Quando i ruoli ce li si porta a spasso

Skorpio

Utente di lunga data
. Non puoi essere contro la polizia e allo stesso tempo essere come lei dipendente pubblico.
La coerenza?
Non penso personalmente sia un discorso di dipendente pubblico, ma di ruolo.

Se era una maestra di una scuola privata era uguale

Se era capo ufficio anagrafe del comune era diverso, non hai un ruolo educativo

Molti di noi non hanno nella loro professione un ruolo educativo che è appiccicato alla professione stessa.

Io non ce l'ho, ad esempio

Questo al netto dei reati, Delle denuncie, etc... E Delle figure di merda, ovviamente

Ma ci sono ruoli che hanno una funzione anche educativa e di indirizzo, ed il suo lo è

Lo ha scelto lei, mica io
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non penso personalmente sia un discorso di dipendente pubblico, ma di ruolo.

Se era una maestra di una scuola privata era uguale

Se era capo ufficio anagrafe del comune era diverso, non hai un ruolo educativo

Molti di noi non hanno nella loro professione un ruolo educativo che è appiccicato alla professione stessa.

Io non ce l'ho, ad esempio

Questo al netto dei reati, Delle denuncie, etc... E Delle figure di merda, ovviamente

Ma ci sono ruoli che hanno una funzione anche educativa e di indirizzo, ed il suo lo è

Lo ha scelto lei, mica io
Mi sembra così evidente che non si dovrebbe nemmeno spiegare
E lo dice una che dalla politica è lontana mille miglia. Tanto per chiarire che non é la sua idea politica che mi ha infastidito ma l comportamento che nulla c’entra secondo me con le idee politiche.
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Mi sembra così evidente che non si dovrebbe nemmeno spiegare
E lo dice una che dalla politica è lontana mille miglia. Tanto per chiarire che non é la sua idea politica che mi ha infastidito ma l comportamento che nulla c’entra secondo me con le idee politiche.
Temo invece non lo sia..

Perché c'è chi ritiene che se al posto di una maestra ci fosse stato un maestro di tennis un po' belloccio, che tra una smorzata e una volée alta di rovescio fa un po' il biscaro con qualche allieva attempata, sarebbe stata esattamente la stessa cosa...
 

Fiammetta

Amazzone! Embe'. Sticazzi
Staff Forum
guardate che anche quando dite del vigile chw vi ha fatto la multa : " che peste ti colga" fate come la tizia
:D
 

spleen

utente ?
Cioè paragonare i carabinieri a Eichmann, ma sei seria?
Lo sai vero che i carabinieri sono tenuti a rifiutarsi di ubbidire agli ordini palesemente contrari ai dettami costituzionali e lo giurano? Lo sai che quella manifestazione era autorizzata?

Qual’ è la forma di ordine pubblico che vi va bene? L’autogestione dei centri sociali? I cartelli con su scritto abbasso alla violenza rotti in testa ai poliziotti del cordone di sicurezza? Il fascismo, il nazismo, i totalitarismi non si combattono con le contrapposizioni ridicole e gli scontri in piazza, si contrastano con la fiducia nella democrazia come bene diffuso da curare e sostenere, la famosa libertà nella partecipazione di cui parlava Gaber.

La democrazia, non si difende dalle ideologie pelose dando addosso alla polizia, quello è uno sfogo verso l’obbiettivo sbagliato, un obbiettivo di comodo, tanto per sentirsi degli eroi, tanto per poter pensare di aver inciso qualcosa nella storia. Con la violenza verbale o fisica non si incide nulla di buono, di rilevante, di positivo, la democrazia si difende con il rispetto innanzitutto per le istituzioni democratiche e quello che rappresentano, sempre.

Affermare che la signora era da comprendere perché arrabbiata è la stessa identica cosa di giustificare quelli che si resero responsabili delle violenze alla diaz perché secondo loro i poliziotti erano ridotti sull’ orlo di una crisi di nervi. Volete dei responsabili? Cercateli in politica non nei ragazzi col casco e lo scudo che fanno da parafulmine alle frustrazioni politiche. (Detto per inciso, cercatele anche per le promozioni del dopo Diaz senza confondere le cose e le persone, per piacere).

Volete parlare di persone e non di istituzioni? Volete parlare di Pasolini e di villa Giulia? Volete parlare di codici educativi? Bene, oltre che nella disagiata esaltata in piazza cominciate per davvero a mettervi nei panni di chi sta dall’ altra parte della barricata, che magari la pensa come voi e si sente insultare in modo infamante. Mettetevi nelle scarpe dei figli di genitori delle forze dell ‘ordine, che sentono augurare la morte ai loro genitori che lavorano e rischiano per uno stipendio da fame, mettetevi magari nei panni di quelli che sono orfani perché un loro genitore è morto per difendere il vostro ritorno alla sera tra visi amici, nelle vostre tiepide case. (Tanto per citare qualcuno che il nazismo lo ha visto davvero da vicino).
 

Skorpio

Utente di lunga data
guardate che anche quando dite del vigile chw vi ha fatto la multa : " che peste ti colga" fate come la tizia
:D
No, sole mio .. :)

Se vado a 70 e il limite è 50 mi becco la multa e sto zitto

E purtroppo ti assicuro che è così (perché purtroppo di multe ne ho prese, e di limiti talvolta ne ho infranti, e non solo in auto :cool: )

La morte non si augura, ne annessi o connessi, tipo bruciare viva, specialmente dopo aver scientemente infranto una regola chiara.

