Genitori di merda

Jacaranda

Utente di lunga data
Le reazioni sono tante quante le persone che le attuano.
Io penso che il gioco, se così lo si può chiamare, è uscire dalla re-azione, per entrare nell'azione. :)

La mia risposta è stata per esempio quella di decidere di non aver bisogno di niente e nessuno e puntare tutto sulla mia autonomia e indipendenza.

Quindi ho "semplicemente" deciso che se quella roba che avevo respirato in casa era famiglia, beh.
Fanculo la famiglia.
Meglio sola.

E' diventata una questione di onore, negli anni. Bastare a me stessa e non chiedere niente a nessuno.
E pagare in caso di necessità.
Nessun debito.

Questo per esser sintetica. :)

Quella malinconia, negli anni è dolce. Nella mia esperienza.
Dentro è un posto caldo e accogliente, in cui stanno le parti preziose.
A me piace la mia malinconia.

La vita è vero...a modo suo, mette fluidità.

Aggiungo solo una cosa...quando pensi che tua madre non ti ama, sei già con un passo fuori dalla dinamica.
Quando ci sei dentro, quello di tua madre è amore.

Ed è esattamente qui la disfunzione.

Ed è il nodo che chi attraversa situazioni disfunzionali deve sciogliere.
La tua non è una forma di difesa?
Se il tuo mondo diventi te stesso ...devi solo cercare di non farti del male...e fino a che sei convinto di riuscirci va tutto bene .
Ma non siamo nati per bastare a noi stessi ...
Basta una piccola crepa nella corazza ....e sono guai .
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Così come ogni famiglia infelice lo è a modo suo, anche il non amore è sempre diverso.
Ho visto genitori chiamare bastardo e puttana i figli, ma essere presenti praticamente ed emotivamente, ho visto altri chiamarli con nomignoli dolcissimi, ma essere trascuranti emotivamente e sempre esigenti e giudicanti, altri ancora poco istruiti e consapevoli, ma in grado di dare sicurezza di riferimenti e calore.
Ma soprattutto ci sono figli che non perdoneranno mai (in tutti i sensi) di non aver avuto la festa di compleanno l’anno in cui è morta la nonna e figli grati a genitori freddi e disturbati.
Voglio dire che la ferita dei non amati è più o meno profonda e guarisce o no in base al proprio “sistema immunitario” (e qui [MENTION=7039]stany[/MENTION] sarà contento) ma soprattutto, come sostiene Melanie Klein, anche grazie al sostegno e alla accoglienza che altre figure adulte hanno dato o no.
Le ferite dei bambini non amati non guariscono .
La presenza di altre figure di sostegno può interrompere la catena ed evitare di riprodurre lo stesso disastro...Quindi hanno grande valore.
Ma la ferita rimane lì , anche se ti vesti di mille corazze ...
Ne sono convinta. E gli adulti-bambini feriti li riconosci tutti ...al primo sguardo .
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le ferite dei bambini non amati non guariscono .
La presenza di altre figure di sostegno può interrompere la catena ed evitare di riprodurre lo stesso disastro...Quindi hanno grande valore.
Ma la ferita rimane lì , anche se ti vesti di mille corazze ...
Ne sono convinta. E gli adulti-bambini feriti li riconosci tutti ...al primo sguardo .
Secondo Melanie Klein possono salvare. Guarire è un’altra cosa e c’è chi non guarisce da un graffio.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La tua non è una forma di difesa?
Se il tuo mondo diventi te stesso ...devi solo cercare di non farti del male...e fino a che sei convinto di riuscirci va tutto bene .
Ma non siamo nati per bastare a noi stessi ...
Basta una piccola crepa nella corazza ....e sono guai .
ciao, certo che è una forma di difesa.

Le difese sono costitutive. Fisiologiche.
Non sono un problema in sè.
Diventano un problema quando si cristallizza il meccanismo.

E' la cristallizzazione, fissazione, del meccanismo ad essere disfunzionale, non il meccanismo in sè.

Io di difese ne ho usate molte. Moltissime.
Ne ho parlato per mesi con lo psyco.

Sono state funzionale nel momento della loro attivazione.
La scissione mi ha permesso di allontanarmi dal contesto in cui ero, investire su di me, incontrare persone e mondi.
Ha preso la parte di me ferita e l'ha messa al riparo. E questo mi ha permesso di sviluppare altre strategie di espressione che mi han fatta entrare in relazione col mondo.

