La verità, finalmente

Kid

Utente un corno
E quando i figli saranno grandi, e rimarrai da solo con tua moglie perchè prenderanno il volo? Pensi di poter stare, non più giovane, insieme ad una persona che non ami, che temi per il suo carattere e le sue possibili reazioni?

Non lo so.... non lo so... non lo so. Non mi sono mai sentito così confuso e sprovveduto.
 

Eagle72

Utente di lunga data
E qundo i figli saranno grandi, e rimarrai da solo con tua moglie perchè prenderanno il volo? Pensi di poter stare, non più giovane, insieme ad una persona che temi per il suo carattere e le sue possibili reazioni?
Tanto so tutte uguali...😜😀...così sentii una volta fuori un bar da un vecchietto...e alla fine c è un fondo di verità...le dinamiche i litigi di coppia secondo me quelli sono. Non so voi..ma a trenta anni intorno a me tutte belle coppie solide in odor di matrimonio...poi tutti con i primi figli...poi i secondi...e chi come noi pure tre....poi a 40 anni i primi scriccholii...le corna ..e ora separazioni o convivenze con naso turato....siccome dubito si tratti di un virus penso sia la naturale evoluzione delle coppie..decidere di cambiar partner è anche un po un illusione di un mondo migliore. Quanti dopo esser ripartiti dopo un matrimonio sono realmente felici del nuovo rapporto...ma un rapporto che deve essere di almeno dieci anni ...perché i primi anni troppo facile... guardiamo i nostri nonni..chissa quante mareggiate hanno attraversato....per me oggi siamo troppo inclini all'usa e getta..al non saper soffrire...all' avere tutto ....Meglio cambiare partner che affrontare problematiche, tradimenti.
 