Gli "sconti riservati agli interdetti" alla mia bottega non li faccio a nessuno

Nemmeno a chi ha l'animo troppo fragile per sopportare una bella doccia fresca :rotfl:
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Sarebbe bello spogliarsi di un ruolo, per vestirne un altro con serenità" e eguale credibilità, senza perdere la credibilità nel ruolo precedente.

In coppia, come nella vita...

Ma le cose funzionano diversamente.....

[video=youtube;OpABqnBHLPY]https://www.youtube.com/watch?v=OpABqnBHLPY[/video]
Partendo dal presupposto che questa non è in grado di fare una lettura delle sue azioni e delle possibili conseguenze.
E che non si rende conto che essendo una insegnante non parla mai solo per se stessa ma coinvolge anche tutti/e quelli che come lei ricoprono quel ruolo. La famosa corresponsabilità.

Partendo poi dal presupposto che pure lei succhia dalla stessa tetta da cui succhiano quelli a cui ha augurato di morire, e che tutti insieme rappresentano lo stato e lavorano per lo stato.

A tutto questo unendo il fatto che serve davvero essere annebbiata, o squilibrata, per mettersi in una situazione come quella in cui si è messa, al netto di qualunque cosa possa avere in mente. (e a me fa tanto venire in mente lo stesso meccanismo dei martiri che si lanciano con l'aereo contro dei palazzi).
E il fatto che non ha minimamente considerato che piantarsi da sola davanti alle telecamere, in questo periodo, storico, non soltanto elettorale, avrebbe significato perdere ogni tipo di controllo sulle proprie parole e sulle proprie azioni che, come sta avvenendo sono utilizzate per i comodi di campagne elettorali e schieramenti che tutto rappresentano fuorchè il benessere di stato.
E più che altro anche esattamente quelli che lei vorrebbe colpire.

Dal mio punto di vista non è intellettualmente adeguata a ricoprire una professione che si occupa di formazione. E di futuro.

Ma mica perchè ha urlato "morite".
C'è chi lo pensa in silenzio, e c'è anche chi lo fa. In ruoli che non dovrebbero contenere pensieri di morte per l'apparato statale. E men che meno pensieri e agiti violenti.

Ma.

Parlando di ruoli. E parlando di scuola.

Mi stupisco come tutti questi bei discorsi che leggo ovunque, non li leggo paro paro invece riguardo ai genitori, che sempre più spesso aggrediscono, verbalmente e fisicamente gli insegnanti.

E me ne stupisco per un duplice motivo.
Perchè anche il genitore è un ruolo rappresentativo dello stato (e riconosciuto pure fiscalmente e giuridicamente).
E perchè anche da quel ruolo vengono attuate aggressioni, verbali e anche fisiche, verso l'istituzione, al pari di questa situazione. Anzi, per amor di verità in questo caso si tratta di aggressione verbale. La fisica manco la si è sfiorata.

Ma, non si parla del ruolo di genitore e nemmeno di punizione esemplare, di fronte ad una stessa situazione di aggressione a rappresentanti dello stato.


Seguendo i ragionamenti riguardo la signora, i genitori che recentemente hanno aggredito dovrebbero essere messi in discussione come genitori. E ci si dovrebbe domandare che futuro stanno producendo anche per lo stato di cui godono i frutti.

Ma questo ragionamento non mi pare si faccia.
Semplicemente si ragiona, in questo caso, come di un accadimento avvenuto fra cittadini.
Senza che lo stato e la rappresentatività si minimamente considerata.
Se non in alcune riflessioni specifiche ma interne al mondo scolastico.

Io lo capisco che dal punto di vista mediatico sia meglio sparare sull'insegnante cogliona.
E sull'adulto (non il genitore) che perde la brocca più o meno a ragione per difendere "suo fiiiglio!!!".

E che non faccia comodo una riflessione di ruoli anche riguardo a quello genitoriale.


E mi è venuta in mente questa riflessione per tutti gli interventi riguardanti "mio figgglio!!".

Che comprendo. I genitori vogliono la priorità riguardo i contenuti educativi impartiti.
Questa sarebbe la motivazione di fondo al patto di collaborazione (ormai solo formale e di facciata) fra scuola e famiglia.

Ma. C'è il rovescio della medaglia.
Se come genitore ti permetti di aggredire, anche soltanto verbalmente un rappresentante dello stato, la riflessione allora dovrebbe seguire la direzione per cui come società io inizio a chiedermi se tu nel portare il tuo ruolo di genitore sei in grado di crescere il futuro dello stato che ti tutela.

E non ti metto in discussione come adulto che aggredisce un altro adulto.
Ma ti discuto come genitore che non svolge adeguatamente il suo ruolo di crescita di cittadini responsabili e consapevoli di essere parte di uno stato e per questo motivo rispetti i suoi rappresentanti. Sia che abbiano una divisa sia che on la abbiano.
E ti valuto anche a riguardo.

Tutto questo per dire che trovo veramente sbilanciato e manipolato tutto il casino che sta emergendo da questa storia.

No mi lego ai discorsi sulla diaz, per il semplice motivo che la questione non riguarda la contrapposizione fra forze dell'ordine e gli altri.

Ma secondo me dovrebbe riguardare i ruoli che ognuno di noi ricopre.

Detto questo, io solleverei dal loro ruolo un sacco di genitori.
E li sanzionerei disciplinarmente. Quando non svolgono adeguatamente il loro ruolo (ribadisco, riconosciuto fiscalmente e giuridicamente dallo stato).

