Gatta morta

Brunetta

Utente di lunga data
Michela Murgia
29 novembre 2017 · Roma, Lazio
E' la terza volta in un mese che mi trovo a spiegare a un uomo cosa sia una gattamorta. Non mi è mai capitato di doverlo fare con una donna: le donne lo sanno benissimo.
Il gattamortismo è un comportamento sociale prevalentemente femminile, benché abbia incontrato uomini capacissimi di replicarlo. Prende il nome dal movimento lascivo delle gatte in calore, che rotolano per terra miagolando e mostrando la pancia con un atteggiamento apparentemente passivo che ti induce a credere che la decisione di avvicinarti spetti a te.
La gattamorta la riconosci dal fatto che evita qualunque modalità assertiva: lei non "è", lei "sta" e la sensazione che restituisce è che le cose le accadano senza alcun suo contributo, anzi suo malgrado. Inutile dire che è vero l'opposto, ma questa ovvietà per un maschio medio è praticamente impossibile da capire, ammesso che esista un maschio medio che voglia capirlo davvero.
La gattamorta solletica infatti l'aspirazione alla superiorità di genere che si annida in molti uomini, quelli che possono essere lusingati dalla possibilità di potersi dimostrare forti e protettivi verso una femmina della loro specie. Perché questo meccanismo ancestrale si attivi occorre naturalmente che ci sia una donna disposta a recitare la parte del sesso debole, fragile davanti alla durezza del mondo, intimidita dalla vita in qualunque forma si manifesti e dunque bisognosa di protezione, perché la gattamorta - nemmeno Battiato l'aveva capito - è un essere speciale e troverà di sicuro qualcuno pronto a superare le correnti gravitazionali pur di aver cura di lei.
La gattamorta fa tutto in modalità passivo-aggressiva: è lei quella che a una festa balla poco e guarda tanto, toccandosi i capelli di continuo; appena un uomo gradito le incrocia lo sguardo lo abbassa e sorride, davvero troppo timida per reggere un simile impatto. Parla a voce bassa, tra il sussurro e il lamentoso, perché è sensibile. Ha spesso qualche fragilità fisica sexy e invisibile, tipo mal di testa o pressione bassa, ideali per accasciarsi indebolite e magari farsi accompagnare a casa senza dover mai dire "vorrei andare a casa". E' quella che ha sì la minigonna inguinale, ma sembra essersela infilata per caso, giusto perché non aveva nient'altro di pulito, mica per malizia. La gattamorta poi non fa mai deliberatamente qualcosa di dannoso. Se accade, per definizione lei "non voleva". Inutile farglielo notare, sennò piange lei e tu l'hai fatta piangere. Se poi abbia delle idee sue è un mistero inconoscibile: non le manifesta mai troppo nettamente, perché le posizioni esplicite suggeriscono forza e la gattamorta non vuole suggerire alcun tipo di forza, altrimenti come fa a convincerti che quello forte sei tu?
Fare la gattamorta in un paese pieno di stereotipi di genere è estremamente efficace. Senza mai dichiararlo, la gattamorta conforta l'uomo destabilizzato dal confronto con donne più autonome o comunque abbastanza impegnative da fargli temere di non esserne all'altezza. La gattamorta risolve l'ansia: lei non ti chiede alcuna altezza, devi persino chinarti.
Nonostante la riconoscibilità, per vederla essendo maschi ci vuole una vita e di solito il punto di consapevolezza si raggiunge quando è troppo tardi.
Una donna invece la gattamorta la riconosce dalle elementari, da quando la ragazzina gracile con gli occhi color del dado da brodo si metteva in un angolino vicino a quello che piaceva a te e si fissava le scarpette zitta finché lui non le offriva un pezzo di merendina, intenerito.
E tu che ti eri imparata le regole del calcio per fare colpo
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me è da prendere a mazzate chi lo condivide, non la gatta morta.
Mi sembra la descrizione livorosa di chi è invidiosa del successo di altre donne che non vuole attribuire alla bellezza, al fascino, alla delicatezza o a qualsiasi altra qualità, ma a una strategia perfida.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
se non ricordo male, la disagiata mentale in questione nonchè sedicente scrittrice, è un tegame senza speranza.
 

