per chi mi vuole usare o fare del male.
E non ha senso dopo recriminare per l'ingiustizia presente al mondo, e perseverare nel ruolo di vittima, perché ne sono in parte responsabile io, che non ho attuato modalità di difesa.
Quello che mi serve, quindi, è l'esperienza, la conoscenza diretta e la consapevolezza della molteplicità dei comportamenti.
Questo prevede anche che io sappia anche pensare in maniera amorale, ovvero possa essere duplice se non molteplice, e non solo il riflesso di un'etica personale e troppo individuale.
Devo essere, in poche parole, sia tradito che traditore, ma ovviamente non posso fingere di essere qualcosa che rifiuto a priori, dovrei avere la capacità di comprendere l'esperienza e quindi in qualche modo accettarla, non rinnegarla o condannarla.
E qui vi è il paradosso di chi eticamente si sente fedele, ma deve riconoscere l'infedeltà, e quindi averne esperienza, che non sia solo ovviamente subirla, giacché l'esperienza dell'infedeltà la si ha soprattutto commettendola.
In pratica l'etica personale non ha alcuna capacità di difenderci né di promuovere valori nella società: è funzionale a sé stessa, a riconoscere a livello individuale una scala di valori, ma senza una reale condivisione dei valori è destinata a soccombere, sia perché soggetta a forze superiori esterne, sia perché subordinata alla necessità dell'individuo di difendersi.
Porto un altro esempio: tu puoi essere contro la violenza, ma se sei in una dimensione in cui la violenza è quotidiana, non puoi rifiutarti di imparare a difenderti, cosa che implica anche la conoscenza di tecniche di difesa che includono anche atti violenti contro la persona.
Generalmente si dice che i migliori poliziotti sono dei ladri mancati.:D
Il peggior poliziotto è quello che non sa pensare da ladro.
Post bellissimo :up:
 
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spleen

utente ?
Mettiamola così. Io sono fedele, associo il sesso all'amore e credo nella trasparenza in una coppia, quindi cerco anche un partner con cui comunicare. Questo mio essere può essere inquadrato positivamente dal punto di vista etico. Sarei quello che si dice un bravo ragazzo. Ma divento un coglione nel momento in cui ragiono esclusivamente applicando questo modo di essere a tutto il resto del mondo, perché divento la preda più facile per chi mi vuole usare o fare del male. E non ha senso dopo recriminare per l'ingiustizia presente al mondo, e perseverare nel ruolo di vittima, perché ne sono in parte responsabile io, che non ho attuato modalità di difesa. Quello che mi serve, quindi, è l'esperienza, la conoscenza diretta e la consapevolezza della molteplicità dei comportamenti. Questo prevede anche che io sappia anche pensare in maniera amorale, ovvero possa essere duplice se non molteplice, e non solo il riflesso di un'etica personale e troppo individuale. Devo essere, in poche parole, sia tradito che traditore, ma ovviamente non posso fingere di essere qualcosa che rifiuto a priori, dovrei avere la capacità di comprendere l'esperienza e quindi in qualche modo accettarla, non rinnegarla o condannarla. E qui vi è il paradosso di chi eticamente si sente fedele, ma deve riconoscere l'infedeltà, e quindi averne esperienza, che non sia solo ovviamente subirla, giacché l'esperienza dell'infedeltà la si ha soprattutto commettendola. In pratica l'etica personale non ha alcuna capacità di difenderci né di promuovere valori nella società: è funzionale a sé stessa, a riconoscere a livello individuale una scala di valori, ma senza una reale condivisione dei valori è destinata a soccombere, sia perché soggetta a forze superiori esterne, sia perché subordinata alla necessità dell'individuo di difendersi. Porto un altro esempio: tu puoi essere contro la violenza, ma se sei in una dimensione in cui la violenza è quotidiana, non puoi rifiutarti di imparare a difenderti, cosa che implica anche la conoscenza di tecniche di difesa che includono anche atti violenti contro la persona. Generalmente si dice che i migliori poliziotti sono dei ladri mancati.:D Il peggior poliziotto è quello che non sa pensare da ladro.
Secondo me tu confondi la visione positivamente etica con l'incapacità di difendersi, che è il peggiore errore si possa fare, mi spiace non condivido una singola parola di quello che hai scritto. Chi è il vero perdente della situazione, chi si difende per difendere le proprie convinzioni etiche ( e ti garantisco che una persona forte sa farlo al meglio) o chi china la testa e si adatta a assumere il modo di pensare imposto dagli altri?
 

