Ma se la condizione di negarsi permane nel tempo, cosa per certi versi legittima, allora è più corretto separarsi oppure dare la facoltà al partner di fare sesso liberamente con un'altra persona. Naturalmente, nel tempo significa più di qualche mese.
Per come la vedo io la condizione di negarsi non è una condizione, è una posizione.
In quanto tale o è spiegabile (e spiegata), e questo dipende dalla volontà di mettersi in gioco sul serio, oppure diviene un parametro per cui io valuto il partner nella relazione con me.
Elimino da questo la questione malattia, che sia psichica che sia fisica.
Ma anche in questo caso valuterei la possibilità e la volontà del curarsi.
Parto comunque dal presupposto che la sessualità, e quindi la comunicazione sessuale, sia l'elemento principe che contraddistingue l'essere coppia e non semplicemente l'essere in due.
Quindi se manca quella parte di comunicazione, per come la vedo io, cade anche l'esclusività reciproca che ne deriva.
A me non basta, e non è mai bastato un contratto per definire i reciproci impegni relazionali.
E non mi sono mai affidata ad un contratto per sintetizzarli e definirli.
Posizione che ritengo ancora valida, per me.
E di questo discuterei.
Non tanto per ottenere qualcosa dall'altro. Ma per chiarire la mia di posizione a riguardo.
Non penso in ogni caso sia esigibile. Come un dovere.
E non la vorrei neanche una comunicazione "costretta" da me, dal dovere o da quel che si vuole.
Mi farebbe sentire umiliata. E questo spegnerebbe il mio desiderio.
Non lo so.
Ho comunque costruito la mia vita in modo da non dover dipendere dalla presenza di un uomo al mio fianco.
Sono una donna indipendente a tutti i livelli, e avere accanto qualcuno deriva dal desiderio e non dal bisogno.
Capisco che in situazioni in cui il legame intimo si è andato ad intersecare con alleanze anche di genere materiale, oltre che emotivo, la questione si fa ben più complessa.
Ma l'esigibilità o la rivendicazione mi sembrano comunque fuori luogo.
Come si può esigere il desiderio?
Semmai si può andare a vedere dove lo si è perso. Se è volontà di entrambi. E se entrambi ne sono capaci.
E non è detto.
Se devo essere sincera, vedo anche difficile e complessa una comunicazione autentica riguardo la sessualità in relazioni dove la sessualità è stata "presa" come conseguenza della relazione, dell'affetto e dell'impulso di avvicinamento e attaccamento e non collocata, fin dall'inizio, come cardine fra gli altri cardini a pari dignità.