Tempo fa un mio amivo gay su Facebook scrisse un commento che era anche una garbata ironia verso sé stesso.
Scatenò la polemica e fu tacciato di omofobis e insultato dagli etero.
Io ho amici gay che si danno amabilmente dei froci ridendoci sopra, assicurandosi la simpatia e le risate di chi hanno attorno perché la leggerezza nel proporsi ha questo effetto, quello di accettarsi nelle diversità, mentre proporsi come intoccabili ottiene, secondo me, l'effetto contrario.
Dico questo perché pochi o nessuno conosce le rispettive esperienze in merito a determinati argomenti di chi scrive qui, pertanto bisognerebbe sempre mantenere un basso profilo nei confronti di tutti, evitando i giudizi, che qui arrivano e sono sempre taglienti e oppongono le persone.
Detto da uno a cui è stato detto di tutto, dal cornuto al coglione, a quello che fa cagare a letto fino a quello pazzo, e sulla cui moglie è stato scritto altrettanto e anche di più, desumendo il tutto da miei interventi, interpretati però secondo logiche totalmente soggettive, senza venire mai granché difeso. Io a un certo punto infatti ho smesso di parlare dei miei fatti personali proprio perché nella situazione in cui mi trovavo certi commenti erano solo fonte di ulteriore disturbo e ansia.
L'ho fatto di recente e me ne sono pentito.
Secondo me bisognerebbe comprendere che chi scrive è comunque degno di rispetto proprio perché non lo conosciamo e anche perché parlando di certi argomenti magari può avere quell'esperienza che noi gli disconosciamo. Come il gay... Omofobo per gli etero.
Anche chi viene a cercare cazzi qui, cosa assolutamente lecita, così come i cornuti e i traditori sfigati come me. In passato anche ipovedente, ovvero accecato. Prima del trapianto di cornea.