Che sì, capisco i genitori che pensano al lasciare l'educazione per qualche ora in mano a gente non adeguata.
Ma come cittadina io vedo anche come l'educazione dei figli sia lasciata in mano a cittadini inadeguati e per ben più che le ore che passano a scuola.

Tenendo poi conto del fatto che visto il clima famiglia scuola, la scuola, dal punto di vista educativo e formativo può ben poco quando la famiglia non è corresponsabile del patto sociale.

Vedo veramente lo squilibrio e la contraddizione nel considerare questa qui una rappresentante di una istituzione e cercarne la punizione esemplare (giustamente, ma non perchè ha urlato morite) e la considerazione che la scuola e gli insegnanti hanno socialmente.

Talmente alta che ci sono genitori che insegnano ai loro figli che si può urlare e aggredire verbalmente un* professionista, che ci si può permettere di discutere metodologie di cui non si sa nulla, che si può non accettare una sanzione o un rimprovero e che si può non ascoltare e non ubbidire alle indicazioni e che si può decidere di malmenare e passare all'agito aggressivo.

Senza che questo alzi la minima idea di punizione esemplare verso cittadini che ricoprono un ruolo altrettanto educativo nei confronti delle giovani generazioni. Ben più pregnante di quello della scuola, fra l'altro.

E mi fa ridere. Amaro.
 
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Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Partendo dal presupposto che questa non è in grado di fare una lettura delle sue azioni e delle possibili conseguenze.
E che non si rende conto che essendo una insegnante non parla mai solo per se stessa ma coinvolge anche tutti/e quelli che come lei ricoprono quel ruolo. La famosa corresponsabilità.

Partendo poi dal presupposto che pure lei succhia dalla stessa tetta da cui succhiano quelli a cui ha augurato di morire, e che tutti insieme rappresentano lo stato e lavorano per lo stato.

A tutto questo unendo il fatto che serve davvero essere annebbiata, o squilibrata, per mettersi in una situazione come quella in cui si è messa, al netto di qualunque cosa possa avere in mente. (e a me fa tanto venire in mente lo stesso meccanismo dei martiri che si lanciano con l'aereo contro dei palazzi).
E il fatto che non ha minimamente considerato che piantarsi da sola davanti alle telecamere, in questo periodo, storico, non soltanto elettorale, avrebbe significato perdere ogni tipo di controllo sulle proprie parole e sulle proprie azioni che, come sta avvenendo sono utilizzate per i comodi di campagne elettorali e schieramenti che tutto rappresentano fuorchè il benessere di stato.
E più che altro anche esattamente quelli che lei vorrebbe colpire.

Dal mio punto di vista non è intellettualmente adeguata a ricoprire una professione che si occupa di formazione. E di futuro.

Ma mica perchè ha urlato "morite".
C'è chi lo pensa in silenzio, e c'è anche chi lo fa. In ruoli che non dovrebbero contenere pensieri di morte per l'apparato statale. E men che meno pensieri e agiti violenti.

Ma.

Parlando di ruoli. E parlando di scuola.

Mi stupisco come tutti questi bei discorsi che leggo ovunque, non li leggo paro paro invece riguardo ai genitori, che sempre più spesso aggrediscono, verbalmente e fisicamente gli insegnanti.

E me ne stupisco per un duplice motivo.
Perchè anche il genitore è un ruolo rappresentativo dello stato (e riconosciuto pure fiscalmente e giuridicamente).
E perchè da quel ruolo vengono attuate aggressioni, verbali e anche fisiche, verso l'istituzione che in questa situazione viene usata come motivazione per eliminare la signora.

In questo caso l'istituzione deve essere rappresentativa, anche nei suoi membri.
Ma...però però, non lo è più quando come genitore si aggredisce.

Seguendo i ragionamenti riguardo la signora, i genitori che recentemente hanno aggredito dovrebbero essere messi in discussione come genitori. E ci si dovrebbe domandare che futuro stanno producendo anche per lo stato di cui godono i frutti.

Ma questo ragionamento non mi pare si faccia.
Semplicemente si ragiona, in questo caso, come di un accadimento avvenuto fra cittadini.
Senza che lo stato e la rappresentatività si minimamente considerata.
Se non in alcune riflessioni specifiche ma interne al mondo scolastico.

Io lo capisco che dal punto di vista mediatico sia meglio sparare sull'insegnante cogliona.
E sull'adulto (non il genitore) che perde la brocca più o meno a ragione per difendere "suo fiiiglio!!!".

E che non faccia comodo una riflessione di ruoli anche riguardo a quello genitoriale.


E mi è venuta in mente questa riflessione per tutti gli interventi riguardanti "mio figgglio!!".

Che comprendo. I genitori vogliono la priorità riguardo i contenuti educativi impartiti.
Questa sarebbe la motivazione di fondo al patto di collaborazione (ormai solo formale e di facciata) fra scuola e famiglia.

Ma. C'è il rovescio della medaglia.
Se come genitore ti permetti di aggredire, anche soltanto verbalmente un rappresentante dello stato, la riflessione allora dovrebbe seguire la direzione per cui come società io inizio a chiedermi se tu nel portare il tuo ruolo di genitore sei in grado di crescere il futuro dello stato che ti tutela.

E non ti metto in discussione come adulto che aggredisce un altro adulto.
Ma ti discuto come genitore che non svolge adeguatamente il suo ruolo di crescita di cittadini responsabili e consapevoli di essere parte di uno stato e per questo motivo rispetti i suoi rappresentanti. Sia che abbiano una divisa sia che on la abbiano.
E ti valuto anche a riguardo.

