Come dirlo ai piccoli

Brunetta

Utente di lunga data
Certo che i sogni servono!

E mica solo a un bambino..

Chi smette di sognare sopprime definitivamente una parte di sé.. e io sono x i sogni x l'amore, e x tutte le cose belle che la vita possa offrire e chi più ne ha più ne metta

Tenendo sempre i piedi x terra però :)

Ma per avere il lusso di sognare bisogna detenere la forza di capire da dove si sogna, e cioè da una realtà precisa.

E c'è un giusto momento in cui avvicinarsi alla realtà, spesso dettato dal genitore, spesso dalle circostanze della vita, spesso da qualche coglione di fuori

La libertà è scegliere chi te la deve dettare la realtà, ove questo sia fattibile e possibile, e non subirlo perché te lo manda il destino, è quello ti devi pigliare

Mio figlio è molto fortunato, anche rispetto a tanti amici, e spiego lui il perché, e ricordo lui spesso di tenerlo bene a mente.

E ho la fortuna che mi cerca e mi chiede, quando ha un dubbio o una perplessità, Perché sa che da me avrà (per quanto questo sia possibile) la verità.

Quando un po' di tempo fa si ciuccio" l'estrema unzione di mia madre, mi chiese se quella era una potente medicina che l'avrebbe guarita.

Gli dissi che no.. non sarebbe guarita semplicemente perché non era malata, era solo arrivato il suo momento, e che tutte le cose finiscono.

Nei giorni successivi alla sera si guardava il cielo è la stella più grande era mia madre, lui la aspettava sempre

Ogni tanto anche adesso guarda il cielo, alla sera, forse .. anche se non dice più nulla, continua a cercarla nella sua fantasia

Io lo lascio tranquillo a fantasticare
Continui a pensare che io stia parlando di sogni o di fantasie ovvero di distacco dalla realtà. Io parlo di LINGUAGGIO adeguato che non è quello razionale, ma quello emotivo ed è quello che è davvero utile per comprendere la realtà.
Voglio dire che a chiunque è chiaro che un bambino di più o meno 9 anni non è in grado di seguire una lezione di analisi matematica all’università o di assistere a una autopsia. Eppure per contenuti emotivamente molto significativi si pensa che possa affrontarli con una razionalità adulta.
Non sto dicendo che fai male, ma che un bambino ha bisogno di altro.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Continui a pensare che io stia parlando di sogni o di fantasie ovvero di distacco dalla realtà. Io parlo di LINGUAGGIO adeguato che non è quello razionale, ma quello emotivo ed è quello che è davvero utile per comprendere la realtà.
Voglio dire che a chiunque è chiaro che un bambino di più o meno 9 anni non è in grado di seguire una lezione di analisi matematica all’università o di assistere a una autopsia. Eppure per contenuti emotivamente molto significativi si pensa che possa affrontarli con una razionalità adulta.
Non sto dicendo che fai male, ma che un bambino ha bisogno di altro.
E sono d'accordo con te, serve un linguaggio adeguato.

Ma se la domanda posta dal bambino parte dalla razionalità (Perché non vivete più insieme?) serve un linguaggio adeguato che tenga presente che il bambino sta razionalmente osservando il mondo che lo circonda, (ahimè) e chiede conto a un genitore di cosa accade in quel mondo partendo dalla razionalità.

E portarlo in un mondo fantasioso di piedi puzzolenti o russate notturne per spiegare una sua acuta osservazione razionale, non so se è esattamente quello di cui abbisogna il bambino oppure quello di cui abbisogna l'adulto.

Poi.. se proprio parlare un linguaggio fatto di piedi puzzolenti e bocche russanti, è l'ideale per aprire a un bambino gli occhi sul mondo, si possono usare anche i propri piedi e le proprie bocche per parlarne

Non c'è bisogno di usare quelli dell'"ex coniuge
 

Brunetta

Utente di lunga data
E sono d'accordo con te, serve un linguaggio adeguato.

Ma se la domanda posta dal bambino parte dalla razionalità (Perché non vivete più insieme?) serve un linguaggio adeguato che tenga presente che il bambino sta razionalmente osservando il mondo che lo circonda, (ahimè) e chiede conto a un genitore di cosa accade in quel mondo partendo dalla razionalità.