Incontrare quei padri e quelle madri di cui parla spesso @spleen. Se non avessi incontrato quelle persone...boh.
Con loro ho sperimentato amorevolezza, fiducia, stima. Abbracci anche.

E questo ha permesso varchi nella corazza. Piccoli. Controllati. Ma pur sempre varchi che han lasciato entrare aria.

Dove sta il problema?
Nel fatto che la scissione è divenuta per un certo periodo di tempo habitus.
Che la parte ferita è rimasta chiusa come se non esistesse. Per certi versi mi sono dimenticata di quella me.

Cristallizzazione del meccanismo.

Ma quella me non si è dimenticata di me :)
E ogni tanto si faceva sentire.

Col tradimento che ho attuato spesso. Per esempio.
O con una forma di bontà verso alcuni generi di persone che ha rasentato anche la stupidità per certi versi.
Ma che ha tenuto in movimento la mia vita interiore.

Io esemplifico con la scissione.
Ma certe forme di amore, hanno la stessa funzione della difesa cristallizzata.
Il perdono stesso può divenire una forma di difesa da sè. Un tenersi lontani (da sè) attraverso l'altro.

La corazza se c'è, è funzionale a quel sistema.
E ci sono certi sistemi che senza la corazza semplicemente non stanno in piedi. Come fosse un esoscheletro.

Dove si punta lo sguardo?
Sulla teoria o sulla pratica nella valutazione di tutto questo?

A volte, spesso, la differenza la fa il sapere di indossare la corazza e accettare che appartiene al proprio vissuto.
E che questo permette una buona qualità di vita.

Sai quale è la differenza fra me e mia madre?
Che lei agisce senza consapevolezza, sull'onda di spinte che la governano e la conducono nella paura. Con quel che ne consegue. Compresa l'incapacità di prendersi cura di sè.

Io so della mia corazza. La conosco. L'ho accarezzata.
E me la sono pure strappata via. Doloroso. Come togliersi via la pelle, quella era la sensazione. Ho guardato quel che c'era sotto. Quel che c'è. Sono stata senza pelle, sotto controllo...ricordo il mio psyco che mi chiedeva di tener ascolto del mio dolore, e valutare i farmaci nel caso. Alla fine della terapia mi ha detto che era stato molto preoccupato. E che era stato pronto a indirizzarmi ad un altro tipo di percorso. Ho resistito...e le mie difese, minchia se mi sono state utili per prender pausa in quel periodo. Per rallentarmi e calmarmi quando mi sembrava di non avere non solo la corazza ma neanche più la pelle. Come una ustionata.
E mi ricordo lo specchio, fisico, davanti a cui mi ha mandato lo psyco in quel periodo...ho dormito una cosa come 20 ore filate (altra mia difesa, il sonno) dopo essermi vista.
Ecco...io ho respirato mia madre, riconosco le sue eredità in me. Riconosco i meccanismi che sono anche i suoi.

E la differenza è semplicemente questa. So. Vedo. E guardo. Con intenzionalità.
E la corazza, adesso, la indosso quando lo decido.
Tentenno ancora eh. Ma adesso la posso mettere e togliere.
Senza strapparmi la pelle, ma anzi, accomodandomici dentro facendo combaciare dove le cicatrici hanno indurito....

Le ferite passano. Se le si lascia all'aria. Questa è la variabile.
Lasciarle all'aria senza precorrere i tempi con la razionalizzazione o gli accomodamenti.
Restano le cicatrici. Di cui aver cura e che ogni tanto tirano. Fisiologico anche questo.
E funzionale. Significa non aver perso il filo del proprio vissuto.

Quanto al mondo...l'hai imparato pure tu.
Il tuo mondo sei tu.
Poi, puoi decidere a chi concedere l'accesso.

Sono d'accordo sul non bastare a se stessi.
Che è la differenza fra isolamento e solitudine.

L'isolamento è credere che fuori non ci sia nulla di interessante.
La solitudine è la buona compagnia con se stessi, una stanza come piace con un qualcosa di buono da gustare in pace e serenità. E le chiavi in mano. Lo spazio in cui coltivare e nutrire la propria creatività e la propria capacità di immaginare e costruire nuovi percorsi nel mondo.
Lo spazio che permette di incontrare l'altro senza doverlo etichettare, catalogare, collocare. (cosa rischiosa...etichettare l'altro è un modo per mantenere intatta l'immagine e le credenze di sè. Cristallizzandosi. Per poi sbattere il naso e scoprire che l'altro è uno sconosciuto...con sfaccettature che non erano viste nell'etichettatura).

