Quello che i bambini non dicono

Brunetta

Utente di lunga data
Ma il bambino non sa che la "fidanzata" del papà può disgregare la coppia e neppure sa cosa è un'amante.
Lui vede papà e mamma insieme e percepisce che al papà o alla mamma può piacere qualcuno. Questo è il dato di fatto che accolgono.
I bambini spesso hanno più di una/un fidanzato, ovviamente nel significato che loro attribuiscono al termine. Non hanno introiettato il concetto di fedeltà.
Il bambino potrà aver compreso che al papà piaceva una donna, ma nel significato che loro danno a questo, ovvero privo di alcun risvolto sessuale o sentimentale.
Diverso invece sarebbe se il bambino fosse un dodicenne come mia figlia.
In lei il concetto di fedeltà, sesso e relazione è già ben definito.
Una ragazzina di quell'età non accetterebbe mai che il papà o la mamma avessero una relazione clandestina perché comprenderebbero la slealtà della cosa e i rischi che essa comporta anche per loro.
Non era una frase ipotetica, è una cosa che è successa e non in seguito a una conoscenza di fatti.
 

danny

Utente di lunga data
Mio figlio mi ha aperto gli occhi e dato una forte scossa....
È stato il più piccolo..
senza una sua battuta non avrei mai scoperto il tradimento di mio marito ...
Mi ha detto “tu e papà dovreste trovare ciascuno un proprio fidanzato/a ..siete così diversi...
voleva che gli dicessimo di no.. perché vedeva
Il padre distante e me depressa...
Infatti dopo la scoperta gli dissi “forse avevi ragione ..sai? Forse siamo molto diversi ..” e lui rispose “non dirlo neanche per scherzo! Voi non dovete lascirvi mai ..altrimenti non vi parlerò mai più !”
Non era una frase ipotetica, è una cosa che è successa e non in seguito a una conoscenza di fatti.
Sì, non ricordavo esattamente il post.
Nella prima manca la consapevolezza della seconda, anche se posso effettivamente pensare fosse una richiesta di conferma.
Qualcosa in mezzo è stato comunque percepito.
Sai che a noi invece non è mai accaduto? Nostra figlia non ha mai percepito una diversità o un rischio.
La frase in corsivo, non so, penso l'avrei evitata.
 
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Nocciola

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Ho proposto di parlare della comunicazione dei bambini.
Banalmente non ho mai cercato significati nascosti. Quando mi hanno fatto domane ho dato risposte sincere a quelle domande. Se non li vedevo convinti chiedevo cosa non li convincesse.
L’interpretazione che potevo dare io poteva non essere quella corretta. Meglio evitare.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sì, non ricordavo esattamente il post.
Nella prima manca la consapevolezza della seconda, anche se posso effettivamente pensare fosse una richiesta di conferma.
Qualcosa in mezzo è stato comunque percepito.
Sai che a noi invece non è mai accaduto? Nostra figlia non ha mai percepito una diversità o un rischio.
La frase in corsivo, non so, penso l'avrei evitata.
Anch’io la avrei evitata. Ma nella tempesta qualcosa esce.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Banalmente non ho mai cercato significati nascosti. Quando mi hanno fatto domane ho dato risposte sincere a quelle domande. Se non li vedevo convinti chiedevo cosa non li convincesse.
L’interpretazione che potevo dare io poteva non essere quella corretta. Meglio evitare.
Il porre domande è il metodo consigliato.
 

Nocciola

Super Moderatore
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Il porre domande è il metodo consigliato.
La domanda la pongo se non li vedo soddisfatti della risposta
Altrimenti non vedo perché muovere cose che magari non si sono mosse
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Non è che i bambini erano a scuola? :D
Si può tornare anche al tempo delle casalinghe, magari in una versione unisex, ma bisogna tornare al telefono duplex, andare in vacanza in treno o in 600 nella casa dei parenti, scordarsi happy hour e weekend in giro per l’Europa.
Per quanto riguarda le cacche dei cani, vengono raccolte da non più di vent’anni, prima c’erano, probabilmente c’erano però meno cani perché le famiglie non sostituivano figli e nipoti con gli animali.
Per voler essere soddisfatti gli adulti, secondo l’anagrafe, i figli non li fanno.