Brunetta

Utente di lunga data
se non ricordo male, la disagiata mentale in questione nonchè sedicente scrittrice, è un tegame senza speranza.
Mi sei diventato superficiale?
Tu sei forse Alain Delon?
L’essere più o meno avvenenti secondo canoni in voga non ha nulla a che vedere con l’essere vittime di schemi di questo tipo.
 

danny

Utente di lunga data
Ogni giorno un leone si alza e sa che dovrà correre più veloce di una gazzella.
Questa almeno era la normalità fino a quando un malaugurato giorno non è giunto Aldo Baglio che ha spoilerato il finale e la gazzella ad quel momento quando si alza prende e va al lavoro col car sharing usando una Tesla.
Così il leone avviato sulla via dell'anoressia coatta incontra un giorno una tal Murgia che fa running per la savana.
"Tu sei il simbolo di una civiltà patriarcale in via di estinzione. Guardati ora quanto sei magro. Finalmente il tuo mondo sta svanendo sotto le spinte dei nuovi influssi culturali. Tu sei il simbolo di quella monarchia che rimanene totalmente patriarcale: e senza sovrano non c'è alcuna sovrana".
"Che fai? Tu mi provochi e io te magno!".
"E cosa pensi di guadagnare mangiandomi? Tu diventeresti il simbolo della violenza di genere. Se mi sbranerai orde di haters caleranno su di te. E sarai sconfitto dal loro odio. Invece, dai retta a me e ti dirò come trovare cibo".


Ogni giorno un leone si alza e si fa dare un passaggio con un auto del Comune dalla Murgia che lo porta dove c'è cibo.
Gattemorte, maschi, femmine fighe e chiunque non la pensi come lei.




in allegato, una recentissima immagine del leone


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perplesso

Administrator
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Mi sei diventato superficiale?
Tu sei forse Alain Delon?
L’essere più o meno avvenenti secondo canoni in voga non ha nulla a che vedere con l’essere vittime di schemi di questo tipo.
no io sono il solito mostro di sempre, ma a differenza di una Murgia non penso che il mondo sia cattivo e tutti ce l'abbiano con me perchè sono un cesso a pedali.

La Murgia, essendo una demente, non può che perpetuare il vecchio schema per il quale alla fine, il peggio nemico delle donne sono le altre donne.
 

Brunetta

Utente di lunga data
no io sono il solito mostro di sempre, ma a differenza di una Murgia non penso che il mondo sia cattivo e tutti ce l'abbiano con me perchè sono un cesso a pedali.

La Murgia, essendo una demente, non può che perpetuare il vecchio schema per il quale alla fine, il peggio nemico delle donne sono le altre donne.
Tu ce l’hai con il mondo. È molto diverso?

Qui si è parlato spesso di gatte morte e di facocere (tutti animali ) e non credo che l’abbiano fatto solo delle racchie.
Buttarla sul piano che lei dice le cose solo perché è brutta è semplificare un po’ troppo.
 

perplesso

Administrator
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no la Murgia dice quelle cose perchè è demente. e non è semplificare, ma sintetizzare.

qui in genere si parla di facocere e gatte morte appunto per evidenziare un comportamento che è in genere femminile, ma non sempre. e lo si fa, da quello che ho sempre letto, più per far capire in che cosa consista l'arcano.

io non ce l'ho col mondo come la Murgia, chiedo al mondo di non rompere il belino aggratisse. e sì, è molto diverso.
 

danny

Utente di lunga data
Mi sei diventato superficiale?
Tu sei forse Alain Delon?
L’essere più o meno avvenenti secondo canoni in voga non ha nulla a che vedere con l’essere vittime di schemi di questo tipo.
Ipse dixit: "Nella nostra società il corpo femminile è demanio pubblico".
Al di là di tutto, ha fatto di tutto per rendersi antipatica.
 

Nocciola

Super Moderatore
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Per me è da prendere a mazzate chi lo condivide, non la gatta morta.
Mi sembra la descrizione livorosa di chi è invidiosa del successo di altre donne che non vuole attribuire alla bellezza, al fascino, alla delicatezza o a qualsiasi altra qualità, ma a una strategia perfida.
Non l’ho letto tutto ma la parte che ho letto la condivido pienamente
Essere invidiosa di una gatta morta mi è incomprensibile
Evito anche gli uomini che ne restano affascinati
 