Nella mia esperienza, le crepe nella corazza...sono state salvifiche (spesso i guai lo sono. Portano crisi. E le crisi servono. O almeno, servono se le si usa come motore di cambiamento e non come arroccamenti). :)
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Le ferite dei bambini non amati non guariscono .
La presenza di altre figure di sostegno può interrompere la catena ed evitare di riprodurre lo stesso disastro...Quindi hanno grande valore.
Ma la ferita rimane lì , anche se ti vesti di mille corazze ...
Ne sono convinta. E gli adulti-bambini feriti li riconosci tutti ...al primo sguardo .
Secondo Melanie Klein possono salvare. Guarire è un’altra cosa e c’è chi non guarisce da un graffio.
Possono guarire.

Ma non scomparire. Restano le cicatrici.

E lì comincia il gioco della vergogna...far finta di non averne, rifurgiacisi dentro oppure portarle con fierezza sapendo che segnano.

La funzione dei tatuaggi nei riti tribali...lasciare segni sul corpo a ribadire il passaggio da una età all'altra. :)

Io concordo abbastanza con la Klein.
Anche se il concetto di salvazione l'ho rivisto parecchio.

I non amati esistono da sempre.
Non sono una novità. Evolutivamente parlando a questa categoria appartengono anche i visionari che han ribaltato regole ritenute assiomi. E questo proprio grazie alle ferite e alle cicatrici che permettevano visioni alternative.

Quello che a mio parere adesso segnala una crisi, è il tessuto comunitario sfilacciato e la funzione dell'individuo nel tessuto stesso.
Il senso di appartenenza ad una famiglia ben più ampia di quella monadica degli ultimi anni.

Che le catene non funzionano gran che bene...ma i legami sono ancora fondamentali.

E tutto questo inno all'amore fusionale e romantico degli ultimi anni, con una idea di famiglia scollegata dal tessuto a cui appartiene, con quel che ne consegue per i bambini che divengon piccol buddha dorati in cui gli adulti collocano le loro aspettative i loro progetti, aggredendo chiunque osi toccare o discutere...beh. I risultati sono piuttosto evidenti.
Anche in quello che @Arcistufo chiama strutturazione del trauma.

Siamo costruiti per subire traumi. E per guarirne.
Pare che se ne stia perdendo gradualmente l'abilità.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
À
Possono guarire.

Ma non scomparire. Restano le cicatrici.

E lì comincia il gioco della vergogna...far finta di non averne, rifurgiacisi dentro oppure portarle con fierezza sapendo che segnano.

La funzione dei tatuaggi nei riti tribali...lasciare segni sul corpo a ribadire il passaggio da una età all'altra. :)

Io concordo abbastanza con la Klein.
Anche se il concetto di salvazione l'ho rivisto parecchio.

I non amati esistono da sempre.
Non sono una novità. Evolutivamente parlando a questa categoria appartengono anche i visionari che han ribaltato regole ritenute assiomi. E questo proprio grazie alle ferite e alle cicatrici che permettevano visioni alternative.

Quello che a mio parere adesso segnala una crisi, è il tessuto comunitario sfilacciato e la funzione dell'individuo nel tessuto stesso.
Il senso di appartenenza ad una famiglia ben più ampia di quella monadica degli ultimi anni.

Che le catene non funzionano gran che bene...ma i legami sono ancora fondamentali.

E tutto questo inno all'amore fusionale e romantico degli ultimi anni, con una idea di famiglia scollegata dal tessuto a cui appartiene...beh. I risultati sono piuttosto evidenti.
Anche in quello che @Arcistufo chiama strutturazione del trauma.

Siamo costruiti per subire traumi. E per guarirne.
Pare che se ne stia perdendo gradualmente l'abilità.
I legami sani sono fondamentali.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
À
I legami sani sono fondamentali.
Sì, sono fondamentali.

Si trasformano in catene, per l'appunto, quando divengono disfunzionali.
Ed è questo uno dei motivi per cui sciogliere legami disfunzionali è tanto difficile. Perchè sono catene. E solo chi le porta le può spezzare.

