Genitori di merda

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Deduco che se stai scrivendo tu stia meglio, essì è una esperienza un po' particolare quella di doversi lasciare curare, e lo so che le persone talvolta stupiscono e commuovono, siamo esseri strani, ma anche non tanto poi in fondo.... Da questo pc riesco a mettere un numero limitato di emoticons, fai finta che adesso vedi quello dell'abbraccione.....:)

Sì, miglioro. Ancora non riesco a produrre i post lunghissimi di un tempo...ma preparatevi al ritorno :p:D:D

Siamo esseri strani...come iceberg che credono di essere cubetti di ghiaccio nel contenitore del freezer;):)

L'abbraccio me lo prendo tutto!!! Grazie...e lo ricambio.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Ti racconto una roba strana "sul resto".
lo guardo, perchè ora come ora non passa inosservato e sono attenta a non farmene travolgere. Forse è una occasione anche per curare ferite antiche.

Ma, ed è una sensazione molto strana, lo guardo da una angolazione "di madre".
Sì, è un azzardo. Io non sono madre.
Ma è come se dentro di me la madre buona(quella che sognavo da piccola e da cui cercavo abbracci) avesse preso maggior corpo nella relazione interna con l'altra che temevo, e la gestisca.

Credo sia il genitore interno e una maggior consapevolezza di me.

Quindi mia madre è adesso, per certi versi, la bambina che ero.

Ingarbugliato...non ho ancora capito bene il giro.
Ma sento chiaramente che quel resto adesso è mio. E non ferisce. :)

Miglioro...leenta. (imparo la lentezza...e non ti dico!)

G. mi ha lavato i capelli...lo assumerò come parrucchiere :carneval:
E' una esperienza anche con lui...non mi dilungo su cosa comporta spiegare ad un maschio l'uso degli assorbenti!!!:facepalm::facepalm::D:D

Se posso un consiglio: non continuare a fare la "spugna".
Ritorna quel "resto" pure indietro.
Ciò che ti è mancato - per mancanza e ricerca - lo hai avuto. Nel tuo sentire.

Sei e resti figlia: con la responsabilità e la libertà di poterti permettere anche di chiudere, certi cassetti.

A cosa ti serve continuare a "confermare" quello che è il loro contenuto? Non penso che con il progredire della età tu ti aspettassi davvero di trovare quella madre accudente (non nei bisogni primari) che non hai avuto.
Molla. Ma senza che questo ti trasformi in madre di tua madre. Non lo sei. Sei figlia di una madre mancante. E punto. Prima ancora di parlare di perdono. Non è che se proietto su di te tutti i mali di questo mondo, io mi rendo immune da giudizio. O da perdono. Perché tu perdoni te stessa. E quanto a tua madre, dici che "è così, ed in quanto tale è come un portatore di handicap". Prova un po' a dire che a te "è capitato", e a vedere dove ti puoi spingere con il perdono. Ciò che ti è possibile. La chiusura del cassetto. Ti darà lo stesso risultato, forse, di un amore un poco monco, di un perdono che forse è più un dono che fai a te stessa. Non lo so. Io proverei.

Che G. faccia "esperienza" mi sembra cosa buona e giusta, comunque :p


La speranza (anche mia) è che ti rialzi il prima possibile.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ti ho visualizzata in una scena di Miseri non deve morire, solo che tu sei lo scrittore e tua madre la lettrice :eek:
Meno macabro..ma lo stile è quello. :eek:

La cura le riesce davvero tutta storta...proprio non ce la fa.

La "uso" come incentivo allo sviluppare più velocemente le autonomie. (in modo meno storto di quello che avevo usato da bambina, però, e avendo cura di me...per certi versi, è una opportunità per ricucire la storia). :D
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, miglioro. Ancora non riesco a produrre i post lunghissimi di un tempo...ma preparatevi al ritorno :p:D:D

Siamo esseri strani...come iceberg che credono di essere cubetti di ghiaccio nel contenitore del freezer;):)

L'abbraccio me lo prendo tutto!!! Grazie...e lo ricambio.
Vedi che c’è un aspetto positivo in ogni situazione? :carneval::rotfl:
Io penso che siamo cubetti convinti di essere iceberg.:mexican:
 

Foglia

utente viva e vegeta
Meno macabro..ma lo stile è quello. :eek:

La cura le riesce davvero tutta storta...proprio non ce la fa.

