Sono un tradito ...

stany

Utente di lunga data
E dagli il tempo di scrivere la sceneggiatura 😂
Beh...quello che gli hai suggerito andrebbe bene.
Però se la storia fosse vera, lo vedo sotto scacco, almeno che sfrutti le circostanze a suo favore e stia al gioco.
In un altro forum, sempre sul tradimento, c'era un'altra storia ma veramente bella ed articolata nelle sue circostanze,molto meno ampie e che coinvolgevano meno personaggi e piani temporali .Ma del tutto attendibile e scorrevole. Più di questa. Ma alla fine è stato sgamato ed ha confessato.
 

Blaise53

Utente di lunga data
Beh...quello che gli hai suggerito andrebbe bene.
Però se la storia fosse vera, lo vedo sotto scacco, almeno che sfrutti le circostanze a suo favore e stia al gioco.
In un altro forum, sempre sul tradimento, c'era un'altra storia ma veramente bella ed articolata nelle sue circostanze,molto meno ampie e che coinvolgevano meno personaggi e piani temporali .Ma del tutto attendibile e scorrevole. Più di questa. Ma alla fine è stato sgamato ed ha confessato.
Te lo giri tutti. 😂
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Beh...quello che gli hai suggerito andrebbe bene.
Però se la storia fosse vera, lo vedo sotto scacco, almeno che sfrutti le circostanze a suo favore e stia al gioco.
In un altro forum, sempre sul tradimento, c'era un'altra storia ma veramente bella ed articolata nelle sue circostanze,molto meno ampie e che coinvolgevano meno personaggi e piani temporali .Ma del tutto attendibile e scorrevole. Più di questa. Ma alla fine è stato sgamato ed ha confessato.
La verità è dotata di intrinseca coerenza: in una storia vera "tutto si tiene", tutto torna.
La menzogna ha, invece, delle falle logiche: le persone più intelligenti e curiose subito se ne accorgono.
Per questo la democrazia odia l'intelligenza e le persone intelligenti: la democrazia è menzogna imposta per legge. Gli stupidi ci cascano, i frustrati se ne fanno apostoli.
 

stany

Utente di lunga data
La verità è dotata di intrinseca coerenza: in una storia vera "tutto si tiene", tutto torna.
La menzogna ha, invece, delle falle logiche: le persone più intelligenti e curiose subito se ne accorgono.
Per questo la democrazia odia l'intelligenza e le persone intelligenti: la democrazia è menzogna imposta per legge. Gli stupidi ci cascano, i frustrati se ne fanno apostoli.
Io spero per Random che sia solo un tentativo per esercitarsi nella scrittura.
La democrazia.....è il modo di governare per non sottoporre il popolo alla dittatura (ed io sarei pure stalinista), e come si dice: la peggiore democrazia è sempre meglio della miglior dittatura....È proprio una questione di indole, cultura ed atteggiamento di noi italiani a farci percepire quel che siamo ,anche nelle classi dirigenti. Del resto, lo stesso Mussolini diceva che non è difficile governare gli italiani, è inutile!
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Io spero per Random che sia solo un tentativo per esercitarsi nella scrittura.
La democrazia.....è il modo di governare per non sottoporre il popolo alla dittatura (ed io sarei pure stalinista), e come si dice: la peggiore democrazia è sempre meglio della miglior dittatura....È proprio una questione di indole, cultura ed atteggiamento di noi italiani a farci percepire quel che siamo ,anche nelle classi dirigenti. Del resto, lo stesso Mussolini diceva che non è difficile governare gli italiani, è inutile!
Ogni regime di dichiara il "migliore". Ogni regime si difende dai suoi nemici. Ogni regime ti lascia margini di libertà che non puoi oltrepassare.
Sotto il fascismo si doveva essere fascisti, sotto il comunismo si doveva essere comunisti, sotto la democrazia si deve essere democratici.
Detto questo, un regime politico lo si giudica dai risultati, non dalle chiacchiere. Tassi di disoccupazione folli, criminalità (organizzata e non) in ogni angolo, denatalità, invasione terzomondista in atto, degrado e corruzione dappertutto, tassi di suicidio e di malattie mentali senza eguali nella storia.
È il migliore dei mondi possibili?
Che gran balla.
 

random

Utente di lunga data
Però se la storia fosse vera, lo vedo sotto scacco, almeno che sfrutti le circostanze a suo favore e stia al gioco.
Si accettano suggerimenti.

