Non c’è via d’uscita...

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sai che c'è, secondo me il contrasto maggiore noi lo si vive tra lo spirito dei tempi che ci vorrebbe bellisimi, vincenti, "adatti" e la nostra consapevolezza che è impossibile. La natura contadditoria di un messaggio reiterato e continuamente rilanciato "che è tutto qui" e la consapevolezza interiore che non è bastante. (Ma è una teoria mia, senza pretesa di universalità). Sembra assurdo ma mi viene in mente Moana Pozzi che parlando di tutti gli uomini che la inseguivano e corteggiavano fuori dal set e a cui spesso lei "concedeva" dicevano che in fondo si accontentavano di poco, di un po' di sesso, di un po' di fama, un po' di potere su una donna, di "cosette" insomma.
La difficoltà non è decidere di immolarsi in effetti, ci sono fior di integralisti che lo fanno. Non credo però che sia gente che si sa guardare bene allo specchio, figuriamoci poi riuscire a dirsi la verità davanti a quello. (Per quanto il concetto di verità......) :))
Le cito insieme. E non a caso.

Credo siano collegate.

Perchè ci si immola?

Per un bene superiore. Invisibile agli occhi, ma presente al cuore.

(guarda che romantica)

E il bene superiore riguarda esattamente quella mancanza che è connaturata allo spirito umano.
Quella mancanza che dalla notte dei tempi ci ha portato a farci domande che non riguardavano il semplice soddisfare bisogni primari.

Quelle domande che per esempio portavano l'homo erectus a confezionare gioielli.

E viveva in tempi in cui immagino la bellezza non fosse in cima alle priorità. Eppure, quello faceva gioielli e dipingeva il suo sguardo per lasciare un segno. E cercava. Dentro e fuori.

Quando, io penso, il focus è sulle risposte, invece che sulle domande, allora l'immolazione "cieca" è una buona risposta.
E' una forma della delega.
Mi sacrifico (mi rendo sacra) affidandomi alla fede di un qualcosa o di un qualcuno che penserà a me.
O per dirla meglio. Che mi premierà per quello che io sto facendo per lui/lei.

Mi spiego?

Immolarsi per il piacere che ne deriva per sè....è un altro discorso.
Dicendoselo. E quindi accettando che non ci sarà premio.
Che il premio è esattamente in quello che si sta facendo, perchè lo si sta facendo per sè.

Credo che gli estremisti trovino una grande soddisfazione nel loro estremismo. PErchè è un posto caldo e rassicurante. Perchè gli permette di non guardare altri sguardi sul mondo. E gli permette di considerare a priori gli altri sguardi non dello stesso valore del proprio.

Che è diverso dal dare valore al proprio sguardo perchè è il proprio sguardo.

Capisco bene il discorso di Moana. E penso avesse pienamente ragione.
Non so bene la sua storia.

LA cosa che penso anche è che si sia sentita veramente sola.
SE ha disprezzato quegli ometti da poco. Che da poco erano davvero.
Se è però arrivata a credere che gli uomini siano TUTTI da poco, è triste per lei.

E' una autocondanna. Che mette in condizione di scegliere il male minore o rinunciare a tutto e dirigere il proprio bisogno di spiritualità in altri luoghi.

Ma non so la sua storia, se non ricordo male alla fine si è rivolta a dio...sbaglio? :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
al solito quotone..
aggiungo che secondo me, spesso ci si accorge di non conoscere chi abbiamo accanto, non so nemmeno se possa bastare il dialogo, se non e' sincero e se tende a celare piu' che svelare.


Già.

D'altra parte, se la comunicazione è stata storicamente costruita sul celare, sul segreto di sè...per ricostruirla e ridirezionarla, serve prima decostruirla. Alle fondamenta.

Non penso sia roba da poco. Che decostruire la comunicazione richiede mettere in discussione chi l'ha costruita, uscire dalla ricerca di colpevoli e iniziare ad assumersi ognuno la sua parte.

E penso che non sia gratis.
E neanche sempre possibile.

A volte è semplicemente meglio tirar dritto cercando di non turbare gli equilibri.

Altre volte il sacco nero di Brunetta è una buona soluzione.

Non penso esistano regole generali.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ma di sicuro che c'è, c'è eccome

Ma.. essendo non totalmente chiaro neppure al soggetto avvantaggiato, diventa possibile un domani "rivenderlo" alla bisogna come "sacrificio" in nome di un qualcosa che nel frattempo si è rotto.

Capito mi hai? :) (Direbbero a Sciàsciari (SS).. :cool: )
...CON TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TEEEEEEE!!!! :cool:

:singleeye:


E avanti coi giochetti di potere sommersi e manipolatori...

