Cosa ne pensate del decreto "Pillon"? la nuova riforma sull'affido ...

riccardo1973

Utente di lunga data
Stanno nascendo disussioni animate da parte di chi vede questo disegno di legge "maschilista" retrogrado, che fa tornare indietro di 50 anni. I punti salienti:
12-diritto alla bigenitorialità
2-pari tempo con entrambi i genitori
3-il mantenimento condiviso 50 e 50 in quanto pari tempo passato con entrambi
4-inserimento di un mediatore familiare al momento della separazione
5-se la casa viene lasciata al collocatario questi deve corrispondere una somma a titolo di risarcimento se la casa non è di sua proprietà
cosa ne penso: bene il diritto alla bigenitorialità in quanto non devono esserci genitori di serie A e serie B
bene pari tempo con tutti e due ma da valutare caso x caso ecco la figura del mediatore
bene mantenimento condiviso a metà e bene che abbiano inserita la clausola che il genitore svantaggiato venga aiutato economicamente da quello avvantaggiato (ma in quote e per un periodo di tempo...)
bene che venga risarcito il genitore che lascia la casa al coniuge in quanto si è visto di frequente padri tornare a casa della mamma xchè economicamente impossibilitati a pagare un affitto
Allora mi chiedo perchè in molti si sono levate proteste visto il bilanciamento di responsabilità che il decreto mette in evidenza rispetto alle vigenti leggi discriminatorie per la maggior parte nei confronti dei padri?
 

Foglia

utente viva e vegeta
Stanno nascendo disussioni animate da parte di chi vede questo disegno di legge "maschilista" retrogrado, che fa tornare indietro di 50 anni. I punti salienti:
12-diritto alla bigenitorialità
2-pari tempo con entrambi i genitori
3-il mantenimento condiviso 50 e 50 in quanto pari tempo passato con entrambi
4-inserimento di un mediatore familiare al momento della separazione
5-se la casa viene lasciata al collocatario questi deve corrispondere una somma a titolo di risarcimento se la casa non è di sua proprietà
cosa ne penso: bene il diritto alla bigenitorialità in quanto non devono esserci genitori di serie A e serie B
bene pari tempo con tutti e due ma da valutare caso x caso ecco la figura del mediatore
bene mantenimento condiviso a metà e bene che abbiano inserita la clausola che il genitore svantaggiato venga aiutato economicamente da quello avvantaggiato (ma in quote e per un periodo di tempo...)
bene che venga risarcito il genitore che lascia la casa al coniuge in quanto si è visto di frequente padri tornare a casa della mamma xchè economicamente impossibilitati a pagare un affitto
Allora mi chiedo perchè in molti si sono levate proteste visto il bilanciamento di responsabilità che il decreto mette in evidenza rispetto alle vigenti leggi discriminatorie per la maggior parte ne dei padri?
Ma mi sta bene tutto. A patto che, coerentemente, sia stabilito anche per legge che l'astensione dal lavoro per ragioni di genitorialità sia UGUALE per madre e padre (proprio per legge), e che il "pari tempo" sia un tempo che per davvero garantisca non solo la genitorialità, ma pure la parità della capacità lavorativa dei genitori.
Pertanto, si' a tutto, anche ai padri che lavorano facendo gli stessi salti mortali delle donne. Sia mai che la situazione si parifichi per davvero :)


