Skorpio
Utente di lunga data
stancante pero'![]()
stancante pero'![]()
Sai che c'è, secondo me il contrasto maggiore noi lo si vive tra lo spirito dei tempi che ci vorrebbe bellisimi, vincenti, "adatti" e la nostra consapevolezza che è impossibile. La natura contadditoria di un messaggio reiterato e continuamente rilanciato "che è tutto qui" e la consapevolezza interiore che non è bastante. (Ma è una teoria mia, senza pretesa di universalità). Sembra assurdo ma mi viene in mente Moana Pozzi che parlando di tutti gli uomini che la inseguivano e corteggiavano fuori dal set e a cui spesso lei "concedeva" dicevano che in fondo si accontentavano di poco, di un po' di sesso, di un po' di fama, un po' di potere su una donna, di "cosette" insomma.
Le cito insieme. E non a caso.La difficoltà non è decidere di immolarsi in effetti, ci sono fior di integralisti che lo fanno. Non credo però che sia gente che si sa guardare bene allo specchio, figuriamoci poi riuscire a dirsi la verità davanti a quello. (Per quanto il concetto di verità......))
al solito quotone..
aggiungo che secondo me, spesso ci si accorge di non conoscere chi abbiamo accanto, non so nemmeno se possa bastare il dialogo, se non e' sincero e se tende a celare piu' che svelare.
....e con la vergine in prima filabocca di rosa
...CON TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TEEEEEEE!!!!Ma di sicuro che c'è, c'è eccome
Ma.. essendo non totalmente chiaro neppure al soggetto avvantaggiato, diventa possibile un domani "rivenderlo" alla bisogna come "sacrificio" in nome di un qualcosa che nel frattempo si è rotto.
Capito mi hai?(Direbbero a Sciàsciari (SS)..
)
È qui che casca il miccioChe mi premierà per quello che io sto facendo per lui/lei
E quindi accettando che non ci sarà premio.
Quando il "patto" a qualche titolo si incrina, escono i grassetti...CON TUTTO QUELLO CHE HO FATTO PER TEEEEEEE!!!!
:singleeye:
E avanti coi giochetti di potere sommersi e manipolatori...
Sarò una ingenua, ma non ci vedo la minima traccia di amore in tutto questo.
Tutto si incanala nel grande flusso darwiniana della selezione naturale. La manipolazione è uno strumento di selezione come un altro. C'è chi se ne accorge e scappa, chi vive felice e stupido come una vacca indù, e chi se ne accorge e cerca di rigirartela addosso. Ho perso il conto dei cornuti qua dentro che si parlavano addosso, spesso a distanza di anni, focalizzando tutta l'attenzione su un dettaglio in modo quasi doloroso pur di non vedere il quadro di insieme.Dipende sempre dal gioco che si sta giocando.
C'è stato un tempo in cui per me la manipolazione era una forma del potere e mi piaceva molto.
Fatta da me ovviamente
Poi mi sono accorta che manipolare non è una forma nè del potere nè dell'intelligenza, ma semplicemente una affermazione di paura.
Adesso sto imparando che quando entra il consenso e la condivisione, quando il potere è nel mezzo per Volere e Forza di entrambi, il banco scompare e vincono i giocatori.
In questo caso, perdono entrambi.
Lui manipola lei per ottenere un qualcosa che vuole solo in parte. E lei uguale.
In casi in cui la posta in gioco è solo materiale, io credo decada ogni vincita. Banco e giocatori.
Credo decada anche il piacere individuale ed autoreferenziale del potere illusorio.
Quel che resta a me sembra molto poco.
Ma ovviamente io valuto secondo i miei parametri e secondo il mio vissuto.
Quindi quel che per me è poco per altri è molto.
Quel che per me è molto per altri è misero.
Il fulcro per me resta sempre la consapevolezza di chi si è e di ciò che si desidera, il tutto messo sulla bilancia del ne vale la pena. E misurato sul benessere che se ne può trarre. E per benessere mi riferisco ad ogni cosa, da quelle materiali fino ad arrivare a quelle più spirituali.
Che poi può essere riassunto nel potersi guardare dritti negli occhi allo specchio senza aver perso lo sguardo amorevole su se stessi e su chi si decide di tenersi vicino.