Sarò una ingenua, ma non ci vedo la minima traccia di amore in tutto questo.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Che mi premierà per quello che io sto facendo per lui/lei

E quindi accettando che non ci sarà premio.
È qui che casca il miccio

E ripenso ai culi immolati x Natale, e ai discorsi (fatti o taciuti) che gireranno in queste ore da chissà quante parti

"Eppero' la moglie di tuo fratello nemmeno ha alzato il culo x aiutare a sparecchiare"

"Eppero' tuo padre aveva una faccia, nemmeno ha fatto un complimento sull'arrosto"

Eppero' voglio proprio vedere a Pasqua se tocca ancora a me...

Etc.. etc..
 

Skorpio

Utente di lunga data
...CON TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TEEEEEEE!!!! :cool:

:singleeye:


E avanti coi giochetti di potere sommersi e manipolatori...

Sarò una ingenua, ma non ci vedo la minima traccia di amore in tutto questo.
Quando il "patto" a qualche titolo si incrina, escono i grassetti :cool:

Sottolineo il patto.

Che con la conoscenza reciproca costante e continuativa ha a che farci ma anche no (dipende dal patto)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Dipende sempre dal gioco che si sta giocando.

C'è stato un tempo in cui per me la manipolazione era una forma del potere e mi piaceva molto.
Fatta da me ovviamente :p

Poi mi sono accorta che manipolare non è una forma nè del potere nè dell'intelligenza, ma semplicemente una affermazione di paura.

Adesso sto imparando che quando entra il consenso e la condivisione, quando il potere è nel mezzo per Volere e Forza di entrambi, il banco scompare e vincono i giocatori. :)

In questo caso, perdono entrambi.

Lui manipola lei per ottenere un qualcosa che vuole solo in parte. E lei uguale.
In casi in cui la posta in gioco è solo materiale, io credo decada ogni vincita. Banco e giocatori.
Credo decada anche il piacere individuale ed autoreferenziale del potere illusorio.

Quel che resta a me sembra molto poco.
Ma ovviamente io valuto secondo i miei parametri e secondo il mio vissuto.

Quindi quel che per me è poco per altri è molto.
Quel che per me è molto per altri è misero.

Il fulcro per me resta sempre la consapevolezza di chi si è e di ciò che si desidera, il tutto messo sulla bilancia del ne vale la pena. E misurato sul benessere che se ne può trarre. E per benessere mi riferisco ad ogni cosa, da quelle materiali fino ad arrivare a quelle più spirituali.

Che poi può essere riassunto nel potersi guardare dritti negli occhi allo specchio senza aver perso lo sguardo amorevole su se stessi e su chi si decide di tenersi vicino.
Tutto si incanala nel grande flusso darwiniana della selezione naturale. La manipolazione è uno strumento di selezione come un altro. C'è chi se ne accorge e scappa, chi vive felice e stupido come una vacca indù, e chi se ne accorge e cerca di rigirartela addosso. Ho perso il conto dei cornuti qua dentro che si parlavano addosso, spesso a distanza di anni, focalizzando tutta l'attenzione su un dettaglio in modo quasi doloroso pur di non vedere il quadro di insieme.
Misdirection. Come dire i latinucci della manipolazione
 