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Lara3

Utente di lunga data
Non devo fare molti sforzi per ricordare perché è stato un periodo molto importante della mia vita. La conobbi durante una recita teatrale alla quale partecipavamo, ne fui immediatamente colpito perché nonostante non fosse una bellezza appariscente, aveva due straordinari occhi verdi su un viso delizioso, con capelli scurissimi. Era giovanissima e nel tempo la sua bellezza maturò fino a farla diventare attorno ai 25 anni una “figa imperiale” (uso l’espressione di un amico poco rispettosa ma che rende immediatamente l’idea). Per la verità c’era una sua amica che mi faceva il filo e lei me lo confidò ma a me l’atra non piaceva e colsi l’occasione per dirle che invece era lei che volevo. Organizzammo una festa di fine anno tra amici e invitammo delle ragazze, c’era anche lei e ricordo il nostro primo bacio, il nostro primo appartarci, ricordo la felicità improvvisa ed immensa nell’ essere corrisposto, studiavamo entrambi, il nostro metterci insieme ci sembrò una naturale conseguenza, però non eravamo in quel momento abbastanza maturi, lo compresi subito, lei no. … Emerse nel tempo una sua naturale attitudine che mi infastidiva molto, mi sballottava con la sua necessità di essere sempre al centro delle attenzioni di qualcuno, io non bastavo. Nei tre anni che stemmo insieme ci lasciammo varie volte, per me era una sofferenza continua ma ancora credevo nell’ammmmore salvifico ed innocente che superava ed abbatteva tutti gli ostacoli, lei giocava con me, mi lasciava e mi riprendeva con naturalezza e senza un briciolo di patema. Della serie che il lunedì mi diceva che tutto era finito e la domenica me la ritrovavo nella discoteca che frequentavo che mi cercava di nuovo. Partii per il servizio militare disperato, prefiguravo quello che sarebbe successo, ero sulla corda ma non mi facevo illusioni. Puntualmente alla prima licenza fui scaricato e passai dei mesi d’inferno, se davvero era questo l’amore, mi aveva devastato, poi un poco alla volta le cose passarono, mi misi insieme con una cara amica che mi aveva aiutato molto in quei frangenti ma tra noi non funzionò. ………. Poi arrivo –LEI- (mia moglie!), un’altra brunetta, giovanissima, e capii qualcosa, scoprii altro, scoprii cosa volesse dire essere amato, atteso, desiderato. …….All’inizio non volevo crederci, cominciò con un inaspettato bacio in macchina ad un semaforo e finì per cementarsi sempre di più, e cominciai a godere di doni insperati, la capacità di valutare il valore degli altri, con semplicità e realismo, la possibilità di fare progetti per un futuro che prima non riuscivo a vedere e a cucire intorno a me stesso, intorno a quel NOI che sarebbe poi nel tempo diventato la mia famiglia………….. Ricordo con chiarezza una serata di tanti anni fa, quando fummo invitati dal fratello della mia ex, c’era anche lei, la mia ex, da sola. Non mi interessava più niente di lei, non la odiavo di certo ma ormai la nostra storia era passata, game over, ero in fase di pieno innamoramento con mia moglie e non vedevo altre, ebbene, ricordo ancora la sua sorpresa nel vedermi arrivare, i suoi patetici tentativi di rinvangare un passato, un periodo ormai finito, ed il suo indispettirsi nel constatare che ormai non c’era più niente che ci legasse, ricordo ancora uno sguardo di fuoco rivolto alla mia futura moglie quando mi prese per mano per andarcene a serata finita……………… Capii cosa mi aveva legato a lei, il fatto di essere sulla corda, di desiderare quello che non potevo avere, chi semplicemente giocava con me perché pensava di essere inarrivabile, perché ero il suo giocattolo, perché lo erano i ragazzi che ebbe dopo, perché era il suo ego a pretenderlo. Ero stato uno strumento per le sue conferme, ero stato in fondo ben poco…… Ha avuto una vita problematica e sfortunata, mia moglie adesso è un fiore, lei purtroppo no, ha avuto gravi problemi famigliari, inclusi tradimenti pesanti da parte di suo marito e problemi di salute, purtroppo ora somiglia a mia nonna. _____________Scusa per la prolissità e scusa se ho pensato a lei quando hai descritto tua moglie, magari le cose non centrano, è un paragone azzardato ma questo è quello che ho vissuto . Se l’ avessi sposata, credo che avrei vissuto una vita grama, i suoi continui cambiamenti di umore e di direzione mi avrebbero fatto sicuramente a pezzi e la sua voglia di affermazione mi avrebbe portato alla disperazione e alla rottura. Da questo punto di vista credo di aver avuto fortuna, nessuna abilità, solo fortuna.
Quello che mi ha colpito di quello che scrivi oltre il gioco di continue conquiste/ricerca di conferme della tua ex è l’epilogo. Tradita pesantemente dal marito + altri problemi famigliari, adesso sembra tua nonna...
La potenza det tradimento è micidiale.
Ho vissuto questa transizione, ho delle foto del periodo post scoperta e 6 mesi dopo. Ero due persone diverse.
Sei mesi dopo la scoperta del tradimento ho conosciuto mio amante. Inutile negarlo: mi sono innamorata.
A distanza di 6 mesi ero prima una donna profondamente ferita, infelice , dopo sei mesi ero completamente diversa. Tutti mi dicevano che ero ringiovanita di almeno 10 anni.
Non è giusto dipendere tanto dalla fedeltà di un uomo, passare dall’inferno al paradiso in funzione del comportamento altrui. Bisognerebbe non ancorare il proprio benessere da fattori esterni... Lo so : la teoria è facile. La pratica molto meno.
 

spleen

utente ?
Tanto so tutte uguali...😜😀...così sentii una volta fuori un bar da un vecchietto...e alla fine c è un fondo di verità...le dinamiche i litigi di coppia secondo me quelli sono. Non so voi..ma a trenta anni intorno a me tutte belle coppie solide in odor di matrimonio...poi tutti con i primi figli...poi i secondi...e chi come noi pure tre....poi a 40 anni i primi scriccholii...le corna ..e ora separazioni o convivenze con naso turato....siccome dubito si tratti di un virus penso sia la naturale evoluzione delle coppie..decidere di cambiar partner è anche un po un illusione di un mondo migliore. Quanti dopo esser ripartiti dopo un matrimonio sono realmente felici del nuovo rapporto...ma un rapporto che deve essere di almeno dieci anni ...perché i primi anni troppo facile... guardiamo i nostri nonni..chissa quante mareggiate hanno attraversato....per me oggi siamo troppo inclini all'usa e getta..al non saper soffrire...all' avere tutto ....Meglio cambiare partner che affrontare problematiche, tradimenti.
Non lo so Eagle, a me fa pensare molto l'espressione che noi non si sappia soffrire, come se la cosa fosse in qualche modo ineluttabile. E onestamente a Kid non so proprio che cosa dire. Personalmente riuscirei a stare anche con una persona che non amo, in fondo ad una certa età magari è sufficiente la cura, il rispetto, l'amicizia, l'affetto, che comunque potrebbero essere "tanta roba". Quello che non riuscirei a vivere invece sarebbe un rapporto con una persona che mi faccia paura per le sue reazioni, per la sua vendicatività. Ecco con una persona così non durerei un microsecondo. Ma è un pensiero mio, tarato sulla mia esperienza.
 
