Nuova e ... tradita

Brunetta

Utente di lunga data
Che devo dirti Brunetta: è evidente che ti sei fatta apostolo di un mondo che non esiste. E che è anche brutto: nella sua mancanza di naturalezza, veridicità e, quindi, di vita.
Fai riferimento ad un mondo morto e di morte. Necrofilo, spaventoso. Violento nella sua pretesa di ribaltare la natura. Sadico, nel voler condurre gli esseri umani alla follia.
Fortunatamente, la nostra natura, tenacemente resiste.
La natura è quella di uomini che vogliono donne da usare?
Non sei così sprovveduto da non sapere che la natura è solo un espediente retorico.
 

Brunetta

Utente di lunga data
comunque io ho conosciuto parecchi uomini che, tolto il feticcio del denaro et accessori, avevano dentro nella scelta delle escort (non prostitute di strada) anche la vergogna di comunicare alla madre dei loro figli determinate esigenze.

Alcuni le portavano alle escort, viste come professioniste. O come boccata d'aria senza troppe complicazioni perchè si potevano affidare alla loro esperienza.
Altri invece ci rinunciavano proprio. Alle loro esigenze intendo.

Insomma. La questione della prostituzione non parla semplicemente dello scopare, e neppure dell'amore.

Secondo me. (e anche secondo la storia della prostituzione stessa).

E sarebbe bello che fra maschi e femmine se ne potesse una buona volta parlare serenamente.

No?

AL netto del giudizio.

Io credo che di fondo le proprie esigenze sessuali profonde facciano una fottutissima paura e tendenzialmente si cerchino scorciatoie...

Nell'intimità di una relazione ufficiale, legata ad un progetto, il rischio si alza immensamente sia dal punto di vista concreto che dal punto di vista del riconoscimento da parte dell'altro.

E non sempre piace essere guardati con certi sguardi quando si esprimono bisogni che ci definiscono, in un modo o nell'altro.
Le esigenze che si esprimono con le prostitute sono solo quelle di poter esplicitare il disprezzo per le donne sia nel sesso, sia attraverso i soldi.
Non per nulla vengono utilizzati paragoni con mogli che, prive di risorse economiche e con bassa autostima, hanno rapporti matrimoniali basati sulla retribuzione, rapporti che evidentemente fanno trarre soddisfazione a maschi bisognosi di affermare una loro potenza e il loro disprezzo attraverso il denaro.
 

Lostris

Utente Ludica
Che devo dirti Brunetta: è evidente che ti sei fatta apostolo di un mondo che non esiste. E che è anche brutto: nella sua mancanza di naturalezza, veridicità e, quindi, di vita.
Fai riferimento ad un mondo morto e di morte. Necrofilo, spaventoso. Violento nella sua pretesa di ribaltare la natura. Sadico, nel voler condurre gli esseri umani alla follia.
Fortunatamente, la nostra natura, tenacemente resiste.
:papa:
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le esigenze che si esprimono con le prostitute sono solo quelle di poter esplicitare il disprezzo per le donne sia nel sesso, sia attraverso i soldi.
Non per nulla vengono utilizzati paragoni con mogli che, prive di risorse economiche e con bassa autostima, hanno rapporti matrimoniali basati sulla retribuzione, rapporti che evidentemente fanno trarre soddisfazione a maschi bisognosi di affermare una loro potenza e il loro disprezzo attraverso il denaro.

Io non generalizzerei.

ripeto, ho conosciuto uomini che cercavano proprio altro con le prostitute.

Poi ci sono anche questi.

Ma ci sono anche donne che disprezzano i loro uomini perchè vogliono rapporti anali, per dire.

Il disprezzo mi sembra equamente distribuito.
Gli uomini hanno dalla loro un maggior potere, anche storico.
E una educazione al suo uso in un certo modo.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non generalizzerei.

ripeto, ho conosciuto uomini che cercavano proprio altro con le prostitute.

Poi ci sono anche questi.

Ma ci sono anche donne che disprezzano i loro uomini perchè vogliono rapporti anali, per dire.

Il disprezzo mi sembra equamente distribuito.
Gli uomini hanno dalla loro un maggior potere, anche storico.
E una educazione al suo uso in un certo modo.
Non credo che vada confuso il disprezzo di difesa con quello di offesa, anche se entrambi perpetuano una logica relazionale violenta.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non credo che vada confuso il disprezzo di difesa con quello di offesa, anche se entrambi perpetuano una logica relazionale violenta.
Sono d'accordo.

Ma è un processo di razionalizzazione quello in grassetto.

E nasce dal desiderio di comprensione reciproca.
Che il disprezzo uccide, lentamente, ma uccide.
 

Skorpio

Utente di lunga data
eh...esatto...

e come ti vien poi voglia di scopare con un* che ti guarda a quel modo?

E una e due e tre...sarò anche poco paziente, ma io non ho mica voglia di certi sguardi addosso. Anche di soppiatto.