La "uso" come incentivo allo sviluppare più velocemente le autonomie. (in modo meno storto di quello che avevo usato da bambina, però, e avendo cura di me...per certi versi, è una opportunità per ricucire la storia). :D
Cazzo!!!! :D

E' proprio vero che ciò che non uccide, fortifica :D
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Se posso un consiglio: non continuare a fare la "spugna".
Ritorna quel "resto" pure indietro.
Ciò che ti è mancato - per mancanza e ricerca - lo hai avuto. Nel tuo sentire.

Sei e resti figlia: con la responsabilità e la libertà di poterti permettere anche di chiudere, certi cassetti.

A cosa ti serve continuare a "confermare" quello che è il loro contenuto? Non penso che con il progredire della età tu ti aspettassi davvero di trovare quella madre accudente (non nei bisogni primari) che non hai avuto.
Molla. Ma senza che questo ti trasformi in madre di tua madre. Non lo sei. Sei figlia di una madre mancante. E punto. Prima ancora di parlare di perdono. Non è che se proietto su di te tutti i mali di questo mondo, io mi rendo immune da giudizio. O da perdono. Perché tu perdoni te stessa. E quanto a tua madre, dici che "è così, ed in quanto tale è come un portatore di handicap". Prova un po' a dire che a te "è capitato", e a vedere dove ti puoi spingere con il perdono. Ciò che ti è possibile. La chiusura del cassetto. Ti darà lo stesso risultato, forse, di un amore un poco monco, di un perdono che forse è più un dono che fai a te stessa. Non lo so. Io proverei.

Che G. faccia "esperienza" mi sembra cosa buona e giusta, comunque :p


La speranza (anche mia) è che ti rialzi il prima possibile.
Uh, non faccio la spugna, fidati :cool:

Quel resto, è incancellabile in me. L'unica scelta che io vedo, proprio per spezzare le catene e non trasformarle in fantasmi che governano in remoto la mia modalità relazionale, è decidere cosa farne.
E io ho deciso di renderlo patrimonio di cambiamento mio. Percorso di individuazione. Che altro non è che dialettica fra identificazione e differenziazione.

I genitori ce li porta dentro fino alla morte.
Non solo in termini affettivi. Ma proprio come "marchio". E' ineludibile. E' eredità e patrimonio.

Anche chi prova, prova, a rimuoverli, allontanandosi fisicamente e tentando di chiudere il legame, può solo chiudere il rapporto. Ma non il legame.

Io penso che riprendersi sia accettare che quello è stato.
Quelli si era.
E che ora non è sempre e neppure mai.

Mi sono spiegata male...vedo lei come una bambina...non perchè io le sia madre. Io sono figlia.
Ma perchè ora sono madre di me.
E questo è il punto.
Non c'è dolore perchè il passato è nel passato.
C'è opportunità perchè il genitore interiore, che può essere maledizione o ricchezza o demone nascosto o dio irraggiungibile, è carne. Semplicemente.

come dicevo a [MENTION=4075]Lostris[/MENTION], chi perdonerei?
La madre che avrei voluto e non c'è?
Dovrei perdonare mia madre per essere quella che è?

Lei è uguale a se stessa, perdonerei un fantasma. Perdonerei una donna che è esistita solo nella mia cameretta mentale in cui cercavo protezione e abbraccio.

Si può perdonare chi dimostra comprensione e desiderio di riparazione.
E in mia madre non esiste nè la comprensione nè il desiderio di riparazione di un qualcosa che per lei non esiste e non è mai esistito.

Creerei l'ennesimo autoinganno. L'ennesima camera degli specchi in cui poter distrarre lo sguardo
da chi sono io che discendo da chi è lei.
E per me è l'unica via per non averla in remoto nelle mie relazioni.
E riconoscerla quando si palesa. E si palesa.

Il perdono io lo rivolgo a me.
Per aver creato illusioni in cui mi sono anche persa.
Nella consapevolezza che se non l'avessi fatto, avrei dato di matto.
E quindi è un perdono che viene dalla gratitudine anche per gli errori.

