Transfer emozionale e "famiglia allargata"

Hygia

Utente di lunga data
L'altro giorno ero con l'altro mio uomo (chiamarlo amante mi sembra strano, ma non c'entra col topic). Stavamo parlando di noi, dei relativi matrimoni e famiglie. Mi sono scusata perché spesso gli ho parlato dei problemi con mio marito (lui ha fatto lo stesso con me), e gli ho detto che il mio matrimonio non è un suo problema. Lui con una sicurezza impressionante mi ha risposto "certo che lo è! Come il mio matrimonio è un problema tuo. E' il grande elefante nella stanza, possiamo cercare di ignorarlo ma lì rimane".

Poi io gli dico "forse ti sembrerò pazza, ma alcuni giorni fa pensavo a come io abbia sviluppato un certo senso di protezione verso tua moglie e tuo figlio, come se il tuo senso di protezione per loro si sia trasferito a me". Lui risponde che prova lo stesso per mio marito. Gli ho detto che abbiamo creato una specie di "famiglia allargata", anche se gli altri membri non lo sanno. Ovviamente le famiglie rimangono distinte, ma ora sono in qualche modo unite.

Ragionavo poi su questo: spesso nel forum ho letto di persone che si affezionavano ai figli dell'amante, anche se non li avevano mai conosciuti. La cosa mi era sembrata strana all'epoca, ma ora comincia ad avere senso. Nel nostro caso, poi, conosciamo le relative famiglie, e ci si frequenta a volte tutti insieme, quindi c'è anche un contatto diretto.

Mi colpisce molto questo transfer di emozioni tra di noi, una cosa che non mi sarei mai aspettata. Lui dice che è incredibile che siamo così simili da questo punto di vista, ma a me non sembra così strano, nel senso che siamo evidentemente entrambi abbastanza empatici.

Dal punto di vista antropologico, questi discorsi mi hanno fatto capire come gruppi di persone possano nascere da situazioni strane o complesse, dove spesso i legami tra gli individui non sono palesi.

Voi che ne pensate? Sì, lo so, amo farmi paranoie mentali... :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Due amanti che frequentano le rispettive famiglie si definiscono empatici :rotfl::rotfl::rotfl:
 

Bruja

Utente di lunga data
Due amanti che frequentano le rispettive famiglie si definiscono empatici :rotfl::rotfl::rotfl:
L'alternativa è definirli sensibili, interessati indirettamente o impiccioni ma resterei sulle due prime... chissà se la "tresca" avrà un prosieguo o una fine, nel caso vedremo come andranno le empatie.
Comunque valutazioni a parte, a volte diventa una forma di sensibilità e delicatezza affettiva il preoccuparsi dei rispettivi figli, non per vera empatia, sarebbe una sensazione per conto terzi, ma per condivisione di interessi nell'ambito del sentimento d'amore che lega entrambi.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Due amanti che frequentano le rispettive famiglie si definiscono empatici :rotfl::rotfl::rotfl:
L'alternativa è definirli sensibili, interessati indirettamente o impiccioni ma resterei sulle due prime... chissà se la "tresca" avrà un prosieguo o una fine, nel caso vedremo come andranno le empatie.
Comunque valutazioni a parte, a volte diventa una forma di sensibilità e delicatezza affettiva il preoccuparsi dei rispettivi figli, non per vera empatia, sarebbe una sensazione per conto terzi, ma per condivisione di interessi nell'ambito del sentimento d'amore che lega entrambi.
Coi figli posso capire. Se avessi un amante eviterei certamente la frequentazione del figlio, ma senz'altro resterei emotivamente coinvolta sia per cose belle che per cose brutte che gli dovessero capitare. E con questo capisco bene che non sono tagliata per fare l'amante :D

Coi rispettivi coniugi eviterei queste forme di "empatia" con l'amante :D. Famiglia allargata non si può sentire.