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danny

Utente di lunga data
Tanto so tutte uguali...😜😀...così sentii una volta fuori un bar da un vecchietto...e alla fine c è un fondo di verità...le dinamiche i litigi di coppia secondo me quelli sono. Non so voi..ma a trenta anni intorno a me tutte belle coppie solide in odor di matrimonio...poi tutti con i primi figli...poi i secondi...e chi come noi pure tre....poi a 40 anni i primi scriccholii...le corna ..e ora separazioni o convivenze con naso turato....siccome dubito si tratti di un virus penso sia la naturale evoluzione delle coppie..decidere di cambiar partner è anche un po un illusione di un mondo migliore. Quanti dopo esser ripartiti dopo un matrimonio sono realmente felici del nuovo rapporto...ma un rapporto che deve essere di almeno dieci anni ...perché i primi anni troppo facile... guardiamo i nostri nonni..chissa quante mareggiate hanno attraversato....per me oggi siamo troppo inclini all'usa e getta..al non saper soffrire...all' avere tutto ....Meglio cambiare partner che affrontare problematiche, tradimenti.
Paradossalmente i nostri nonni caricavano meno di noi la famiglia di aspettative destinate a essere tradite.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non lo so, forse semplicemente mi sono messo a fare una cosa che non avevo fatto prima: pensarci su.

Mi sono spaventato, ho paura delle conseguenze. Siamo rappresentanti di classe, i nostri figli sono i nclasse insieme, è una situazione più che rischiosa.
E lo dici adesso?

:sbatti:
 

spleen

utente ?
Quello che mi ha colpito di quello che scrivi oltre il gioco di continue conquiste/ricerca di conferme della tua ex è l’epilogo. Tradita pesantemente dal marito + altri problemi famigliari, adesso sembra tua nonna... La potenza det tradimento è micidiale. Ho vissuto questa transizione, ho delle foto del periodo post scoperta e 6 mesi dopo. Ero due persone diverse. Sei mesi dopo la scoperta del tradimento ho conosciuto mio amante. Inutile negarlo: mi sono innamorata. A distanza di 6 mesi ero prima una donna profondamente ferita, infelice , dopo sei mesi ero completamente diversa. Tutti mi dicevano che ero ringiovanita di almeno 10 anni. Non è giusto dipendere tanto dalla fedeltà di un uomo, passare dall’inferno al paradiso in funzione del comportamento altrui. Bisognerebbe non ancorare il proprio benessere da fattori esterni... Lo so : la teoria è facile. La pratica molto meno.
Suo marito era un ballerino di liscio molto abile, più grande di lei di parecchi anni, insiene alla mia ex facevano esibizioni, credo che per lei esibirsi fosse la massima aspirazione, gli applausi, l'interesse... Però era anche un traditore seriale, ha avuto un figlio da un'altra, che non ha mai riconosciuto, ma l'altra ad un certo punto si è fatta viva con lei, raccontandole tutto. Non penso sia stata una bella esperienza, è ingrassata fuorimodo, capelli bianchi, poi si è anche ammalata, di quella ragazza che era non rimase più nulla, nulla.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Paradossalmente i nostri nonni caricavano meno di noi la famiglia di aspettative destinate a essere tradite.
A me sembra una giusta riflessione e non paradossale.
Avevo aperto un thread in proposito.
Se si hanno aspettative inadeguate non si può che essere delusi.
Un po’ come se ci si aspettasse di andare a scuola e trovare il luna park, andare in chiesa aspettandosi il teatro, andare in un pub aspettandosi una conferenza.
Capisco che ognuno di noi abbia aspettative di soddisfazione di desideri e anche proprie potenzialità molteplici, ma il punto è la SCELTA. Si sceglie e si rinuncia al resto. Se si sceglie di entrare in banca se ne avranno vantaggi e svantaggi e non si può poi essere scontenti tutta la vita perché non si è fatto il cantante.
Paradossale è invece che il matrimonio è più reversibile di altre scelte.
 