Che si fotta (è il pensiero che mi nasce spontaneo).
Più che altro cambi discorso :carneval:

Poi magari questa gente (con questi sguardi) si stupisce che uno tiene segreti e cosucce fuori.. :rotfl:
 

Lara3

Utente di lunga data
Ma ti sei chiesta perché tuo marito sia andato a “puttane” “serialmente parlando”?
Caro Blaise,
si, certamente come tutti all’inizio. E ti assicuro che è doloroso il primo momento. Ti ripeto che ho la certezza assoluta che non è colpa mia. Prima della scoperta del tradimento non mi sono mai rifiutata, anche se certe volte ero stanca. I suoi complimenti erano molto lusinghieri, e altrettanto falsi ( dico io adesso). Posso permettermi una domanda ? Perché dai per scontato che il tradito deve aver per forza una mancanza ? Qui parliamo di un uomo che ha scoperto la sessualità con le donne a pagamento e così è andato avanti anche prima di conoscermi. Ed evidentemente anche dopo. D’accordo di mettermi in gioco e pensare se avevo delle mancanze io. Ci ho pensato molto e no, non sono io il problema. Lo so per certo e puoi anche immaginare come ho avuto questa certezza.
 

Lostris

Utente Ludica
Caro Blaise,
si, certamente come tutti all’inizio. E ti assicuro che è doloroso il primo momento. Ti ripeto che ho la certezza assoluta che non è colpa mia. Prima della scoperta del tradimento non mi sono mai rifiutata, anche se certe volte ero stanca. I suoi complimenti erano molto lusinghieri, e altrettanto falsi ( dico io adesso). Posso permettermi una domanda ? Perché dai per scontato che il tradito deve aver per forza una mancanza ? Qui parliamo di un uomo che ha scoperto la sessualità con le donne a pagamento e così è andato avanti anche prima di conoscermi. Ed evidentemente anche dopo. D’accordo di mettermi in gioco e pensare se avevo delle mancanze io. Ci ho pensato molto e no, non sono io il problema. Lo so per certo e puoi anche immaginare come ho avuto questa certezza.
Hai trovato “fuori” delle conferme?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Più che altro cambi discorso :carneval:

Poi magari questa gente (con questi sguardi) si stupisce che uno tiene segreti e cosucce fuori.. :rotfl:
eh...

disprezzo e disapprovazione sono sguardi distruttivi.

forse la disapprovazione ancora più del disprezzo.
Che è più strisciante ma anche più familiare, la disapprovazione intendo.

A me, passa ogni voglia di discorsi più che altro.
Finiscono le parole.

Pensandoci, è più la disapprovazione del disprezzo.

Il disprezzo mi provoca un rifiuto istantaneo dell'altro e di ogni comunicazione con l'altro. E chiudo.

La disapprovazione mi demotiva proprio. Parole e pensieri e desideri che muoiono ancora prima di poter uscire fuori.

Anche perchè capita che si chiede pure conto di quegli sguardi, e la risposta è "chi??????io?????".
E non penso sia malafede.

Credo che a volte quegli sguardi siano proprio incontrollati e escano quasi senza che l'altro possa fare nulla per fermarli o renderli dialogici. E se ne dispiaccia pure. Ma non può proprio farci niente.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
eh...

disprezzo e disapprovazione sono sguardi distruttivi.

forse la disapprovazione ancora più del disprezzo.
Che è più strisciante ma anche più familiare, la disapprovazione intendo.

A me, passa ogni voglia di discorsi più che altro.
Finiscono le parole.

Pensandoci, è più la disapprovazione del disprezzo.

Il disprezzo mi provoca un rifiuto istantaneo dell'altro e di ogni comunicazione con l'altro. E chiudo.

La disapprovazione mi demotiva proprio. Parole e pensieri e desideri che muoiono ancora prima di poter uscire fuori.

Anche perchè capita che si chiede pure conto di quegli sguardi, e la risposta è "chi??????io?????".
E non penso sia malafede.

Credo che a volte quegli sguardi siano proprio incontrollati e escano quasi senza che l'altro possa fare nulla per fermarli o renderli dialogici. E se ne dispiaccia pure. Ma non può proprio farci niente.
Eh sì.. è così.. :(

Sono confini.. tracciati inconsapevolmente come solchi

È un come dire:"e dove staresti andando tu..?"

A volte.. in quei solchi ci finisce dentro proprio chi con quegli sguardi (spesso inconsapevoli come ben dici) li ha (inconsapevolmente) tracciati..
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Eh sì.. è così.. :(

Sono confini.. tracciati inconsapevolmente come solchi

È un come dire:"e dove staresti andando tu..?"

A volte.. in quei solchi ci finisce dentro proprio chi con quegli sguardi (spesso inconsapevoli come ben dici) li ha (inconsapevolmente) tracciati..
Più che altro...è che non ci si può fare niente.

Voglio dire.

Mi guardi con disapprovazione per la mia sessualità e che si può fare?

Chi cambia a questo punto?