Tutto questo per dire che trovo veramente sbilanciato e manipolato tutto il casino che sta emergendo da questa storia.

No mi lego ai discorsi sulla diaz, per il semplice motivo che la questione non riguarda la contrapposizione fra forze dell'ordine e gli altri.

Ma secondo me dovrebbe riguardare i ruoli che ognuno di noi ricopre.

Detto questo, io solleverei dal loro ruolo un sacco di genitori.
E li sanzionerei disciplinarmente. Quando non svolgono adeguatamente il loro ruolo (ribadisco, riconosciuto fiscalmente e giuridicamente dallo stato).

Che sì, capisco i genitori che pensano al lasciare l'educazione per qualche ora in mano a gente non adeguata.
Ma come cittadina io vedo anche come l'educazione dei figli sia lasciata in mano a cittadini inadeguati e per ben più che le ore che passano a scuola.

Tenendo poi conto del fatto che visto il clima famiglia scuola, la scuola, dal punto di vista educativo e formativo può ben poco quando la famiglia non è corresponsabile del patto sociale.

Vedo veramente lo squilibrio e la contraddizione nel considerare questa qui una rappresentante di una istituzione e cercarne la punizione esemplare (giustamente, ma non perchè ha urlato morite) e la considerazione che la scuola e gli insegnanti hanno socialmente.

Talmente alta che ci sono genitori che insegnano ai loro figli che si può urlare e aggredire verbalmente un* professionista, che ci si può permettere di discutere metodologie di cui non si sa nulla, che si può non accettare una sanzione o un rimprovero e che si può non ascoltare e non ubbidire alle indicazioni e che si può decidere di malmenare e passare all'agito aggressivo.

Senza che questo alzi la minima idea di punizione esemplare verso cittadini che ricoprono un ruolo altrettanto educativo nei confronti delle giovani generazioni. Ben più pregnante di quello della scuola, fra l'altro.

E mi fa ridere. Amaro.
Almeno in questo sono coerente
Penso la stessa cosa dei genitori ed é motivo di contrasto con i miei figli che patiscono che io a contrario di altri genitori non mi schiero mai contro i professori
E mio figlio un paio di grosse ingiustizie le ha subite. Lui non sa che sono stata dal preside e non sa che ho scritto mail al professore in questione
Davanti a lui l’immagine del professore che so essere in torto resta quella dell’educatore che deve essere rispettato .
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Almeno in questo sono coerente
Penso la stessa cosa dei genitori ed é motivo di contrasto con i miei figli che patiscono che io a contrario di altri genitori non mi schiero mai contro i professori
E mio figlio un paio di grosse ingiustizie le ha subite. Lui non sa che sono stata dal preside e non sa che ho scritto mail al professore in questione
Davanti a lui l’immagine del professore che so essere in torto resta quella dell’educatore che deve essere rispettato .
Non dubito sulla coerenza. Di nessuno.
Men che meno di te.

Ma non penso che sia un discorso di coerenza e nemmeno un discorso personale (per quanto tocchi il personale di ognuno di noi):)

Uso il tuo post per alcune altre riflessioni.

Il professore non è un educatore. Quella è SOLO UNA delle funzioni del suo ruolo di insegnante.

Il professore è prima di tutto un rappresentante di una istituzione dello stato.

Ed è questo il motivo per cui si inveisce contro la tipa, no?

Oh, bella, tu rappresenti lo stato, e ti permetti di dare contro lo stato?

Quindi vedo molto restrittivo considerare il corpo insegnante, educatori.
E non perchè la pedagogia non sia nobile.
Ma perchè non è il compito primario di un insegnante.
E' una delle metodologie di riferimento. Non un compito.

Il compito di un insegnante è formare. Attraverso la la didattica innanzitutto e utilizzando le conoscenze pedagogiche per svolgere il lavoro didattico nel miglior modo possibile.
L'obiettivo non è educare. Ma formare cittadini autonomi e preparati, anche alla gestione delle ingiustizie. E questo è fra l'altro uno dei fulcri che ci dovrebbero essere fra scuola e famiglia.

Che tradotto è prendere un essere già educato e accompagnarlo ad acquisire le competenze che gli serviranno per essere un cittadino attivamente corresponsabile nell'evoluzione dello stato stesso.
Non a caso i programmi e le linee guida sono stabilite dal ministero.
Seppur nella libertà dell'art. 33 della Costituzione.

Delegare i compiti educativi che spettano alla famiglia (altra istituzione dello stato) alla scuola e non assumersi il ruolo di rappresentante di stato (il genitore) porta ai casini che si leggono.

C'è questa strana idea, il codice materno di cui parlava @Brunetta, per cui la scuola è una sorta di seconda mamma.

La scuola è invece istituzione di stato. Codice paterno.
E ha il compito di formare cittadini. Anche attraverso le regole. E la disciplina. Per ottenere l'obiettivo dell'autoregolazione degli individui in una prospettiva ampia come quella di una società (e qui i compiti di socializzazione e la motivazione per cui si sta in classe e non con un mentore privato).

Quindi ripeto la domanda, di fronte a genitori che svolgono il loro ruolo in modo inadeguato, come ci si comporta?

Anche loro vengono sollevati dal loro ruolo?

Perchè questo fulcro, in tutta la discussione non è nemmeno sfiorato.

E si parte in quarta con la storia di "mio figgglio!".

Che è una delle cose che compartecipa a creare quei piccoletti che manco sanno stare seduti nel banco perchè, poverini, fanno fatica!!!! Sono piccoli.