E portarlo in un mondo fantasioso di piedi puzzolenti o russate notturne per spiegare una sua acuta osservazione razionale, non so se è esattamente quello di cui abbisogna il bambino oppure quello di cui abbisogna l'adulto.

Poi.. se proprio parlare un linguaggio fatto di piedi puzzolenti e bocche russanti, è l'ideale per aprire a un bambino gli occhi sul mondo, si possono usare anche i propri piedi e le proprie bocche per parlarne

Non c'è bisogno di usare quelli dell'"ex coniuge
Vabbè :facepalm:
 

Foglia

utente viva e vegeta
Invece il modo corretto, fino alla preadolescenza, per presentare le cose a un bambino è proprio quello di chiedere a lui.
È lo stesso per Babbo Natale o per una separazione, va contraddetto solo quando si tratta di qualcosa di grave rispetto ai propri valori (tipo “Mamma è vero che quel signore è cattivo perché è nero?”).

Anche per una separazione, e rispondo a [MENTION=6886]Mariben[/MENTION], dire “è finito l’amore” è angosciante per un bambino perché teme che possa finire l'amore anche per lui. Mentre chiedere a lui e accettare che lui trovi un motivo valido l’odore, rassicurandolo che lui, il bimbo, ha un buonissimo odore (infatti è quello che la bambina ha detto del padre che significa che LEI non rifiuterà il padre perché LEI lo strova profumato) .
I bambini non funzionano come gli adulti.
Si. Ho capito. E' il "secondo me" anche per loro.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si. Ho capito. E' il "secondo me" anche per loro.
:up:

I bambini rispondono in base ai loro bisogni emotivi.

Capita che, dopo un lutto, un bambino vada chiedendo in giro cose tipo “È vero che la nonna mi guarda dal cielo?”.
In genere la persona che riceve questa domanda è in imbarazzo perché pensa di dover confermare la collocazione fisica.
È ancora più imbarazzante se chi viene interpellato è ateo. E l’imbarazzo diventa enorme se il bambino aggiunge “ma io sono stato in aereo e non ho visto nessuno”.
Ma il bambino non vuole una lezione di teologia o di filosofia, vuole essere rassicurato rispetto al suo senso di abbandono e alla paura del ritorno del morto come essere arrabbiato con chi è vivo e magari anche al pensiero di uno spazio misterioso in cui potrebbe finire anche lui.
Se pensiamo alla mitologia abbiamo una idea di queste paure.
La risposta adeguata al bambino è quella che attraverso domande va a esplorare i timori del bambino che sono inevitabilmente egocentrici (persino più di tanti utenti adulti).
Sinteticamente si può dire in tutta sincerità e buonafede (l’autenticità è percepita come rasserenante, mentre lascia inquietudine sentire che gli si risponde con stereotipi o con qualcosa a cui non si crede): “Non lo so. Neanch’io ho mai visto una persona in cielo. Però so che mia nonna io la sento sempre nel bene che mi ha voluto. E io la ricordo con dolcezza. È così è sempre con me.” La risposta emotiva e vaga consente al bambino di pensare il SUO luogo del bene.
 

Mariben

Utente di lunga data
Invece il modo corretto, fino alla preadolescenza, per presentare le cose a un bambino è proprio quello di chiedere a lui.
È lo stesso per Babbo Natale o per una separazione, va contraddetto solo quando si tratta di qualcosa di grave rispetto ai propri valori (tipo “Mamma è vero che quel signore è cattivo perché è nero?”).