Eagle72

Utente di lunga data
Non lo so Eagle, a me fa pensare molto l'espressione che noi non si sappia soffrire, come se la cosa fosse in qualche modo ineluttabile. E onestamente a Kid non so proprio che cosa dire. Personalmente riuscirei a stare anche con una persona che non amo, in fondo ad una certa età magari è sufficiente la cura, il rispetto, l'amicizia, l'affetto, che comunque potrebbero essere "tanta roba". Quello che non riuscirei a vivere invece sarebbe un rapporto con una persona che mi faccia paura per le sue reazioni, per la sua vendicatività. Ecco con una persona così non durerei un microsecondo. Ma è un pensiero mio, tarato sulla mia esperienza.
Ineluttabilità? Si. Lo dice la statistica. Io questo vedo. Sull amare... Io oggi non saprei dare una definizione di cosa sia amare una persona. 5 anni fa ne avevo un altra concezione, che non comprendeva un tradimento subito o agito, ora ne ho un altra concezione. E tra dieci anni il mio concetto di amore sarà ancora un altro. Gli amori adolescenziali sono stupendi per il carico di novità e scoperta che hanno, gli amori maturi non possono avere quel carico ma possono avere il fascino del costruito...del vissuto...della confortante routine.... quando tradisci a quarantanni cerchi l'adolescenza non l'amore. Siamo eternamente insoddisfatti. I nostri nonni hanno visto la fame, la guerra. E hanno imparato ad apprezzare il tozzo di pane. Noi siamo nevrotici. Perennemente insoddisfatti. Sull avere accanto una persona vendicativa...bo ...io non inquadro piu le persone. Non le incasello più. Stesso io potrei vendicarmi tra un paio di anni...perche sono cambiato.
 

danny

Utente di lunga data
A me sembra una giusta riflessione e non paradossale.
Avevo aperto un thread in proposito.
Se si hanno aspettative inadeguate non si può che essere delusi.
Un po’ come se ci si aspettasse di andare a scuola e trovare il luna park, andare in chiesa aspettandosi il teatro, andare in un pub aspettandosi una conferenza.
Capisco che ognuno di noi abbia aspettative di soddisfazione di desideri e anche proprie potenzialità molteplici, ma il punto è la SCELTA. Si sceglie e si rinuncia al resto. Se si sceglie di entrare in banca se ne avranno vantaggi e svantaggi e non si può poi essere scontenti tutta la vita perché non si è fatto il cantante.
Paradossale è invece che il matrimonio è più reversibile di altre scelte.
E' il concetto di rinuncia a essere sbagliato.
I nostri nonni vivevano in una dimensione in cui le scelte erano determinate dalle possibilità, non dalla rinuncia consapevole.
 

spleen

utente ?
Ineluttabilità? Si. Lo dice la statistica. Io questo vedo. Sull amare... Io oggi non saprei dare una definizione di cosa sia amare una persona. 5 anni fa ne avevo un altra concezione, che non comprendeva un tradimento subito o agito, ora ne ho un altra concezione. E tra dieci anni il mio concetto di amore sarà ancora un altro. Gli amori adolescenziali sono stupendi per il carico di novità e scoperta che hanno, gli amori maturi non possono avere quel carico ma possono avere il fascino del costruito...del vissuto...della confortante routine.... quando tradisci a quarantanni cerchi l'adolescenza non l'amore. Siamo eternamente insoddisfatti. I nostri nonni hanno visto la fame, la guerra. E hanno imparato ad apprezzare il tozzo di pane. Noi siamo nevrotici. Perennemente insoddisfatti. Sull avere accanto una persona vendicativa...bo ...io non inquadro piu le persone. Non le incasello più. Stesso io potrei vendicarmi tra un paio di anni...perche sono cambiato.
Io invece le persone vendicative, o quelle che magari soltanto cercano di scaricarmi addosso qualche frustrazione le annuso ad un chilometro di distanza, a volte soltanto per una battuta, a volte soltanto da una inflessione della voce. E sto parlando di aspetti caratteriali non di estemporanee risoluzioni momentanee... Quanto alle statistiche penso siano fatte anche per essere sisattese dai nostri casi, sulla definizione di amore sono d'accordo, per quanto secondo me c'è sempre un denominatore comune a tutte le storie importanti: la cura.
 

