Da femmina tingersi i capelli, da maschio avere il “fascino delle tempie grigie”.
Il virgolettato datato si riferisce a quando a 40/45 anni si era considerati vecchi, ma piacenti, le donne tardone inguardabili.
Però adesso molte donne cercano di abbandonare la schiavitù della tinta.
Non so se credo al fascino del grigio o se perché hanno abbandonato l’illusione di poterlo davvero nascondere.
Oggi certe quaranta/cinquantenni invece sono bellissime.
La tinta e un buon parrucchiere certo fanno miracoli, non è solo questione di svecchiare il volto, quanto quello di apparire comunque ancora una che è interessata all'altro sesso.
Il primo segno che coglie un uomo in una donna di quiescenza sessuale è quando la donna si fa i capelli corti "comodi".
No, non quei bei capelli corti alla Valentina o comunque quelle acconciature curate che valorizzano il volto (anche se io considero i capelli lunghi, sciolti sulla schiena, un richiamo sessuale potentissimo), ma quelle pettinature informi e asessuate del tipo "Mi voglio tenere in ordine e pulita e nulla più perché tanto ormai...".
I capelli grigi su una donna prima dei sessanta solo su una che ha lo stile di Patti Smith e frequenta uomini con lo stile di Tom Waits oppure su chi è serenamente sposata con un marito con molta pancia e cardiopatico.
A me i capelli grigi su un uomo fanno cagare ma è sempre meglio che non averli, però se me li dovessi tingere subirei l'onta della demonizzazione femminile, per cui me li tengo per ora così, finché piacciono. Potessi scegliere vorrei essere tutto nero, o tutto biondo, o tutto rosso, oppure un po' nero, un po' rosso, un po' biondo.