Ma se si scambia la catena per legame...ed è quel che io spesso vedo succedere in nome di questo amore che mi sa di tante cose...gran poco di amorevolezza e compassione, di sè intendo.

I bambini questa roba la subiscono....e la imparano.
E non sto parlando di situazioni estreme.
Parlo di quei bambini, tanti, che hanno strutturato una sfiducia di fondo nell'adulto. Li vedi a scuola, e li vedi per strada.
Che diventano adolescenti incapaci di trasgredire.

E questo è un altro grosso problema.
Non hanno regole da discutere e trasgredire. Come sospesi.
E con chi si incazzano?

Interessanti sono gli studi sul cutting :)
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, sono fondamentali.

Si trasformano in catene, per l'appunto, quando divengono disfunzionali.
Ed è questo uno dei motivi per cui sciogliere legami disfunzionali è tanto difficile. Perchè sono catene. E solo chi le porta le può spezzare.

Ma se si scambia la catena per legame...ed è quel che io spesso vedo succedere in nome di questo amore che mi sa di tante cose...gran poco di amorevolezza e compassione, di sè intendo.

I bambini questa roba la subiscono....e la imparano.
E non sto parlando di situazioni estreme.
Parlo di quei bambini, tanti, che hanno strutturato una sfiducia di fondo nell'adulto. Li vedi a scuola, e li vedi per strada.
Che diventano adolescenti incapaci di trasgredire.

E questo è un altro grosso problema.
Non hanno regole da discutere e trasgredire. Come sospesi.
E con chi si incazzano?

Interessanti sono gli studi sul cutting :)
La trasgressione poi diventa trovare regole devianti.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La trasgressione poi diventa trovare regole devianti.
Non necessariamente.

E' un meccanismo evolutivo. che caratterizza la necessità, evolutiva, di ridiscutere le vecchie regole per fondarne di nuove, evolutive per l'appunto (e qui entra in gioco la questione dell'appartenenza al tessuto comunitario e non soltanto alla famiglia monadica).

Come nei meccanismi di difesa, diventa disfunzionale quando si cristallizza e diviene l'unico modo di espressione.

Ma se in casa si mangia uovo sodo e non piace. Smettere di mangiarlo per cercare altro che piace è una trasgressione funzionale.

Ingoiare uova sode nonostante facciano schifo fa male tanto quanto smettere di mangiarne per il principio di non mangiarne.

La devianza nasce quando la trasgressione diviene un principio.
E ha poi un suo percorso.
Che si separa dalla trasgressione.

Non so se mi spiego
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Non necessariamente.

E' un meccanismo evolutivo. che caratterizza la necessità, evolutiva, di ridiscutere le vecchie regole per fondarne di nuove, evolutive per l'appunto (e qui entra in gioco la questione dell'appartenenza al tessuto comunitario e non soltanto alla famiglia monadica).

Come nei meccanismi di difesa, diventa disfunzionale quando si cristallizza e diviene l'unico modo di espressione.

Ma se in casa si mangia uovo sodo e non piace. Smettere di mangiarlo per cercare altro che piace è una trasgressione funzionale.

Ingoiare uova sode nonostante facciano schifo fa male tanto quanto smettere di mangiarne per il principio di non mangiarne.

La devianza nasce quando la trasgressione diviene un principio.
E ha poi un suo percorso.
Che si separa dalla trasgressione.

Non so se mi spiego
No:D.
Comunque io ho visto ragazzi senza regole diventare delinquenti e altri prendere la carriera militare.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No:D.
Comunque io ho visto ragazzi senza regole diventare delinquenti e altri prendere la carriera militare.
:rotfl::D

ok, poi riprovo.

Esatto...il punto è che la trasgressione ha regole. Molto rigide fra l'altro.
Ed è uno dei motivi per cui quelle regole qualcuno le colloca in un ambiente deviante e qualcun altro in un ambiente molto normato.

Sono simpaticissimi i tossici che smettono di frasi. Sono rigidi...ma rigidissimi proprio.

Un po' come gli ex fumatori che rompono i coglioni ai fumatori come un non fumatore non saprebbe fare (salvo invasato da un delirio salvifico :D)
 

Brunetta

Utente di lunga data
:rotfl::D

ok, poi riprovo.