danny

Utente di lunga data
La Murgia mi sta cui coglioni, come Saviano, di cui lessi la prima mafia agiografia tanti anni fa, quando era ancora sconosciuto, come mi sta sui coglioni la Littizzetto, di cui lessi tutti i primi libri che regalai l'anno scorso alla Caritas, come mi sta sui coglioni Recalcati, il cinema iraniano, la Comencini, la retorica intellettuale, O bella Ciao cantata a ogni evento compreso le feste di Natale, le liste dei film da guardare e quelli da non vedere mai, l'ambientalismo bicimaniacale...
Perché quando erano una novità queste cose mi intrigavano, mi piacevano anche.
Poi nel reiterarsi per anni degli stessi concetti, in un mondo che è cambiato, è subentrata l'abitudine, e dopo quella, come in ogni buona relazione coniugale, quando si vede che le cose restano uguali negli anni e i coglioni si ingrossano, perché c'è chi ti fa notare l'asse alzato quando non ti fa un pompino decente da anni il fastidio.
Ecco: tutti questi personaggi non fanno un pompino decente a nessuno da una vita, non ci fanno godere più, si ripetono e ti ricordano della tavoletta del cesso alzata e del tappino del dentifricio avvitato male.
E che noia... :)
Alla fine, sono arrivato a idolatrare ciò che in gioventù aborrivo.
Un po' di sana, svaccata, lurida voglia di vivere. E ridere.
W il disimpegno. E la figa, quando c'è. ;)
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
E comunque la Murgia non ha capito un cazzo neanche delle gattemorte.
Le gattemorte di solito sono quelle "tanto fumo e poco arrosto".
Di solito belle, affascinanti, apparentemente disponibili, sembra sempre che te la diano, poi non ti arriva mai. MAI.
Pensi di averle conquistate, in realtà ti stanno usando, te come tutti gli altri uomini.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
La Murgia mi sta cui coglioni, come Saviano, di cui lessi la prima mafia agiografia tanti anni fa, quando era ancora sconosciuto, come mi sta sui coglioni la Littizzetto, di cui lessi tutti i primi libri che regalai l'anno scorso alla Caritas, come mi sta sui coglioni Recalcati, il cinema iraniano, la Comencini, la retorica intellettuale, O bella Ciao cantata a ogni evento compreso le feste di Natale, le liste dei film da guardare e quelli da non vedere mai, l'ambientalismo bicimaniacale...
Perché quando erano una novità queste cose mi intrigavano, mi piacevano anche.
Poi nel reiterarsi per anni degli stessi concetti, in un mondo che è cambiato, è subentrata l'abitudine, e dopo quella, come in ogni buona relazione coniugale, quando si vede che le cose restano uguali negli anni e i coglioni si ingrossano, perché c'è chi ti fa notare l'asse alzato quando non ti fa un pompino decente da anni il fastidio.
Ecco: tutti questi personaggi non fanno un pompino decente a nessuno da una vita, non ci fanno godere più, si ripetono e ti ricordano della tavoletta del cesso alzata e del tappino del dentifricio avvitato male.
E che noia... :)
Alla fine, sono arrivato a idolatrare ciò che in gioventù aborrivo.
Un po' di sana, svaccata, lurida voglia di vivere. E ridere.
W il disimpegno. E la figa, quando c'è. ;)
Guarda che se il circo mediatico della pseudosinistra da salotto ti ha annioato, puoi rivolgere la tua curiosità a teorie, autori, figure, di maggiore spessore .
E invece ti guardi indietro e ti illudi di riscoprire una pseudoimmediatezza che in realtà fa ancora più schifo della pseudointellettualità di sinistra.
Il problema mi sa che non sono Littizzetto e REcalcati, e neanche l'assenza di pompini coniugali.
E' che a una certa età si diventa depressi e con la depressione si perde la voglia di scoprire.
 

Nocciola

Super Moderatore
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E comunque la Murgia non ha capito un cazzo neanche delle gattemorte.
Le gattemorte di solito sono quelle "tanto fumo e poco arrosto".
Di solito belle, affascinanti, apparentemente disponibili, sembra sempre che te la diano, poi non ti arriva mai. MAI.
Pensi di averle conquistate, in realtà ti stanno usando, te come tutti gli altri uomini.
Sono anche quelle che ti fanno sentire unico e che le capisce d le protegge. Una gattina insomma
 

danny

Utente di lunga data
Guarda che se il circo mediatico della pseudosinistra da salotto ti ha annioato, puoi rivolgere la tua curiosità a teorie, autori, figure, di maggiore spessore .
E invece ti guardi indietro e ti illudi di riscoprire una pseudoimmediatezza che in realtà fa ancora più schifo della pseudointellettualità di sinistra.
Il problema mi sa che non sono Littizzetto e REcalcati, e neanche l'assenza di pompini coniugali.
E' che a una certa età si diventa depressi e con la depressione si perde la voglia di scoprire.
No, no, a una certa età conti i giorni che ti restano, quelli utili, e non hai voglia di perdere tempo con tutto quello che non ti fa divertire.
Prima ti fai andare bene qualsiasi cosa, pensi che cambiare il mondo prendendo posizione sia utile.
Poi ti rendi conto che non cambierà mai un cazzo perché vedi i giovani che fanno i tuoi stessi errori, e a quel punto o ti fai venire un fegato così perché niente va come vorresti - come i peggiori adolescenti che si sentono al centro del mondo ma tu sei vecchio e ormai sei periferico per tutti - oppure ti alleggerisci.
E niente è più leggero dell'accettare il mondo per come viene.
 