Brunetta

Utente di lunga data
E' il concetto di rinuncia a essere sbagliato.
I nostri nonni vivevano in una dimensione in cui le scelte erano determinate dalle possibilità, non dalla rinuncia consapevole.
Se si hanno possibilità di scelta limitate tipo contadino o falegname non vi è grande rinuncia. Oggi si CREDE di avere molteplici possibilità. Non è vero né nella realizzazione personale e lavorativa, né nel matrimonio perché la finestra per conoscere e sposarsi è di circa dieci anni. Per cui ci si innamora inevitabilmente di chi si ha avuto la possibilità di conoscere, direi un centinaio di persone del sesso opposto è già tanto, e poi di frequentare e direi che tra 10 e 20 è un numero già alto, seriamente quante persone restano?
Quindi la scelta non è limitata come per chi viveva a Pescarenico nel ‘600, ma non cambia sostanzialmente il fatto che si arriva poi a una età in cui si sceglie e si deve realisticamente sapere che le infinite possibilità non ci sono e che quello che conta è la COSTRUZIONE di un rapporto adeguato, senza aspettative infinite.
 

danny

Utente di lunga data
Se si hanno possibilità di scelta limitate tipo contadino o falegname non vi è grande rinuncia. Oggi si CREDE di avere molteplici possibilità. Non è vero né nella realizzazione personale e lavorativa, né nel matrimonio perché la finestra per conoscere e sposarsi è di circa dieci anni. Per cui ci si innamora inevitabilmente di chi si ha avuto la possibilità di conoscere, direi un centinaio di persone del sesso opposto è già tanto, e poi di frequentare e direi che tra 10 e 20 è un numero già alto, seriamente quante persone restano?
Quindi la scelta non è limitata come per chi viveva a Pescarenico nel ‘600, ma non cambia sostanzialmente il fatto che si arriva poi a una età in cui si sceglie e si deve realisticamente sapere che le infinite possibilità non ci sono e che quello che conta è la COSTRUZIONE di un rapporto adeguato, senza aspettative infinite.
Beh, ne abbiamo parecchie di più dei nostri nonni.
Loro si sposavano intorno ai 20/25 anni, facevano sesso per fare figli fino ai 40, poi ai 50 erano solitamente già nonni.
Oggi si può essere single, ci si può sposare a 40, ma anche a 50 o come mio zio a quasi 70, ovviamente dopo un divorzio, si possono fare coppie senza fare figli, si può essere promiscui quanto si vuole, gestire famiglie allargate. Mio padre la sua ultima donna l'ha conosciuta un sei anni fa circa ed è ancora insieme a lei.
Arrivati intorno ai 40/50 ci si sente ancora in grado di desiderare un cambiamento di vita.
Mediamente tutte le coppia infatti vanno in crisi a quest'età.
E poi, da nonni, tutti a vivere alle Canarie per godersi pensione e sole.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Beh, ne abbiamo parecchie di più dei nostri nonni.
Loro si sposavano intorno ai 20/25 anni, facevano sesso per fare figli fino ai 40, poi ai 50 erano solitamente già nonni.
Oggi si può essere single, ci si può sposare a 40, ma anche a 50 o come mio zio a quasi 70, ovviamente dopo un divorzio, si possono fare coppie senza fare figli, si può essere promiscui quanto si vuole, gestire famiglie allargate. Mio padre la sua ultima donna l'ha conosciuta un sei anni fa circa ed è ancora insieme a lei.
Arrivati intorno ai 40/50 ci si sente ancora in grado di desiderare un cambiamento di vita.
Mediamente tutte le coppia infatti vanno in crisi a quest'età.
E poi, da nonni, tutti a vivere alle Canarie per godersi pensione e sole.
Questo post è la dimostrazione della esistenza di aspettative di possibilità infinite.
La vita la decidiamo in stragrande maggioranza tra i 25 e i 35.
Il resto sono aggiustamenti dopo il fallimento di quelle decisioni.
Alcuni aggiustamenti durano, soprattutto dopo un’età in cui altri aggiustamenti non sono immaginabili.
Non di meno alcuni trovano o, per meglio dire, costruiscono relazioni meravigliose, ciò non inficia che il percorso per crearsi una famiglia (unica speranza di immortalità) possa iniziare solo in quella finestra temporale.
 