danny

Utente di lunga data
Secondo me tu confondi la visione positivamente etica con l'incapacità di difendersi, che è il peggiore errore si possa fare, mi spiace non condivido una singola parola di quello che hai scritto. Chi è il vero perdente della situazione, chi si difende per difendere le proprie convinzioni etiche ( e ti garantisco che una persona forte sa farlo al meglio) o chi china la testa e si adatta a assumere il modo di pensare imposto dagli altri?
Stai confondendo l'essere voltagabbana - oppure opportunisti - con la capacità di trasmettere valori "forti" in grado di influire positivamente sulla società, che non può avvenire quando i valori sono in capo a individui lasciati soli e sottostimati dal pensiero dominante.
I perdenti sono proprio quei valori che porti avanti singolarmente, annichiliti da un contesto che non li riconosce in quanto ritenuti individuali.
E' una constatazione di un processo che io personalmente ritengo inevitabile e di fronte al quale nessuno di noi due può fare niente.
 
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spleen

utente ?
Stai confondendo l'essere voltagabbana - oppure opportunisti - con la capacità di trasmettere valori "forti" in grado di influire positivamente sulla società, che non può avvenire quando i valori sono in capo a individui lasciati soli e sottostimati dal pensiero dominante. I perdenti sono proprio quei valori che porti avanti singolarmente, annichiliti da un contesto che non li riconosce in quanto ritenuti individuali. E' una constatazione di un processo che io personalmente ritengo inevitabile e di fronte al quale nessuno di noi due può fare niente.
Danny, i valori non sono perdenti o vincenti in sè, sono le persone che lo sono, quanto al contesto non credo che sia mai stato favorevole, in nessuna epoca, detto per inciso. Basta leggere Dante.
 

danny

Utente di lunga data
Danny, i valori non sono perdenti o vincenti in sè, sono le persone che lo sono, quanto al contesto non credo che sia mai stato favorevole, in nessuna epoca, detto per inciso. Basta leggere Dante.
Continuo a chiedere: sulla base di cosa giudichi le persone vincenti o perdenti?
Sulla corrispondenza di esse ai tuoi valori individuali?
(che possono essere anche i miei, ma questo non ha alcuna importanza ora).
Un terrorista islamico che risponde ai suoi valori, per esempio, profondamente diversi da quelli tuoi e da quelli di altri musulmani, è vincente o perdente?
Non può essere solo una questione di punti di vista, alla fine.
Sulla base di cosa una persona sceglie i suoi valori e noi riteniamo alcuni più giusti di altri?
La verginità era un valore, come lo era l'onore fino a qualche decennio fa.
Oggi sono considerati ridicoli: vi sono cambiamenti in corso nell'accogliere determinati valori rispetto ad altri, e la velocità di trasformazione negli ultimi decenni non è più quella dei tempi di Dante (che tra l'altro poteva contare sull'efficacia del giudizio divino) e non è neppure preponderante il contributo della religione cattolica, che forniva il discrimine.
Io credo vi siano degli assoluti, tra i quali contemplo la negatività del tradimento.
Non dare risposte.
Ma questi assoluti come li giustifico? E soprattutto, se lo sono per me possono non esserlo per altri.
Questo è il limite dell'etica individuale che sta prendendo il sopravvento.
Non dare risposte bastevoli.
 