Per quanto riguarda le verosimiglianza della realtà, a mio parere la realtà è molto più illogica ed insensata di un buon telefilm. Se uno sceneggiatore si azzardasse ad infarcire una storia con tutte le incongruenze e le assurdità che vediamo nella vita reale avrebbe vita brevissima nel suo campo. Da questo punto di vista siamo abituati fin troppo bene. le storie televisive filano lisce e prevedibili dall'inizio alla fine, con colpi di scena programmati in modo da stuzzicare l'ego dello spettatore, che in qualche modo li aspettava...

La vita reale, purtroppo, non è un meccanismo ad orologeria, dove tutto alla fine va magicamente al posto giusto e troviamo una spiegazione a tutto quello che accade.
 

Blaise53

Utente di lunga data
Ogni regime di dichiara il "migliore". Ogni regime si difende dai suoi nemici. Ogni regime ti lascia margini di libertà che non puoi oltrepassare.
Sotto il fascismo si doveva essere fascisti, sotto il comunismo si doveva essere comunisti, sotto la democrazia si deve essere democratici.
Detto questo, un regime politico lo si giudica dai risultati, non dalle chiacchiere. Tassi di disoccupazione folli, criminalità (organizzata e non) in ogni angolo, denatalità, invasione terzomondista in atto, degrado e corruzione dappertutto, tassi di suicidio e di malattie mentali senza eguali nella storia.
È il migliore dei mondi possibili?
Che gran balla.
Non mi dite che siete penta stellati?😱
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si accettano suggerimenti.

Per quanto riguarda le verosimiglianza della realtà, a mio parere la realtà è molto più illogica ed insensata di un buon telefilm. Se uno sceneggiatore si azzardasse ad infarcire una storia con tutte le incongruenze e le assurdità che vediamo nella vita reale avrebbe vita brevissima nel suo campo. Da questo punto di vista siamo abituati fin troppo bene. le storie televisive filano lisce e prevedibili dall'inizio alla fine, con colpi di scena programmati in modo da stuzzicare l'ego dello spettatore, che in qualche modo li aspettava...

La vita reale, purtroppo, non è un meccanismo ad orologeria, dove tutto alla fine va magicamente al posto giusto e troviamo una spiegazione a tutto quello che accade.
Io non ho dubbi su di te. Sono certa che tu, come tanti, abbia modificato alcuni dati per non essere riconoscibile.
Per me è una precauzione inutile perché l’unicità che crediamo di rappresentare è abbastanza comune.
Però trovo eccessiva la tua reazione.
Non capisco perché andare via.
Qual è la sensazione che ti ha portato ad allontanarti.
Cerchiamo di parlare di te, invece di fare processi a lei.
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Si accettano suggerimenti.

Per quanto riguarda le verosimiglianza della realtà, a mio parere la realtà è molto più illogica ed insensata di un buon telefilm. Se uno sceneggiatore si azzardasse ad infarcire una storia con tutte le incongruenze e le assurdità che vediamo nella vita reale avrebbe vita brevissima nel suo campo. Da questo punto di vista siamo abituati fin troppo bene. le storie televisive filano lisce e prevedibili dall'inizio alla fine, con colpi di scena programmati in modo da stuzzicare l'ego dello spettatore, che in qualche modo li aspettava...