Anche per una separazione, e rispondo a @Mariben, dire “è finito l’amore” è angosciante per un bambino perché teme che possa finire l'amore anche per lui. Mentre chiedere a lui e accettare che lui trovi un motivo valido l’odore, rassicurandolo che lui, il bimbo, ha un buonissimo odore (infatti è quello che la bambina ha detto del padre che significa che LEI non rifiuterà il padre perché LEI lo strova profumato) .
I bambini non funzionano come gli adulti.
Grazie [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]
Ho riflettuto molto su quel che hai scritto.Non nego che la frase " incriminata" mi aveva colpito , non tanto perchè avessero dato del puzzone a mio figlio:mexican:, ma come sintomo di sofferenza della piccola e , magari sbaglio, il fatto che l'avesse detta a un'estranea , in mia presenza suonasse come una domanda più che una risposta. Come se la spiegazione della mamma non l'avesse convinta e chiedesse conferma indirettamente.
Ne parlavo ieri con il mio compagno e si concordava con la tua tesi e che in fondo la mamma ha agito nel miglior modo possibile, limitando al massimo i danni. Che l'abbia fatto per sensibilità , istinto o le sia andata " di culo" poco importa davvero visti i risultati ; una bimba serena , amata, curiosa e con un buon olfatto;)
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Grazie @Brunetta
Ho riflettuto molto su quel che hai scritto.Non nego che la frase " incriminata" mi aveva colpito , non tanto perchè avessero dato del puzzone a mio figlio:mexican:, ma come sintomo di sofferenza della piccola e , magari sbaglio, il fatto che l'avesse detta a un'estranea , in mia presenza suonasse come una domanda più che una risposta. Come se la spiegazione della mamma non l'avesse convinta e chiedesse conferma indirettamente.
Ne parlavo ieri con il mio compagno e si concordava con la tua tesi e che in fondo la mamma ha agito nel miglior modo possibile, limitando al massimo i danni. Che l'abbia fatto per sensibilità , istinto o le sia andata " di culo" poco importa davvero visti i risultati ; una bimba serena , amata, curiosa e con un buon olfatto;)
Perdonami il francesismo: minchia, pensa se non volesse limitarli:eek:
 

Mariben

Utente di lunga data
Perdonami il francesismo: minchia, pensa se non volesse limitarli:eek:

Non tirarmici in mezzo !!! Ho volutamente tralasciato, fin'ora, le mie opinioni personali sulla ragazza
:rolleyes:,perchè non sono fuzionali alla "causa " però io propendo, conoscendola, per l'opzione " le è andata di culo "
 
Ultima modifica:

Cuore2018

Utente di lunga data
Boh, bisogna contestualizzare tutto, come sempre. In casa mia parlare di rutti e piedi che puzzano è la norma. Ci ridiamo su e ci prendiamo in giro su queste tematiche. Mio marito e mia figlia fanno a gara a chi rutta più forte e queste piccole sciocchezze quotidiane sono la normalità.

Qualcuno qui davvero pensa che sia offensivo e denigratorio dire a una bimba piccola che al papà puzzano i piedi e che russa? Evidentemente ha una visione di certi comportamenti ben più seria della mia.

Probabilmente la madre ha voluto dare una spiegazione accessibile alla bimba sul perché il padre non dorme più in casa.
Non è ció che farei io, sicuramente, ma nelle separazioni esistono cose ben peggiori che i figli devono sopportare.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Certo che i sogni servono!

E mica solo a un bambino..

Chi smette di sognare sopprime definitivamente una parte di sé.. e io sono x i sogni x l'amore, e x tutte le cose belle che la vita possa offrire e chi più ne ha più ne metta

Tenendo sempre i piedi x terra però :)

Ma per avere il lusso di sognare bisogna detenere la forza di capire da dove si sogna, e cioè da una realtà precisa.

E c'è un giusto momento in cui avvicinarsi alla realtà, spesso dettato dal genitore, spesso dalle circostanze della vita, spesso da qualche coglione di fuori

La libertà è scegliere chi te la deve dettare la realtà, ove questo sia fattibile e possibile, e non subirlo perché te lo manda il destino, è quello ti devi pigliare

Mio figlio è molto fortunato, anche rispetto a tanti amici, e spiego lui il perché, e ricordo lui spesso di tenerlo bene a mente.

E ho la fortuna che mi cerca e mi chiede, quando ha un dubbio o una perplessità, Perché sa che da me avrà (per quanto questo sia possibile) la verità.

Quando un po' di tempo fa si ciuccio" l'estrema unzione di mia madre, mi chiese se quella era una potente medicina che l'avrebbe guarita.

Gli dissi che no.. non sarebbe guarita semplicemente perché non era malata, era solo arrivato il suo momento, e che tutte le cose finiscono.