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spleen

utente ?
Continuo a chiedere: sulla base di cosa giudichi le persone vincenti o perdenti? Sulla corrispondenza di esse ai tuoi valori individuali? (che possono essere anche i miei, ma questo non ha alcuna importanza ora). Un terrorista islamico che risponde ai suoi valori, per esempio, profondamente diversi da quelli tuoi e da quelli di altri musulmani, è vincente o perdente? Non può essere solo una questione di punti di vista, alla fine. Sulla base di cosa una persona sceglie i suoi valori e noi riteniamo alcuni più giusti di altri? La verginità era un valore, come lo era l'onore fino a qualche decennio fa. Oggi sono considerati ridicoli: vi sono cambiamenti in corso nell'accogliere determinati valori rispetto ad altri, e la velocità di trasformazione negli ultimi decenni non è più quella dei tempi di Dante e non è neppure preponderante il contributo della religione cattolica, che forniva il discrimine. Io credo vi siano degli assoluti, tra i quali contemplo la negatività del tradimento. Non dare risposte. Ma questi assoluti come li giustifico? E soprattutto, se lo sono per me possono non esserlo per altri. Questo è il limite dell'etica individuale che sta prendendo il sopravvento. Non dare risposte bastevoli.
Se parti dal presupposto che non esista un bene ed un male per gli uomini e per la società e tanto più che queste due cose coincidano hai ragione tu. Però attenzione perchè questo pone due questioni fondamentali. La prima che individualmente non si riesca a definire cosa è bene e cosa è male (falsa perchè ciascuno al di là delle giustificazioni autoassolutorie secondo me lo sa) La seconda che tutto sia relativo ed indifferenziato, allora sì che si puo far passare l' idea che uccidere, rubare, stuprare, tradire, uomini donne bambini abbia lo stesso valore e la stessa dignità del contrario. Secondo me tu ti perdi nel funzionalismo, pensi che l'etica si debba adeguare a ciò, ma l'etica è trasversale e al di là di questo, non so se mi spiego. L'etica nei suoi valori fondamentali non è negoziabile, non da me o da te, non nelle sue accezioni basilari. Ogni persona su questo scoglio di terra fa delle scelte sulla base delle cose in cui crede (non esiste una sola persona al mondo che non creda in qualcosa, fosse solo il suo gatto) e questo dovrebbe dirla lunga su di noi come specie, su quello che siamo stati e sulla speranza che abbiamo nel futuro. Quando alle nazioni unite sono state stilate le dichiarazioni universali dei diritti umani come pensi che siano state stilate? A caso? No certo, sono state realizzate calando i diritti e i doveri dei singoli individui dentro una società perfettibile, a me basta e avanza. Il limite Danny non è dare risposte bastevoli, forse è nel non cercarle.
 

danny

Utente di lunga data
Se parti dal presupposto che non esista un bene ed un male per gli uomini e per la società e tanto più che queste due cose coincidano hai ragione tu. Però attenzione perchè questo pone due questioni fondamentali. La prima che individualmente non si riesca a definire cosa è bene e cosa è male (falsa perchè ciascuno al di là delle giustificazioni autoassolutorie secondo me lo sa) La seconda che tutto sia relativo ed indifferenziato, allora sì che si puo far passare l' idea che uccidere, rubare, stuprare, tradire, uomini donne bambini abbia lo stesso valore e la stessa dignità del contrario. Secondo me tu ti perdi nel funzionalismo, pensi che l'etica si debba adeguare a ciò, ma l'etica è trasversale e al di là di questo, non so se mi spiego. L'etica nei suoi valori fondamentali non è negoziabile, non da me o da te, non nelle sue accezioni basilari. Ogni persona su questo scoglio di terra fa delle scelte sulla base delle cose in cui crede (non esiste una sola persona al mondo che non creda in qualcosa, fosse solo il suo gatto) e questo dovrebbe dirla lunga su di noi come specie, su quello che siamo stati e sulla speranza che abbiamo nel futuro. Quando alle nazioni unite sono state stilate le dichiarazioni universali dei diritti umani come pensi che siano state stilate? A caso? No certo, sono state realizzate calando i diritti e i doveri dei singoli individui dentro una società perfettibile, a me basta e avanza. Il limite Danny non è dare risposte bastevoli, forse è nel non cercarle.
Io credo che l'etica sia definita collettivamente quando vantaggiosa per ogni singolo individuo che si trova all'adozione di valori comuni. Il guadagno nel non uccidere è nella riduzione delle possibilità di essere uccisi. Vaghi ricordi di Delitto e castigo mi fanno pensare che le conseguenze siano decisamente più complesse dopo, ma non immediatamente comprensibili prima.
E qui scatta la necessità di confrontarsi con altri elementi della collettività che siano in grado di completare il nostro io e di dare supporto all'etica individuale, che è sempre debole e a volte fallace.
Sul tradimento non dissimilmente si arrivano a comprendere le conseguenze dopo ma è opportuno un confronto con la collettività per definire un prima.
Ed è qui che si crea un intoppo e un problema, come ho già detto, di riconoscimento collettivo della negatività del tradimento, evidentemente visto ancora come vantaggioso.
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'etica individuale ha il solo scopo di farci stare sereni con noi stessi.