Esatto...il punto è che la trasgressione ha regole. Molto rigide fra l'altro.
Ed è uno dei motivi per cui quelle regole qualcuno le colloca in un ambiente deviante e qualcun altro in un ambiente molto normato.

Sono simpaticissimi i tossici che smettono di frasi. Sono rigidi...ma rigidissimi proprio.

Un po' come gli ex fumatori che rompono i coglioni ai fumatori come un non fumatore non saprebbe fare (salvo invasato da un delirio salvifico :D)
Però nei casi di drogati (sostanza a piacere) dipende dalla consapevolezza della forza delle sostanze di creare dipendenza. Mi sembra razionale. Io, che non uso sostanze, sono portata a pensare che sia facile smettere di fumare o bere, poi smetto di bere caffè e capisco.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
La trasgressione piace tanto perché è tanto mediatica. Come fossimo gli ultimi ribelli possibili in un mondo senza eroi. Mentre per come la vedo io la trasgressione e qualcosa di assolutamente interiore. È come la politica. Puoi buttarti a ululare sui social, oppure mettere una firma per spostare dei fondi tra un progetto e un altro. Scelte che non si vedono ma che spostano i mondi. Oppure entrare in un supermercato snobbare i prodotti di una certa marca. O ancora, molto banalmente accettare e (come dice sempre [MENTION=5159]ipazia[/MENTION]), aver cura dei propri lati oscuri. Che non fa lo stesso rumore del conformista che deve sbattere in faccia a tutti che lui è tanto più eroico quanto si conforma a standard dati dall'esterno, ma sicuramente a livello interiore sposta molto, e crea persone più presenti a loro stesse.
Il motivo per cui i conformisti normalmente hanno un rapporto del cazzo con il tema sesso, al punto da aver bisogno di mediatori culturali per capire qualcosa di assolutamente istintivo, sta proprio nel fatto che il sesso ha un potenziale dirompente pazzesco sugli schemi che per Il conformista sono rassicuranti.

Inviato dal mio SM-T560 utilizzando Tapatalk
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
No:D.
Comunque io ho visto ragazzi senza regole diventare delinquenti e altri prendere la carriera militare.
Riprovo. :)

In adolescenza si svolgono diversi compiti evolutivi.

La finalità dello svolgimento di quei compiti è fondamentalmente una: individuarsi.
Separarsi dal nucleo familiare per prepararsi ad affrontare il mondo in autonomia.

In termini tribali la cosa era relativamente semplice: il bambino (non l'adolescente, che non esiste in tutte le culture e non è sempre esistito storicamente) affronta prove che, se superate, gli garantiscono l'accesso al mondo adulto come adulto.
Si lancia su dei tronchi giù per un dirupo, se sopravvive è adulto.
Uccide il suo primo leone, se sopravvive è adulto.
Il menarca, la bambina è pronta per l'adultità.

Questi bambini dimostrano di poter essere parte integrante di una società attraverso il superamento di prove rischiose che li collocano in società. Dimostrano di poter esser utili e funzionali alla società.

Nella nostra società è più complesso. Innanzitutto esiste l'adolescenza.
Età di mezzo in cui il bambino non è più riconosciuto come tale ma l'adulto non è ancora riconosciuto.

Che fanno questi qui?
Imitano comportamenti adulti che sono considerati "normali", si differenziano, affermano se stessi, esplorano e discutono le regole.

Discutere le regole è anche trasgredirle.
Ossia prendere una regola e dire "ma sai che c'è, io non sono d'accordo!".
Ossia testare la validità di una regola, il suo valore saggiandone anche le conseguenze.

(uno dei motivi per cui dire ad un ragazzino che fumare gli spinelli non si fa perchè fa stare male è una stronzata, riguarda esattamente questo. Quello fuma. E nella sua esperienza non solo non fa male, ma è piacevole, aggregante e divertente. Per quale motivo dovrebbe credere di più ad un qualcuno che non da motivi quando la sua esperienza gli sta dicendo il contrario? In un periodo di vita in cui lui deve fare esperienze che lo differenziano fra l'altro. Come il padre mafioso che dice al figlio che non si fa di fare il poliziotto perchè fa male. )

Questo tipo di comportamenti, trasgressivi, possono essere più o meno a rischio. Dal tagliarsi i capelli all'avere comportamenti sessuali a rischio all'uso di sostanze - alcol incluso-)
Ci sono interessanti studi riguardo i comportamenti a rischio, e sono inerenti per l'appunto alla prevenzione dei comportamenti a rischio.