Edit: ovviamente analoga. "parificazione" legislativa e obbligatoria dovrebbe intervenire anche alla nascita di un figlio. Considerato che l'uomo non va in gravidanza, potrebbe trattarsi di astensione obbligatoria successiva alla nascita. Per allattamento. Così davvero parifichiamo ruoli e opportunità.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Qualcosa deve cambiare, visto che con le disposizioni attuali nei fatti sembra di essere ancora agli anni 70.
Ho visto le separazioni di molti miei coetanei e l'unica vera differenza con quella dei miei genitori è nelle spese relative alla casa (mia madre già all'epoca era una lavoratrice, mai stata casalinga, quindi aveva un reddito che la rendeva indipendente).
I miei erano in affitto. La casa, rimasta a mia madre, veniva pagata interamente da lei, che era divenuta unica intestataria dell'affitto.
Mio padre passava solo la cifra stabilita dal giudice per il mio mantenimento e poteva vedermi negli orari previsti.
Oggi non è cambiato molto nei fatti.
La casa, sempre più spesso di proprietà, resta di fatto alla moglie in presenza di bambini, anche quando è di proprietà del marito.
Il marito se non ha un buon reddito torna dai genitori, contribuisce al 50% delle spese condominiali della casa in cui non abita, al mantenimento dei figli passando un assegno mensile, alle spese per i figli, contribuisce in caso di disparità di livello degli stipendi al reddito della moglie separata.
La moglie da canto suo si occupa per tutto il tempo dei figli, avendo maggiori oneri e problemi nella gestione degli orari (ma il vantaggio di vivere insieme a loro).
Gli interventi andrebbero quindi rivolti a appianare le differenze:
obbligo per il padre di impiegare più tempo per i figli in maniera pari alla madre
divisione al 50% delle proprietà condivise
divisione al 50% dei costi per i figli
In pratica ogni separazione dovrebbe prevedere per entrambi le stesse difficoltà: vendita della casa coniugale e riacquisto case individuali, occupazione del tempo identica per entrambi.
Se mai un giorno sarà gestita così, ci sarà un aumento delle separazioni nel forum...:sonar::sonar:
Le discussioni sono al solito politiche. Ogni cambiamento non può che comportare una reazione.
Poi ci sono le posizioni ideologiche. La mia vicina di casa, quarantenne, appartenente a uno dei gruppi femministi più contrari a questa proposta, non è sposata e non ha figli (né probabilmente mai ne avrà), vive da sola, eppure conduce una battaglia accanita come se la questione la riguardasse direttamente. Eppure di situazioni reali che palesano i problemi derivanti dall'attuale situazione in condominio ne avrebbe anche, se solo si affacciasse alla finestra ogni tanto piuttosto che seguire solo i gruppi sui social network.:D
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Ma mi sta bene tutto. A patto che, coerentemente, sia stabilito anche per legge che l'astensione dal lavoro per ragioni di genitorialità sia UGUALE per madre e padre (proprio per legge), e che il "pari tempo" sia un tempo che per davvero garantisca non solo la genitorialità, ma pure la parità della capacità lavorativa dei genitori.
Pertanto, si' a tutto, anche ai padri che lavorano facendo gli stessi salti mortali delle donne. Sia mai che la situazione si parifichi per davvero :)


Edit: ovviamente analoga. "parificazione" legislativa e obbligatoria dovrebbe intervenire anche alla nascita di un figlio. Considerato che l'uomo non va in gravidanza, potrebbe trattarsi di astensione obbligatoria successiva alla nascita. Per allattamento. Così davvero parifichiamo ruoli e opportunità.
D'accordissimo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
D'accordissimo.
Capisci che però sarebbe un processo - quello di riforma delle effettive opportunità lavorative - che dovrebbe essere inserito in una più ampia riforma.
Anche sociale. Che staccarsi dai. "ruoli" non è come alzare la spada all'inno di parità. :)
Poi la parità la realizziamo PRIMA di metterli al mondo.
Anche tramite doveri irrinunciabili (cioè che non possono essere derogati neppure per accordo tra i coniugi). E anche a prescindere dal reale stato di occupazione tra i due. Quindi astensione anche nel caso in cui uno dei due sia inoccupato. O libero professionista. Pari tempi.
Vediamo che succede, anche nel diritto vivente del lavoro.