Se tu stai bene se passi col.verde, anche se accanto a te vedi gente che passa col rosso, li guardi sereno e aspetti il verde.

Che se passa un'auto investe loro, mica te

E loro lo sanno

Mi fa specie chi aspetta il verde e inveisce con anatemi di vario tipo, verso chi passa col rosso

Quello CREDE di star bene, invece ha una pazza voglia di attraversare pure lui :cool:
Ce l'hai sta fissa che tutti vorrebbero trasgredire.
Ma non è così.
La maggioranza delle persone ha ben chiaro che passare col rosso è pericoloso.
Poi c'è anche chi prova una soddisfazione intrinseca nel non fare del male.
Ma la soddisfazione del fare del male resta solo degli psicopatici.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ce l'hai sta fissa che tutti vorrebbero trasgredire.
Ma non è così.
La maggioranza delle persone ha ben chiaro che passare col rosso è pericoloso.
Poi c'è anche chi prova una soddisfazione intrinseca nel non fare del male.
Ma la soddisfazione del fare del male resta solo degli psicopatici.
Ma no.. :rotfl:

E per la cronaca, al semaforo io aspetto il verde bello sereno, e se tutti attraversano col rosso, non mi schiodo.

E ho preso una multa sola in vita mia, per essere entrato in zona verde di 2 metri in una città che non conoscevo

Io ho la fissa che star male vedendo altri che contravvengono nostri principi, mi convince poco

Avviene anche al contrario, peraltro..

Ho letto anche qui di gente che passa col rosso e si incazza a morte con chi bello tranquillo aspetta il verde

L'etica individuale in se e per se (civile o incivile giusta o sbagliata che sia) la noto nella misura in cui genera scompensi se viene infranta da altri.

Il famoso "tutti dovrebbero....... E chi fa diverso è una merda " :carneval:
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ma no.. :rotfl:

E per la cronaca, al semaforo io aspetto il verde bello sereno, e se tutti attraversano col rosso, non mi schiodo.

E ho preso una multa sola in vita mia, per essere entrato in zona verde di 2 metri in una città che non conoscevo

Io ho la fissa che star male vedendo altri che contravvengono nostri principi, mi convince poco

Avviene anche al contrario, peraltro..

Ho letto anche qui di gente che passa col rosso e si incazza a morte con chi bello tranquillo aspetta il verde

L'etica individuale in se e per se (civile o incivile giusta o sbagliata che sia) la noto nella misura in cui genera scompensi se viene infranta da altri.

Il famoso "tutti dovrebbero....... E chi fa diverso è una merda " :carneval:
Forse allora non ti ho capito.
In effetti io vedo più disprezzo di chi passa con il rosso per chi aspetta il verde, insinuando che siano fessi, repressi, bigotti e chi più ne ha ne metta, del contrario.
Evidentemente passare con il rosso è eccitante, ma rischioso e fa rabbia vedere chi sta benissimo ad aspettare il verde senza sentirsi un fesso represso perché fa mettere in dubbio le "buone" ragioni per passare a tutta velocità.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Forse allora non ti ho capito.
In effetti io vedo più disprezzo di chi passa con il rosso per chi aspetta il verde, insinuando che siano fessi, repressi, bigotti e chi più ne ha ne metta, del contrario.
Evidentemente passare con il rosso è eccitante, ma rischioso e fa rabbia vedere chi sta benissimo ad aspettare il verde senza sentirsi un fesso represso perché fa mettere in dubbio le "buone" ragioni per passare a tutta velocità.
Brava, hai colto bene ciò che intendevo..

Non è tanto il passare col rosso o col verde, quanto il "vivere" con serenità chi fa diverso da noi, senza adirarsi o scomporsi, o perculare.

Che comunque sono segnali di "distanza"

Io posso passare pure col rosso, ma per chi aspetta serenamente il verde non aver reazioni di perculare o deridere o altro.

Così come fermarmi al rosso, e non augurare in cuor mio a chi attraversa che venga investito e resti su una sedia a rotelle.

Se stai bene con quel che fai non hai bisogno di mettere distanza da chi fa diverso da te.