Ma perché qui, dove figli ne hanno tanti, si è tornati, come in ogni altro thread, a parlare dei bisogni degli adulti?
In realtà perché ci siamo focalizzati su un punto della conversazione legato alla presunzione di giustificazione al tradimento ..
Per il resto ... sono fermamente convinta , e credo che anche le mie scelte lo evidenzino, che le esigenze dei bimbi debbano essere al primo posto..
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Sì, non ricordavo esattamente il post.
Nella prima manca la consapevolezza della seconda, anche se posso effettivamente pensare fosse una richiesta di conferma.
Qualcosa in mezzo è stato comunque percepito.
Sai che a noi invece non è mai accaduto? Nostra figlia non ha mai percepito una diversità o un rischio.
La frase in corsivo, non so, penso l'avrei evitata.
Mah..la frase in corsivo e’ una sintesi di quanto ho cercato di comunicare per un obiettivo preciso : la preparazione ad un ipotetico evento ....
Se ascolti i tuoi figli però ..ti rendi conto che percepiscono molto più di quanto si riesca a immaginare ... Hanno mille orecchi e assorbono tutto ... impossibile che tua figlia non abbia percepito la tua sofferenza ...e il vostro disagio ...credimi
 

Nocciola

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Mah..la frase in corsivo e’ una sintesi di quanto ho cercato di comunicare per un obiettivo preciso : la preparazione ad un ipotetico evento ....
Se ascolti i tuoi figli però ..ti rendi conto che percepiscono molto più di quanto si riesca a immaginare ... Hanno mille orecchi e assorbono tutto ... impossibile che tua figlia non abbia percepito la tua sofferenza ...e il vostro disagio ...credimi
A volte penso di avere due figli deficienti quando leggo queste cose
Non ce l’ho con te eh
Solo che sono fermamente convinta che se percepiscono è perché glielo si fa percepire
 

Jacaranda

Utente di lunga data
A volte penso di avere due figli deficienti quando leggo queste cose
Non ce l’ho con te eh
Solo che sono fermamente convinta che se percepiscono è perché glielo si fa percepire
Cacchio nocciola ...io ho perso 12 kg...danny 12 kg... prendevo le gocce , avevo gli occhi gonfi ...
ma che ti credi, che si possa mettere una maschera di sorriso ? Se ne accorgono anche se sei lievemente di cattivo umore dai...
Poi c’e chi caratterialmente manda affanculo il coniuge e vive come prima ...ma non e’ la regola, credimi
 

Nocciola

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Cacchio nocciola ...io ho perso 12 kg...danny 12 kg... prendevo le gocce , avevo gli occhi gonfi ...
ma che ti credi, che si possa mettere una maschera di sorriso ? Se ne accorgono anche se sei lievemente di cattivo umore dai...
Poi c’e chi caratterialmente manda affanculo il coniuge e vive come prima ...ma non e’ la regola, credimi
Guarda io ho pianto mesi e ho detto a mio marito di tutto mai in loro presenza. Ho preso lo xanax per 3 anni.
Purtroppo non ho perso 12 kg
Non faccio sesso da 9 anni con lui. Spero arrivino presto le mie condizioni per separarmi
Mio figlio non più tardi di un mese fa ha detto che siamo sempre Pucci Pucci e che siamo noiosi
Quando ho voluto che il grande capisse strano ma ha capito e ne ho parlato con lui
Per me salvaguardare la mia casa e l’atmosfera in casa arrivava prima.
Non sto dicendo che tu o altri lo avete fatto apposta. Dico che volendo si può evitare che capiscano oppure ripeto e può essere vero: ho due figli deficienti
 

