Questa discussione che per me è partita da una dichiarazione per me tanto paradossale da farmi sorridere, sta rivelando posizione interessanti.
Io direi che bisogna chiarire cos’è un tradimento (ancora?!

Eh sì ancora!) ai traditori.
Per chiarirlo pensiamo al tradimento in altri ambiti.
Proprio ieri sera RaiUno ha mandato un film (un po’ noioso) sulla Guerra Fredda e su un caso di spionaggio. La spia può essere un traditore o no. Se la spia era un cittadino statunitense che lavorava per l’URSS veniva considerato un traditore. Per questo c’è chi è finito condannato a morte, magari pure innocente.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Caso_Rosenberg
Non sarebbe stato paradossale che un cittadino statunitense accusato di tradimento a favore dell’URSS avesse dichiarato di essersi sempre preoccupato del sistema difensivo americano?
Similmente il dipendente che, facendo spionaggio industriale, passasse i brevetti a un concorrente sarebbe credibile quando dichiarasse di augurarsi il successo per i prodotti della propria ditta?
Certamente no.
Invece qui ci sono amanti che dichiarano di avere tradito non solo di augurarsi il meglio per le rispettive famiglie, ma anche di essersi preoccupati sinceramente e altruisticamente per il bene dei traditi.
Hygia va oltre parlando di una famiglia allargata unita dai sentimenti. (Sorvoliamo sul fatto che poi dichiara che la moglie la trova antipatica).
Skorpio sottolinea che l’amicizia non finisce e non viene insudiciata SOLO perché arriva il sesso, implicitamente dando dei superficiali e un po’ sessofobici ai traditi.

:mexican:
A me sembra che i traditori che hanno esposto queste posizioni operino una rimozione del tradimento.
Sì lo chiamano tradimento quasi fosse una parola simile, ma con un significato diverso.
Non vogliono accettare di avere compiuto un TRADIMENTO, soprattutto se non scoperti.
Mi spiego?
Quando un traditore viene scoperto spesso è stupito dalla reazione del tradito.
Questo forse avviene non solo per la mostrizzazione del tradito di cui si ama pensare che sia legato da un sentimento tiepido, ma anche per il depotenziamento del fatto che un tradimento costituisce un’azione attiva contro il tradito e la relazione. Per forza quindi c’è questo affermare i buoni sentimenti, il profondo affetto (che nemmeno nego) per la propria famiglia, ma perfino per l’altra.
Chiarisco che io NON NEGO che esistano i sentimenti, ma dico che fanno sorridere amaro e che sono in aperta contraddizione esattamente come se un borseggiatore si dichiarasse preoccupato per le condizioni economiche del derubato o uno sparatore per lo stato di salute della vittima.
È indubbio che possa accadere, ma per alleggerire la posizione processuale, nel caso venga beccato, o per SMINUIRE il reato, anche ai propri occhi, dicendosi di aver derubato un abbiente che non risentirà del furto, di aver mirato a parti non vitali o, in caso di tradimento della patria, di aver lavorato per la pace, creando una parità tra gli armamenti.
E alcune spie avevano detto proprio questo. Magari non avevano neppure tutti i torti.