A seconda di tutta una serie di variabili, la trasgressione può assumere diverse espressioni.
Da una famiglia mafiosa può uscirne un poliziotto. Non è trasgressione questa?
Come da una famiglia di super cattolica può uscire un maschio o una femmina con comportamenti sessuali molto disinibiti.

La funzione?
Rivedere le regole (che se non fossero ritenute tali, non verrebbero neppure discusse....ed è quanto accade a molti adolescenti oggi. Le regole non sono importanti per gli adulti che li circondano, cosa discutono a questo punto? Attraverso quale sistema affermano la loro differenza e il loro essere individui autonomi?)

C'è questa confusione fra devianza e trasgressione che le sovrappone.

Ma sono due livelli completamente diversi. E due tempi diversi.

La trasgressione è un processo di discussione delle regole.

La devianza è il disconoscimento dell'appartenenza ad un sistema di regole e la fondazione di un sistema alternativo e l'adesione a quel sistema in risposta la sistema originario.

Il figlio di mafiosi che diviene poliziotto è un deviante. Per dire. :)

Gli adulti avrebbero altrettanti compiti in risposta, e in circolarità relazionale: se io (adolescente) discuto la regola e di là mi trovo davanti un muro (autoritarismo) oppure mi trovo davanti il nulla (permissivismo) non ho la possibilità di confrontarmi e ragionare e sviluppare senso critico.

La trasgressione è fondamentalmente un gioco di regole. Ecco perchè ha a sua volta un sistema di regole molto rigido.

E ci mancherebbe altro. Da quelle esperienze ne discende un nuovo sè, che si è separato dalla famiglia e dai modelli originari per fondarne di nuovi. Più o meno simili ma comunque personalizzati.

Pensa che bellezza in un sistema in cui la rete sociale è praticamente scomparsa, in cui la fluidità dei modelli permette infinite scelte ed orientamenti.

Con questo non inneggio al ritorno del sistema rigidamente impostato.
Semplicemente sottolineo che compito degli adulti è fornire punti di orientamento in un sistema ampio, molto più ampio di come lo era 100 anni fa.
E questo richiede agli adulti di essere collocati e saper suggerire, spiegare, orientare.

questa è una tabellina simpatica
http://www.giocaresponsabile.it/files/cms/TABELLA SITUAZIONI A RISCHIO.pdf
 
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ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
La trasgressione piace tanto perché è tanto mediatica. Come fossimo gli ultimi ribelli possibili in un mondo senza eroi. Mentre per come la vedo io la trasgressione e qualcosa di assolutamente interiore. È come la politica. Puoi buttarti a ululare sui social, oppure mettere una firma per spostare dei fondi tra un progetto e un altro. Scelte che non si vedono ma che spostano i mondi. Oppure entrare in un supermercato snobbare i prodotti di una certa marca. O ancora, molto banalmente accettare e (come dice sempre @ipazia), aver cura dei propri lati oscuri. Che non fa lo stesso rumore del conformista che deve sbattere in faccia a tutti che lui è tanto più eroico quanto si conforma a standard dati dall'esterno, ma sicuramente a livello interiore sposta molto, e crea persone più presenti a loro stesse.
Il motivo per cui i conformisti normalmente hanno un rapporto del cazzo con il tema sesso, al punto da aver bisogno di mediatori culturali per capire qualcosa di assolutamente istintivo, sta proprio nel fatto che il sesso ha un potenziale dirompente pazzesco sugli schemi che per Il conformista sono rassicuranti.

Inviato dal mio SM-T560 utilizzando Tapatalk
Per un adolescente il grassetto è importante. E' lui l'eroe.
Colui che crea il mondo migliore.
E che vince i mostri sotto il letto.

Ed è importantissimo. Le rivoluzioni si fanno a 20 anni. :)
A 40, 50 si desidera dormire sonni tranquilli e i mostri sotto il letto dovrebbero essere addomesticati e far la guardia ai sogni.

Sul resto sono pienamente d'accordo. E mi piace pure come l'hai scritto!
 
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Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Per un adolescente il grassetto è importante. E' lui l'eroe.
Colui che crea il mondo migliore.
E che vince i mostri sotto il letto.