Ma vedi se invece in caserma i genitori vanno a difenderli perchè l'addestramento è duro. E fanno fatica.
(e secondo ci sono pure questi casi). Come quelli dei genitori che con figli 20/30enni chiamano il datore di lavoro del figlio per fare rimostranze. Storie vere eh.
O se si va dal medico a discutere di terapie ponendosi alla pari in termini di competenze e conoscenza.

Questi qui, che razza di ruolo ricoprono nell'interesse dello stato?

Ribadisco, a me va benissimo la punizione esemplare per una rappresentante che ha dimostrato di non avere le doti intellettuali e di riflessione tali da poter compartecipare alla FORMAZIONE di cittadini.
Ma sollevo l'altro problema: che ce ne facciamo di quei genitori che si dimostrano altrettanto incapaci nell'insegnare ai figli il fatto di essere cittadini?
E di danni ne fanno di ben più profondi di quelli che può fare la scuola.

Come mai non si discute di questo?

E' una riflessione generale la mia eh. :)
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Partendo dal presupposto che questa non è in grado di fare una lettura delle sue azioni e delle possibili conseguenze.
E che non si rende conto che essendo una insegnante non parla mai solo per se stessa ma coinvolge anche tutti/e quelli che come lei ricoprono quel ruolo. La famosa corresponsabilità.

Partendo poi dal presupposto che pure lei succhia dalla stessa tetta da cui succhiano quelli a cui ha augurato di morire, e che tutti insieme rappresentano lo stato e lavorano per lo stato.

A tutto questo unendo il fatto che serve davvero essere annebbiata, o squilibrata, per mettersi in una situazione come quella in cui si è messa, al netto di qualunque cosa possa avere in mente. (e a me fa tanto venire in mente lo stesso meccanismo dei martiri che si lanciano con l'aereo contro dei palazzi).
E il fatto che non ha minimamente considerato che piantarsi da sola davanti alle telecamere, in questo periodo, storico, non soltanto elettorale, avrebbe significato perdere ogni tipo di controllo sulle proprie parole e sulle proprie azioni che, come sta avvenendo sono utilizzate per i comodi di campagne elettorali e schieramenti che tutto rappresentano fuorchè il benessere di stato.
E più che altro anche esattamente quelli che lei vorrebbe colpire.

Dal mio punto di vista non è intellettualmente adeguata a ricoprire una professione che si occupa di formazione. E di futuro.

Ma mica perchè ha urlato "morite".
C'è chi lo pensa in silenzio, e c'è anche chi lo fa. In ruoli che non dovrebbero contenere pensieri di morte per l'apparato statale. E men che meno pensieri e agiti violenti.

Ma.

Parlando di ruoli. E parlando di scuola.

Mi stupisco come tutti questi bei discorsi che leggo ovunque, non li leggo paro paro invece riguardo ai genitori, che sempre più spesso aggrediscono, verbalmente e fisicamente gli insegnanti.

E me ne stupisco per un duplice motivo.
Perchè anche il genitore è un ruolo rappresentativo dello stato (e riconosciuto pure fiscalmente e giuridicamente).
E perchè anche da quel ruolo vengono attuate aggressioni, verbali e anche fisiche, verso l'istituzione, al pari di questa situazione. Anzi, per amor di verità in questo caso si tratta di aggressione verbale. La fisica manco la si è sfiorata.

Ma, non si parla del ruolo di genitore e nemmeno di punizione esemplare, di fronte ad una stessa situazione di aggressione a rappresentanti dello stato.


Seguendo i ragionamenti riguardo la signora, i genitori che recentemente hanno aggredito dovrebbero essere messi in discussione come genitori. E ci si dovrebbe domandare che futuro stanno producendo anche per lo stato di cui godono i frutti.

Ma questo ragionamento non mi pare si faccia.
Semplicemente si ragiona, in questo caso, come di un accadimento avvenuto fra cittadini.
Senza che lo stato e la rappresentatività si minimamente considerata.
Se non in alcune riflessioni specifiche ma interne al mondo scolastico.

Io lo capisco che dal punto di vista mediatico sia meglio sparare sull'insegnante cogliona.
E sull'adulto (non il genitore) che perde la brocca più o meno a ragione per difendere "suo fiiiglio!!!".

E che non faccia comodo una riflessione di ruoli anche riguardo a quello genitoriale.


E mi è venuta in mente questa riflessione per tutti gli interventi riguardanti "mio figgglio!!".

Che comprendo. I genitori vogliono la priorità riguardo i contenuti educativi impartiti.
Questa sarebbe la motivazione di fondo al patto di collaborazione (ormai solo formale e di facciata) fra scuola e famiglia.

Ma. C'è il rovescio della medaglia.
Se come genitore ti permetti di aggredire, anche soltanto verbalmente un rappresentante dello stato, la riflessione allora dovrebbe seguire la direzione per cui come società io inizio a chiedermi se tu nel portare il tuo ruolo di genitore sei in grado di crescere il futuro dello stato che ti tutela.

E non ti metto in discussione come adulto che aggredisce un altro adulto.
Ma ti discuto come genitore che non svolge adeguatamente il suo ruolo di crescita di cittadini responsabili e consapevoli di essere parte di uno stato e per questo motivo rispetti i suoi rappresentanti. Sia che abbiano una divisa sia che on la abbiano.
E ti valuto anche a riguardo.

Tutto questo per dire che trovo veramente sbilanciato e manipolato tutto il casino che sta emergendo da questa storia.