La vita reale, purtroppo, non è un meccanismo ad orologeria, dove tutto alla fine va magicamente al posto giusto e troviamo una spiegazione a tutto quello che accade.
Guarda, la storia dell'amica incontrata a Bologna e poi nel centro commerciale non convince.
O sei un troll o hai completamente modificato questo non trascurabile dettaglio che ti metterebbe sotto una luce completamente diversa.
 

stany

Utente di lunga data
Ogni regime di dichiara il "migliore". Ogni regime si difende dai suoi nemici. Ogni regime ti lascia margini di libertà che non puoi oltrepassare.
Sotto il fascismo si doveva essere fascisti, sotto il comunismo si doveva essere comunisti, sotto la democrazia si deve essere democratici.
Detto questo, un regime politico lo si giudica dai risultati, non dalle chiacchiere. Tassi di disoccupazione folli, criminalità (organizzata e non) in ogni angolo, denatalità, invasione terzomondista in atto, degrado e corruzione dappertutto, tassi di suicidio e di malattie mentali senza eguali nella storia.
È il migliore dei mondi possibili?
Che gran balla.
Vabbè, siamo noi "italiani" ad essere così!
Comunque nonostante sia molto critico, non ritengo il mio Paese peggiore degli altri; ciascuno ha i propri scheletri.
Una quarantina d'anni fa ,da fidanzato , frequentavo sporadicamente una coppia di tedeschi conosciuti al mare,quando venivano in Italia per visitarla; a volte li si accompagnava a vedere le vestigia storiche. Loro erano sempre più preparati di noi su ciò che visitavano. Erano di sinistra , diciamo liberale, e non per questo, rimanevano male e si offendevano quando,in modo indelicato il mio suocero di allora (il classico italiano all'Albertone) li dileggiava mimando Hitler .....Ecco, io fossi un tedesco mi vergognerei dei miei antenati per ciò che fecero nel recente passato. Vi immaginate un napoletano eseguire pedestremente gli ordini di chi gestiva un campo di concentramento? Il dover eliminare e cremare seimila esseri umani al giorno? Anche solo per indolenza e non tanto per l'indole indubbiamente più empatica, avrebbe disatteso il compito. Dopo venti o trenta esecuzioni si sarebbe inventato un modo per lavorare meno ,graziando quindi quei disgraziati, riscrivendo una pagina di storia orrenda e difficile da credere, che ancora dovrebbe far vergognare i figli ed i nipoti di coloro che contribuirono a scriverla.
Ecco, noi siamo latini, individualisti,ci consideriamo sempre più furbi degli altri e , purtroppo vedo che questo retaggio non ci abbandona,nemmeno con la maggiore scolarizzazione.Ci siamo fermati, ma tutto sommato non siamo né peggio né meglio dei nostri nonni. Anzi, siamo migliori, anche solo per il fatto della maggior consapevolezza delle cose ,data da un'informazione enormemente più accessibile ,sulla quale però si deve essere attrezzati per poterla discriminare.Quando ero giovane le bande di rapinatori di banca sparavano nelle strade uccidendo i passanti,e questo succedeva ogni settimana.Le bande della criminalità organizzata del nord, come del sud prevalentemente, compivano regolamenti di conti nelle grandi città del nord,cosa che oggi è quasi scomparsa. La microcriminalità ,nei numeri è diminuita,oggi le rapine in banca non esistono quasi più. Gli scippi ed i borseggi sono molto diminuiti. Il terrorismo stragista autoctono è solo un ricordo. Gli anni di piombo anche. l'Islam fa meno paura di Vallanzasca, della banda della Magliana, o di Luciano Liggio. Quello che teniamo è la perdita di identità... Che non ha mai accomunato veramente gli italiani. Che similitudini ci sono tra un altoatesino ed un calabrese,oppure tra un ligure ed un molisano? Anche gli Usa hanno profonde differenze,ma sono un paese sterminato con distanze fisiche , climatiche e culturali enormi, anche se la loro rivoluzione l'han fatta. Anche i francesi, gli inglesi.... l'hanno fatta. E per questo hanno uno spirito nazionalista ,quasi sciovinista, che li aggrega nei momenti topici. Noi la nostra rivoluzione non l'abbiamo. Siamo sempre stati colonie dalla caduta dell'impero romano,cui improvvidamente si ispira ancora qualcuno,dopo l'esperienza del ventennio fascista. Questo per ricercare l'identità nazionale,una coesione tra il popolo e le classi oramai inclassificabili che lo compongono. Il vero feticcio che accomuna è commerciale; una visibilità mediatica ed un uniformarsi a modelli che nulla hanno a vedere con le ideologie sociali e politiche ; non voglio generalizzare, e forse è meglio così.Levoluzione forse è meglio che passi da una presa d'atto individuale piuttosto che da un indottrinamento generalizzato , fine a se stesso. Così come non tutti gli immigrati sono uguali , anche chi si pone il problema della gestione del problema non sempre è mosso da un motivo economico di sfruttamento (cooperative). Poi è vero che il mio amico senegalese ha riscontrato che alcuni suoi conterranei avevano ricevuto lo status di rifugiato in assenza dei requisito; ma non si sono autocertificati: siamo noi italiani che sbagliamo o scentemente attribuiamo valori a circostanze inadeguate....
Comunque non mi cambierei con un francese,o in inglese!
 