Ma è separazione.
Oggi la posso gestire, anche ridendone, perchè lei è fuori di me.
E' altro.
E quel che è dentro è mio.
E quel che le do, anche in termini di affetto, ha valore per me.
Non per debito non per rabbia o speranza.

se così non fosse, il genitore fantasmatico starebbe ancora imperversando :D

i cassetti chiusi sono la distanza per cui diventa evidente che essere madre non garantisce nulla per il solo fatto di esserlo.
Non è il ruolo a fare la differenza.
E' la cura.

E' questo il cassetto importante.

Riconoscere la persona. Anche quando il suo ruolo è stato vitale.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Vedi che c’è un aspetto positivo in ogni situazione? :carneval::rotfl:
Io penso che siamo cubetti convinti di essere iceberg.:mexican:

:p:p:p:p:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Dici?

Non so...io ho sempre la sensazione che quel che si vede sia molto, molto meno di quel che è. E che quel che si vede dell'altro spesso e volentieri riguardi le proprie profondità piuttosto che quelle dell'altro.
E lo stesso quando si guarda se stessi...si vede la...crosta. La punta.

Che poi come importanza sul sistema generale siamo cubetti impalpabili, grandezze che rispetto al tutto sono granelli millesimali ..sì. Sono d'accordo. :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
:p:p:p:p:rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

Dici?

Non so...io ho sempre la sensazione che quel che si vede sia molto, molto meno di quel che è. E che quel che si vede dell'altro spesso e volentieri riguardi le proprie profondità piuttosto che quelle dell'altro.
E lo stesso quando si guarda se stessi...si vede la...crosta. La punta.

Che poi come importanza sul sistema generale siamo cubetti impalpabili, grandezze che rispetto al tutto sono granelli millesimali ..sì. Sono d'accordo. :)
Per molto tempo ho pensato che ci fossero profondità insondabili, il più delle volte non c’è proprio niente. :unhappy:
 

Foglia

utente viva e vegeta
Si può perdonare chi dimostra comprensione e desiderio di riparazione.
E in mia madre non esiste nè la comprensione nè il desiderio di riparazione di un qualcosa che per lei non esiste e non è mai esistito.


Il perdono io lo rivolgo a me.
Per aver creato illusioni in cui mi sono anche persa.
Questo io non lo capisco.
In particolare il grassetto.
Chi perdona sei TU. Cosa importa se per lei esiste quello che tu le perdoni?

Il perdono è adesso. Alla persona che hai davanti ADESSO. Non all'illusione per la quale ti sei perdonata.
Perché è qui il punto. Uno può non sentirsela. Ma non negare che ci sia qualcuno da poter eventualmente perdonare.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Qui si difendono sempre i genitori, ma secondo voi, a parte genitori abusanti e quelli che danno fuoco alla casa, ci sono cattivi genitori?
Perché se non ce ne sono è una buona notizia.
Difficilissimo dirlo

Bisognerebbe anticipatamente assumere parametri condivisi e indiscutibili stabilenti il "far bene" e il "far male" di un genitore

Ricordo che a suo tempo mi colpì molto l'intervista a Ferdinando Carretta, nell'omonimo e appassionante giallo della scomparsa di tutta la famiglia, il famoso camper inghiottito nel nulla, su cui molti a suo tempo fantasticarono di tutto e di più

Ferdinando (che per chi non ricorda o è troppo giovane) sterminò tutta la famiglia (fratello compreso),
Dei genitori disse: " sono stati i MIGLIORI genitori che un figlio potesse auspicare di avere, e per me e per mio fratello hanno sempre fatto tutto il meglio che un genitore possa fare"

Questo mi fece riflettere molto su cosa può significare nello specifico, essere un buon genitore o un cattivo genitore..

E un po' ci penso anche ora
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Difficilissimo dirlo

Bisognerebbe anticipatamente assumere parametri condivisi e indiscutibili stabilenti il "far bene" e il "far male" di un genitore

Ricordo che a suo tempo mi colpì molto l'intervista a Ferdinando Carretta, nell'omonimo e appassionante giallo della scomparsa di tutta la famiglia, il famoso camper inghiottito nel nulla, su cui molti a suo tempo fantasticarono di tutto e di più

Ferdinando (che per chi non ricorda o è troppo giovane) sterminò tutta la famiglia (fratello compreso),
Dei genitori disse: " sono stati i MIGLIORI genitori che un figlio potesse auspicare di avere, e per me e per mio fratello hanno sempre fatto tutto il meglio che un genitore possa fare"

Questo mi fece riflettere molto su cosa può significare nello specifico, essere un buon genitore o un cattivo genitore..