Condivido la riflessione. Quanto a Moana non conosco nemmeno io bene la sua storia e non so le sue considerazioni alla fine. Mi aveva colpito questa sua riflessione gettata lì in tv durante una intervista, frase ignorata dall' intervistatore, credo pochi avessero capito. Penso fosse una persona intelligente, sola non lo so, un'altra cosa che mi colpì fu la sua scelta di uscire di scena senza riflettori, senza clamore, facendosi alla fine cremare in una sorta di volontà di sparire nel minimo, nell' infinitesimo. Alcuni dissero lo avesse fatto per alimentare il suo mito, altri che in effetti non fosse morta ma avesse voluto solo sparire, non credo fosse vera nessuna delle due cose. Sprazzi, ricordo solo sprazzi e questa sua affermazione che diede in me l' inizio a questa veloce riflessione che poi mi è rimasta. In effetti all' epoca ero un adolescente brufoloso e motorizzato e le cose di lei che turbavano i miei sonni erano altre....Le cito insieme. E non a caso. Credo siano collegate. Perchè ci si immola? Per un bene superiore. Invisibile agli occhi, ma presente al cuore. (guarda che romantica) E il bene superiore riguarda esattamente quella mancanza che è connaturata allo spirito umano. Quella mancanza che dalla notte dei tempi ci ha portato a farci domande che non riguardavano il semplice soddisfare bisogni primari. Quelle domande che per esempio portavano l'homo erectus a confezionare gioielli. E viveva in tempi in cui immagino la bellezza non fosse in cima alle priorità. Eppure, quello faceva gioielli e dipingeva il suo sguardo per lasciare un segno. E cercava. Dentro e fuori. Quando, io penso, il focus è sulle risposte, invece che sulle domande, allora l'immolazione "cieca" è una buona risposta. E' una forma della delega. Mi sacrifico (mi rendo sacra) affidandomi alla fede di un qualcosa o di un qualcuno che penserà a me. O per dirla meglio. Che mi premierà per quello che io sto facendo per lui/lei. Mi spiego? Immolarsi per il piacere che ne deriva per sè....è un altro discorso. Dicendoselo. E quindi accettando che non ci sarà premio. Che il premio è esattamente in quello che si sta facendo, perchè lo si sta facendo per sè. Credo che gli estremisti trovino una grande soddisfazione nel loro estremismo. PErchè è un posto caldo e rassicurante. Perchè gli permette di non guardare altri sguardi sul mondo. E gli permette di considerare a priori gli altri sguardi non dello stesso valore del proprio. Che è diverso dal dare valore al proprio sguardo perchè è il proprio sguardo. Capisco bene il discorso di Moana. E penso avesse pienamente ragione. Non so bene la sua storia. LA cosa che penso anche è che si sia sentita veramente sola. SE ha disprezzato quegli ometti da poco. Che da poco erano davvero. Se è però arrivata a credere che gli uomini siano TUTTI da poco, è triste per lei. E' una autocondanna. Che mette in condizione di scegliere il male minore o rinunciare a tutto e dirigere il proprio bisogno di spiritualità in altri luoghi. Ma non so la sua storia, se non ricordo male alla fine si è rivolta a dio...sbaglio?![]()
I latinucci della manipolazione??Tutto si incanala nel grande flusso darwiniana della selezione naturale. La manipolazione è uno strumento di selezione come un altro. C'è chi se ne accorge e scappa, chi vive felice e stupido come una vacca indù, e chi se ne accorge e cerca di rigirartela addosso. Ho perso il conto dei cornuti qua dentro che si parlavano addosso, spesso a distanza di anni, focalizzando tutta l'attenzione su un dettaglio in modo quasi doloroso pur di non vedere il quadro di insieme.
Misdirection. Come dire i latinucci della manipolazione
Io credo che i messaggi più importanti arrivino esattamente da dove meno ce lo si aspetta.Condivido la riflessione. Quanto a Moana non conosco nemmeno io bene la sua storia e non so le sue considerazioni alla fine. Mi aveva colpito questa sua riflessione gettata lì in tv durante una intervista, frase ignorata dall' intervistatore, credo pochi avessero capito. Penso fosse una persona intelligente, sola non lo so, un'altra cosa che mi colpì fu la sua scelta di uscire di scena senza riflettori, senza clamore, facendosi alla fine cremare in una sorta di volontà di sparire nel minimo, nell' infinitesimo. Alcuni dissero lo avesse fatto per alimentare il suo mito, altri che in effetti non fosse morta ma avesse voluto solo sparire, non credo fosse vera nessuna delle due cose. Sprazzi, ricordo solo sprazzi e questa sua affermazione che diede in me l' inizio a questa veloce riflessione che poi mi è rimasta. In effetti all' epoca ero un adolescente brufoloso e motorizzato e le cose di lei che turbavano i miei sonni erano altre....Però è singolare sta cosa, di come i messaggi possano arrivare inaspettati da tutte le parti, anche quelle considerate più improbabili. Ok. Basta.
sì...:unhappy::unhappy:È qui che casca il miccio
E ripenso ai culi immolati x Natale, e ai discorsi (fatti o taciuti) che gireranno in queste ore da chissà quante parti
"Eppero' la moglie di tuo fratello nemmeno ha alzato il culo x aiutare a sparecchiare"
"Eppero' tuo padre aveva una faccia, nemmeno ha fatto un complimento sull'arrosto"
Eppero' voglio proprio vedere a Pasqua se tocca ancora a me...