danny

Utente di lunga data
Questo post è la dimostrazione della esistenza di aspettative di possibilità infinite.
La vita la decidiamo in stragrande maggioranza tra i 25 e i 35.
Il resto sono aggiustamenti dopo il fallimento di quelle decisioni.
Alcuni aggiustamenti durano, soprattutto dopo un’età in cui altri aggiustamenti non sono immaginabili.
Non di meno alcuni trovano o, per meglio dire, costruiscono relazioni meravigliose, ciò non inficia che il percorso per crearsi una famiglia (unica speranza di immortalità) possa iniziare solo in quella finestra temporale.
Ma non tutti vogliono una famiglia e non tutti la vogliono per tutta la vita.
I fallimenti sono determinati anche dalla molteplicità delle possibilità che hanno accresciuto le aspettative.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Ma non tutti vogliono una famiglia e non tutti la vogliono per tutta la vita.
I fallimenti sono determinati anche dalla molteplicità delle possibilità che hanno accresciuto le aspettative.
Quelli che non vogliono una famiglia sono fuori da questo discorso e pure dal forum :mexican:
Io sostengo invece che la molteplicità delle possibilità, che crea aspettative, sia una illusione.

L’ansia da decisione, per fare un altro esempio, che prende quando si devono scegliere le superiori e poi l’università derivano proprio dalla ILLUSIONE di avere molteplici possibilità, perché concretamente invece non ci sono. Vi sono possibilità limitate dai propri interessi, capacità, condizioni sociali ed economiche e logistiche e alla fine si riducono a due o tre.
Proprio la stessa cosa che accade quando si sceglie il partner per la vita.
Non è che tu abbia avuto la possibilità di frequentare Gloria Guida, se l’avessi avuta sarebbe stata una tra le possibili opzioni (una vecchia eh), ma è così per tutte le persone.
Ho conosciuto più di una coppia composta da persone nate e cresciute in un paesino di meno di mille abitanti, è facile intuire quante fossero quelle di età adeguata, poi migrate insieme altrove e che hanno formato una coppia felice.
Il segreto è l’impegno di entrambi nella costruzione, non nell’incontro fatale con la persona ideale.
 

danny

Utente di lunga data
Quelli che non vogliono una famiglia sono fuori da questo discorso e pure dal forum :mexican:
Io sostengo invece che la molteplicità delle possibilità, che crea aspettative, sia una illusione.

L’ansia da decisione, per fare un altro esempio, che prende quando si devono scegliere le superiori e poi l’università derivano proprio dalla ILLUSIONE di avere molteplici possibilità, perché concretamente invece non ci sono. Vi sono possibilità limitate dai propri interessi, capacità, condizioni sociali ed economiche e logistiche e alla fine si riducono a due o tre.
Proprio la stessa cosa che accade quando si sceglie il partner per la vita.
Non è che tu abbia avuto la possibilità di frequentare Gloria Guida, se l’avessi avuta sarebbe stata una tra le possibili opzioni (una vecchia eh), ma è così per tutte le persone.
Ho conosciuto più di una coppia composta da persone nate e cresciute in un paesino di meno di mille abitanti, è facile intuire quante fossero quelle di età adeguata, poi migrate insieme altrove e che hanno formato una coppia felice.
Il segreto è l’impegno di entrambi nella costruzione, non nell’incontro fatale con la persona ideale.