Ed evviva ai padri che alle 15.00 DEVONO STACCARE dal lavoro. Magari una settimana si, ed una no. Cascasse una pannocchia. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
La collocazione a pari tempo presso i due genitori è insensato.
 

danny

Utente di lunga data
Capisci che però sarebbe un processo - quello di riforma delle effettive opportunità lavorative - che dovrebbe essere inserito in una più ampia riforma.
Anche sociale. Che staccarsi dai. "ruoli" non è come alzare la spada all'inno di parità. :)
Poi la parità la realizziamo PRIMA di metterli al mondo.
Anche tramite doveri irrinunciabili (cioè che non possono essere derogati neppure per accordo tra i coniugi). E anche a prescindere dal reale stato di occupazione tra i due. Quindi astensione anche nel caso in cui uno dei due sia inoccupato. O libero professionista. Pari tempi.
Vediamo che succede, anche nel diritto vivente del lavoro.

Ed evviva ai padri che alle 15.00 DEVONO STACCARE dal lavoro. Magari una settimana si, ed una no. Cascasse una pannocchia. :)
Dovrebbe cambiare tutto, anche la mentalità che vede l'uomo proiettato verso la carriera, indifferente alle necessità della famiglia, mentre per la donna viene considerata un'opportunità l'essere mantenuta dal marito, più tutta una serie di questioni legate al mondo del lavoro che non stanno certo evolvendosi, tenendo conto che neppure la componente femminile della società sembra più avere qualcosa da dire sul costo e la diffusione degli asili nido, giusto per portare un esempio. E questo è un tema che tocca direttamente l'indipendenza della donna.
In un mondo ideale in cui entrambi i genitori lavorano, hanno le stesse occupazioni familiari, orari paragonabili, è conseguenza diretta che alla separazione debba conseguire un uguale impegno economico e di doveri nei confronti dei figli.
Allo stato attuale, se io, alla scoperta del tradimento, avessi voluto separarmi avrei avuto queste conseguenze:
1) perdita casa e arredi contenuti
2) perdita della quotidianità con mia figlia
3) perdita dell'indipendenza. Non avendo genitori per potermi ospitare avrei potuto prendere in affitto una camera in zona (dove le camera si affittano solo ai gruppi etnici e ai generi di chi già risiede, quindi con difficoltà e con costi proporzionati), vendere l'auto per limare sulle spese. Il secondo step secondo statistica sarebbe sopraggiunto qualcosa avessi trovato una nuova donna possibilmente proprietaria di casa da cui andare a convivere. Mia moglie si sarebbe invece assunta tutto l'onere di provvedere alla gestione della figlia per la maggior parte del tempo.

Invece mi sarebbe piaciuto una simile soluzione (impossibile allo stato attuale, se non concordata):
1) Vendita dei beni posseduti dalla coppia. Col ricavato acquisto di due appartamenti vicini più piccoli.
2) Possibilità di ospitare la figlia durante la notte per entrambi
3) Spese mantenimento figlia addebitabili su conto comune alimentato da entrambi in maniera congrua

Insomma, una divisione equa al 50%, in cui dal punto di vista economico entrambi avremmo avuto le stesse difficoltà, dal punto di vista affettivo avremmo sopportato gli stessi sacrifici, dal punto di vista dell'impegno anche in termini di orario gli stessi oneri.
 
Ultima modifica:

Foglia

utente viva e vegeta
Dovrebbe cambiare tutto, anche la mentalità che vede l'uomo proiettato verso la carriera, indifferente alle necessità della famiglia, mentre per la donna viene considerata un'opportunità l'essere mantenuta dal marito, più tutta una serie di questioni legate al mondo del lavoro che non stanno certo evolvendosi, tenendo conto che neppure la componente femminile della società sembra più avere qualcosa da dire sul costo e la diffusione degli asili nido, giusto per portare un esempio. E questo è un tema che tocca direttamente l'indipendenza della donna.
In un mondo ideale in cui entrambi i genitori lavorano, hanno le stesse occupazioni familiari, orari paragonabili, è conseguenza diretta che alla separazione debba conseguire un uguale impegno economico e di doveri nei confronti dei figli.
Allo stato attuale, se io, alla scoperta del tradimento, avessi voluto separarmi avrei avuto queste conseguenze:
1) perdita casa e arredi contenuti
2) perdita della quotidianità con mia figlia
3) perdita dell'indipendenza. Non avendo genitori per potermi ospitare avrei potuto prendere in affitto una camera in zona (dove le camera si affittano solo ai gruppi etnici e ai generi di chi già risiede, quindi con difficoltà e con costi proporzionati), vendere l'auto per limare sulle spese. Il secondo step secondo statistica sarebbe sopraggiunto qualcosa avessi trovato una nuova donna possibilmente proprietaria di casa da cui andare a convivere. Mia moglie si sarebbe invece assunta tutto l'onere di provvedere alla gestione della figlia per la maggior parte del tempo.

