Gatta morta

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Non ricordo di essermi mai seduta su qualcuno che non volessi farmi davvero.
Per dire.

Nemmeno ricordo di essermi spalmata su ginocchia altrui, ne di aver poggiato mano su pacchi a caso per testare le mie capacità di lievitazione.

Insomma, una noia 😂
Idem
 

Brunetta

Utente di lunga data
A volte fatico a comprendere cosa vuoi dire...
Si sta parlando di "sesso" - almeno l'esempio non accennava minimamente ai sentimenti - e in quello ognuno di noi si mette in gioco facendosi preda e predatore allo stesso tempo.
O pretendi che non ci sia un minimo di caccia?
Se va bene la caccia (🤦🏻‍♀️) si può anche vedere sfuggire la gazzella.
 

Brunetta

Utente di lunga data
La storia del "sei cesso vai con le cesse" e "sei figo vai con le fighe" è una stronzata.
A parte che la realtà attorno a te mostra che chi ha più autostima e capacità di buttarsi e agire bene, con stile e intelligenza, ottiene risultati indipendenti dal discorso estetico. E non parlo neppure di soldi.
In ogni caso chi è sfigato - privo di autostima, stile, capacità di relazionarsi in maniera corretta e suscitare interesse - non se lo caga proprio nessuna. Manco la porchetta. Non sarebbe, per definizione, sfigato.
Il punto è voler ottenere risultati.
Ma mi sembra di parlare cinese.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
È un argomento affascinante quello dello scambio relazionale fra due individui, specialmente quando sono guidati dalla totale inconsapevolezza di quel che stanno ricevendo, guardando più che altro a quel che stanno "pagando"

E se le teste in ballo sono orientate nell'ottica dei debiti e dei crediti (ho pagato 10 ora mi aspetto 20) , in mancanza di incastro fortunato a livello di valuta, le recriminazioni arriveranno da entrambe le parti..

E anche qui le etichette sfumano, perché tutti gli attori avranno solo crediti e recriminazioni rispetto all'altro/a.

"ti ho pagato cena, e tu mi ripaghi negandoti fisicamente?"

"ti ho onorato nell'accettare di venire a cena con te, e tu mi ripaghi imponendomi e incalzandomi con richieste sconvenienti?"

Nessuno ha ragione e tutti hanno ragione dal loro personale punto di vista.