Nei giorni successivi alla sera si guardava il cielo è la stella più grande era mia madre, lui la aspettava sempre

Ogni tanto anche adesso guarda il cielo, alla sera, forse .. anche se non dice più nulla, continua a cercarla nella sua fantasia

Io lo lascio tranquillo a fantasticare
Io parto a contrario.

Ebbi una realtà che non mi piaceva più. Faceva acqua da tutte le parti. A me venne la depressione, ma non bastò. La depressione distorce la realtà, ma non la annulla. E fu così che mi staccai dalla realtà con la psicosi. Non durò tanto, con l'aiuto delle medicine rimisi presto i piedi in terra. Il decorso della depressione fu più lungo.

Non è il tuo caso, ma fai attenzione perché è gran bello sognare. Ma è gran bello sognare se i piedi stanno ancorati ad una realtà vera (per sé), e non ad una realtà distorta. Ed è purtroppo facile volerne un'altra quando dalla propria si sente il bisogno di evadere. E' più sano evadere con un amante, a quel punto, che non mettere in fuga la propria parte emotiva (che per me fu la razionalità).
Non so se è chiaro il rischio.
Faccio un discorso generale, vedi tu se almeno in parte e' utile. Non è in sé il bisogno di guardare una stella nel cielo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Buongiorno. Avevo accennato , in una discussione aperta tempo fa, alla separazione di mio figlio .
A ottobre sarà un anno che è andato via di casa, per volere di lei, e ora sta meglio dopo mesi di crisi nera durante i quali ha continuato comunque ad occuparsi quotidianamente della sua piccola di 4 anni; si è trasferito vicino alla sua ex per quel motivo. Veniamo al dunque ; Ieri sono andata a trovarli , lui era particolarmente stanco ( lavora di notte ) quindi ho preso la bimba e sono andata al lago per farlo riposare un po in pace.
In spiaggia incontro una conoscente che, con la sua bimba, si avvicina a noi ; non sapeva della separazione e dice alla mia nipotina quanto sia fortunata a vivere a due passi da un lago così bello e lei risponde , testuali parole :
Non è che abito proprio qui, ci vive il mio papà e la mamma ha un altra casa , io vorrei che vivessimo tutti insieme ma la mamma non vuole perchè dice che il papà puzza e fa rumore quando dorme "
Mi è preso un groppo in gola , dell' evidente imbarazzo della tizia me ne fregavo, e la bimba ha subito aggiunto che non ci credeva visto che il suo papà ha " un profumo meraviglioso ".
Ora mi chiedo ; per giustificare , spiegare a un figlio piccolo che non si vuole più stare insieme al suo papà/mamma è proprio necessario denigrarlo o raccontargli dei particolari ( io non dormo con mio figlio da 30 anni per cui se puzza o russa non lo so ) così ? Io l' ho trovato un comportamento irrispettoso e indelicato, a dir poco nei confronti dalla bambina ovviamente.
Naturalmente non ho proferito parola con mio figlio.
Ciao :)

ti ho letta e riletta...pensando a quello che hai descritto. E anche un po' lasciandolo risuonare.

E' OT, ma ti ringrazio, come figlia, di quello che hai scritto perchè mi ha permesso di farmi un giretto con la bambina. E accomodare ancora un po' la "nostra" stanza dei giochi e dei segreti. E' una cosa molto preziosa per me, poterlo fare.

E parto da questo. La preziosità del poterlo fare. Non so descriverlo con le parole, con il linguaggio, perchè è un qualcosa che riguarda le percezioni e le emozioni. E qualunque intellettualizzazione possa provare ad utilizzare sarebbe in un certo senso togliere risonanza.

Una vecchia citazione "le cose più importanti, sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori".

Comunque...quella preziosità è data dalla possibilità. Che la stanza dei giochi non sia vietata.
Come la stanza per la moglie di barbablù, ricordi?
Quella donna che aveva la chiave per entrare in quella stanza ma insieme alla chiave anche il divieto di usarla.

Tua nuora ha dato la chiave e non ha dato il divieto.
Ed è la cosa più importante potesse fare.