Invece mi sarebbe piaciuto una simile soluzione (impossibile allo stato attuale, se non concordata):
1) Vendita dei beni posseduti dalla coppia. Col ricavato acquisto di due appartamenti vicini più piccoli.
2) Possibilità di ospitare la figlia durante la notte per entrambi
3) Spese mantenimento figlia addebitabili su conto comune alimentato da entrambi in maniera congrua

Insomma, una divisione equa al 50%, in cui dal punto di vista economico entrambi avremmo avuto le stesse difficoltà, dal punto di vista affettivo avremmo sopportato gli stessi sacrifici, dal punto di vista dell'impegno anche in termini di orario gli stessi oneri.

Avrei voluto separarmi da te :D

Io mi trovo di fronte a uno diversamente presente. Mi ha dato della matta (sai anche qui che novità :D) quando ho proposto che una volta ogni due settimane fosse lui ad andare a prendere il bambino all'asilo.
Lui non può. :D

Però in compenso io posso AMPLIARE il mio lavoro, in maniera da diminuire la attuale disparità reddituale.
A conti fatti, non passa settimana che mi chieda di cambiare il giorno infrasettimanale in cui lo tiene a cena.
Per me non è un peso. Solo constato che siamo tutti buoni ad essere genitori "a pari tempo" col culo degli altri :)
E lui non ha problemi a passare un buon contribuito. Ma tant'è: se lascio mio figlio un'ora dai nonni, sono madre degenere. Detto e ripetuto. Quindi va bene per lui frequentarlo, ma da una certa ora in poi. Come se il comodo suo, fosse realmente rispondente all'interesse del figlio. Ma sia mai... Io ovviamente posso rimettermi a lavorare dalle 20.00 :D
 

danny

Utente di lunga data
Avrei voluto separarmi da te :D

Io mi trovo di fronte a uno diversamente presente. Mi ha dato della matta (sai anche qui che novità :D) quando ho proposto che una volta ogni due settimane fosse lui ad andare a prendere il bambino all'asilo.
Lui non può. :D

Però in compenso io posso AMPLIARE il mio lavoro, in maniera da diminuire la attuale disparità reddituale.
A conti fatti, non passa settimana che mi chieda di cambiare il giorno infrasettimanale in cui lo tiene a cena.
Per me non è un peso. Solo constato che siamo tutti buoni ad essere genitori "a pari tempo" col culo degli altri :)
E lui non ha problemi a passare un buon contribuito. Ma tant'è: se lascio mio figlio un'ora dai nonni, sono madre degenere. Detto e ripetuto. Quindi va bene per lui frequentarlo, ma da una certa ora in poi. Come se il comodo suo, fosse realmente rispondente all'interesse del figlio. Ma sia mai... Io ovviamente posso rimettermi a lavorare dalle 20.00 :D
Infatti non va bene neppure così.
Fare i figli è una responsabilità per entrambi che va portata avanti anche dopo la separazione con uguali diritti e doveri.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Infatti non va bene neppure così.
Fare i figli è una responsabilità per entrambi che va portata avanti anche dopo la separazione con uguali diritti e doveri.