Ed è importantissimo. Le rivoluzioni si fanno a 20 anni. :)
A 40, 50 si desidera dormire sonni tranquilli e i mostri sotto il letto dovrebbero essere addomesticati e far la guardia ai sogni.

Sul resto sono pienamente d'accordo. E mi piace pure come l'hai scritto!
Io a vent'anni Stavo molto più buono di adesso. Adesso ho il potere per fare quello che ha vent'anni erano solo sogni. E poi non sono d'accordo. Le rivoluzioni si fanno a 40 e 50. Quello che si fa a vent'anni e prendere il ruolo della carne da cannone.

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danny

Utente di lunga data
Io a vent'anni Stavo molto più buono di adesso. Adesso ho il potere per fare quello che ha vent'anni erano solo sogni. E poi non sono d'accordo. Le rivoluzioni si fanno a 40 e 50. Quello che si fa a vent'anni e prendere il ruolo della carne da cannone.

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Quoto.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Bruja

Utente di lunga data
Concordo con Arcistufo, da giovane avevo un potere vociante o di facciata, oggi, piccolissimo che sia, è fattivo, faccio un esempio, so di una casa di prosciutti che sostiene di usare suini italiani di allevamenti itaiani etc... Falso , compra tutto in Ungheria, arriva qui tutto a pezzi semilavorati e poi in Italia avviene il confezionamento al dettaglio... una legge UE permette che il confezionamento possa sostenere che è prodotto italiano.
Mai più comprato quella marca, e ultimamente sta facendo grandi sconti ma spesso resta invenduta. La proprietaria è saccente e strafottente ma a qualche intervista ha accusato il colpo minacciando querele mai arrivate... E' qualitativamente il prosciutto cotto e crudo peggiore sul mercato...
So di che parlo, ho un delle mie più care amiche ispettrice capo veterinaria degli allevamenti della Lombardia e spesso mi racconta di blocchi di tir di animali non in regola, di distruzione di salmoni contaminati, di multe salatissime ad allevamenti di pollame e uova... Ci vuole fegato per mettersi di traverso, molti suoi colleghi "chiudono un occhio" presumibilmente non gratuito... Una volta mi diss che era ad un controllo dei macelli... dopo 28 ore di viaggio gli animali erano distrutti e gli autiati volevano lasciare il bestiame chiuso senza acqua e cibo e nei loro escrementi fino al giorno dopo... lei disse solo, se andate adesso vi faccio immediatamente scaricare gli animali, diversamente domani mattina tornate a casa vostra con il carico perchè le condizioni sanitarie non sono accettabili. Erano animali destinati all'abbattimento, ma perchè farli penare e soffrire senza motivo se non quello egoistico dei loro comodi? Aveva ragione chi diceva che il grado di civiltà di un popolo lo si vede da come tratta gli animali...

Piccola informazione per le prossime feste, il miglior salmone affumicato, non importa il prezzo che non sempre corrisponde alla qualità, non è quello scandinavo ma quello scozzese in quanto l'affumicazione avviene in modo corretto ma soprattutto gli allevamenti scozzesi sono microbicamente nei parametri consentiti (tranquilli il salmone selvaggio non esiste sul mercato, andatevelo a prendere nei torrenti quando c'è la risalita dei salmoni e contendendoli agli orsi ;)!!!)

Per chiudere, non fornendo supporto ai truffatori, ai millantatori ed agli sfruttatori delle nostre debolezze, possiamo davvero cambiare le cose, dobbiamo smetterla di credere che uno valga uno... uno vale il seme che rende il terreno fertile e permette all'informazione di girare...

P.S. so' che la curiosità rode, vi lascio un indizio per i famosi prosciutti , il marchio somigla in modo diminutivo alla casa automobilistica più prestigiosa, la rosssa nota nel mondo.
 