Tu focalizzi le possibilità riducendole alla necessità di trovare il partner giusto per un buon matrimonio, ma non è questo il punto.
Porto il solito esempio usando le automobili: chi comprava una Mercedes negli anni '50 aveva una macchina di prestigio senza i vetri elettrici, l'aria condizionata e gli airbag, tutte cose che oggi consideriamo necessarie anche su una utilitaria. Non è che l'acquirente degli anni '60 fosse più disponibile dell'attuale a fare sacrifici, piuttosto all'epoca non era consapevole della possibilità di avere questi accessori.
Un uomo o una donna negli anni 50 cercavano un "brau fio" o una "brava tusa" con cui metter su famiglia, il lavoro sicuro dietro casa, la casetta.
Oggi avere un'ambizione di questo tipo sarebbe oggetto di derisione.
Il primo obiettivo per un giovane di oggi è portare avanti i progetti individuali di studio e lavoro, a cui viene subordinato tutto il resto. Le relazioni in questa fase spesso sono leggere, ovvero sganciate da un progetto.
Una persona arriva a un progetto di coppia quindi dopo decine di relazioni sessuali in cui ha sperimentato anche parecchio, avviate da single oppure in alcuni casi anche come relazioni parallele.
Dopo il matrimonio e dopo i figli si arriva a una fase in cui si metabolizza la delusione, perché la quantità di sacrifici da fare non è supportata da un miglioramento della qualità della vita sentimentale e sessuale.
Inevitabile, perché cercare emozioni o varietà nel sesso paragonabili a quelle vissute da giovani è utopico, anche se è un'esigenza acquisita (pensa al paragone con le auto).
In quella fase si ha come conseguenza una grande disponibilità di donne e di uomini che cercano relazioni extra: si ricomincia, in pratica.
Il problema non è in sé la relazione extraconiugale, che potremmo ormai giudicare fisiologica, quanto avere un partner che si finge altro.
Meglio un puttanone da sbarco conclamato che una che si finge per anni una madonnina infilzata: il primo ti farà comprendere i limiti entro cui viaggiare in coppia, e magari potrebbe essere molto divertente, l'altra questi limiti li definirà solo a suo vantaggio.
Molti stanno male perché dopo 10 o 15 anni in cui si erano convinti ad accettare di buon grado compromessi hanno scoperto che chi avevano al loro fianco questi compromessi li aveva ricusati.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Tu focalizzi le possibilità riducendole alla necessità di trovare il partner giusto per un buon matrimonio, ma non è questo il punto.
Porto il solito esempio usando le automobili: chi comprava una Mercedes negli anni '50 aveva una macchina di prestigio senza i vetri elettrici, l'aria condizionata e gli airbag, tutte cose che oggi consideriamo necessarie anche su una utilitaria. Non è che l'acquirente degli anni '60 fosse più disponibile dell'attuale a fare sacrifici, piuttosto all'epoca non era consapevole della possibilità di avere questi accessori.
Un uomo o una donna negli anni 50 cercavano un "brau fio" o una "brava tusa" con cui metter su famiglia, il lavoro sicuro dietro casa, la casetta.
Oggi avere un'ambizione di questo tipo sarebbe oggetto di derisione.
Il primo obiettivo per un giovane di oggi è portare avanti i progetti individuali di studio e lavoro, a cui viene subordinato tutto il resto. Le relazioni in questa fase spesso sono leggere, ovvero sganciate da un progetto.
Una persona arriva a un progetto di coppia quindi dopo decine di relazioni sessuali in cui ha sperimentato anche parecchio, avviate da single oppure in alcuni casi anche come relazioni parallele.
Dopo il matrimonio e dopo i figli si arriva a una fase in cui si metabolizza la delusione, perché la quantità di sacrifici da fare non è supportata da un miglioramento della qualità della vita sentimentale e sessuale.
Inevitabile, perché cercare emozioni o varietà nel sesso paragonabili a quelle vissute da giovani è utopico, anche se è un'esigenza acquisita (pensa al paragone con le auto).
In quella fase si ha come conseguenza una grande disponibilità di donne e di uomini che cercano relazioni extra: si ricomincia, in pratica.
Il problema non è in sé la relazione extraconiugale, che potremmo ormai giudicare fisiologica, quanto avere un partner che si finge altro.
Meglio un puttanone da sbarco conclamato che una che si finge per anni una madonnina infilzata: il primo ti farà comprendere i limiti entro cui viaggiare in coppia, e magari potrebbe essere molto divertente, l'altra questi limiti li definirà solo a suo vantaggio.
Molti stanno male perché dopo 10 o 15 anni in cui si erano convinti ad accettare di buon grado compromessi hanno scoperto che chi avevano al loro fianco questi compromessi li aveva ricusati.
Guarda che tu contesti quello che scrivo confermandolo.
Infatti è proprio il vivere le relazioni in modo consumistico e quindi egoistico che porta ad avere aspettative irrealizzabili, proprio come non si può essere contenti del proprio cellulare dopo qualche anno perché ne è uscito un nuovo modello con caratteristiche che nemmeno pensavamo che ci potessero interessare quando abbiamo acquistato quello ormai obsoleto che teniamo insoddisfatti in tasca.
Allo stesso modo ci sembra noioso il sesso nel letto dopo che abbiamo scoperto che c’è chi lo fa nella vasca idromassaggio.
Non è che il puttanone o il puttaniere da sbarco si siano finti santi martiri è che non pensavano neanche che esistesse l’idromassaggio, figuriamoci farci sesso e figuriamoci tra più persone.
Solo che poi si sono sentiti immiseriti nella loro vita con il Nokia.
 