[MENTION=5392]danny[/MENTION]

Lungi da me passare per la santa che non sono. Che a volte non è che riesco a fare tutto sto lavoro di "cuscinetto".
Per parte mia sono contenta del mio lavoro, quando sento mio figlio che dice "voglio andare dal papà" :)

Un giorno che sarò in vena, magari condividerò qualcosa in più.
Visto che abbiamo pure terminato la consulenza. Ma che vuoi che ti dica.... Prima di separarmi mi minacciava dicendo "Tanto tu sei matta", con questo sottintendendo conseguenze a livello di frequentazione di mio figlio.

"piuttosto gli prendo la babysitter a 24 ore", lo diceva se lo lasciavo un'ora con i miei.
E' sempre stato impossibile chiedergli di rientrare a casa non dico presto....ma... Alle 19.00 una volta ogni tanto? :)
Non la luna. Eppure io ero la matta a cui levare il figlio. :)

Che devo dire?
Rileggendo alcune comunicazioni scritte dei mesi scorsi, per fortuna mi viene da ridere.
 

danny

Utente di lunga data
@danny

Lungi da me passare per la santa che non sono. Che a volte non è che riesco a fare tutto sto lavoro di "cuscinetto".
Per parte mia sono contenta del mio lavoro, quando sento mio figlio che dice "voglio andare dal papà" :)

Un giorno che sarò in vena, magari condividerò qualcosa in più.
Visto che abbiamo pure terminato la consulenza. Ma che vuoi che ti dica.... Prima di separarmi mi minacciava dicendo "Tanto tu sei matta", con questo sottintendendo conseguenze a livello di frequentazione di mio figlio.

"piuttosto gli prendo la babysitter a 24 ore", lo diceva se lo lasciavo un'ora con i miei.
E' sempre stato impossibile chiedergli di rientrare a casa non dico presto....ma... Alle 19.00 una volta ogni tanto? :)
Non la luna. Eppure io ero la matta a cui levare il figlio. :)

Che devo dire?
Rileggendo alcune comunicazioni scritte dei mesi scorsi, per fortuna mi viene da ridere.
Arrivare ai ricatti non dovrebbe essere più reso così facile.
 

riccardo1973

Utente di lunga data
La collocazione a pari tempo presso i due genitori è insensato.
mentre è sensata la legislazione che fa vivere la figura paterna 2 pomeriggi a settimana e un fine settimana alternato? che quando trovi una donna stronza la sentenza la mette in pratica alla lettera? Poi capisco che il doppio domicilio e la doppia vita sia una realtà da digerire x il minore ma meglio che vedersi negato il diritto ed il piacere di viversi il padre che fino alla separazione faceva parte della sua realtà 24 al giorno. Ma te lo concedo che sia insensato, ma non ti sembra insensato il tempo concesso al genitore di serie B? E sto parlando solo del tempo, riguardo ai soldi, la cassa ci si potrebbe aggiustare in qualche modo con qualche emendamento, ritocco al disegno di legge, ma al tempo non rinuncio.
 

Moni

Utente di lunga data
Stanno nascendo disussioni animate da parte di chi vede questo disegno di legge "maschilista" retrogrado, che fa tornare indietro di 50 anni. I punti salienti:
12-diritto alla bigenitorialità
2-pari tempo con entrambi i genitori
3-il mantenimento condiviso 50 e 50 in quanto pari tempo passato con entrambi
4-inserimento di un mediatore familiare al momento della separazione
5-se la casa viene lasciata al collocatario questi deve corrispondere una somma a titolo di risarcimento se la casa non è di sua proprietà
cosa ne penso: bene il diritto alla bigenitorialità in quanto non devono esserci genitori di serie A e serie B
bene pari tempo con tutti e due ma da valutare caso x caso ecco la figura del mediatore
bene mantenimento condiviso a metà e bene che abbiano inserita la clausola che il genitore svantaggiato venga aiutato economicamente da quello avvantaggiato (ma in quote e per un periodo di tempo...)
bene che venga risarcito il genitore che lascia la casa al coniuge in quanto si è visto di frequente padri tornare a casa della mamma xchè economicamente impossibilitati a pagare un affitto
Allora mi chiedo perchè in molti si sono levate proteste visto il bilanciamento di responsabilità che il decreto mette in evidenza rispetto alle vigenti leggi discriminatorie per la maggior parte nei confronti dei padri?
Io sono d accordo soptutto sul tempo al 50 visto che adesso siamo 95%io e 5 % lui....
 