Etc.. etc..
Quando il "patto" a qualche titolo si incrina, escono i grassetti
Sottolineo il patto.
Che con la conoscenza reciproca costante e continuativa ha a che farci ma anche no (dipende dal patto)
si si diventa più esigenti con se stesse, nel momento che ci si incazza il giorno di Natale per la non perfetta collaborazione dei partecipanti.sì...:unhappy::unhappy:
mia madre iniziava almeno un mese prima a recriminare (e proseguiva fino a circa due mesi prima di pasqua...che era l'altra grande occasione), giusto per essere sicura di non dimenticare niente e nessuno
Adesso che con mia sorella abbiamo inserito l'usanza della collettività collaborante, lo spazio è per farlo è praticamente inesistente, e quindi va in sbattimento più per tradizione
...ma è una creativa, e pure questo natale è riuscita ad incazzarsi!!
E' incredibile come riesca a farlo partendo da particolari quasi invisibili, ogni volta mi lascia sbalordita
Sto iniziando a pensare che sia una forma di espressione artistica!! :carneval::rotfl:
I miei suoceri erano specialisti nella recriminazione.sì...:unhappy::unhappy:
mia madre iniziava almeno un mese prima a recriminare (e proseguiva fino a circa due mesi prima di pasqua...che era l'altra grande occasione), giusto per essere sicura di non dimenticare niente e nessuno
Adesso che con mia sorella abbiamo inserito l'usanza della collettività collaborante, lo spazio per farlo è praticamente inesistente, e quindi va in sbattimento più per tradizione
...ma è una creativa, e pure questo natale è riuscita ad incazzarsi!!
E' incredibile come riesca a farlo partendo da particolari quasi invisibili, ogni volta mi lascia sbalordita
Sto iniziando a pensare che sia una forma di espressione artistica!! :carneval::rotfl:
Ma mia mamma non ha praticamente mai cucinato :rotfl::rotfl::rotfl:si si diventa più esigenti con se stesse, nel momento che ci si incazza il giorno di Natale per la non perfetta collaborazione dei partecipanti.
Lo faccio sempre
Poi le preparazioni vengono buone se ci si scarica con qualcuno. Bisogna scaricare l'ansia della prestazione/preparazione culinaria.
Ma che stronzo, sono mica cose da fare quelle!!! :rotfl:I miei suoceri erano specialisti nella recriminazione.
Si dannavano x fare, per prendersi il piacere di lamentarsi.
Capii che il "piacere" per loro era proprio il potersi lamentare, un piacere irrinunciabile
Ricordo ancora quando decisi di fare un blitz a casa loro mentre erano fuori, per svuotargli una delle molte stanze vuote di casa loro, dove avevamo portato oggettistica del bimbo piccolo che non serviva più (seggiolone, carrozzina) e di cui loro ovviamente lamentavano sistematicamente l'insostenibile ingombro (ma de che?).
Alla sera, rientrati e vista finalmente (forse) la stanza vuota, telefonarono disperati: "ma cosa avete fatto??!! Ma siete matti??!! Ma perché??!!!"
Alle volte togliere il piacere è esso stesso piacere :carneval:
Proprio per questo questo Natale siamo andati fuori così la mogliera è contentissimaMa mia mamma non ha praticamente mai cucinato :rotfl::rotfl::rotfl:
Lei si incazzava, e si incazza, proprio coi principi che non condivideva.
Mi sto davvero convincendo che sia una forma di arte, la sua.
La metto a ridere eh...per lei non era ansia da preparazione.
Lei è costantemente in ansia.
Anche per gli tsunami che potrebbero abbattersi su di noi (viviamo ai piedi delle montagne:carneval
Le feste sono un'occasione come un'altra per buttar fuori.
Di sicuro, scaricare all'esterno, non è mai stato il suo problema principale. :rotfl:![]()
Fu una tragedia.. mia suocera scoppiò a piangere al telefonoMa che stronzo, sono mica cose da fare quelle!!! :rotfl:
:carneval::carneval:
Io mi ricordo un anno che avevamo provato col ristorante...Proprio per questo questo Natale siamo andati fuori così la mogliera è contentissima![]()