Blaise53

Utente di lunga data
Vabbè, siamo noi "italiani" ad essere così!
Comunque nonostante sia molto critico, non ritengo il mio Paese peggiore degli altri; ciascuno ha i propri scheletri.
Una quarantina d'anni fa ,da fidanzato , frequentavo sporadicamente una coppia di tedeschi conosciuti al mare,quando venivano in Italia per visitarla; a volte li si accompagnava a vedere le vestigia storiche. Loro erano sempre più preparati di noi su ciò che visitavano. Erano di sinistra , diciamo liberale, e non per questo, rimanevano male e si offendevano quando,in modo indelicato il mio suocero di allora (il classico italiano all'Albertone) li dileggiava mimando Hitler .....Ecco, io fossi un tedesco mi vergognerei dei miei antenati per ciò che fecero nel recente passato. Vi immaginate un napoletano eseguire pedestremente gli ordini di chi gestiva un campo di concentramento? Il dover eliminare e cremare seimila esseri umani al giorno? Anche solo per indolenza e non tanto per l'indole indubbiamente più empatica, avrebbe disatteso il compito. Dopo venti o trenta esecuzioni si sarebbe inventato un modo per lavorare meno ,graziando quindi quei disgraziati, riscrivendo una pagina di storia orrenda e difficile da credere, che ancora dovrebbe far vergognare i figli ed i nipoti di coloro che contribuirono a scriverla.
Ecco, noi siamo latini, individualisti,ci consideriamo sempre più furbi degli altri e , purtroppo vedo che questo retaggio non ci abbandona,nemmeno con la maggiore scolarizzazione.Ci siamo fermati, ma tutto sommato non siamo né peggio né meglio dei nostri nonni. Anzi, siamo migliori, anche solo per il fatto della maggior consapevolezza delle cose ,data da un'informazione enormemente più accessibile ,sulla quale però si deve essere attrezzati per poterla discriminare.Quando ero giovane le bande di rapinatori di banca sparavano nelle strade uccidendo i passanti,e questo succedeva ogni settimana.Le bande della criminalità organizzata del nord, come del sud prevalentemente, compivano regolamenti di conti nelle grandi città del nord,cosa che oggi è quasi scomparsa. La microcriminalità ,nei numeri è diminuita,oggi le rapine in banca non esistono quasi più. Gli scippi ed i borseggi sono molto diminuiti. Il terrorismo stragista autoctono è solo un ricordo. Gli anni di piombo anche. l'Islam fa meno paura di Vallanzasca, della banda della Magliana, o di Luciano Liggio. Quello che teniamo è la perdita di identità... Che non ha mai accomunato veramente gli italiani. Che similitudini ci sono tra un altoatesino ed un calabrese,oppure tra un ligure ed un molisano? Anche gli Usa hanno profonde differenze,ma sono un paese sterminato con distanze fisiche , climatiche e culturali enormi, anche se la loro rivoluzione l'han fatta. Anche i francesi, gli inglesi.... l'hanno fatta. E per questo hanno uno spirito nazionalista ,quasi sciovinista, che li aggrega nei momenti topici. Noi la nostra rivoluzione non l'abbiamo. Siamo sempre stati colonie dalla caduta dell'impero romano,cui improvvidamente si ispira ancora qualcuno,dopo l'esperienza del ventennio fascista. Questo per ricercare l'identità nazionale,una coesione tra il popolo e le classi oramai inclassificabili che lo compongono. Il vero feticcio che accomuna è commerciale; una visibilità mediatica ed un uniformarsi a modelli che nulla hanno a vedere con le ideologie sociali e politiche ; non voglio generalizzare, e forse è meglio così.Levoluzione forse è meglio che passi da una presa d'atto individuale piuttosto che da un indottrinamento generalizzato , fine a se stesso. Così come non tutti gli immigrati sono uguali , anche chi si pone il problema della gestione del problema non sempre è mosso da un motivo economico di sfruttamento (cooperative). Poi è vero che il mio amico senegalese ha riscontrato che alcuni suoi conterranei avevano ricevuto lo status di rifugiato in assenza dei requisito; ma non si sono autocertificati: siamo noi italiani che sbagliamo o scentemente attribuiamo valori a circostanze inadeguate....
Comunque non mi cambierei con un francese,o in inglese!
Viva l’itaglia E gli itagliani
👍
 