Vedi. Noi adulti siamo esseri formali. Guardiamo la forma delle frasi, delle parole, ce le rimastichiamo nella testa. (e nella testa ingigantiscono).

Ma i bambini, fin tanto gli vien concesso, non sono formali.
E' una delle loro cose belle.

E la bambina, in quelle affermazioni che riporti, ha descritto la sostanza essenziale di una situazione.
La mamma e il papà non vivono insieme.
Io non vivo col papà, ma vengo qui e sembra che qui vivo anche se non è esattamente così.
Alla mamma non piace l'odore del papà, ma io - che non sono la mamma- (e non so se ti rendi conto di quanto questo sia essenziale per una bambina in particolare) lo trovo meraviglioso.
Voglio bene alla mamma E al papà. Loro vogliono bene a me.

Non penso sia andata di culo a tua nuora.
Forse non è frutto di consapevolezza e di pensiero cosciente.
Ma è stata semplicemente una madre. Che ha espresso un motivo (uno valeva l'altro, l'importante non toccasse un discorso complesso e angoscioso e angosciante come la caduta dell'amore) per spiegare alla figlia che ci sono situazioni che spostano il luogo esterno delle persone. Ma non spostano quello interno.

Vedi.
La mia esperienza di figlia è stata invece quella di due genitori che non si sono traditi fisicamente, o forse sì, ma conta pochissimo, ma si sono traditi tanto. E l'errore più terribile che potessero fare è stato quello di darmi le chiavi della stanza e la chiave, e il divieto di usarla ma uno in contrapposizione con l'altro.

Se stai con la mamma, tradisci il papà.
Se stai con il papà, tradisci la mamma.

mi ricordo un sogno ricorrente dei miei 20 anni, quando sono andata a vivere sola, e c'ero io con uno zaino in spalla. E nello zaino una bambina, che veniva con me.
Era un sogno sereno, di liberazione, ma malinconico, di perdita.
Che è una cosa che mi accompagna anche ora, e penso mi comporrà fino alla morte.
Per quanto io possa essere in pace, quella malinconia, resta lì. Liberatoria e malinconica.

Lo vedi il percorso differente che si apre davanti alla tua nipotina?

Alla mia mamma non piace l'odore, ma io lo trovo meraviglioso.
E non faccio male a nessuno, trovandolo meraviglioso.
Le scelte non feriscono. Non tradiscono. Non portano male.

Quello spazio di scelta, che è poi la stanza dei giochi ancora intatta, dove entrare e credere ancora a babbo natale anche se sai che non esiste, è sua.

Non è robetta. Che quella stanza resti sua. E non se la debba guadagnare e ricostruire da sola. :)

E quoto gli interventi di [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]. Che condivido.
 

Mariben

Utente di lunga data
Ciao :)

ti ho letta e riletta...pensando a quello che hai descritto. E anche un po' lasciandolo risuonare.

E' OT, ma ti ringrazio, come figlia, di quello che hai scritto perchè mi ha permesso di farmi un giretto con la bambina. E accomodare ancora un po' la "nostra" stanza dei giochi e dei segreti. E' una cosa molto preziosa per me, poterlo fare.

E parto da questo. La preziosità del poterlo fare. Non so descriverlo con le parole, con il linguaggio, perchè è un qualcosa che riguarda le percezioni e le emozioni. E qualunque intellettualizzazione possa provare ad utilizzare sarebbe in un certo senso togliere risonanza.

Una vecchia citazione "le cose più importanti, sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori".

Comunque...quella preziosità è data dalla possibilità. Che la stanza dei giochi non sia vietata.
Come la stanza per la moglie di barbablù, ricordi?
Quella donna che aveva la chiave per entrare in quella stanza ma insieme alla chiave anche il divieto di usarla.

Tua nuora ha dato la chiave e non ha dato il divieto.
Ed è la cosa più importante potesse fare.

Vedi. Noi adulti siamo esseri formali. Guardiamo la forma delle frasi, delle parole, ce le rimastichiamo nella testa. (e nella testa ingigantiscono).

Ma i bambini, fin tanto gli vien concesso, non sono formali.
E' una delle loro cose belle.