Se vogliamo metterla nel campo a metà tra l'articolo sul dna e sullo spiritualismo che oggi va tanto di moda (peccato che forse basterebbe avere un po' più di fede....) allora parliamo delle menate sull'aura. E sulle "contaminazioni" della stessa, anche per effetto di rapporti intimi. Facciamo prima dai :D
 
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Brunetta

Utente di lunga data
L’affetto per i figli lo posso capire e mi sembra umano.
Ma definirsi ricchi di empatia quando si frequentano i rispettivi coniugi che si tradiscono è poco empatico.
 

Skorpio

Utente di lunga data
L'altro giorno ero con l'altro mio uomo (chiamarlo amante mi sembra strano, ma non c'entra col topic). Stavamo parlando di noi, dei relativi matrimoni e famiglie. Mi sono scusata perché spesso gli ho parlato dei problemi con mio marito (lui ha fatto lo stesso con me), e gli ho detto che il mio matrimonio non è un suo problema. Lui con una sicurezza impressionante mi ha risposto "certo che lo è! Come il mio matrimonio è un problema tuo. E' il grande elefante nella stanza, possiamo cercare di ignorarlo ma lì rimane".

Poi io gli dico "forse ti sembrerò pazza, ma alcuni giorni fa pensavo a come io abbia sviluppato un certo senso di protezione verso tua moglie e tuo figlio, come se il tuo senso di protezione per loro si sia trasferito a me". Lui risponde che prova lo stesso per mio marito. Gli ho detto che abbiamo creato una specie di "famiglia allargata", anche se gli altri membri non lo sanno. Ovviamente le famiglie rimangono distinte, ma ora sono in qualche modo unite.

Ragionavo poi su questo: spesso nel forum ho letto di persone che si affezionavano ai figli dell'amante, anche se non li avevano mai conosciuti. La cosa mi era sembrata strana all'epoca, ma ora comincia ad avere senso. Nel nostro caso, poi, conosciamo le relative famiglie, e ci si frequenta a volte tutti insieme, quindi c'è anche un contatto diretto.

Mi colpisce molto questo transfer di emozioni tra di noi, una cosa che non mi sarei mai aspettata. Lui dice che è incredibile che siamo così simili da questo punto di vista, ma a me non sembra così strano, nel senso che siamo evidentemente entrambi abbastanza empatici.

Dal punto di vista antropologico, questi discorsi mi hanno fatto capire come gruppi di persone possano nascere da situazioni strane o complesse, dove spesso i legami tra gli individui non sono palesi.

Voi che ne pensate? Sì, lo so, amo farmi paranoie mentali... :D
Penso che può succedere..

In una mia primissima relazione extraconiugale (dove però non c'era quella conoscenza che dici tu) accadde qualcosa di simile

C'era viva preoccupazione per l'equilibrio familiare altrui, ed era sincera

Anche perché c'era una sorta di sensazione condivisa che se uno dei due legami ufficiali si fosse spezzato, avrebbe avuto l'effetto domino di spezzare anche l'equilibrio che c'era fra di noi

Cosa che poi si verificò puntualmente alla rottura del suo legame ufficiale
 

Hygia

Utente di lunga data
C'era viva preoccupazione per l'equilibrio familiare altrui, ed era sincera
Mi sa che mi sono spiegata male io... L'empatia non è con le rispettive famiglie, ma tra di noi. Nel senso che la sua preoccupazione per la sua famiglia la percepisco anch'io e indirettamente diventa anche mia, e così vale per lui con la mia famiglia.
Le famiglie si frequentano per dovere, più che altro, nel senso che ci si frequentava prima che iniziasse la storia, e facciamo parte di un gruppo di persone e se cominciassimo a tagliarci fuori a vicenda da incontri in comune sarebbe molto strano.