Io smetto la mia sessualità per non essere disapprovata o tu smetti la tua sessualità per non disapprovare la mia?

Comunque la si giri, si finisce per mettersi l'un l'altro in una posizione senza via d'uscita.

Che se tu uomo disapprovi profondamente donne che per esempio hanno avuto molte relazioni prima di te, non è che si può cambiare o rinnegare(più che altro) il passato e neanche si può cambiare la tua idea relazionale se quella ti compone.

O se tu donna disapprovi il sesso "spinto", non è che l'altro può cambiare il suo modo del sesso o tu puoi cambiare le tue percezioni di quel tipo di sesso.

(EDIT: ho scelto volutamente stereotipi di disapprovazione...ma la scelta è pressochè infinita).

Non tutti i limiti possono essere superati insieme.

Secondo me.

E l'affetto complica molto tutto.
Perchè mi puoi voler bene pur disapprovando quell'aspetto di me.
E io ti posso voler bene pur sentendo la tua disapprovazione.
E viceversa.

Ma non è che l'affetto, il volersi bene, risolve la questione.
O rende superabile la disapprovazione.

La mette semplicemente sotto il tappeto per un po'.
A volte sotto il tappeto ci resta (e c'è un prezzo per questo, che raramente viene esplicitato e compreso e riconosciuto) a volte sotto il tappeto non ci resta e si opta per soluzioni alternative.

In particolare e soprattutto se si parla di sessualità.

Peccato se ne parli come di un accessorio e non come quello che è. Ossia una componente fondamentale della struttura di personalità di ogni individuo.

Quando c'è disapprovazione, disprezzo, si finisce per essere semplicemente impotenti.

Non si può approvare quel che si disapprova e non si può godere della disapprovazione di sè.
E la condivisione va in vacanza.

Se va bene.

EDIT: questo discorso, è comunque altro dalla scelta di mentire. Che è comunque una scelta possibile e non l'unica.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Più che altro...è che non ci si può fare niente.

Voglio dire.

Mi guardi con disapprovazione per la mia sessualità e che si può fare?

Chi cambia a questo punto?

Io smetto la mia sessualità per non essere disapprovata o tu smetti la tua sessualità per non disapprovare la mia?

Comunque la si giri, si finisce per mettersi l'un l'altro in una posizione senza via d'uscita.

Che se tu uomo disapprovi profondamente donne che per esempio hanno avuto molte relazioni prima di te, non è che si può cambiare o rinnegare(più che altro) il passato e neanche si può cambiare la tua idea relazionale se quella ti compone.

O se tu donna disapprovi il sesso "spinto", non è che l'altro può cambiare il suo modo del sesso o tu puoi cambiare le tue percezioni di quel tipo di sesso.

(EDIT: ho scelto volutamente stereotipi di disapprovazione...ma la scelta è pressochè infinita).

Non tutti i limiti possono essere superati insieme.

Secondo me.

E l'affetto complica molto tutto.
Perchè mi puoi voler bene pur disapprovando quell'aspetto di me.
E io ti posso voler bene pur sentendo la tua disapprovazione.
E viceversa.

Ma non è che l'affetto, il volersi bene, risolve la questione.
O rende superabile la disapprovazione.

La mette semplicemente sotto il tappeto per un po'.
A volte sotto il tappeto ci resta (e c'è un prezzo per questo, che raramente viene esplicitato e compreso e riconosciuto) a volte sotto il tappeto non ci resta e si opta per soluzioni alternative.

In particolare e soprattutto se si parla di sessualità.

Peccato se ne parli come di un accessorio e non come quello che è. Ossia una componente fondamentale della struttura di personalità di ogni individuo.

Quando c'è disapprovazione, disprezzo, si finisce per essere semplicemente impotenti.

Non si può approvare quel che si disapprova e non si può godere della disapprovazione di sè.
E la condivisione va in vacanza.

Se va bene.

EDIT: questo discorso, è comunque altro dalla scelta di mentire. Che è comunque una scelta possibile e non l'unica.
In teoria l'affetto potrebbe essere un ponte per l'accoglienza... In teoria.

Dipende dalla struttura dell'affetto individuale.

Almeno accogliere, non dico approvare, anche perché in fin dei conti "approvare" sa di esame superato

Accogliere ...

Beh.. certo essere "accoglienti" non è roba da poco..

In vacanza ci andrebbe mandato il giudizio, che viceversa molti si portano a spasso come il cane ai giardinetti, da mattina a sera, praticamente su tutti e tutto
 

danny

Utente di lunga data
Un’altra che marito e amante sono santi. Non sono mai andati a puttane.
A parte qualche santarelino che bazzica qui dentro credete veramente che i vs. Legittimi o illegittimi non sono mai andati a puttane? Svegliaaaaaaaaa
La metà degli uomini è andata una volta a puttane.
L'altra metà no.
Più o meno la stessa percentuale dei tradimenti.
Alla fine restare insieme o lasciarsi per queste ragioni sembra quasi più una questione di casualita' che di differenti situazioni.
 
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