Jacaranda

Utente di lunga data
Guarda io ho pianto mesi e ho detto a mio marito di tutto mai in loro presenza. Ho preso lo xanax per 3 anni.
Purtroppo non ho perso 12 kg
Non faccio sesso da 9 anni con lui. Spero arrivino presto le mie condizioni per separarmi
Mio figlio non più tardi di un mese fa ha detto che siamo sempre Pucci Pucci e che siamo noiosi
Quando ho voluto che il grande capisse strano ma ha capito e ne ho parlato con lui
Per me salvaguardare la mia casa e l’atmosfera in casa arrivava prima.
Non sto dicendo che tu o altri lo avete fatto apposta. Dico che volendo si può evitare che capiscano oppure ripeto e può essere vero: ho due figli deficienti
Non so che dirti ..chiaro che non si piange davanti a loro ...ma lo star male secondo me non lo so riesce a nascondere . Io per esempio mi accorgo anche di un retrosguardo diverso e credo che i miei figli abbiano preso da me . Poi..facciamo distinzione tra quello che dicono e quello che pensano ..potrebbero dire alcune cose per esorcizzare ..o appunto per essere tranquillizzati ... (che è poi quanto lanciato dal 3d)
 

Nocciola

Super Moderatore
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Non so che dirti ..chiaro che non si piange davanti a loro ...ma lo star male secondo me non lo so riesce a nascondere . Io per esempio mi accorgo anche di un retrosguardo diverso e credo che i miei figli abbiano preso da me . Poi..facciamo distinzione tra quello che dicono e quello che pensano ..potrebbero dire alcune cose per esorcizzare ..o appunto per essere tranquillizzati ... (che è poi quanto lanciato dal 3d)
Avrò due figli insensibili che ti devo dire
Sono abbastanza convinta che a 17 anni dici quello che pensi. A volte anche troppo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Guarda io ho pianto mesi e ho detto a mio marito di tutto mai in loro presenza. Ho preso lo xanax per 3 anni.
Purtroppo non ho perso 12 kg
Non faccio sesso da 9 anni con lui. Spero arrivino presto le mie condizioni per separarmi
Mio figlio non più tardi di un mese fa ha detto che siamo sempre Pucci Pucci e che siamo noiosi
Quando ho voluto che il grande capisse strano ma ha capito e ne ho parlato con lui
Per me salvaguardare la mia casa e l’atmosfera in casa arrivava prima.
Non sto dicendo che tu o altri lo avete fatto apposta. Dico che volendo si può evitare che capiscano oppure ripeto e può essere vero: ho due figli deficienti
Neanch’io, purtroppo.
A seconda dell’età però i figli sono più o meno concentrati sulla casa o fuori.
Gli adolescenti stanno con i genitori giusto per mangiare, se ci stanno.
E poi dipende anche dal clima famigliare consueto.
 

Nocciola

Super Moderatore
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9 anni fa avevano 8 e 12 anni
 

Brunetta

Utente di lunga data

Nocciola

Super Moderatore
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Ma 9 anni fa non litigavi in casa. Hai vissuto un tuo dramma individuale anche all’insaputa di tuo marito.
Io non ho mai litigato in casa nemmeno ora
Ovvio che se litighi in casa non è che intuiscono assistono proprio
 

Brunetta

Utente di lunga data
Portare un bambino dallo psicologo


Non lavoro con i bambini – non ne sarei capace, hanno bisogno di strategie diverse, risorse diverse, un certo modo di stare al mondo, ma mi capita con una relativa frequenza, di inviare bambini a colleghi che si occupano di psicoterapia infantile. Non è infatti improbabile che una persona con difficoltà relazionali di qualche tipo possa avere delle difficoltà con i propri figli, che diventino difficoltà dei propri figli. Mi sembra anzi un fatto umano.
Per i genitori comunque, accettare questa questione di mandare la loro bambina o il loro bambino dallo psicologo è un problema non indifferente . Di fronte all’evenienza capita di percepire una serie di sentimenti che vanno dalla ansia, alla protesta, alla gelosia, oltre che all’indefinibile timore di un fallimento nella gestione del proprio ruolo.
Inoltre non di rado, questi sentimenti negativi, all’idea che un figlio vada dallo psicologo – o diciamo meglio, dallo psicoterapeuta, si appoggiano anche a una serie di convinzioni, anche errate. La cura è avvertita come una cosa da adulti, non da bambini, sembra inappropriato, adultomorfo pensare un bambino in una stanza di terapia – e questo anche perché di quelle stanze si sa poco. Si ignora quanti giochi ci siano, spesso addirittura con l’acqua, sicuramente con molti oggetti, e matite e colori, quanto sia possibile utilizzare lo spazio e le cose. Quanti linguaggi alternativi si usino e che possono essere utili a lavorare su contenuti complicati. Di contro fa attrito l’idea di gioco come espressione di cose serie, e viene il sospetto di portare un figlio a fare qualcosa che potrebbe fare a casa sua. Forse, anche la natura del gioco per i bambini – a qualcuno risulta misteriosa.