danny

Utente di lunga data
Quello che teniamo è la perdita di identità... Che non ha mai accomunato veramente gli italiani. Che similitudini ci sono tra un altoatesino ed un calabrese,oppure tra un ligure ed un molisano?
Quando tu vai in Calabria sai che sei in Calabria.
E quando vai in Liguria sai di essere in Liguria.
Questo perché riconosci le differenze culturali. E sai che la Calabria e la Sicilia non sono uguali.
A me è capitato di andare in un villaggio turistico Italian Style in Tunisia e mi sembrava di essere in Italia, con tanto di donne in perizoma e topless in spiaggia e venditori di collanine di colore che... ops! Erano gli abitanti locali.
Come pure quando vado in Corsica nel mio villaggio di proprietà tedesca tutti i cartelli sono solo in tedesco.
La perdita di identità non è solo un problema nostro. E' conseguenza della globalizzazione e della concentrazione di capitali in pochissime mani.
Quando mi trovavo a Sal Rei a Boavista mi misi a parlare con una signora nativa.
E lei dopo un po' prese a lamentarsi dei senegalesi e dei nigeriani che erano venuti a stare lì per lavorare al cantiere del villaggio turistico di proprietà spagnola o italiana (non ricordo) che stavano costruendo.
Un bel villaggiotto che adesso ospita tanti turisti quanti sono i nativi...
Era incazzata nera perché loro - LORO CAPOVERDIANI - non volevano partecipare alla costruzione di quel villaggio che avrebbe contribuito ad affossare la loro economia locale ma gli altri, LA PROPRIETA' STRANIERA, avevano fatto venire apposta i lavoratori dal continente vicino, quelli più poveri che facevano vivere in baracche e pagavano due lire e che ogni giorno si facevano chilometri di sabbia a piedi per andare a lavorare.
E quei poveri a volte rubavano e non solo e loro che erano nati lì ed erano abituati a tenere le porte aperte ora dovevano chiuderle e avevano anche paura.
Come sia andata a finire lo sappiamo. Capoverde è diventato anche un avamposto per mafia e droga e quella che era un'isola tranquilla per i suoi abitanti ora non lo è più così tanto, ma il turista straniero non se ne accorge e ci passa ugualmente delle belle vacanze. Se stai bene di cosa vuoi accorgerti?.
L'identità non è il solo problema: lo è anche il sistema economico locale consolidatosi in anni che si sgretola pian piano sotto la spinta dei movimenti dei grossi capitali. Questo sta portando alla polarizzazione delle ricchezze.
 