No mi lego ai discorsi sulla diaz, per il semplice motivo che la questione non riguarda la contrapposizione fra forze dell'ordine e gli altri.

Ma secondo me dovrebbe riguardare i ruoli che ognuno di noi ricopre.

Detto questo, io solleverei dal loro ruolo un sacco di genitori.
E li sanzionerei disciplinarmente. Quando non svolgono adeguatamente il loro ruolo (ribadisco, riconosciuto fiscalmente e giuridicamente dallo stato).

Che sì, capisco i genitori che pensano al lasciare l'educazione per qualche ora in mano a gente non adeguata.
Ma come cittadina io vedo anche come l'educazione dei figli sia lasciata in mano a cittadini inadeguati e per ben più che le ore che passano a scuola.

Tenendo poi conto del fatto che visto il clima famiglia scuola, la scuola, dal punto di vista educativo e formativo può ben poco quando la famiglia non è corresponsabile del patto sociale.

Vedo veramente lo squilibrio e la contraddizione nel considerare questa qui una rappresentante di una istituzione e cercarne la punizione esemplare (giustamente, ma non perchè ha urlato morite) e la considerazione che la scuola e gli insegnanti hanno socialmente.

Talmente alta che ci sono genitori che insegnano ai loro figli che si può urlare e aggredire verbalmente un* professionista, che ci si può permettere di discutere metodologie di cui non si sa nulla, che si può non accettare una sanzione o un rimprovero e che si può non ascoltare e non ubbidire alle indicazioni e che si può decidere di malmenare e passare all'agito aggressivo.

Senza che questo alzi la minima idea di punizione esemplare verso cittadini che ricoprono un ruolo altrettanto educativo nei confronti delle giovani generazioni. Ben più pregnante di quello della scuola, fra l'altro.

E mi fa ridere. Amaro.
Io condivido non al 100 ma al 1000% quanto sottolinei

Però secondo me è una sfera di riflessione diversa

Perché io genitore ho in carico quel ruolo per il mio figlio

Non per il figlio di Nocciola o la figlia di Danny

E ti dico.. situazioni come quelle che descrivi ce ne sono state.. anche in classe del mio, da parte di altri genitori

E al nostro noi abbiamo spiegato, e parlato, e preso distanza.


Ma il mio ruolo di genitore, per bene o male lo possa svolgere, io ce l'ho col mio, e ognuno col suo.

Un maestro quel ruolo lo assume direttamente con un pezzettino di società costituita da figli altrui

E il panorama cambia totalmente, secondo me
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non ho detto che la manifestazione sia inutile..

È inutile lamentarsi Delle ciaffate prese, quando si è innescato un meccanismo che le prevede

Da scuola, ripeto. Ma dietro il banco, non dietro la cattedra

O Bruni.. ma quando io mi sono infilato in contesti così, sapevo benissimo cosa rischiavo..

E mi son guardato con chi ero in compagnia, dicendomi: ragazzi.. si rischia, lo sapete vero??
Che frignaccolate dopo non ne voglio sentire
Si danno, si prendono, si sfonda, si scappa.. non si sa come va a finire.

Il gioco è quello, chi non se la sente sta a casa col ciuccio in bocca a guardare la de filippi
Il gioco comprende anche lo scontro, vero.
Allora perché ci si stupisce?
L’importante è rispettare le regole.
Funziona così anche in guerra che...altro che scontro di piazza.
Ma quali sono le regole?
Non le stabilisce mica chi resta a guardare la De Filippi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Più banalmente se tradisco accetto il rischio di essere scoperto e di pagarne le conseguenze.
Non ci si deve stupire pertanto quando ci sono.
I partigiani e chi li aiutava sapevano tutti di rischiare la vita, eppure non si tiravano indietro.
Riguardare 'Roma città aperta' oltre a 'Quinto potere' può essere utile.
Non esistono battaglie senza morti e feriti.
Se vuoi combattere un sistema non puoi pensare di essergli alleato o di dipendere da esso. Non puoi essere contro la polizia e allo stesso tempo essere come lei dipendente pubblico.
La coerenza?
Esagerato!
È una manifestazione, non è la Rivoluzione!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Io condivido non al 100 ma al 1000% quanto sottolinei

Però secondo me è una sfera di riflessione diversa

Perché io genitore ho in carico quel ruolo per il mio figlio

Non per il figlio di Nocciola o la figlia di Danny

E ti dico.. situazioni come quelle che descrivi ce ne sono state.. anche in classe del mio, da parte di altri genitori

E al nostro noi abbiamo spiegato, e parlato, e preso distanza.


Ma il mio ruolo di genitore, per bene o male lo possa svolgere, io ce l'ho col mio, e ognuno col suo.

Un maestro quel ruolo lo assume direttamente con un pezzettino di società costituita da figli altrui

E il panorama cambia totalmente, secondo me
Certo.

Come genitore ti occupi di tuo figlio. MA. Tuo figlio non è semplicemente tuo figlio.
Tuo figlio sarà un cittadino.

Quindi tu genitori ti occupi dello stato attraverso la crescita di tuo figlio.

E se cresci un coglione, lo pago pure io che magari me lo ritrovo come infermiere da anziana.

Come insegnante, in modo diverso, ti occupi di formare individui e non figli.
Che sembra cattivo, ma questo è un punto fondamentale.

