Alla fine ti dirò.. ha detto cose che pensano in molti.
E io stesso se ti vai a imbriacare in un vicoletto buio con 5 extracomunitari che non vedono un pelo di topa da 9 mesi, saranno pure dei ragazzi bravissimi e eccezionali, ma se uno ti mette le mani addosso, non cado dalle nuvole dallo stupore
Ma se hai una veste istituzionale non puoi semplicemente dire in totale libertà ciò che pensi.
O per meglio dire, puoi pure dirlo, ma ti ricopri di merda come questo pover'uomo.
E dopo ti tocca stare zitto e dire che ti sei espresso male
Anche io non cadrei dalle nuvole.
E senza necessariamente ricorrere agli extracomunitari che non vedono pelo di figa. Bastano i nostrani che pensano che il corpo femminile sia un qualcosa che, siccome ha il potere di umiliarli, ha da essere umiliato.
Ma differenzio nettamente la questione.
Nel senso che in un "te la sei cercata" si implica il VOLERE di lei.
Ossia che lei volesse esattamente quello.
Che è poi il parallelo del "le donne dicono no, ma significa sì".
Che è andando per estremismi pure dire che le donne non sanno quello che vogliono, e quindi ci pensa il maschio a farglielo capire.
Mentre invece il discorso è ben diverso.
La ragazza ha attuato comportamenti a rischio. Senza valutazione del rischio.
E dando per scontato il "lieto fine" del comportamento stesso.
Non valutando, fra le altre cose, gli altri coinvolti nel suo comportamento.
Tipico fra l'altro dell'adolescenza, quando "gli altri siamo noi".
E qui ci si ferma però. Ad ogni livello.
Non solo quello del fatto che istituzionalmente non si può dire.
Anzi, a livello istituzionale esplicitare, svelare, fare formazione sui comportamenti a rischio è un dovere dell'istituzione stessa.
Ma non si può...a Colonia, invece di un discorso di questo genere, si è pensato bene di invitare le donne a coprirsi di più.
Qui si cade nel povera ragazza dolorante.
E ovviamente nel suo speculare estremo, ossia "te la sei cercata".
Le istituzioni sono povere, vigliacche e incompetenti.
In Italia, negli anni '90 e agli inizi del 2000 si è lavorato sulla prevenzione dei comportamenti a rischio. E pure sulla riduzione del danno. Che già all'inizio del 2000, per rispettare i dettami politici e perbenisti è stata trasformata da riduzione del danno a riduzione dei comportamenti a rischio. Ridicolo.
La LILA era, ed è, attivissima. Per dire.
Con le prostitute, con i trans, nelle scuole, per strada, nei locali.
C'erano operatori in rete da sud a nord italia. Giravano informazioni. Si faceva formazione. Ci si scambiavano esperienze e buone pratiche pedagogiche. Si faceva ricerca-azione.
C'era una rete europea. E progetti europei che lavoravano esattamente sui comportamenti a rischio.
Sulla correlazione fra utilizzo di sostanze stupefacenti e sessualità e anticoncezionali.
Si studiava.
E mi riferisco anche semplicemente all'uso di alcol in età evolutiva.
Senza necessariamente entrare nella questione delle sostanze illegali.
Rimanendo semplicemente sulla questione della correlazione fra effetti sostanze stupefacenti, a partire dall'alcol, e comportamenti a rischio e quindi sugli effetti delle sostanze sui comportamenti sociali.
Si lavorava in peer education, coinvolgendo direttamente gli adolescenti.
Facendo formazione e creando informazione proprio partendo dalle esperienze dei ragazzi.
Si lavorava sulla cittadinanza attiva, sulla costruzione di ponti comunicativi fra istituzioni e adolescenti, in particolare gli adolescenti devianti, sottoposti a violenza o loro stessi violenti, oppure ancora che si prostituivano.
Mica che le ragazzette, neanche mi ricordo il soprannome mediatico che era stato dato, che si vendevano per una ricarica del cel erano una novità eh. Semplicemente è esploso il caso. Ma era solo la punta dell'iceberg. E tale, anche per la compartecipazione idiota di organi di informazione e istituzioni, è rimasta. Spacciandola per la completezza della situazione.
Si parlava. Per strada. Nelle discoteche. Nei locali.
Si rendeva eredità l'esperienza, in particolare lavorando nella riduzione del danno.
Poi si è smesso.
Ed è re-iniziata l'epoca del politically correct.
E siamo ancora a dire "se l'è cercata". Senza minimamente saper distinguere che nel cercare c'è una attivazione del soggetto in una precisa direzione.
Cosa ben diversa dall'aver attuato comportamenti a rischio, senza (saperne) valutarne le conseguenze.
E se si parla di violenza, è ancora più lercio il fatto che neanche si affronti la questione in modo come minimo sensato. Non mi spingo a parlare di scientifico perchè mi rendo conto che veramente saremmo oltre. Quasi civili.
E invece siamo fermi, socialmente parlando, al delitto d'onore.
E al considerare una violenza, sotto sotto, ancora un atto contro la morale e non contro la persona.
Lasciando perdere il dolore della vittima. Che in ogni caso se lo succhierà da sola e per tutta la vita.
In termini istituzionali non è il dolore della vittima a dover far sollevare le voci.
Ma una riflessione ragionata sulle esternazioni delle persone. Compresa quella di questo personaggio che pensa che uno scampolo di pietà possa far qualcosa, ad averlo o non averlo.
Questo è vergognoso. Non il prete.
E' vergognosa la sua istituzione di riferimento che non dice nulla se non le solite cazzate perbeniste e buoniste.
E' vergognosa l'istituzione politica, che permette che i corpi delle donne ancora vengano usati per tutt'altro che quello che li riguarda.
E anche il popolo che non ragiona su queste situazioni se non con la pancia. Con una empatia falsata.
E si fa portare in barca da chi scrive cosa su twitter e su facebook.
E che si mette a dibattere sul fatto che una adolescente ha usato comportamenti a rischio (ma dai?? ma davero davero? un adolescente fa cose rischiose??? che mondo!! che novità) anzichè chiedersi a livello istituzionale cosa caspita si sta facendo per gli adolescenti.
Concretamente.
E non per i promossi. Quelli che già ci stanno dentro.
Per gli altri. Per i non promossi. Per i devianti.
E li vedi quello che diventeranno già quando hanno 7 anni.
Ma si continua a ragionare riguardo i bambini guardandoli come eterni bambini invece come gli adulti che saranno.
Nessun investimento sul futuro. In questi termini. Ed è compito istituzionale farlo.
Qui invece c'abbiamo due istituzioni...e nessuna delle due fa un cazzo. Se non nascondere la testa sotto la sabbia.
Ci sarà da ridere fra qualche anno, quando si scenderà dal pero e si scoprirà che in questi anni è aumentata la diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili (e, oltre all'aspirina fra le ginocchia, l'unica altra tutela è il preservativo, boicottato a diversi livelli), che è aumentata la diffusione dell'hiv, nonostante le cure per tenerla ad una bassa viremia siano avanzate non di poco, che le sostanze hanno continuato a diffondersi. Sempre più chimiche e sempre più correlate ad una doppia diagnosi.
E sembrano tutte questioni slegate una dall'altra, ma non lo sono.
Specialmente in un momento storico come questo in cui le culture si stanno mescolando e alla velocità a cui lo stanno facendo.