Cambiare

Brunetta

Utente di lunga data
Io interpreto la difficoltà di vedere i cambiamenti come resistenza all’intimità.
 

Divì

Utente senza meta
I cambiamenti non sono un ostacolo, sono una risorsa all' interno di una coppia.

Quando ci mettiamo con qualcuno l'unica cosa certa è che non lo conosciamo abbastanza. Al di là dell'attrazione fisica non possediamo nè una sufficiente consapevolezza nè un livello di profondità nell'altro che possa portarci ad affermare di conoscerlo. Poi le persone a poco a poco si svelano. Quello che vediamo può non piacere ed essere ignorato, può sconfortarci e persino sbigottirci ma se non "vediamo" queste cose significa che il nostro rapporto è finito ancora prima di cominciare, anzi non è mai esistito. Personalmente penso come Ermik che ci sia una massa di persone sostanzialmente inconsapevoli e abitudinarie da questo punto di vista.

I cambiamenti sono però una costante umana reale. Non riuscirei personalmente ad immaginarmi uguale a quello che ero 10 20 o 30 anni fa, se il carattere a grandi linee permane cambiano i contesti, le consapevolezze e le scelte che nel tempo fanno di noi persone diverse. Elaborare insieme i cambiamenti non distogliere lo sguardo dall'altro porta a quel sentimento di sentirsi "a casa" che conforta le proprie scelte, quel posto insicuro e perennemente provvisorio dove però stà di casa una coppia.

La vera domanda dovrebbe essere: - Come si fa a non distogliere lo sguardo l'uno dall'altro? -
Io non saprei definirlo con certezza e esaustività. Potremmo dire mille cose, che centra la fortuna ed è vero perchè una persona non vale l'altra. Poremmo pensare che che giochi un ruolo l' empatia personale, o forse l'educazione e la maturità, o anche magari la forza dei progetti comuni e la volontà di superare insieme gli eventi della vita. L' unica cosa di cui sono assolutamente sicuro è che bisogna superare il proprio egoismo e per farlo paradossalmente bisogna ascoltare se stessi, ma bisogna farlo fino in fondo, fino al punto che la propria fame di se stessi sconfini nella fame di vedere cosa c'è dentro un altro essere umano. :smile:
Standing ovation 😊
 

patroclo

Utente di lunga data
Il tuo ruolo è quello di quello che anche se ha tradito è ancora ferito dalle problematiche della partner.
Le ferite si rimarginano o per il loro bene si lasciano aperte per suppurare. Il fallimento del mio matrimonio è stato un duro colpo ma appunto "è stato"......poi che io sia per mia natura empatico con una donna che ho amato e che è la madre dei miei figli lo trovo normale, Ma la mia vita è un'altra e sicuramente non più al suo fianco e quindi tutta una parte di problematiche che abbiamo vissuto le vedo come "esperienze istruttive".

Nel mio caso specifico sicuramente siamo cambiati entrambe nel corso degli anni ma se la saggezza popolare afferma che "se uno nasce mela non può morire pera" qualche verità c'è.... Non vedo cambiamenti sostanziali, vedo aspetti caratteriali che si sono sviluppati. Nessuno dei due aveva una maschera quando ci siamo incontrati, probabilmente eravamo solo miopi...
 

danny

Utente di lunga data
Le ferite si rimarginano o per il loro bene si lasciano aperte per suppurare. Il fallimento del mio matrimonio è stato un duro colpo ma appunto "è stato"......poi che io sia per mia natura empatico con una donna che ho amato e che è la madre dei miei figli lo trovo normale, Ma la mia vita è un'altra e sicuramente non più al suo fianco e quindi tutta una parte di problematiche che abbiamo vissuto le vedo come "esperienze istruttive".

Nel mio caso specifico sicuramente siamo cambiati entrambe nel corso degli anni ma se la saggezza popolare afferma che "se uno nasce mela non può morire pera" qualche verità c'è.... Non vedo cambiamenti sostanziali, vedo aspetti caratteriali che si sono sviluppati. Nessuno dei due aveva una maschera quando ci siamo incontrati, probabilmente eravamo solo miopi...
:up:
 

Bruja

Utente di lunga data
La butto lì ... qualcuno un giorno mi disse che i cambiamenti possono essere felicemente evolutivi ma frequentemente sono una metastasi della nostra tendenza a rabberciarci, quando non addirittura a sviarci dal compito faticoso ed oneroso di evolverci, e non necessariamente in coppia.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
La butto lì ... qualcuno un giorno mi disse che i cambiamenti possono essere felicemente evolutivi ma frequentemente sono una metastasi della nostra tendenza a rabberciarci, quando non addirittura a sviarci dal compito faticoso ed oneroso di evolverci, e non necessariamente in coppia.
Evoluzione o involuzione dovrebbero avere una coerenza con la personalità di base.
Altrimenti si tratta di patologia.
 

Bruja

Utente di lunga data
Evoluzione o involuzione dovrebbero avere una coerenza con la personalità di base.
Altrimenti si tratta di patologia.
Cara Brunetta rassegnati, perfino l'amore è stato definito un'alterazione sensoriale con ricadute mentali ... il tradimento non fa eccezione e temo purtroppo influisca anche nel prosieguo della vita dei soggetti implicati. Tuttavia perché non prendere in considerazione che potrebbero esserci delle personalità patologiche latenti che solo in fase di stress, tensione, eccitazione o disagio possono esternare il loro malessere.
 