E la bambina, in quelle affermazioni che riporti, ha descritto la sostanza essenziale di una situazione.
La mamma e il papà non vivono insieme.
Io non vivo col papà, ma vengo qui e sembra che qui vivo anche se non è esattamente così.
Alla mamma non piace l'odore del papà, ma io - che non sono la mamma- (e non so se ti rendi conto di quanto questo sia essenziale per una bambina in particolare) lo trovo meraviglioso.
Voglio bene alla mamma E al papà. Loro vogliono bene a me.

Non penso sia andata di culo a tua nuora.
Forse non è frutto di consapevolezza e di pensiero cosciente.
Ma è stata semplicemente una madre. Che ha espresso un motivo (uno valeva l'altro, l'importante non toccasse un discorso complesso e angoscioso e angosciante come la caduta dell'amore) per spiegare alla figlia che ci sono situazioni che spostano il luogo esterno delle persone. Ma non spostano quello interno.

Vedi.
La mia esperienza di figlia è stata invece quella di due genitori che non si sono traditi fisicamente, o forse sì, ma conta pochissimo, ma si sono traditi tanto. E l'errore più terribile che potessero fare è stato quello di darmi le chiavi della stanza e la chiave, e il divieto di usarla ma uno in contrapposizione con l'altro.

Se stai con la mamma, tradisci il papà.
Se stai con il papà, tradisci la mamma.

mi ricordo un sogno ricorrente dei miei 20 anni, quando sono andata a vivere sola, e c'ero io con uno zaino in spalla. E nello zaino una bambina, che veniva con me.
Era un sogno sereno, di liberazione, ma malinconico, di perdita.
Che è una cosa che mi accompagna anche ora, e penso mi comporrà fino alla morte.
Per quanto io possa essere in pace, quella malinconia, resta lì. Liberatoria e malinconica.

Lo vedi il percorso differente che si apre davanti alla tua nipotina?

Alla mia mamma non piace l'odore, ma io lo trovo meraviglioso.
E non faccio male a nessuno, trovandolo meraviglioso.
Le scelte non feriscono. Non tradiscono. Non portano male.

Quello spazio di scelta, che è poi la stanza dei giochi ancora intatta, dove entrare e credere ancora a babbo natale anche se sai che non esiste, è sua.

Non è robetta. Che quella stanza resti sua. E non se la debba guadagnare e ricostruire da sola. :)

E quoto gli interventi di @Brunetta. Che condivido.

Oh si capisco benissimo ( più o meno le dinamiche della mia famiglia erano quelle )e ringrazio te e [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] per l'aiuto prezioso, per avermi condotta attraverso le vostre riflessioni a riflettere oltre la logica dei fatti nuda e cruda. Sicuramente una sorta di pregiudizio nei confronti di mia nuora ( che prescinde dalla separazione ) e di istinto di protezione nei confronti dei miei cari ( lo ammetto mi ha infastidito anche la storia della puzza ) mi avevano di primo acchito impedito di valutare la situazione serenamente.
NONOSTANTE sia lampante che la piccola non abbia risentito, non più di tanto, della separazione e che loro due, i genitori, stiano facendo un ottimo lavoro .
Ora però vado a prendere il puzzone e la sua principessa e andiamo in piscina che si muore di caldo
grazie ancora !!!
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ciao :)

ti ho letta e riletta...pensando a quello che hai descritto. E anche un po' lasciandolo risuonare.

E' OT, ma ti ringrazio, come figlia, di quello che hai scritto perchè mi ha permesso di farmi un giretto con la bambina. E accomodare ancora un po' la "nostra" stanza dei giochi e dei segreti. E' una cosa molto preziosa per me, poterlo fare.

E parto da questo. La preziosità del poterlo fare. Non so descriverlo con le parole, con il linguaggio, perchè è un qualcosa che riguarda le percezioni e le emozioni. E qualunque intellettualizzazione possa provare ad utilizzare sarebbe in un certo senso togliere risonanza.

Una vecchia citazione "le cose più importanti, sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori".

Comunque...quella preziosità è data dalla possibilità. Che la stanza dei giochi non sia vietata.
Come la stanza per la moglie di barbablù, ricordi?
Quella donna che aveva la chiave per entrare in quella stanza ma insieme alla chiave anche il divieto di usarla.