Ma ripeto la domanda.
Se come genitore ti riveli inadatto e irrispettoso verso un rappresentante di stato, aggredendo verbalmente, e anche fisicamente, come vieni punito riguardo il tuo ruolo (una delle cui funzioni è insegnare fermamente il rispetto di stato, anche per poterlo contestare eh)?

Che è vero che il danno allo stato lo fai solo passando attraverso un cittadino (ma non è così, comunque perchè compartecipi ad un clima sociale coi tuoi comportamenti e coi comportamenti che insegni a tuo figlio), ma il danno c'è.

E si rivela in agiti verbali o fisici verso un rappresentante di stato. L'insegnante.

Come vengono sanzionati i portatori di ruolo genitoriale quando si rivelano inadeguati?

Anche tenendo conto del fatto che la cosa a mio parere deve essere vista anche dall'altra parte.
Ossia se un genitore, due, tre etc etc aggrediscono verbalmente e fisicamente, senza nessuna conseguenza se non il buffetto, che clima stai compartecipando a creare in termini sociali?

Che idea di scuola e corpo insegnante stai sostenendo da un ruolo che è rappresentativo e ribadisco riconosciuto anche fiscalmente e giuridicamente dallo stato a cui manchi di rispetto aggredendo un suo rappresentante?
 
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Skorpio

Utente di lunga data
Ma quali sono le regole?
Si formano sul campo di battaglia.. e a volte si deformano

E se loro conseguenze te le puoi portare dietro anche per 40 anni

È giusto saperlo.. senza cadere dal però

Siamo adulti
 

Brunetta

Utente di lunga data
Cioè paragonare i carabinieri a Eichmann, ma sei seria?
Lo sai vero che i carabinieri sono tenuti a rifiutarsi di ubbidire agli ordini palesemente contrari ai dettami costituzionali e lo giurano? Lo sai che quella manifestazione era autorizzata?

Qual’ è la forma di ordine pubblico che vi va bene? L’autogestione dei centri sociali? I cartelli con su scritto abbasso alla violenza rotti in testa ai poliziotti del cordone di sicurezza? Il fascismo, il nazismo, i totalitarismi non si combattono con le contrapposizioni ridicole e gli scontri in piazza, si contrastano con la fiducia nella democrazia come bene diffuso da curare e sostenere, la famosa libertà nella partecipazione di cui parlava Gaber.

La democrazia, non si difende dalle ideologie pelose dando addosso alla polizia, quello è uno sfogo verso l’obbiettivo sbagliato, un obbiettivo di comodo, tanto per sentirsi degli eroi, tanto per poter pensare di aver inciso qualcosa nella storia. Con la violenza verbale o fisica non si incide nulla di buono, di rilevante, di positivo, la democrazia si difende con il rispetto innanzitutto per le istituzioni democratiche e quello che rappresentano, sempre.

Affermare che la signora era da comprendere perché arrabbiata è la stessa identica cosa di giustificare quelli che si resero responsabili delle violenze alla diaz perché secondo loro i poliziotti erano ridotti sull’ orlo di una crisi di nervi. Volete dei responsabili? Cercateli in politica non nei ragazzi col casco e lo scudo che fanno da parafulmine alle frustrazioni politiche. (Detto per inciso, cercatele anche per le promozioni del dopo Diaz senza confondere le cose e le persone, per piacere).

Volete parlare di persone e non di istituzioni? Volete parlare di Pasolini e di villa Giulia? Volete parlare di codici educativi? Bene, oltre che nella disagiata esaltata in piazza cominciate per davvero a mettervi nei panni di chi sta dall’ altra parte della barricata, che magari la pensa come voi e si sente insultare in modo infamante. Mettetevi nelle scarpe dei figli di genitori delle forze dell ‘ordine, che sentono augurare la morte ai loro genitori che lavorano e rischiano per uno stipendio da fame, mettetevi magari nei panni di quelli che sono orfani perché un loro genitore è morto per difendere il vostro ritorno alla sera tra visi amici, nelle vostre tiepide case. (Tanto per citare qualcuno che il nazismo lo ha visto davvero da vicino).
Hai mescolato un po’ di cose.
Ho postato la Arendt per porre la questione della obbedienza, perché è proprio una questione centrale.
Manganellare o usare gli idranti non è come entrare nel meccanismo industriale della soluzione finale, ma a parte che in quel meccanismo vi si entra gradualmente, vi entra gradualmente anche l’opinione pubblica che gradualmente prende le parti di chi interpreta l’autorità (tra l’altro per principio, magari contestando la politica che è responsabile degli ordini, come dici giustamente).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo.

Come genitore ti occupi di tuo figlio. MA. Tuo figlio non è semplicemente tuo figlio.
Tuo figlio sarà un cittadino.

Quindi tu genitori ti occupi dello stato attraverso la crescita di tuo figlio.

E se cresci un coglione, lo pago pure io che magari me lo ritrovo come infermiere da anziana.

Come insegnante, in modo diverso, ti occupi di formare individui e non figli.
Che sembra cattivo, ma questo è un punto fondamentale.

Ma ripeto la domanda.
Se come genitore ti riveli inadatto e irrispettoso verso un rappresentante di stato, aggredendo verbalmente, e anche fisicamente, come vieni punito riguardo il tuo ruolo (una delle cui funzioni è insegnare fermamente il rispetto di stato, anche per poterlo contestare eh)?

Che è vero che il danno allo stato lo fai solo passando attraverso un cittadino (ma non è così, comunque perchè compartecipi ad un clima sociale coi tuoi comportamenti e coi comportamenti che insegni a tuo figlio), ma il danno c'è.

