L'altro giorno ero con l'altro mio uomo (chiamarlo amante mi sembra strano, ma non c'entra col topic). Stavamo parlando di noi, dei relativi matrimoni e famiglie. Mi sono scusata perché spesso gli ho parlato dei problemi con mio marito (lui ha fatto lo stesso con me), e gli ho detto che il mio matrimonio non è un suo problema. Lui con una sicurezza impressionante mi ha risposto "certo che lo è! Come il mio matrimonio è un problema tuo. E' il grande elefante nella stanza, possiamo cercare di ignorarlo ma lì rimane".
Poi io gli dico "forse ti sembrerò pazza, ma alcuni giorni fa pensavo a come io abbia sviluppato un certo senso di protezione verso tua moglie e tuo figlio, come se il tuo senso di protezione per loro si sia trasferito a me". Lui risponde che prova lo stesso per mio marito. Gli ho detto che abbiamo creato una specie di "famiglia allargata", anche se gli altri membri non lo sanno. Ovviamente le famiglie rimangono distinte, ma ora sono in qualche modo unite.
Ragionavo poi su questo: spesso nel forum ho letto di persone che si affezionavano ai figli dell'amante, anche se non li avevano mai conosciuti. La cosa mi era sembrata strana all'epoca, ma ora comincia ad avere senso. Nel nostro caso, poi, conosciamo le relative famiglie, e ci si frequenta a volte tutti insieme, quindi c'è anche un contatto diretto.
Mi colpisce molto questo transfer di emozioni tra di noi, una cosa che non mi sarei mai aspettata. Lui dice che è incredibile che siamo così simili da questo punto di vista, ma a me non sembra così strano, nel senso che siamo evidentemente entrambi abbastanza empatici.
Dal punto di vista antropologico, questi discorsi mi hanno fatto capire come gruppi di persone possano nascere da situazioni strane o complesse, dove spesso i legami tra gli individui non sono palesi.
Voi che ne pensate? Sì, lo so, amo farmi paranoie mentali...
Poi io gli dico "forse ti sembrerò pazza, ma alcuni giorni fa pensavo a come io abbia sviluppato un certo senso di protezione verso tua moglie e tuo figlio, come se il tuo senso di protezione per loro si sia trasferito a me". Lui risponde che prova lo stesso per mio marito. Gli ho detto che abbiamo creato una specie di "famiglia allargata", anche se gli altri membri non lo sanno. Ovviamente le famiglie rimangono distinte, ma ora sono in qualche modo unite.
Ragionavo poi su questo: spesso nel forum ho letto di persone che si affezionavano ai figli dell'amante, anche se non li avevano mai conosciuti. La cosa mi era sembrata strana all'epoca, ma ora comincia ad avere senso. Nel nostro caso, poi, conosciamo le relative famiglie, e ci si frequenta a volte tutti insieme, quindi c'è anche un contatto diretto.
Mi colpisce molto questo transfer di emozioni tra di noi, una cosa che non mi sarei mai aspettata. Lui dice che è incredibile che siamo così simili da questo punto di vista, ma a me non sembra così strano, nel senso che siamo evidentemente entrambi abbastanza empatici.
Dal punto di vista antropologico, questi discorsi mi hanno fatto capire come gruppi di persone possano nascere da situazioni strane o complesse, dove spesso i legami tra gli individui non sono palesi.
Voi che ne pensate? Sì, lo so, amo farmi paranoie mentali...