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random

Utente di lunga data
La sorella di mia moglie ed il marito, da me confidenzialmente chiamato "Lo Zio Giuseppe", perchè era vecchio anche a vent'anni, sono tra le persone che sopporto di meno a questo mondo. L'elenco delle stronzate fatte da mia cognata è talmente lungo da essere irreale. Quello che mi ha spesso sconvolto nel suo comportamento è il fatto che da 25 anni commette sempre gli stessi errori, anche se in situazioni molto diverse. Il tutto è acuito dal fatto che gode nella sua famiglia di una stima ed una fiducia illimitata. Ancora oggi, alla soglia dei 50 anni, nonostante tutti gli errori commessi ed i relativi problemi che si è trovata a dover conseguentemente gestire (in modo pessimo), viene considerata solo come una ragazza che non ha avuto fortuna. Mia Moglie invece, secondo tutti ha avuto culo da vendere. Punti di vista. Le due sorelle hanno, nel corso del tempo, ridotto i loro incontri allo stretto indispensabile. Anche gli auguri di Pasqua, Natale e Compleanni, ormai se li scambiano per telefono addirittura con whatsapp. Un piccolo riavvicinamento c'è stato con la morte del padre, quando hanno dovuto gestire le problematiche connesse all'evento luttuoso. La stessa gestione dell'appartamento paterno, è stata affidata a me perchè tra loro hanno enormi difficoltà comunicative. Così adesso, da separato in pectore, mi trovo anche a gestire gli affitti universitari di mia moglie.

Questa premessa era necessaria per introdurre il personaggio di mia cognata, che oggi è venuta a prendersi un caffè insieme a me e mia moglie. Mi sono dovuto sorbire un lunghissimo discorso, di cui onestamente non ho capito lo scopo. Mia moglie e mia cognata, all'unisono hanno lungamente provato a convincermi a tornare a casa, elencandomi un elenco di incongruenze che hanno riscontrato nella situazione attuale. L'immutato amore reciproco, i bambini, il problema economico ed il fatto che nessuno di noi due può gestire la propria vita in solitudine. Questo, secondo la scienziata di mia cognata, sta a significare che entro poco tempo, volenti o nolenti entrambi ci rifaremo una vita con dei compagni nuovi, con tutte le conseguenze che questa situazione provocherà. Sono molto infastidito, anche se era ovvio che così fosse, del fatto che mia cognata sappia delle mie corna. Ed anche il marito, sicuramente. Questo getta una luce sinistra su tutte le cose che in questi anni ci siamo detti. In particolare sul fatto che io non gli abbia mai fatto sconti sul modo dissoluto con cui, con due figli piccoli anche loro, stavano portando avanti la loro vita. Tra parentesi, tali discorsi paternalistici erano in parte giustificati dal fatto che per ben tre volte, io e mia moglie, che gestiamo in comune le nostre risorse, pur avendo un pesante mutuo e due figli piccoli, abbiamo dovuto mettere mano al portafoglio per aiutare mia cognata e lo zio Giuseppe. Il tutto senza ricavarne assolutamente nulla. In pratica, di quasi tutto il bel discorso di mia cognata ho sentito pochissimo: alla fine, ero talmente nervoso, anzi la parola giusta è imbufalito, che sono andato via senza salutare. Oggi devo accompagnare i ragazzi ad inglese, quindi pranzeranno con me. Dopo la lezione li riporterò a casa e dirò a mia moglie che ho un invito a cena. Ovviamente non è una cattiveria gratuita, la mia, ma solo un modo per vedere il tipo di reazione che avrà.
 
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