Tua nuora ha dato la chiave e non ha dato il divieto.
Ed è la cosa più importante potesse fare.

Vedi. Noi adulti siamo esseri formali. Guardiamo la forma delle frasi, delle parole, ce le rimastichiamo nella testa. (e nella testa ingigantiscono).

Ma i bambini, fin tanto gli vien concesso, non sono formali.
E' una delle loro cose belle.

E la bambina, in quelle affermazioni che riporti, ha descritto la sostanza essenziale di una situazione.
La mamma e il papà non vivono insieme.
Io non vivo col papà, ma vengo qui e sembra che qui vivo anche se non è esattamente così.
Alla mamma non piace l'odore del papà, ma io - che non sono la mamma- (e non so se ti rendi conto di quanto questo sia essenziale per una bambina in particolare) lo trovo meraviglioso.
Voglio bene alla mamma E al papà. Loro vogliono bene a me.

Non penso sia andata di culo a tua nuora.
Forse non è frutto di consapevolezza e di pensiero cosciente.
Ma è stata semplicemente una madre. Che ha espresso un motivo (uno valeva l'altro, l'importante non toccasse un discorso complesso e angoscioso e angosciante come la caduta dell'amore) per spiegare alla figlia che ci sono situazioni che spostano il luogo esterno delle persone. Ma non spostano quello interno.

Vedi.
La mia esperienza di figlia è stata invece quella di due genitori che non si sono traditi fisicamente, o forse sì, ma conta pochissimo, ma si sono traditi tanto. E l'errore più terribile che potessero fare è stato quello di darmi le chiavi della stanza e la chiave, e il divieto di usarla ma uno in contrapposizione con l'altro.

Se stai con la mamma, tradisci il papà.
Se stai con il papà, tradisci la mamma.

mi ricordo un sogno ricorrente dei miei 20 anni, quando sono andata a vivere sola, e c'ero io con uno zaino in spalla. E nello zaino una bambina, che veniva con me.
Era un sogno sereno, di liberazione, ma malinconico, di perdita.
Che è una cosa che mi accompagna anche ora, e penso mi comporrà fino alla morte.
Per quanto io possa essere in pace, quella malinconia, resta lì. Liberatoria e malinconica.

Lo vedi il percorso differente che si apre davanti alla tua nipotina?

Alla mia mamma non piace l'odore, ma io lo trovo meraviglioso.
E non faccio male a nessuno, trovandolo meraviglioso.
Le scelte non feriscono. Non tradiscono. Non portano male.

Quello spazio di scelta, che è poi la stanza dei giochi ancora intatta, dove entrare e credere ancora a babbo natale anche se sai che non esiste, è sua.

Non è robetta. Che quella stanza resti sua. E non se la debba guadagnare e ricostruire da sola. :)

E quoto gli interventi di [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION]. Che condivido.
A [MENTION=4739]Brunetta[/MENTION] il fatto che la figlia pensasse che il papà profuma e' senz'altro sfuggito.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io parto a contrario.

Ebbi una realtà che non mi piaceva più. Faceva acqua da tutte le parti. A me venne la depressione, ma non bastò. La depressione distorce la realtà, ma non la annulla. E fu così che mi staccai dalla realtà con la psicosi. Non durò tanto, con l'aiuto delle medicine rimisi presto i piedi in terra. Il decorso della depressione fu più lungo.

Non è il tuo caso, ma fai attenzione perché è gran bello sognare. Ma è gran bello sognare se i piedi stanno ancorati ad una realtà vera (per sé), e non ad una realtà distorta. Ed è purtroppo facile volerne un'altra quando dalla propria si sente il bisogno di evadere. E' più sano evadere con un amante, a quel punto, che non mettere in fuga la propria parte emotiva (che per me fu la razionalità).
Non so se è chiaro il rischio.
Faccio un discorso generale, vedi tu se almeno in parte e' utile. Non è in sé il bisogno di guardare una stella nel cielo.
Non so se mi è utile, magari si, puoi spiegare meglio?