spleen

utente ?
Quelli che non vogliono una famiglia sono fuori da questo discorso e pure dal forum :mexican: Io sostengo invece che la molteplicità delle possibilità, che crea aspettative, sia una illusione. L’ansia da decisione, per fare un altro esempio, che prende quando si devono scegliere le superiori e poi l’università derivano proprio dalla ILLUSIONE di avere molteplici possibilità, perché concretamente invece non ci sono. Vi sono possibilità limitate dai propri interessi, capacità, condizioni sociali ed economiche e logistiche e alla fine si riducono a due o tre. Proprio la stessa cosa che accade quando si sceglie il partner per la vita. Non è che tu abbia avuto la possibilità di frequentare Gloria Guida, se l’avessi avuta sarebbe stata una tra le possibili opzioni (una vecchia eh), ma è così per tutte le persone. Ho conosciuto più di una coppia composta da persone nate e cresciute in un paesino di meno di mille abitanti, è facile intuire quante fossero quelle di età adeguata, poi migrate insieme altrove e che hanno formato una coppia felice. Il segreto è l’impegno di entrambi nella costruzione, non nell’incontro fatale con la persona ideale.
Tu focalizzi le possibilità riducendole alla necessità di trovare il partner giusto per un buon matrimonio, ma non è questo il punto. Porto il solito esempio usando le automobili: chi comprava una Mercedes negli anni '50 aveva una macchina di prestigio senza i vetri elettrici, l'aria condizionata e gli airbag, tutte cose che oggi consideriamo necessarie anche su una utilitaria. Non è che l'acquirente degli anni '60 fosse più disponibile dell'attuale a fare sacrifici, piuttosto all'epoca non era consapevole della possibilità di avere questi accessori. Un uomo o una donna negli anni 50 cercavano un "brau fio" o una "brava tusa" con cui metter su famiglia, il lavoro sicuro dietro casa, la casetta. Oggi avere un'ambizione di questo tipo sarebbe oggetto di derisione. Il primo obiettivo per un giovane di oggi è portare avanti i progetti individuali di studio e lavoro, a cui viene subordinato tutto il resto. Le relazioni in questa fase spesso sono leggere, ovvero sganciate da un progetto. Una persona arriva a un progetto di coppia quindi dopo decine di relazioni sessuali in cui ha sperimentato anche parecchio, avviate da single oppure in alcuni casi anche come relazioni parallele. Dopo il matrimonio e dopo i figli si arriva a una fase in cui si metabolizza la delusione, perché la quantità di sacrifici da fare non è supportata da un miglioramento della qualità della vita sentimentale e sessuale. Inevitabile, perché cercare emozioni o varietà nel sesso paragonabili a quelle vissute da giovani è utopico, anche se è un'esigenza acquisita (pensa al paragone con le auto). In quella fase si ha come conseguenza una grande disponibilità di donne e di uomini che cercano relazioni extra: si ricomincia, in pratica. Il problema non è in sé la relazione extraconiugale, che potremmo giudicare fisiologica, quanto avere un partner che si finge altro. Meglio un puttanone da sbarco conclamato che una che si finge per anni una madonnina infilzata: il primo ti farà comprendere i limiti entro cui viaggiare in coppia, e magari potrebbe essere molto divertente, l'altra questi limiti li definirà solo a suo vantaggio.
Personalmente percepisco due tipi di insoddisfazione: quella delle persone che si sono intruppate dentro l'impegno verso la famiglia e il lavoro, che poi sono state spiazzate dagli eventi, magari non per propria colpa, oppure che nel tempo si sono ricredute, capendo che si erano condannate ad una vita che non dava loro le soddisfazioni in termini di felicità ed eccitazione che si aspettavano. Il secondo gruppo è quello che invece passa da una esperienza all'altra, nel lavoro, nei sentimenti, nella progettualità fattiva; quelli che non riescono a stare dentro un paio di scarpe per molto, sempre a inseguire qualcosa, a cercare di "realizzare se stessi" cercandosi all'infinito. Penso che le possibilità di oggi e di ieri valgano fino ad un certo punto, penso che sia più importante la progettualità, senza che questa sia intesa come mera affermazione economico sociale ma riguardi un po' di più se stessi, cosa si vuole essere e con chi.
 
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