E si rivela in agiti verbali o fisici verso un rappresentante di stato. L'insegnante.

Come vengono sanzionati i portatori di ruolo genitoriale quando si rivelano inadeguati?

Anche tenendo conto del fatto che la cosa a mio parere deve essere vista anche dall'altra parte.
Ossia se un genitore, due, tre etc etc aggrediscono verbalmente e fisicamente, senza nessuna conseguenza se non il buffetto, che clima stai compartecipando a creare in termini sociali?

Che idea di scuola e corpo insegnante stai sostenendo da un ruolo che è rappresentativo e ribadisco riconosciuto anche fiscalmente e giuridicamente dallo stato a cui manchi di rispetto aggredendo un suo rappresentante?
Ma per sé si vuole solo il codice materno.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ma ripeto la domanda.
Se come genitore ti riveli inadatto e irrispettoso verso un rappresentante di stato, aggredendo verbalmente, e anche fisicamente, come vieni punito riguardo il tuo ruolo (una delle cui funzioni è insegnare fermamente il rispetto di stato, anche per poterlo contestare eh)?
il 3d che ho aperto in realtà non era incentrato su questi aspetti..

io non ho scritto che la maestra deve essere licenziata o promossa.. non ho invitato a esprimere un grado di sanzione, l'ho scritto due o tre volte, ma... quando il treno parte, parte.. .. :)

ho scritto che per me tale comportamento è incompatibile col ruolo che ha.. che significa che se mio figlio fosse in classe sua io ce lo leverei.

senza chiedere licenziamenti o altro, quello lo faranno gli organi preposti, eventualmente

non mi farei promotore di un corteo per mandarla via, con tanto di cariche alla polizia, tanto per intenderci..

il "come verrà punita" così come il "come viene punito" il genitore che fa male il suo ruolo di genitore, è al di fuori del mio campo di interesse di questo 3d..

questo non mi impedisce di risponderti che no.. non c'è punizione per quel genitore che "educa" a quel tipo di comportamento il proprio figlio

così come , a rovescio, posso serenamente affermare che difficilmente c'è premio per chi lo educa al rispetto...

premi e punizioni li ho tenuti fuori apposta.. :D

anche se indubbiamente il tema ha portato di tutto, dalla politica a quello con la bandierina della repubblica di Salò sul monticello, alla scuola Diaz, etc etc....

bisogna chiamare l'impresa di pulizie.. :carneval:
 
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Brunetta

Utente di lunga data
il 3d che ho aperto in realtà non era incentrato su questi aspetti..

io non ho scritto che la maestra deve essere licenziata o promossa.. non ho invitato a esprimere un grado di sanzione, l'ho scritto due o tre volte, ma... quando il treno parte, parte.. .. :)

ho scritto che per me tale comportamento è incompatibile col ruolo che ha.. che significa che se mio figlio fosse in classe sua io ce lo leverei.

senza chiedere licenziamenti o altro, quello lo faranno gli organi preposti, eventualmente

non mi farei promotore di un corteo per mandarla via, con tanto di cariche alla polizia, tanto per intenderci..

il "come verrà punita" così come il "come viene punito" il genitore che fa male il suo ruolo di genitore, è al di fuori del mio campo di interesse di questo 3d..

questo non mi impedisce di risponderti che no.. non c'è punizione per quel genitore che "educa" a quel tipo di comportamento il proprio figlio

così come , a rovescio, posso serenamente affermare che difficilmente c'è premio per chi lo educa al rispetto...

premi e punizioni li ho tenuti fuori apposta.. :D

anche se indubbiamente il tema ha portato di tutto, dalla politica a quello con la bandierina della repubblica di Salò sul monticello, alla scuola Diaz, etc etc....

bisogna chiamare l'impresa di pulizie.. :carneval:
Il thread ha portato di tutto perché ognuno ha la propria idea di paterno e materno.
Perché c’è chi ha l’idea che il padre non si discute e deve mantenere l’ordine, non importa quale ordine e con quali mezzi.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Il thread ha portato di tutto perché ognuno ha la propria idea di paterno e materno.
Perché c’è chi ha l’idea che il padre non si discute e deve mantenere l’ordine, non importa quale ordine e con quali mezzi.
non ci incastra una sega con il tema che ho proposto, ma difendo la libertà di parlarne

è un esempio estratto da un episodio di comune conoscenza mediatica

anche il buttafuori (mi ripeto) che viene in discoteca con il mazzolino di fiori e le caramelle al miele, pensando di calmare così eventuali bollenti spiriti, PER ME non può fare il buttafuori, ed è fuori ruolo con quegli atteggiamenti

non chiederò al direttore della discoteca il suo licenziamento in tronco

semplicemente eviterò di andare in quella discoteca, e ove ci andassi starei bene attento a dove metto piedi e gomiti
 

Brunetta

Utente di lunga data
non ci incastra una sega con il tema che ho proposto, ma difendo la libertà di parlarne

è un esempio estratto da un episodio di comune conoscenza mediatica

anche il buttafuori (mi ripeto) che viene in discoteca con il mazzolino di fiori e le caramelle al miele, pensando di calmare così eventuali bollenti spiriti, PER ME non può fare il buttafuori, ed è fuori ruolo con quegli atteggiamenti

non chiederò al direttore della discoteca il suo licenziamento in tronco

semplicemente eviterò di andare in quella discoteca, e ove ci andassi starei bene attento a dove metto piedi e gomiti
Guarda che invece stai ribadendo il tuo bisogno di codice paterno. Comprensibile.
 
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