Al netto del fatto che chi passa in auto col rosso commette una infrazione che viene punita con multa e ritiro della patente, che è un discorso a parte
 
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danny

Utente di lunga data
Ce l'hai sta fissa che tutti vorrebbero trasgredire.
Ma non è così.
La maggioranza delle persone ha ben chiaro che passare col rosso è pericoloso.
Poi c'è anche chi prova una soddisfazione intrinseca nel non fare del male.
Ma la soddisfazione del fare del male resta solo degli psicopatici.
A Milano, forse.
Per dirti, anche solo in Vietnam...
https://www.youtube.com/watch?v=GcbES_5uAvw

https://www.youtube.com/watch?v=gKLWZjBu2iQ

Chi c'è stato mi racconta di enormi difficoltà anche solo per andare da una parte all'altra della strada.
Non siamo tutti uguali, le abitudini mutano paese per paese.
 
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danny

Utente di lunga data
Forse allora non ti ho capito.
In effetti io vedo più disprezzo di chi passa con il rosso per chi aspetta il verde, insinuando che siano fessi, repressi, bigotti e chi più ne ha ne metta, del contrario.
Evidentemente passare con il rosso è eccitante, ma rischioso e fa rabbia vedere chi sta benissimo ad aspettare il verde senza sentirsi un fesso represso perché fa mettere in dubbio le "buone" ragioni per passare a tutta velocità.
Uhm, no.
Io vedo persone che si comportano in una certa maniera e vorrebbero che gli altri facessero altrettanto, ovvero che tutti fossero uguali a loro e confermassero l'idea che hanno loro del mondo.
Diciamo che ognuno si sente il centro di qualcosa e gli dà fastidio il constatare di non esserlo attraverso le diversità altrui.
Per esempio io ho: un collega che fa apposta a fare cadere chi va in bici sul marciapiede, una collega che va in bici sul marciapiede, uno che non va in bici.
Ieri uscendo dall'ufficio ho trovato due della polizia locale in bicicletta che pedalavano sul marciapiede affiancati.
Per evitarmi sono scesi in strada e contromano mentre arrivavano le auto hanno continuato a pedalare in bici.
Se fossi stato il collega 1 mi sarei incazzato, la collega 2 non mi sarei neppure accorto, il collega 3 non mi srei neppure posto il problema.
Io ho riso.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Uhm, no.
Io vedo persone che si comportano in una certa maniera e vorrebbero che gli altri facessero altrettanto, ovvero che tutti fossero uguali a loro e confermassero l'idea che hanno loro del mondo.
Diciamo che ognuno si sente il centro di qualcosa e gli dà fastidio il constatare di non esserlo attraverso le diversità altrui.
Per esempio io ho: un collega che fa apposta a fare cadere chi va in bici sul marciapiede, una collega che va in bici sul marciapiede, uno che non va in bici.
Ieri uscendo dall'ufficio ho trovato due della polizia locale in bicicletta che pedalavano sul marciapiede affiancati.
Per evitarmi sono scesi in strada e contromano mentre arrivavano le auto hanno continuato a pedalare in bici.
Se fossi stato il collega 1 mi sarei incazzato, la collega 2 non mi sarei neppure accorto, il collega 3 non mi srei neppure posto il problema.
Io ho riso.
Danny ma sai che questo tuo impegno relativista, solo nelle argomentazioni peraltro, è chiaramente una forzatura.
Quando si parla ti tradimento si parla di relazioni all'interno di un patto esplicito.
Anche chi accetta la poligamia lo fa all'interno di regole precise e se le vìoli vieni spedito via.
Chi se ne frega cosa pensano i vicini di casa che vanno insieme anche a buttare l'immondizia o gli amici tuoi che fanno sesso di gruppo, gli uni e gli altri avranno le loro specifiche regole gli uni per cui si sentiranno traditi se uno dei due butta la plastica da solo e gli altri se uno dei due farà sesso senza informarlo o se scriverà TVB a un compare di bisbocce.
Qui stiamo parlando di tradimento e ci sono persone che trattano da deficienti che nulla sanno della vita a chi pensa che Tradire un patto faccia schifo, sia che sia per buttare la carta, sia per fare sesso con il vicino che non piace al partner, sia, tra persone normali, instaurare una relazione che esprima parti di sé occultate nella coppia o che sono fuori dal progetto comune.
 
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