Moni

Utente di lunga data
Dovrebbe cambiare tutto, anche la mentalità che vede l'uomo proiettato verso la carriera, indifferente alle necessità della famiglia, mentre per la donna viene considerata un'opportunità l'essere mantenuta dal marito, più tutta una serie di questioni legate al mondo del lavoro che non stanno certo evolvendosi, tenendo conto che neppure la componente femminile della società sembra più avere qualcosa da dire sul costo e la diffusione degli asili nido, giusto per portare un esempio. E questo è un tema che tocca direttamente l'indipendenza della donna.
In un mondo ideale in cui entrambi i genitori lavorano, hanno le stesse occupazioni familiari, orari paragonabili, è conseguenza diretta che alla separazione debba conseguire un uguale impegno economico e di doveri nei confronti dei figli.
Allo stato attuale, se io, alla scoperta del tradimento, avessi voluto separarmi avrei avuto queste conseguenze:
1) perdita casa e arredi contenuti
2) perdita della quotidianità con mia figlia
3) perdita dell'indipendenza. Non avendo genitori per potermi ospitare avrei potuto prendere in affitto una camera in zona (dove le camera si affittano solo ai gruppi etnici e ai generi di chi già risiede, quindi con difficoltà e con costi proporzionati), vendere l'auto per limare sulle spese. Il secondo step secondo statistica sarebbe sopraggiunto qualcosa avessi trovato una nuova donna possibilmente proprietaria di casa da cui andare a convivere. Mia moglie si sarebbe invece assunta tutto l'onere di provvedere alla gestione della figlia per la maggior parte del tempo.

Invece mi sarebbe piaciuto una simile soluzione (impossibile allo stato attuale, se non concordata):
1) Vendita dei beni posseduti dalla coppia. Col ricavato acquisto di due appartamenti vicini più piccoli.
2) Possibilità di ospitare la figlia durante la notte per entrambi
3) Spese mantenimento figlia addebitabili su conto comune alimentato da entrambi in maniera congrua

Insomma, una divisione equa al 50%, in cui dal punto di vista economico entrambi avremmo avuto le stesse difficoltà, dal punto di vista affettivo avremmo sopportato gli stessi sacrifici, dal punto di vista dell'impegno anche in termini di orario gli stessi oneri.
Noi sul punto 3 siamo d accordo un conto extra x i figli alimentato in base a ns entrate 70 lui 30 io

Peccato lui guadagni vediamo.... 7 volte me

Poi ha pretese extra elevate e gli ho già detto che x me mandare 10 mesi all estero un figlio incide tanto
se posso volentueri do loro questa possibilità ma se non riuscissi pace
Io all estero andai a fare la commessa e la cameriera come molti... L I gelese l ho imparato certo x 5 mesi ho fatto la fame quasi ma mi è servito pure quello Ora ripeto sono felice di dare loro questa possibilità ma senza svenarmi