La "delusione" è a quel punto la classica cornice all'interno della quale tutte le etichette si sprecano e si confondono, trionfo della inutilità
Sì ma questo tipo di ragionamento improntato sullo scambio di utilità invece che sullo scambio di emozioni normalmente è la cifra stilistica di quelli che di sesso e sentimenti non ci capiscono un cazzo, vivono vite aride in cui dai poco chiedendo poco, e alla fine normalmente muoiono soli e dimenticati.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Del fatto che una donna sia gattamorta, profumiera, qualsiasi definizione si voglia dare per semplificare la situazione di cui si parla, ce ne frega poco.
Il problema è che la relazione tra questi due soggetti non ha finalità compatibili.
Chi deve svincolarsi è l'uomo, in questi casi.
L'unica maniera in cui può riuscire è recuperare l'autostima rendendosi più assertivo.
Penso a quell'uomo ridotto a fare il cicisbeo dalle 4 amiche di Jacaranda che lo prendono pure in giro.
Pur pensando tutto il male possibile di quelle donne, chi può sfancularle è solo lui.
E' lui che deve comprendere di essere usato, di venire disprezzato e che deve tenersi alla larga da donne che si comportano così.
Non ci riesce perché ovviamente nessuna di loro mostra veramente quello che pensa di lui (se fossero sincere sarebbe già sparito) e perché si è arenato in una situazione in cui si nutre più di speranze (che spesso vengono alimentate) che di fatti reali.
Ecco: già pretendere che alle speranze succedano i fatti diventa un modo per slegarsi, ma richiede un lavoro sull'autostima che permetta di sentirsi abbastanza forte da subire anche dei "No".
Poi, io te lo pongo da uomo perché si sta argomentando in un thread che parte da questo punto di vista, ma anche una donna può trovarsi nelle medesime condizioni, ovviamente con modalità diverse.
Solo che l'uomo non è profumiere perché magari ti scopa, però poi non arriva mai a creare una relazione, ti usa e se ne va.
Qui abbiamo visto storie simili.
Vabbè ma sto discorso prescinde totalmente Dalle condizioni materiali. C'è pure un sacco di gente che si presta a far da cicisbeo perché magari la moglie lo campa, oppure perché preferisce lamentarsi piuttosto che alzare il culo.
Io ultimamente mi sto rendendo conto che il mio potenziale seduttivo alla fine è qualcosa di assimilabile alla scoperta dell'acqua calda. L'ultima a cui ho fatto scaricare il marito è semplicemente una a cui ho fatto notare che un bambino di 7 anni figlio di una madre anaffettiva può avere problemi ad abbracciare altre persone, ma un uomo di 45 che non abbraccia la moglie e i figli e che non si rende conto di avere un problema è semplicemente uno stronzo.
Discorso diverso per le modelle. Lì il do ut des non sta nello scoparsele. Sono come quelli che affittano la escort per andare al locale di scambisti farla scopare con i mariti delle altre per scoparsi le mogli vere. Il senso profondo dell'uscire con una modella sta nella riconoscibilità sociale con gli altri maschi che ti vedono con la mega topa a fianco. E in certi contesti porta soldi. E pure parecchi. La commerciale bella e mignotta che prende il fuori busta in trattamenti estetici raddoppia il fatturato di qualunque azienda. E ovviamente le modelle lo sanno benissimo. Come sanno benissimo che scoparsi un perdente ferma la girandola. La modella la darà andando sul sicuro con il calciatore che le dà riconoscibilità oppure l'imprenditore con i soldi che la mette incinta e la sistema. Non ho mai capito perché dovremmo rispettare modelli culturali che prevedono il niqab e non quello di Milano2 :LOL:
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
A volte fatico a comprendere cosa vuoi dire...
Si sta parlando di "sesso" - almeno l'esempio non accennava minimamente ai sentimenti - e in quello ognuno di noi si mette in gioco facendosi preda e predatore allo stesso tempo.
O pretendi che non ci sia un minimo di caccia?
:LOL: :LOL: :LOL:
 