Skorpio ha centrato in pieno quello che intendevo, ovvero che la preoccupazione è per l'equilibrio familiare di entrambi ed è condivisa. Per questo parlavo di "famiglia allargata", in senso emozionale non reale.

Poi qui leggo di coppie nelle quali uno non vuole sapere nulla della vita dell'altra. Io, sinceramente, non ce la farei, non ce la faccio neanche con amici e vicini, figuriamoci con una persona con cui condivido molto di più. Mi rendo conto, però, che non siamo tutti uguali. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Mi sa che mi sono spiegata male io... L'empatia non è con le rispettive famiglie, ma tra di noi. Nel senso che la sua preoccupazione per la sua famiglia la percepisco anch'io e indirettamente diventa anche mia, e così vale per lui con la mia famiglia.
Le famiglie si frequentano per dovere, più che altro, nel senso che ci si frequentava prima che iniziasse la storia, e facciamo parte di un gruppo di persone e se cominciassimo a tagliarci fuori a vicenda da incontri in comune sarebbe molto strano.

Skorpio ha centrato in pieno quello che intendevo, ovvero che la preoccupazione è per l'equilibrio familiare di entrambi ed è condivisa. Per questo parlavo di "famiglia allargata", in senso emozionale non reale.

Poi qui leggo di coppie nelle quali uno non vuole sapere nulla della vita dell'altra. Io, sinceramente, non ce la farei, non ce la faccio neanche con amici e vicini, figuriamoci con una persona con cui condivido molto di più. Mi rendo conto, però, che non siamo tutti uguali. :)
Per fortuna che non siamo uguali.
Nella vita bisognerebbe essere in grado di porsi dei limiti e rispettarli.
 

Hygia

Utente di lunga data
Per fortuna che non siamo uguali.
Nella vita bisognerebbe essere in grado di porsi dei limiti e rispettarli.
Certo, solo che ognuno di noi si pone limiti diversi. Alcuni li rispettano, e altri no, ma non è questo il punto. Il punto è che ciò che per me non è un limite, per te lo è, e viceversa.
 

Lara3

Utente di lunga data
Mi sa che mi sono spiegata male io... L'empatia non è con le rispettive famiglie, ma tra di noi. Nel senso che la sua preoccupazione per la sua famiglia la percepisco anch'io e indirettamente diventa anche mia, e così vale per lui con la mia famiglia.
Le famiglie si frequentano per dovere, più che altro, nel senso che ci si frequentava prima che iniziasse la storia, e facciamo parte di un gruppo di persone e se cominciassimo a tagliarci fuori a vicenda da incontri in comune sarebbe molto strano.

Skorpio ha centrato in pieno quello che intendevo, ovvero che la preoccupazione è per l'equilibrio familiare di entrambi ed è condivisa. Per questo parlavo di "famiglia allargata", in senso emozionale non reale.

Poi qui leggo di coppie nelle quali uno non vuole sapere nulla della vita dell'altra. Io, sinceramente, non ce la farei, non ce la faccio neanche con amici e vicini, figuriamoci con una persona con cui condivido molto di più. Mi rendo conto, però, che non siamo tutti uguali. :)
Capisco cosa intendi dire; succede anche a me.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Gli ho detto che abbiamo creato una specie di "famiglia allargata", anche se gli altri membri non lo sanno. Ovviamente le famiglie rimangono distinte, ma ora sono in qualche modo unite.

Dal punto di vista antropologico, questi discorsi mi hanno fatto capire come gruppi di persone possano nascere da situazioni strane o complesse, dove spesso i legami tra gli individui non sono palesi.
Scusa eh.