spleen

utente ?
Le cito insieme. E non a caso. Credo siano collegate. Perchè ci si immola? Per un bene superiore. Invisibile agli occhi, ma presente al cuore. (guarda che romantica) E il bene superiore riguarda esattamente quella mancanza che è connaturata allo spirito umano. Quella mancanza che dalla notte dei tempi ci ha portato a farci domande che non riguardavano il semplice soddisfare bisogni primari. Quelle domande che per esempio portavano l'homo erectus a confezionare gioielli. E viveva in tempi in cui immagino la bellezza non fosse in cima alle priorità. Eppure, quello faceva gioielli e dipingeva il suo sguardo per lasciare un segno. E cercava. Dentro e fuori. Quando, io penso, il focus è sulle risposte, invece che sulle domande, allora l'immolazione "cieca" è una buona risposta. E' una forma della delega. Mi sacrifico (mi rendo sacra) affidandomi alla fede di un qualcosa o di un qualcuno che penserà a me. O per dirla meglio. Che mi premierà per quello che io sto facendo per lui/lei. Mi spiego? Immolarsi per il piacere che ne deriva per sè....è un altro discorso. Dicendoselo. E quindi accettando che non ci sarà premio. Che il premio è esattamente in quello che si sta facendo, perchè lo si sta facendo per sè. Credo che gli estremisti trovino una grande soddisfazione nel loro estremismo. PErchè è un posto caldo e rassicurante. Perchè gli permette di non guardare altri sguardi sul mondo. E gli permette di considerare a priori gli altri sguardi non dello stesso valore del proprio. Che è diverso dal dare valore al proprio sguardo perchè è il proprio sguardo. Capisco bene il discorso di Moana. E penso avesse pienamente ragione. Non so bene la sua storia. LA cosa che penso anche è che si sia sentita veramente sola. SE ha disprezzato quegli ometti da poco. Che da poco erano davvero. Se è però arrivata a credere che gli uomini siano TUTTI da poco, è triste per lei. E' una autocondanna. Che mette in condizione di scegliere il male minore o rinunciare a tutto e dirigere il proprio bisogno di spiritualità in altri luoghi. Ma non so la sua storia, se non ricordo male alla fine si è rivolta a dio...sbaglio? :)
Condivido la riflessione. Quanto a Moana non conosco nemmeno io bene la sua storia e non so le sue considerazioni alla fine. Mi aveva colpito questa sua riflessione gettata lì in tv durante una intervista, frase ignorata dall' intervistatore, credo pochi avessero capito. Penso fosse una persona intelligente, sola non lo so, un'altra cosa che mi colpì fu la sua scelta di uscire di scena senza riflettori, senza clamore, facendosi alla fine cremare in una sorta di volontà di sparire nel minimo, nell' infinitesimo. Alcuni dissero lo avesse fatto per alimentare il suo mito, altri che in effetti non fosse morta ma avesse voluto solo sparire, non credo fosse vera nessuna delle due cose. Sprazzi, ricordo solo sprazzi e questa sua affermazione che diede in me l' inizio a questa veloce riflessione che poi mi è rimasta. In effetti all' epoca ero un adolescente brufoloso e motorizzato e le cose di lei che turbavano i miei sonni erano altre.... :) Però è singolare sta cosa, di come i messaggi possano arrivare inaspettati da tutte le parti, anche quelle considerate più improbabili. Ok. Basta.
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Tutto si incanala nel grande flusso darwiniana della selezione naturale. La manipolazione è uno strumento di selezione come un altro. C'è chi se ne accorge e scappa, chi vive felice e stupido come una vacca indù, e chi se ne accorge e cerca di rigirartela addosso. Ho perso il conto dei cornuti qua dentro che si parlavano addosso, spesso a distanza di anni, focalizzando tutta l'attenzione su un dettaglio in modo quasi doloroso pur di non vedere il quadro di insieme.
Misdirection. Come dire i latinucci della manipolazione
I latinucci della manipolazione??

cosa è?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Condivido la riflessione. Quanto a Moana non conosco nemmeno io bene la sua storia e non so le sue considerazioni alla fine. Mi aveva colpito questa sua riflessione gettata lì in tv durante una intervista, frase ignorata dall' intervistatore, credo pochi avessero capito. Penso fosse una persona intelligente, sola non lo so, un'altra cosa che mi colpì fu la sua scelta di uscire di scena senza riflettori, senza clamore, facendosi alla fine cremare in una sorta di volontà di sparire nel minimo, nell' infinitesimo. Alcuni dissero lo avesse fatto per alimentare il suo mito, altri che in effetti non fosse morta ma avesse voluto solo sparire, non credo fosse vera nessuna delle due cose. Sprazzi, ricordo solo sprazzi e questa sua affermazione che diede in me l' inizio a questa veloce riflessione che poi mi è rimasta. In effetti all' epoca ero un adolescente brufoloso e motorizzato e le cose di lei che turbavano i miei sonni erano altre.... :) Però è singolare sta cosa, di come i messaggi possano arrivare inaspettati da tutte le parti, anche quelle considerate più improbabili. Ok. Basta.
Io credo che i messaggi più importanti arrivino esattamente da dove meno ce lo si aspetta.

C'è una parola che mi aveva regalato anni fa un amico. E ogni tanto compare e me la ricorda.

Serendipità.

Quando me l'aveva regalata, ovviamente non avevo capito niente. Ero anche proprio giovane giovane e ancora molto convinta di essere la padrona indiscussa del mondo emerso e pure di quello sommerso. :D

Ma me la sono tenuta lì. Adesso capisco cosa avesse voluto dirmi.

Il punto è che siamo immersi nei messaggi, e anche nelle piccole e grandi epifanie. Serve avere lo sguardo aperto e la mente allenata alla non rigidità, in modo da cogliere quel che la Vita propone.