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Foglia

utente viva e vegeta
Concordo con Arcistufo, da giovane avevo un potere vociante o di facciata, oggi, piccolissimo che sia, è fattivo, faccio un esempio, so di una casa di prosciutti che sostiene di usare suini italiani di allevamenti itaiani etc... Falso , compra tutto in Ungheria, arriva qui tutto a pezzi semilavorati e poi in Italia avviene il confezionamento al dettaglio... una legge UE permette che il confezionamento possa sostenere che è prodotto italiano.
Mai più comprato quella marca, e ultimamente sta facendo grandi sconti ma spesso resta invenduta. La proprietaria è saccente e strafottente ma a qualche intervista ha accusato il colpo minacciando querele mai arrivate... E' qualitativamente il prosciutto cotto e crudo peggiore sul mercato...
So di che parlo, ho un delle mie più care amiche ispettrice capo veterinaria degli allevamenti della Lombardia e spesso mi racconta di blocchi di tir di animali non in regola, di distruzione di salmoni contaminati, di multe salatissime ad allevamenti di pollame e uova... Ci vuole fegato per mettersi di traverso, molti suoi colleghi "chiudono un occhio" presumibilmente non gratuito... Una volta mi diss che era ad un controllo dei macelli... dopo 28 ore di viaggio gli animali erano distrutti e gli autiati volevano lasciare il bestiame chiuso senza acqua e cibo e nei loro escrementi fino al giorno dopo... lei disse solo, se andate adesso vi faccio immediatamente scaricare gli animali, diversamente domani mattina tornate a casa vostra con il carico perchè le condizioni sanitarie non sono accettabili. Erano animali destinati all'abbattimento, ma perchè farli penare e soffrire senza motivo se non quello egoistico dei loro comodi? Aveva ragione chi diceva che il grado di civiltà di un popolo lo si vede da come tratta gli animali...

Piccola informazione per le prossime feste, il miglior salmone affumicato, non importa il prezzo che non sempre corrisponde alla qualità, non è quello scandinavo ma quello scozzese in quanto l'affumicazione avviene in modo corretto ma soprattutto gli allevamenti scozzesi sono microbicamente nei parametri consentiti (tranquilli il salmone selvaggio non esiste sul mercato, andatevelo a prendere nei torrenti quando c'è la risalita dei salmoni e contendendoli agli orsi ;)!!!)

Per chiudere, non fornendo supporto ai truffatori, ai millantatori ed agli sfruttatori delle nostre debolezze, possiamo davvero cambiare le cose, dobbiamo smetterla di credere che uno valga uno... uno vale il seme che rende il terreno fertile e permette all'informazione di girare...

P.S. so' che la curiosità rode, vi lascio un indizio per i famosi prosciutti , il marchio somigla in modo diminutivo alla casa automobilistica più prestigiosa, la rosssa nota nel mondo.
Gli "sconti" sui prosciutti sono la punta dell'iceberg.

Tutte le società di quel Gruppo stanno in concordato preventivo.
E' un miracolo (per me :cool:, ma lo dico in senso ironico anche pensando a chi è a capo del Gruppo) capire come ci si possa arrivare, in quelle condizioni, a richiedere il cd. "concordato in bianco". E' uno strumento che consente il "congelamento" dei debiti, e quindi la non assoggettabilità del richiedente sia ad altre procedure concorsuali (id est: in questo caso, al fallimento), sia ad aggressioni in via esecutiva (pignoramenti) da parte dei singoli creditori. E ha tempi molto lunghi. Che consentono al debitore di ottenere subito uno "scudo" verso tutti i creditori.

Mi chiedo come ci si possa arrivare (cioè come ci si possa arrivare "indenni" oltre certe soglie) quando si hanno già MILIONI di debiti. E la risposta - purtroppo - non è una bella risposta. Si parla di continuità aziendale. E cioè di salvare il salvabile. Di agire in continuità aziendale, di attuare cessioni (da cui ricavare i cespiti per adempiere alla proposta concordataria). Quindi sostanzialmente (e solo dopo che si è arrivati ad una vera e propria disfatta) "isoliamo", "proteggiamo", proponiamo ai chirografari (la maggior parte dei creditori) una percentuale di soddisfacimento del credito non solo irrisoria, ma anche collocata in un lontano futuro (ed immagino che difficilmente qualcuno si opporrà alla omologa del concordato), e nel frattempo continuiamo, vendiamo rami di azienda, e facciamo risanare.

In Italia la "soglia" prevista per il fallimento (al di là di altri requisiti) è di trentamila euro di debiti non pagati (e non necessariamente consacrati in un titolo esecutivo).
Eppure qui con svariate milionate di debiti, e lavoratori non pagati da maggio, nessuno ha fatto istanza. O se la ha fatta, poi ha fatto pure quella di desistenza. Chissà perché.
 
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