Scagli la prima prietra chi non si è mai concesso per empatia, per comprensione delle altrui esigenze, per amore. Chi non lo ha mai deciso scientemente. Quoto il neretto, tra il desiderio a mille e lo stupro c'è un abisso colmato dalle situazioni, dai desideri e dalle volontà umane, non è bianco o nero.
Ripeto allo sfinimento da un po che il metro di giudizio è l'empatia, usciti da questo metro si assumono posizioni ideologiche, manichee. Si trascinano i ragionamenti tra indipendenza assoluta e costrizione a regole che non hanno nessun riflesso positivo nella comprensione delle dinamiche, come se non fossero invece oggetto di contrattazione per un bene comune.
Una persona che chiude fuori da un rapporto il sesso in modo unilaterale non dimostra nessuna empatia e nessun rispetto dell' altro. Ugualmente chi non rispetta le decisioni di un'altra persona di chiudere definitivamente con la genitalità, certo. Ma si dimentica che si sta parlando di genitalità perciò di un esercizio correlato alla sessualità di coppia, non di un optional irrilevante. Si -impone- all'altra persona la fine della coppia e si inaugura l' inizio di una fratellanza senza più empatia. La coppia è finita, il tradimento degli accordi, della contrattazione consumato. Si potrà stare ancora insieme, certo, lo si farà per motivi oggettivi di età, per abitudine, per altro. Ma si vivrà sapendo di aver subìto e di subire la scena del funerale dell' unica cosa che contava come coppia: l'empatia reciproca.