danny
Utente di lunga data
Ma la vecchia lotta di classe, quella che aggregherebbe italiani, stranieri, donne, uomini, giovani e vecchi,;accomunati solo dai problemi derivanti dalla loro condizione economica e lavorativa dov'è finita?
Perché la mia vicina di casa albanese, le famiglie egiziane e filippine che conosco invece di essere assimilate ai pugliesi, ai siciliani, ai milanesi, ai veneti che hanno gli stessi problemi di loro devono essere accostate agli spacciatori nigeriani e marocchini solo in virtù del fatto della comune condizione di straniero?
Perché l'amica di mia figlia, nata in Italia da genitori stranieri, non ha la possibilità di dire che si sente più parte della storia e delle tradizioni della sua famiglia che delle nostre?
E che lei non è italiana, ma una filippina nata in Italia e che non vede l'ora di andare nel luogo di origine della sua famiglia, che in 11 anni non è riuscita mai a visitare? Ed è orgogliosa di questo come io sono orgoglioso di essere italiano nato in Italia.
Perché cancellare le identità quando esse sono patrimonio di ogni individuo, segno di continuita' generazionale, appartenza alla comunita'?
Perché anche una mia amica è italo-francese quando è qui, franco-italiana quando va in Francia. E non si cancella tutto questo schematizzando una realtà che è complessa perché fatta dalle volontà di tanti individui diversi, e non si può innescare una campagna elettorale dividendo le persone come è stato fatto, i razzisti da una parte (quale?), gli antirazzisti dall'altra.
Sono stufo di lotte che dividono per nazionalita' o per genere, dimenticando i veri problemi che ci accomunano.
Perché la mia vicina di casa albanese, le famiglie egiziane e filippine che conosco invece di essere assimilate ai pugliesi, ai siciliani, ai milanesi, ai veneti che hanno gli stessi problemi di loro devono essere accostate agli spacciatori nigeriani e marocchini solo in virtù del fatto della comune condizione di straniero?
Perché l'amica di mia figlia, nata in Italia da genitori stranieri, non ha la possibilità di dire che si sente più parte della storia e delle tradizioni della sua famiglia che delle nostre?
E che lei non è italiana, ma una filippina nata in Italia e che non vede l'ora di andare nel luogo di origine della sua famiglia, che in 11 anni non è riuscita mai a visitare? Ed è orgogliosa di questo come io sono orgoglioso di essere italiano nato in Italia.
Perché cancellare le identità quando esse sono patrimonio di ogni individuo, segno di continuita' generazionale, appartenza alla comunita'?
Perché anche una mia amica è italo-francese quando è qui, franco-italiana quando va in Francia. E non si cancella tutto questo schematizzando una realtà che è complessa perché fatta dalle volontà di tanti individui diversi, e non si può innescare una campagna elettorale dividendo le persone come è stato fatto, i razzisti da una parte (quale?), gli antirazzisti dall'altra.
Sono stufo di lotte che dividono per nazionalita' o per genere, dimenticando i veri problemi che ci accomunano.