Ultima modifica:

Brunetta

Utente di lunga data
Il punto è diventato chi ci piace a prescindere e chi no?
‘Nnamo bene!
Che coglioni, figa!
Giusto per stare sui Vanzina.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
No, no, a una certa età conti i giorni che ti restano, quelli utili, e non hai voglia di perdere tempo con tutto quello che non ti fa divertire.
Prima ti fai andare bene qualsiasi cosa, pensi che cambiare il mondo prendendo posizione sia utile.
Poi ti rendi conto che non cambierà mai un cazzo perché vedi i giovani che fanno i tuoi stessi errori, e a quel punto o ti fai venire un fegato così perché niente va come vorresti - come i peggiori adolescenti che si sentono al centro del mondo - oppure ti alleggerisci.
E niente è più leggero dell'accettare il mondo per come viene.
Hai deciso tu che non cambierà mai un cazzo.
Non parlo di cambiare il mondo eh, ma già solo di cambiare noi.
Comunque io parlavo di una cosa molto specifica: cioè la rivalutazione della merda dei bei tempi che furono.
Capita anche a me sia chiaro, ed è per questo che mi interessa l'argomento.
Pero' dopo due minuti di ammirazione per Gerry Calà, rinsavisco e mi accorgo che no, non c'è nulla da rivalutare.
Ci sarebbe invece tanto ancora da scoprire.
Ma richiede molto sforzo.
E' dolce accettare, ma poi ti ritrovi con la merda fino al collo, film di merda compresi. Sarai disposto ad accettare anche quella?
 

danny

Utente di lunga data
Hai deciso tu che non cambierà mai un cazzo.
Non parlo di cambiare il mondo eh, ma già solo di cambiare noi.
Comunque io parlavo di una cosa molto specifica: cioè la rivalutazione della merda dei bei tempi che furono.
Capita anche a me sia chiaro, ed è per questo che mi interessa l'argomento.
Pero' dopo due minuti di ammirazione per Gerry Calà, rinsavisco e mi accorgo che no, non c'è nulla da rivalutare.
Ci sarebbe invece tanto ancora da scoprire.
Ma richiede molto sforzo.
E' dolce accettare, ma poi ti ritrovi con la merda fino al collo, film di merda compresi. Sarai disposto ad accettare anche quella?
E chi rivaluta?
Io godo quel che mi va di godere. Mi piace, lo guardo, lo leggo, lo ascolto.
Non mi piace: ne faccio un uso diverso.
Esiste un tempo nella vita in cui tutti pensano a sposarsi e a fare una famiglia.
Beh, tutti tutti no, ma tanti tanti.
Dopo un po' esiste un tempo in cui tutti o tanti tanti fanno le corna e altri si separano.
Poi esiste un tempo in cui si resta single e ci si fa i cazzi - e le fighe - diversamente.
Con più libertà, mi si dice.
Oppure no, ci si rinuncia, perché comunque quel che era importante un tempo lo è ancora ma non è più alla portata.
Non c'è nessuna rivalutazione: c'è comprensione dei limiti che si hanno sulla base del vissuto, e godimento non più a superarli, ma a viverli escludendo le parti inutili su cui si ha perso tempo prima.
Semplicemente a un certo punto metti da parte tutto quello che non ti serve più.
Tipo il gruppo su cui ti sei interrogato per tanto tempo e di cui non te ne potrebbe fregare un cazzo, perché il vero fulcro della tua vita è lei, la tua ragazza.
 

Irrisoluto

Utente di lunga data
E chi rivaluta?
Io godo quel che mi va di godere. Mi piace, lo guardo, lo leggo, lo ascolto.
Non mi piace: ne faccio un uso diverso.
Esiste un tempo nella vita in cui tutti pensano a sposarsi e a fare una famiglia.
Beh, tutti tutti no, ma tanti tanti.
Dopo un po' esiste un tempo in cui tutti o tanti tanti fanno le corna e altri si separano.
Poi esiste un tempo in cui si resta single e ci si fa i cazzi - e le fighe - diversamente.
Con più libertà, mi si dice.
Oppure no, ci si rinuncia, perché comunque quel che era importante un tempo lo è ancora ma non è più alla portata.
Non c'è nessuna rivalutazione: c'è comprensione dei limiti che si hanno sulla base del vissuto, e godimento non più a superarli, ma a viverli escludendo le parti inutili su cui si ha perso tempo prima.
Semplicemente a un certo punto metti da parte tutto quello che non ti serve più.
Tipo il gruppo su cui ti sei interrogato per tanto tempo e di cui non te ne potrebbe fregare un cazzo, perché il vero fulcro della tua vita è lei, la tua ragazza.
Tu credi non ti serva più perché credi che nella vita puoi ormai solo godere di cio' che è a portata di mano.
Vale a dire, godere poco, molto poco.
Questo vale sia per gli interessi culturali - ripiego su Vanzina perché è sano divertimento immediato....ma quanto ti fa "godere"? mille volte meno di Goethe! -, sia per la ragazza - lascio da parte il gruppo perché il mio fulcro è lei...Fatal error !
 
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