Infine, un’altra considerazione – che invece spesso è congrua e pertinente e che fa esitare, è quella per cui – qualche mese, un anno – per vedere se un certo comportamento ha una natura transitoria: talvolta i bambini si cimentano in sfide di cui noi non abbiamo contezza, altre volte chiedono di apportare dei cambiamenti nel sistema familiare: risentono di eccessivi conflitti, o al contrario di atmosfere troppo silenti e devitalizzate. Mille sono le variabili contestuali che possono generare un malessere ma un genitore, o meglio ancora la coppia dei genitori, capiscono bene il loro figlio e possono intuire dove dover intervenire.
Se però si ha la sensazione che un bambino abbia un problema, e che questo problema non riesce a estinguersi, oppure va incontro a una sorta di ciclicità per cui sparisce e riemerge regolarmente, con comportamenti che ne peggiorano la qualità della vita bisogna mettere da parte le resistenze e agire. Aiutano diverse considerazioni: la prima è che portare un bambino da uno psicologo può essere più facile che portarci un adolescente, la seconda è che le enormi capacità di recupero che hanno i piccoli potrebbero rendere l’intervento di uno specialista straordinariamente efficace, in tempi spesso neanche troppo lunghi – anche se quest’ultimo aspetto dipende da molte variabili. Infine bisogna sapere che ci sono situazioni per cui se si evita di intervenire, si può andare in contro a una serie di dimensioni problematiche più gravi, e qualche volta davvero preoccupanti e che possono cronicizzare e diventare disturbi importanti e molto difficili da estirpare.