Che è poi la differenza fondamentale fra cercare e trovare. :)

Chiacchieravo ieri con G. riguardo le pornostar, le modelle, le donne che decidono di "usare" il corpo come strumento di lavoro insomma.

E lui mi faceva notare che quel tipo di lavoro consiste fondamentalmente nel saper leggere, o circondarsi di persone che lo sanno fare, il contesto sociale per carpire gli immaginari che sono aperti all'essere incarnati dal grande pubblico e dall'altra serve l'intelligenza e l'equilibrio emotivo per gestire l'essere esattamente quell'incarnazione.

Con quello che comporta, nel bene e nel male.

Credo che Moana, come poche pornostar, sia maschi che femmine, qui vedo pochissima distinzione fra generi, sia una di quelle che ha avuto l'intelligenza, non solo cognitiva di sapere cosa stava incarnando e non farsene travolgere.

La mia idea di solitudine deriva da quella frase che hai citato. E' solitario disprezzare e trovare conferma del disprezzo.
Ma sono andata a rileggermi velocemente la sua autobiografia, e non sembra che fosse in realtà governata dal disprezzo.
Ma anzi...pare che avesse un senso forte del legame con la Natura e col divino.

Adesso comunque mi hai fatto scattare la curiosità e andrò a cercare informazioni.

Io avevo questo ricordo di lei che in un qualche modo si era rifugiata nella spiritualità, ma mi sa che mi sono confusa con claudia koll. :eek::D
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
È qui che casca il miccio

E ripenso ai culi immolati x Natale, e ai discorsi (fatti o taciuti) che gireranno in queste ore da chissà quante parti

"Eppero' la moglie di tuo fratello nemmeno ha alzato il culo x aiutare a sparecchiare"

"Eppero' tuo padre aveva una faccia, nemmeno ha fatto un complimento sull'arrosto"

Eppero' voglio proprio vedere a Pasqua se tocca ancora a me...

Etc.. etc..
sì...:unhappy::unhappy:

mia madre iniziava almeno un mese prima a recriminare (e proseguiva fino a circa due mesi prima di pasqua...che era l'altra grande occasione), giusto per essere sicura di non dimenticare niente e nessuno :D:D

Adesso che con mia sorella abbiamo inserito l'usanza della collettività collaborante, lo spazio per farlo è praticamente inesistente, e quindi va in sbattimento più per tradizione :D

...ma è una creativa, e pure questo natale è riuscita ad incazzarsi!!
E' incredibile come riesca a farlo partendo da particolari quasi invisibili, ogni volta mi lascia sbalordita :eek:

Sto iniziando a pensare che sia una forma di espressione artistica!! :carneval::rotfl:
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Quando il "patto" a qualche titolo si incrina, escono i grassetti :cool:

Sottolineo il patto.

Che con la conoscenza reciproca costante e continuativa ha a che farci ma anche no (dipende dal patto)

Eh già.

E da chi lo stringe. :)
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
sì...:unhappy::unhappy:

mia madre iniziava almeno un mese prima a recriminare (e proseguiva fino a circa due mesi prima di pasqua...che era l'altra grande occasione), giusto per essere sicura di non dimenticare niente e nessuno :D:D

Adesso che con mia sorella abbiamo inserito l'usanza della collettività collaborante, lo spazio è per farlo è praticamente inesistente, e quindi va in sbattimento più per tradizione :D

...ma è una creativa, e pure questo natale è riuscita ad incazzarsi!!
E' incredibile come riesca a farlo partendo da particolari quasi invisibili, ogni volta mi lascia sbalordita :eek:

Sto iniziando a pensare che sia una forma di espressione artistica!! :carneval::rotfl:
si si diventa più esigenti con se stesse, nel momento che ci si incazza il giorno di Natale per la non perfetta collaborazione dei partecipanti.
Lo faccio sempre:D
Poi le preparazioni vengono buone se ci si scarica con qualcuno. Bisogna scaricare l'ansia della prestazione/preparazione culinaria.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
sì...:unhappy::unhappy:

mia madre iniziava almeno un mese prima a recriminare (e proseguiva fino a circa due mesi prima di pasqua...che era l'altra grande occasione), giusto per essere sicura di non dimenticare niente e nessuno :D:D

Adesso che con mia sorella abbiamo inserito l'usanza della collettività collaborante, lo spazio per farlo è praticamente inesistente, e quindi va in sbattimento più per tradizione :D

...ma è una creativa, e pure questo natale è riuscita ad incazzarsi!!
E' incredibile come riesca a farlo partendo da particolari quasi invisibili, ogni volta mi lascia sbalordita :eek:

Sto iniziando a pensare che sia una forma di espressione artistica!! :carneval::rotfl:
I miei suoceri erano specialisti nella recriminazione.