Va be troppo diversi anche x questo eravamo
 
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Brunetta

Utente di lunga data
mentre è sensata la legislazione che fa vivere la figura paterna 2 pomeriggi a settimana e un fine settimana alternato? che quando trovi una donna stronza la sentenza la mette in pratica alla lettera? Poi capisco che il doppio domicilio e la doppia vita sia una realtà da digerire x il minore ma meglio che vedersi negato il diritto ed il piacere di viversi il padre che fino alla separazione faceva parte della sua realtà 24 al giorno. Ma te lo concedo che sia insensato, ma non ti sembra insensato il tempo concesso al genitore di serie B? E sto parlando solo del tempo, riguardo ai soldi, la cassa ci si potrebbe aggiustare in qualche modo con qualche emendamento, ritocco al disegno di legge, ma al tempo non rinuncio.
Io la vedo dal punto di vista del bambino, per il quale può andare benissimo anche che il padre lo venga a prendere a scuola tutti i giorni e lo porti alle varie attività, lo riprenda, ci ceni insieme due o tre volte alla settimana, ma poi poi possa andare a dormire nella propria camera, con tutte le sue cose.
L’idea della divisione dei giorni della settimana o della settimane alterne non tiene conto dei bisogni di un bambino.
 

Moni

Utente di lunga data
Io la vedo dal punto di vista del bambino, per il quale può andare benissimo anche che il padre lo venga a prendere a scuola tutti i giorni e lo porti alle varie attività, lo riprenda, ci ceni insieme due o tre volte alla settimana, ma poi poi possa andare a dormire nella propria camera, con tutte le sue cose.
L’idea della divisione dei giorni della settimana o della settimane alterne non tiene conto dei bisogni di un bambino.
Ma pensavo così anche io e mi sono ricreduta perché ho visto situazioni assolutamente positive

Cmq a meno che i miei non prendano un aereo due volte a settimana non la prenderò mai in considerazione 😁
 

Brunetta

Utente di lunga data
Ma pensavo così anche io e mi sono ricreduta perché ho visto situazioni assolutamente positive

Cmq a meno che i miei non prendano un aereo due volte a settimana non la prenderò mai in considerazione 😁
Avrai visto situazioni positive tra chi ha i soldi che gli escono dalle orecchie e hanno due appartamenti a citylife, hanno la baby-sitter che li preleva al Leone XIII, li porta a fare le attività sportive e poi li riporta a dormire in appartamenti dove hanno tutto doppio, magari anche i libri di scuola.
Le persone normali non trovano l’appartamento a due passi e costringerebbero le creature ad arrivare a scuola senza libri, confusi e disorientati.
 

riccardo1973

Utente di lunga data
Io sono d accordo soptutto sul tempo al 50 visto che adesso siamo 95%io e 5 % lui....
vabbè io sono di quei padri che vorrebbero volentieri vivere con la propria figlia. Sono sempre stato presente, io la portavo a scuola, l'andavo a riprendere, facevo i compiti con lei, cucinavo la sera e la preparavo x il letto con tanto di storie lette con lei a letto in quanto la mia ex lavorava di sera in un bar e faceva turni notturni...Ora la vedo 2 pom a settimana e un fine settimana alterno, mi rode il cazzo che dite?
Non abbiamo sentenze ne orari fissi ma tende a lasciarmi questo spazio risicato e se aumento le richieste lei aumenta le scuse e le giustificazioni...
 

Moni

Utente di lunga data
Avrai visto situazioni positive tra chi ha i soldi che gli escono dalle orecchie e hanno due appartamenti a citylife, hanno la baby-sitter che li preleva al Leone XIII, li porta a fare le attività sportive e poi li riporta a dormire in appartamenti dove hanno tutto doppio, magari anche i libri di scuola.
Le persone normali non trovano l’appartamento a due passi e costringerebbero le creature ad arrivare a scuola senza libri, confusi e disorientati.
Non dovrei neppure Commentare queste tue uscite da frustrata

Cosa credi che abiti vicino a fedez?
Si tratta di persone normali che lavorano entrambe con stirpendi erto rispettabili ma conseguenza di lavoro e impegno e i libri a volte se li scordano e a volte no si organizzano
Leggi meno riviste gossipare Brunetta e finiscila di giudicare senza conoscere con una spocchia e presunzione inaccettabili
Per stare su questo forum bisogna esibire l isee?
Portavo solo esperienze di gente
Madonna sembri quelle vecchie zie zitellone che puntano il dito ea prescindere poveraccia tua nuora
 
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