danny

Utente di lunga data
Discorso diverso per le modelle. Lì il do ut des non sta nello scoparsele. Sono come quelli che affittano la escort per andare al locale di scambisti farla scopare con i mariti delle altre per scoparsi le mogli vere. Il senso profondo dell'uscire con una modella sta nella riconoscibilità sociale con gli altri maschi che ti vedono con la mega topa a fianco. E in certi contesti porta soldi. E pure parecchi. La commerciale bella e mignotta che prende il fuori busta in trattamenti estetici raddoppia il fatturato di qualunque azienda. E ovviamente le modelle lo sanno benissimo. Come sanno benissimo che scoparsi un perdente ferma la girandola. La modella la darà andando sul sicuro con il calciatore che le dà riconoscibilità oppure l'imprenditore con i soldi che la mette incinta e la sistema. Non ho mai capito perché dovremmo rispettare modelli culturali che prevedono il niqab e non quello di Milano2 :LOL:
Sì e no.
Sì nel senso che questa realtà esiste e la conosco.
No, perché esistono anche persone o realtà con codici comportamentali diversi, il che dà l'idea che esista sempre comunque una scelta che definisce l'individuo indipendentemente dall'ambiente.
Una delle mie migliori amiche dai 20 anni in poi (ci siamo visti l'ultima volta un anno fa) fu modella (e ballerina). Per un certo periodo della mia vita la vedevo in tv sulle reti nazionali o sugli articoli, poi veniva a casa mia o andavo io da lei.
Si sposò per amore con la persona con cui ancora adesso vive, dopo 25 anni. Frequentando l'ambiente televisivo mi raccontava spesso di quelle ragazzette che vivevano come racconti tu, in attesa del calciatore di turno. Sono scelte, a volte compiute da persone altrimenti mediocri.
Una delle migliori amiche di mio padre fu una modella, abbastanza nota nei salotti di Milano centro. Ci fu un certo periodo della mia vita in cui la casa di mio padre fu uno di questi salotti, dove trovavi gente nota (il cumenda per eccellenza, per dire) e belle donne. Penso di averne viste parecchie al fianco suo. Non era raro trovare mio padre con al fianco la megatopa, ma non credo proprio che ambisse alla riconoscibilità sociale. Si dava da fare e ci sapeva fare, ma lo faceva per sé stesso. In questo senso fu sempre molto discreto, come imponeva anche la milanesita' (a Roma mi si dice sia diverso).
Io stesso ho avuto per molti anni un gruppo di amici con cui uscivo incontrandomi sotto casa di una mia amica, dietro il duomo. Erano tutti di quelle parti, gente che aveva alle spalle famiglie molto note.
Non ho mai percepito grandi distanze: uno delle caratteristiche tipiche della Milano bene era quello di non tirarsela troppo, neppure avendo tanti soldi o potere.
Modestia e discrezione. Il termine bauscia era riservato a chi non rispettava queste consuetudini, valide per tutti.
Non conosco Milano 2, ma Milano 3 ed è hinterland.
Un altro mondo, più provinciale, anche se pieno di personaggi noti ai più. Credo che la differenza di mentalità sia anche questa.
 
Ultima modifica:

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Sì e no.
Sì nel senso che questa realtà esiste e la conosco.
No, perché esistono anche persone o realtà con codici comportamentali diversi, il che dà l'idea che esista sempre comunque una scelta che definisce l'individuo indipendentemente dall'ambiente.
Una delle mie migliori amiche dai 20 anni in poi (ci siamo visti l'ultima volta un anno fa) fu modella (e ballerina). Per un certo periodo della mia vita la vedevo in tv sulle reti nazionali o sugli articoli, poi veniva a casa mia o andavo io da lei.
Si sposò per amore con la persona con cui ancora adesso vive, dopo 25 anni. Frequentando l'ambiente televisivo mi raccontava spesso di quelle ragazzette che vivevano come racconti tu, in attesa del calciatore di turno. Sono scelte, a volte compiute da persone altrimenti mediocri.
Una delle migliori amiche di mio padre fu una modella, abbastanza nota nei salotti di Milano centro. Ci fu un certo periodo della mia vita in cui la casa di mio padre fu uno di questi salotti, dove trovavi gente nota (il cumenda per eccellenza, per dire) e belle donne. Penso di averne viste parecchie al fianco suo. Non era raro trovare mio padre con al fianco la megatopa, ma non credo proprio che ambisse alla riconoscibilità sociale. Si dava da fare e ci sapeva fare, ma lo faceva per sé stesso. In questo senso fu sempre molto discreto, come imponeva anche la milanesita' (a Roma mi si dice sia diverso).
Io stesso ho avuto per molti anni un gruppo di amici con cui uscivo incontrandomi sotto casa di una mia amica, dietro il duomo. Erano tutti di quelle parti, gente che aveva alle spalle famiglie molto note.
Non ho mai percepito grandi distanze: uno delle caratteristiche tipiche della Milano bene era quello di non tirarsela troppo, neppure avendo tanti soldi o potere.
Modestia e discrezione. Il termine bauscia era riservato a chi non rispettava queste consuetudini, valide per tutti.
Non conosco Milano 2, ma Milano 3 ed è hinterland.
Un altro mondo, più provinciale, anche se pieno di personaggi noti ai più. Credo che la differenza di mentalità sia anche questa.
Anni diversi. Il mondo si divide in pre-berlusconismo e post-berlusconismo
 
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