Si dannavano x fare, per prendersi il piacere di lamentarsi.

Capii che il "piacere" per loro era proprio il potersi lamentare, un piacere irrinunciabile

Ricordo ancora quando decisi di fare un blitz a casa loro mentre erano fuori, per svuotargli una delle molte stanze vuote di casa loro, dove avevamo portato oggettistica del bimbo piccolo che non serviva più (seggiolone, carrozzina) e di cui loro ovviamente lamentavano sistematicamente l'insostenibile ingombro (ma de che?).

Alla sera, rientrati e vista finalmente (forse) la stanza vuota, telefonarono disperati: "ma cosa avete fatto??!! Ma siete matti??!! Ma perché??!!!"

Alle volte togliere il piacere è esso stesso piacere :carneval:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
si si diventa più esigenti con se stesse, nel momento che ci si incazza il giorno di Natale per la non perfetta collaborazione dei partecipanti.
Lo faccio sempre:D
Poi le preparazioni vengono buone se ci si scarica con qualcuno. Bisogna scaricare l'ansia della prestazione/preparazione culinaria.
Ma mia mamma non ha praticamente mai cucinato :rotfl::rotfl::rotfl:

Lei si incazzava, e si incazza, proprio coi principi che non condivideva.

Mi sto davvero convincendo che sia una forma di arte, la sua.

La metto a ridere eh...per lei non era ansia da preparazione.

Lei è costantemente in ansia.
Anche per gli tsunami che potrebbero abbattersi su di noi (viviamo ai piedi delle montagne :D:carneval:)

Le feste sono un'occasione come un'altra per buttar fuori. :)

Di sicuro, scaricare all'esterno, non è mai stato il suo problema principale. :rotfl::D
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
I miei suoceri erano specialisti nella recriminazione.

Si dannavano x fare, per prendersi il piacere di lamentarsi.

Capii che il "piacere" per loro era proprio il potersi lamentare, un piacere irrinunciabile

Ricordo ancora quando decisi di fare un blitz a casa loro mentre erano fuori, per svuotargli una delle molte stanze vuote di casa loro, dove avevamo portato oggettistica del bimbo piccolo che non serviva più (seggiolone, carrozzina) e di cui loro ovviamente lamentavano sistematicamente l'insostenibile ingombro (ma de che?).

Alla sera, rientrati e vista finalmente (forse) la stanza vuota, telefonarono disperati: "ma cosa avete fatto??!! Ma siete matti??!! Ma perché??!!!"

Alle volte togliere il piacere è esso stesso piacere :carneval:
Ma che stronzo, sono mica cose da fare quelle!!! :rotfl:

:carneval::carneval:
 

Blaise53

Utente di lunga data
Ma mia mamma non ha praticamente mai cucinato :rotfl::rotfl::rotfl:

Lei si incazzava, e si incazza, proprio coi principi che non condivideva.

Mi sto davvero convincendo che sia una forma di arte, la sua.

La metto a ridere eh...per lei non era ansia da preparazione.

Lei è costantemente in ansia.
Anche per gli tsunami che potrebbero abbattersi su di noi (viviamo ai piedi delle montagne :D:carneval:)

Le feste sono un'occasione come un'altra per buttar fuori. :)

Di sicuro, scaricare all'esterno, non è mai stato il suo problema principale. :rotfl::D
Proprio per questo questo Natale siamo andati fuori così la mogliera è contentissima😉
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma che stronzo, sono mica cose da fare quelle!!! :rotfl:

:carneval::carneval:
Fu una tragedia.. mia suocera scoppiò a piangere al telefono

Io le dicevo stupito (maddeche): "ma come.. non siete Contenti? Vi abbiamo liberato lo spazio.."
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Proprio per questo questo Natale siamo andati fuori così la mogliera è contentissima😉
Io mi ricordo un anno che avevamo provato col ristorante...

Ci siamo presi madonne su madonne.

:rotfl::rotfl:

E' stata una esperienza...come dire...psichedelica. :carneval:

Qui funziona bene la collettivizzazione.
Per adesso.

Non si sa mai cosa potrà inventarsi in futuro...come dicevo, è una creativa.
E invecchiando sembra che affini l'arte!

Se penso a sua madre, ho i brividi...

L'ho già avvertita che se oserà arrivare a quei livelli, due schiaffoni se li prende e se li porta a casa.
Senza se e senza ma. :D
 
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