A me sta cosa inquieta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Certo, solo che ognuno di noi si pone limiti diversi. Alcuni li rispettano, e altri no, ma non è questo il punto. Il punto è che ciò che per me non è un limite, per te lo è, e viceversa.
Se riguardasse te il limite lo vedresti eccome. Solo che se lo passi tu ti senti pure piena di buoni sentimenti.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Mi sa che mi sono spiegata male io... L'empatia non è con le rispettive famiglie, ma tra di noi. Nel senso che la sua preoccupazione per la sua famiglia la percepisco anch'io e indirettamente diventa anche mia, e così vale per lui con la mia famiglia.
Le famiglie si frequentano per dovere, più che altro, nel senso che ci si frequentava prima che iniziasse la storia, e facciamo parte di un gruppo di persone e se cominciassimo a tagliarci fuori a vicenda da incontri in comune sarebbe molto strano.

Skorpio ha centrato in pieno quello che intendevo, ovvero che la preoccupazione è per l'equilibrio familiare di entrambi ed è condivisa. Per questo parlavo di "famiglia allargata", in senso emozionale non reale.

Poi qui leggo di coppie nelle quali uno non vuole sapere nulla della vita dell'altra. Io, sinceramente, non ce la farei, non ce la faccio neanche con amici e vicini, figuriamoci con una persona con cui condivido molto di più. Mi rendo conto, però, che non siamo tutti uguali. :)
Difficilmente chi non ha provato questa sensazione potrà in qualche modo collocare quanto descrivi

Aggiungi il fatto che x molti un/una amante ha senso di esistere nella misura in cui è un po' come una specie di Diabolik in versione erotica, che compare e scompare senza lasciare alone, materializzandosi x le 2/3 ore di trombata ogni tot, e nulla più.

La presenza di affettività tra amanti può suscitare quasi più pudore di un desiderio sconcio.

Se poi arriva a spingersi semplicemente dove una qualsiasi affettività degna di tale nome dovrebbe spingersi, e cioè auspicare che anche fuori dalle lenzuola lercie di un amplesso clandestino, l'altro stia comunque bene e viva con serenità e equilibrio le sue giornate, il podore può trasformarsi in sdegno
 

danny

Utente di lunga data
Certo, solo che ognuno di noi si pone limiti diversi. Alcuni li rispettano, e altri no, ma non è questo il punto. Il punto è che ciò che per me non è un limite, per te lo è, e viceversa.
Se ti senti vicino a una persona non è facile escludere parti di quella persona in virtù esclusivamente del ruolo.
Questa tua vicinanza pertanto include lui, la sua storia, la sua famiglia, i suoi figli, a cui sai di voler bene in quanto suoi.
 

danny

Utente di lunga data
Se riguardasse te il limite lo vedresti eccome. Solo che se lo passi tu ti senti pure piena di buoni sentimenti.
Si può volere molto bene a un amante.
E quando gli vuoi bene apprezzi e provi affetto per tutto quello che lo rappresenta e gli appartiene.
È molto umano, anche se visto da chi è tradito diventa ancor più doloroso e fastidioso.
 

danny

Utente di lunga data
Difficilmente chi non ha provato questa sensazione potrà in qualche modo collocare quanto descrivi

Aggiungi il fatto che x molti un/una amante ha senso di esistere nella misura in cui è un po' come una specie di Diabolik in versione erotica, che compare e scompare senza lasciare alone, materializzandosi x le 2/3 ore di trombata ogni tot, e nulla più.

La presenza di affettività tra amanti può suscitare quasi più pudore di un desiderio sconcio.

Se poi arriva a spingersi semplicemente dove una qualsiasi affettività degna di tale nome dovrebbe spingersi, e cioè auspicare che anche fuori dalle lenzuola lercie di un amplesso clandestino, l'altro stia comunque bene e viva con serenità e equilibrio le sue giornate, il podore può trasformarsi in sdegno
Quoto.
 

Lara3

Utente di lunga data
Si può volere molto bene a un amante.
E quando gli vuoi bene apprezzi e provi affetto per tutto quello che lo rappresenta e gli appartiene.
È molto umano, anche se visto da chi è tradito diventa ancor più doloroso e fastidioso.
Ottima sintesi, quoto.
 
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