Si parlava della necessità di parlare a un bambino con un linguaggio adeguato, senza per questo vendergli lucciole per lanterne, e preservando in ogni caso la sua possibilità di sognare, nei limiti evidentemente consentiti dal suo contesto e dalla sua realtà, sulla quale ha in qualche modo diritto a essere informato.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Non so se mi è utile, magari si, puoi spiegare meglio?Si parlava della necessità di parlare a un bambino con un linguaggio adeguato, senza per questo vendergli lucciole per lanterne, e preservando in ogni caso la sua possibilità di sognare, nei limiti evidentemente consentiti dal suo contesto e dalla sua realtà, sulla quale ha in qualche modo diritto a essere informato.
Ho avuto l'impressione che tu abbia messo sullo stesso piano i suoi sogni con i tuoi sogni. Proprio nel modo e nel contenuto del sognare. Che è diverso dal dire che ciascuno di noi ha bisogno dei sogni.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Oh si capisco benissimo ( più o meno le dinamiche della mia famiglia erano quelle )e ringrazio te e @Brunetta per l'aiuto prezioso, per avermi condotta attraverso le vostre riflessioni a riflettere oltre la logica dei fatti nuda e cruda. Sicuramente una sorta di pregiudizio nei confronti di mia nuora ( che prescinde dalla separazione ) e di istinto di protezione nei confronti dei miei cari ( lo ammetto mi ha infastidito anche la storia della puzza ) mi avevano di primo acchito impedito di valutare la situazione serenamente.
NONOSTANTE sia lampante che la piccola non abbia risentito, non più di tanto, della separazione e che loro due, i genitori, stiano facendo un ottimo lavoro .
Ora però vado a prendere il puzzone e la sua principessa e andiamo in piscina che si muore di caldo
grazie ancora !!!
:up::mexican:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non so se mi è utile, magari si, puoi spiegare meglio?

Si parlava della necessità di parlare a un bambino con un linguaggio adeguato, senza per questo vendergli lucciole per lanterne, e preservando in ogni caso la sua possibilità di sognare, nei limiti evidentemente consentiti dal suo contesto e dalla sua realtà, sulla quale ha in qualche modo diritto a essere informato.
SOGNO e SOGNARE lo hai usato solo tu.
Forse metti l’emotività in uno spazio di irrealtà.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Ho avuto l'impressione che tu abbia messo sullo stesso piano i suoi sogni con i tuoi sogni. Proprio nel modo e nel contenuto del sognare. Che è diverso dal dire che ciascuno di noi ha bisogno dei sogni.
No no assolutamente.. parlavo in generale, ovviamente un bambino ha uno spazio di immaginazione più ampio di un adulto.. anche se non è detto
 

Skorpio

Utente di lunga data
SOGNO e SOGNARE lo hai usato solo tu.
Forse metti l’emotività in uno spazio di irrealtà.
Si. E lo confermo.

Il sogno può essere anche brutto eh (purtroppo molti sogni lo sono

Chiamiamolo spazio di immaginazione, in positivo e in negativo, anche... Perché no.

Il punto è l'aderenza della immaginazione (sogno) con un punto di partenza che sia il più possibile reale.

Perché la vita fuori ti da ogni giorno delle risposte, internet, gli amici, il telegiornale, e io credo che se queste risposte le trovi in casa, ovviamente con il linguaggio più appropriato possibile, sia molto meglio.

Ovvio, se richieste.. io non forzo nulla
 

Brunetta

Utente di lunga data
Si. E lo confermo.

Il sogno può essere anche brutto eh (purtroppo molti sogni lo sono

Chiamiamolo spazio di immaginazione, in positivo e in negativo, anche... Perché no.

Il punto è l'aderenza della immaginazione (sogno) con un punto di partenza che sia il più possibile reale.

Perché la vita fuori ti da ogni giorno delle risposte, internet, gli amici, il telegiornale, e io credo che se queste risposte le trovi in casa, ovviamente con il linguaggio più appropriato possibile, sia molto meglio.

Ovvio, se richieste.. io non forzo nulla
No, l’emotività è reale. Tutto è filtrato attraverso l’emotività. Per i bambini ancora di più. Relegare la parte emotiva a uno spazio fuori dalla realtà è una tragedia.
 
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