Per capire cosa deve allarmare pensando a un bambino, dobbiamo pensare cosa deve fare un bambino. Sarò piuttosto generica, per non fare un post troppo lungo, ed eviterò una divisione per fasce di età anche se potrebbe essere a dire il vero – molto utile. Un bambino deve: dormire bene, mangiare il giusto, dopo i primi anni essere autonomo in alcune attività basiche come andare in bagno vestirsi e nutrirsi, e deve essere non sempre gioioso, ma in buona parte del suo tempo sereno, e soprattutto deve saper svolgere i compiti che sono propri della sua età e deve avere almeno un minimo di relazioni con i pari. Quando un comportamento diventa così rigido e ricorrente da impedire i rapporti con i pari e le attività correlate all’età, ci si trova di fronte a una situazione da prendere sul serio, anche se è non facile da capire. Per fare un primo esempio: il disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività, non è semplicemente uno stato di irrequietezza – ma uno stato che ha una base profondamente depressiva, con pensieri intrusivi, angosce non sedabili che generano un tale stato di agitazione da non poter svolgere nessuna attività men che mai il semplice gioco con gli altri bambini. Un bambino vivace è un bambino che fa casino con altri bambini con gioia. Un bambino con questo problema invece non riesce a fare cose e ad avere amici. Bisogna provvedere: perché saper fare delle cose con coerenza, e saper intessere relazioni con i nostri pari, sono le basi della nostra sopravvivenza futura.
Questa stessa conclusione meritano molte altre sintomatologie per esempio se un bambino dovesse manifestare una comportamento ossessivo, o continuare a farsi la cacca addosso anche molti anni dopo essersi tolto il pannolino. Questi due comportamenti molto distanti tra loro hanno alcune conseguenze simili, perché incidono in maniera determinante sulla possibilità di un piccolo di fruire del suo contesto e di essere sereno, e si intrecciano molto probabilmente con altre questioni problematiche non sempre visibili all’occhio del genitore. Così come, almeno per me meritano una certa attenzione, casi in cui si fa fatica a pensare necessario l’aiuto di uno psicoterapeuta perché si tende ad attribuire una certa problematica a un problema di ordine contestuale, o a delle scelte deliberate di un bambino. Per esempio, se un bambino è molto bullizzato, sovente in difficoltà sul piano relazionale, deriso in diversi contesti, la tentazione è di pensare che la causa siano i contesti, ma spesso in realtà il bambino mette in atto inconsapevolmente dei comportamenti che porteranno quei contesti a essere proprio così respingenti verso di lui. In questi casi io trovo per esempio particolarmente urgente chiedere un consulto, perché poi si vanno a costruire pattern relazionali che saranno scambiati con aspetti identitari, e da qui si costruirà un’immagine di se di persona piena di difetti, non amabile, non attraente, che sarà una base per altri motivi di angoscia e insicurezza. Dopo diventerà davvero difficile e i problemi da risolvere saranno di più.
Vorrei infine citare, per questa breve carrellata di esempi, i comportamenti che sono spesso considerati falsamente appropriati al genere, e all’età ma teoricamente poco congrui con la domanda sociale. Mi pare che per entrambi i generi si faccia a volte fatica a discriminare una rabbia e un’aggressività inadeguate, che nascondono questioni dolorose. Dei maschi molto aggressivi e provocatori si tenderà a premiare una presunta idea culturale di virilità non adatta alla buona educazione del momento storico, ma è incredibile come ci sia poco argine sull’aggressività femminile di bambine che agiscono delle difficoltà relazionali con declinazioni della svalutazione, della cattiveria, della subordinazione – o che al contrario si ritrovano a subire terribili angherie e aggressioni, entrambi i comportamenti spesso incasellati in stereotipi della rivalità tra femmine, e rispettivamente della donna velenosa e cattiva in virtù della sua inferiorità e della bambina vittima in ragione della sua femminilità. Queste cose magari da sole non sono motivi necessari per andare in consultazione ma possono essere invece sintomi da costellare insieme ad altri, e da prendere sul serio in un quadro complessivo. Così come secondo me meriterebbe una maggior attenzione il caso di un bambino o di un adolescente che vanno molto male a scuola. Non tutti siamo portati certamente per lo studio, o ne siamo grandemente attratti, ma quando si va a vedere nel dettaglio è difficile che un bambino o un adolescente che vanno francamente male a scuola non stiano depositando nello studio mancato un messaggio in una bottiglia che meriterebbe di essere letto, e che certo varia da caso a caso. Ma l’inconscio del bambino più del conscio, sa che la scuola è un’occasione, una cosa per lui, sa che andare male vuole dire designarsi in un certo modo rispetto all’occhio condiviso, sa anche che non sta tesaurizzando delle cose che possono essergli utili: se opta per tutto questo è facile che ci sia un problema aperto.

Quindi per sintetizzare, la consultazione va richiesta quando un comportamento anomalo diventa abbastanza pervasivo da inquinare tante aree della vita, e quando si capisce che questo comportamento anomalo non è flessibile, non sparisce in certi contesti piuttosto che altri, non ha delle aree in cui è meno opportuno di altre. Alcuni di questi comportamenti sono chiaramente penosi, e il ricorso alla psicoterapia diventa più accessibile come pensiero, altri però – il che con i bambini è molto più frequente che con gli adulti – non arrivano subito nel loro essere fonte di sofferenza, perciò bisogna essere particolarmente sorvegliati.




https://beizauberei.wordpress.com/2...XuQjjm2H7Qa1qOcqfFYBpaWBez3jryeeHxiqzj7V4RFC4
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Soprattutto l’ultimo grassetto spiega quello che intendevo.
Ovviamente se si chiederà conto al bambino o all’adolescente del suo comportamento, risponderà che non ne ha voglia o che non gli piace la scuola. Ovvero non dirà la causa, perché non è in grado di averne consapevolezza.
 
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