JON

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
Io direi che l'equilibrio succede al cambiamento.
Penso che l'equilibrio però sia il risultato di una serie nutrita di cambiamenti. In effetti i problemi possono iniziare laddove si crede che anche la personale evoluzione evoluzione di individuo debba avere legami chimici che si interfaccino con l'altro. Penso che da questo punto in poi qualsiasi teoria si possa formulare rischia di creare solo forzature.

Non credo che ci potrà essere mai la completa condivisione delle individualità allo scopo del raggiungimento di un equilibrio comune. Penso che si possa instaurare però un equilibrio di coppia che passi attraverso il rispetto dell'altro limando le proprie caratteristiche.

Questo è un processo che richiede un percorso completo, che contempla principalmente i fallimenti e una determinata continuità.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io direi che l'equilibrio succede al cambiamento.
Penso che l'equilibrio però sia il risultato di una serie nutrita di cambiamenti. In effetti i problemi possono iniziare laddove si crede che anche la personale evoluzione evoluzione di individuo debba avere legami chimici che si interfaccino con l'altro. Penso che da questo punto in poi qualsiasi teoria si possa formulare rischia di creare solo forzature.

Non credo che ci potrà essere mai la completa condivisione delle individualità allo scopo del raggiungimento di un equilibrio comune. Penso che si possa instaurare però un equilibrio di coppia che passi attraverso il rispetto dell'altro limando le proprie caratteristiche.

Questo è un processo che richiede un percorso completo, che contempla principalmente i fallimenti e una determinata continuità.
Camminare è una caduta in avanti controllata.
Stare in coppia è camminare insieme. Anzi forse è camminarsi incontro senza davvero incontrarsi davvero mai ed è questo che stimola il rapporto. Però non è previsto fare finte.
 

JON

Utente di lunga data
Camminare è una caduta in avanti controllata.
Stare in coppia è camminare insieme. Anzi forse è camminarsi incontro senza davvero incontrarsi davvero mai ed è questo che stimola il rapporto. Però non è previsto fare finte.
Purtroppo in un rapporto può capitare di fare anche "finta". Si fallisce anche in questo e ci si può rialzare anche da simili errori di simulazione, dipende dai soggetti.

Credo che sia come dici, non ci si incontra mai veramente. Non è solo un modo dire, è piuttosto quanto di più contrapposto a quello che è l'idealismo o, peggio, l'utopismo che, di fondo, possono portare solo all'interruzione più che al fallimento.

Il punto è che dobbiamo riconoscere le nostre ragioni di vita, quelle che scegliamo e che riteniamo darci la stabilità, o l'equilibrio, di cui necessitiamo. In base a queste ci modelliamo, e questo è un lavoro individuale. Proprio come nell'atto di camminare incontro all'altro senza per forza avere la presunzione, magari "fingendo" che si possa cambiare radicalmente. Diciamo che si può fare basando il rapporto sul rispetto, perché il rispetto per l'altro è quella virtù che ci da la determinazione di contenere i nostri egoismi.

Va detto che ognuno merita il proprio equilibrio, non per forza questo deve passare attraverso l'interfacciamento con l'altro. Tuttavia ogni caso è si soggettivo ma richiede sempre scelte precise.
 

spleen

utente ?
Camminare è una caduta in avanti controllata.
Stare in coppia è camminare insieme. Anzi forse è camminarsi incontro senza davvero incontrarsi davvero mai ed è questo che stimola il rapporto. Però non è previsto fare finte.
Le finte si fanno per egoismo, di solito. Scoprire l'egoismo che alberga negli altri (nonchè dentro se stessi) penso sia il modo principale di comprendere chi abbiamo accanto.
Nella fase di innamoramento è del tutto evidente che il prosciutto che spesso ci mettiamo da soli sugli occhi spesso non ci permette di vedere granchè da questo punto divista.
 

JON

Utente di lunga data
Le finte si fanno per egoismo, di solito. Scoprire l'egoismo che alberga negli altri (nonchè dentro se stessi) penso sia il modo principale di comprendere chi abbiamo accanto.
Nella fase di innamoramento è del tutto evidente che il prosciutto che spesso ci mettiamo da soli sugli occhi spesso non ci permette di vedere granchè da questo punto divista.
Fatti salvi i casi di premeditazione, direi che è un errore piuttosto comune. La differenza tra gli individui poi la fa la capacità di gestione del proprio ego. Dato che questo è un dato comune, io confido sempre nell'intelligenza delle persone e quindi nella loro capacità di comprendere. Infatti quello che mi allontana definitivamente non è il difetto di errare ma la capacità di comprendere l'errore.
 

ologramma

Utente di lunga data
Se si è persone equilibrate si mantiene una coerenza di base, ma tutti cambiamo.
Il problema delle lunghe relazioni/matrimoni è che può accadere che i cambiamenti non siano paralleli e materia di condivisione reciproca, ma restino individuali e privati e finiscano per far divergere fino ad allontanare in modo irrimediabile.
Perché accade che i cambiamenti non diventino nutrimento comune?
Penso che possa accadere perché ogni tentativo di comunicazione viene ignorato o stroncato non per indifferenza o rifiuto, ma per difficoltà a integrare i cambiamenti nella immagine di chi si ha a fianco.
Dall’altra parte ci si può rendere conto che certe parti che si stanno scoprendo o si stanno sviluppando si ha già chiaro che non potrebbero essere accettate.
Eppure non si vuole rinunciare alla sicurezza dell’affetto che l’altr* rappresenta per noi.
non voglio leggere altre risposte ma hai fatto una descrizione della mia vita quindi quoto il tuo ragionamento ma tanto lo sai che sei la mia anima critica:p
 
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