E un po' ci penso anche ora
Se usi come parametro uno psicopatico sarà difficile ricavare qualche indicazione.
 

Bruja

Utente di lunga data
Ipazia

Non puoi credere quanto capisca la tua situazione, ho avuto una madre che fino alla fine dei suoi giorni ha brigato per crearmi problemi di tutti i tipi...
Inutile spiegare tutta la storia, quando un genitore è inadeguato o del tutto sbagliato, l'effetto è sempre dirompente nella vita dei figli.
Ho cercato fino alla fine di non farmi coinvolgere nei suoi giri di pensieri, nei vittimismi, nelle lamentele in cui la colpa è sempre degli altri ...
Ho cercato di vivere senza la sua presenza o meglio, considerandola una presente assenza...
Poi la quiete e la comprensione per la sua incapacità di provare empatia e di vedere le cose per come sono e non per come lei se le prefigurava, è venuta col perdono... non per lei, per me stessa, mi sono perdonata di aver seguito comunque la sua visuale cercando di cambiarla, di portarla a capire, fino all'esaurimento delle possibilità, finalmente ho lasciato perdere, non facendo caso a ciò che era solita dire, fare, tramare e diffondere.
Insomma ero figlia ma ero anche una persona, non un sua emanazione, quindi ho lasciato che i ruoli sfumassero, ho adempiuto ai miei doveri, ma non mi sono più rammaricata di quello che non avevo avuto, nè di quello che non potevo dare.
Perdonarsi è stata la soluzione, lasciare andare il flusso delle cose non cercando di intervenire inutilmente dove la natura aveva radicato degli imperativi inamovibili.
Non è facile, non lo è mai, ma se si entra nella convinzione che non si può essere salvifichi, a volte neppure per sè stessi, si comprende che bisogna lasciare andare, inutile farsi domande senza risposta.
Avere per sè stessi quella compassione che è amore profondo e comprensione per l'errore immutabile di cui siamo bersagli incolpevoli, insomma porre la distanza che è sanatoria quando si comprende che il nostro è l'unico cambiamento che possiamo gestire.
Trova la tua pacificazione senza curarti delle impossibilità che incontri, lascia fluire, a volte la realtà più vera è che ognuno prova amore nel modo in cui sa... o non sa !
Se non lo hai letto ti consiglio "La ferita dei non amati" ... tratta queste dinamiche in modo davvero profondo.
Ti abbraccio
 

Skorpio

Utente di lunga data
Se usi come parametro uno psicopatico sarà difficile ricavare qualche indicazione.
Come avevo scritto all'inizio stabilire parametri condivisi è arduo

Quindi lungi da me prendere a parametro uno psicopatico anziché un informatico

La mia riflessione era su quello che a suo tempo aveva detto, e cioè che i suoi erano stati genitori (a suo parere) ineccepibili
 

Skorpio

Utente di lunga data
I genitori ce li porta dentro fino alla morte.
Non solo in termini affettivi. Ma proprio come "marchio". E' ineludibile. E' eredità e patrimonio.

.
È così..

Il ruolo del genitore (quello di sangue) è uno dei pochi ruoli definitivi

Si fa il genitore anche senza far nulla, stando semplicemente immobili a guardare il soffitto H24/365 GG l'anno
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao Ipa!!! mi sembrava un'assenza più lunga del solito....ti abbraccio!
Ciao!!!!

Eh...uff!! Una bella botta sto giro!!!

Faccio come [MENTION=6817]Arcistufo[/MENTION]...non sto mai male, ma quando ci finisco dentro, non è mai sotto i 30 giorni!! :facepalm::D

Grazie...e un abbraccio a te!!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Per molto tempo ho pensato che ci fossero profondità insondabili, il più delle volte non c’è proprio niente. :unhappy:
beh...il niente è quanto di più insondabile possa esistere da penetrare.

Quello che credevo io è che oltre al niente ci fosse altro..e invece...se anche c'è (e non lo escludo...è tutto così variabile, basta appena spostare la prospettiva a volte), mi è impenetrabile :)

La cosa che ho imparato è non ingarbugliarmi nel voler trovarci quello che io desidero/mi aspetto/credo di trovarci.

Non so se mi spiego:)
 
Top