Perché si è tirato indietro?

stany

Utente di lunga data
Le critiche tra donne non mi stupiscono. So che molte donne fanno scanning ad altre, ma pure tra colleghe di lavoro, persone incontrate per strada. Ci osserviamo molto tra noi, e certe donne sembra abbiano una specializzazione in demolizione di altre.
Personalmente lo trovo triste, povero. Non so se sia vero, non essendo un uomo, ma ho sempre ammirato come riuscite a essere amici tra voi uomini, anche se siete diversi nel vestire, nella fisicità, se uno è palestrato e l'altro ha la panza, mi sembra che non arriviate ai livelli che toccano le donne.
E noi che eravamo convinti di essere in difetto rispetto alla proverbiale solidarietà femminile 🤔
 

Brunetta

Utente di lunga data
E noi che eravamo convinti di essere in difetto rispetto alla proverbiale solidarietà femminile 🤔
Si è concorrenziali in base a ciò che interessa a chi ci interessa dell’altro sesso. O meglio, in base a ciò che crediamo interessi ci ci interessa.
Si parla spesso di tacchi. Io sono interessata a uomini che non sono interessati ai tacchi, ad esempio.
Gli uomini hanno la convinzione che alle donne interessino potere, soldi e su questo si confrontano.
Poi ci sono uomini che hanno la fissazione aritmetica delle misure, delle conquiste, del conto in banca, della classifica tra loro tra alfa, beta e omega, ma forse basterebbe non fossero analfabeti sentimentali.
Ma così come ci sono uomini che se ne fregano dei tacchi, ugualmente ci sono donne che se ne fregano di soldi e potere.
Ci sono anche donne interessate a montagne di muscoli, mica tutte.
 

stany

Utente di lunga data
Volevo dire che si sente sempre parlare di solidarietà, di comprensione tra donne ; mentre tra gli uomini queste caratteristiche vengono confuse con disinteresse dell'altro , spirito cameratesco infantile , o immaturità nel consorziarsi nello spirito di corpo (al di fuori ovviamente dall'ambiente militare).
 

Brunetta

Utente di lunga data
Volevo dire che si sente sempre parlare di solidarietà, di comprensione tra donne ; mentre tra gli uomini queste caratteristiche vengono confuse con disinteresse dell'altro , spirito cameratesco infantile , o immaturità nel consorziarsi nello spirito di corpo (al di fuori ovviamente dall'ambiente militare).
Ma quando mai?
Si parla di ciò a cui si tende, non ciò che c’è
 

Skorpio

Utente di lunga data
Oh.. E perché dovrei stare male? Tiè 🤘
 

stany

Utente di lunga data
Brava. Hai detto cose vere.
Racchia perché anche l'aspetto fisico ha un valore. Non è riferito all'aspetto dato che io sono sovrappeso e ho il sedere piatto e la pancetta quindi tutt'altro che belen che neanche mi.piace. racchia perché si veste come una suora di clausura, senza trucco, occhiali , molto insipida. Io valorizzo.quello che ho:trucco, abiti, tacchi sempre, capelli sempre in ordine. Un uomo deve essere orgoglioso e stuzzicato dall'aspetto della sua donna.
Dall'aspetto del guardaroba?
 

danny

Utente di lunga data
Brava. Hai detto cose vere.
Racchia perché anche l'aspetto fisico ha un valore. Non è riferito all'aspetto dato che io sono sovrappeso e ho il sedere piatto e la pancetta quindi tutt'altro che belen che neanche mi.piace. racchia perché si veste come una suora di clausura, senza trucco, occhiali , molto insipida. Io valorizzo.quello che ho:trucco, abiti, tacchi sempre, capelli sempre in ordine. Un uomo deve essere orgoglioso e stuzzicato dall'aspetto della sua donna.
Non sei messa benissimo neanche tu, però.
Comunque fai bene a valorizzare.
Agli uomini piace.
 

Marjanna

Utente di lunga data
In questa storia vedo molta solitudine, vedo la volontà di metterersi una maschera da giustiziera perchè in definitiva si odia il mondo, come è fatto e le persone così come sono. Vedo l'incapacità di accettare che le persone possono essere anche stronze e che in definitiva possono anche cambiare opinione, vedo la volontà di ergersi a giudice senza la volontà di conoscere il genere umano. Vedo molti pregiudizi e molta confusione sui ruoli
Ma sopra tutto vedo la presunzione di "meritare" qualcosa senza averlo conquistato con la capacità propria.
La cosa in definitiva è probabilmente molto più semplice: lui voleva solo farsi qualche scopata, capita l'antifona è evaporato alla velocità della luce (e lo avrebbe fatto qualsiasi persona sana di mente) lasciando uno spiraglio perchè la psicopatica si arrovelli e si consumi nello spasimo.
Mi spiace, magari sbaglio, ma questo vedo............ nella sfera di cristallo .... :cool:
Lui si è comportato da provolone. Provandoci per telefono, inizia a fare il simpatico. Io apprezzo e gli do corda. Alla fine della chiamata butta lì che ci potremmo vedere per un aperitivo. Lei scrive. Gliel'ha buttata subito.
Lei non si è sentita di dirgli si subito e se non ho capito male, per delusioni precedenti, questo aperitivo che poteva esserci subito è stato tirato avanti per un mese. Un mese di messaggi e chiamate dove lei si faceva convincere (lo chiama corteggiamento), e lui probabilmente navigato -e non al primo tradimento- non ha fatto altro che aspettare.
Arrivati al giorno dell'aperitivo lo trova serio, immagino stia per freddo, e mi viene da pensare che è lì che lei si aggancia, perchè le viene levato il "corteggiamento". Lui si è creato una via d'uscita già prima, dicendo che poi aveva un appuntamento e anticipandolo a lei.
Fine della storia. Il tradimento di lui non entra nel loro rapporto, almeno non nella prima fase. Ci entra dopo, quando lei decide di contattare la compagna, ma a quel punto non c'è più nessun rapporto tra loro.
 

stany

Utente di lunga data
Lui si è comportato da provolone. Provandoci per telefono, inizia a fare il simpatico. Io apprezzo e gli do corda. Alla fine della chiamata butta lì che ci potremmo vedere per un aperitivo. Lei scrive. Gliel'ha buttata subito.
Lei non si è sentita di dirgli si subito e se non ho capito male, per delusioni precedenti, questo aperitivo che poteva esserci subito è stato tirato avanti per un mese. Un mese di messaggi e chiamate dove lei si faceva convincere (lo chiama corteggiamento), e lui probabilmente navigato -e non al primo tradimento- non ha fatto altro che aspettare.
Arrivati al giorno dell'aperitivo lo trova serio, immagino stia per freddo, e mi viene da pensare che è lì che lei si aggancia, perchè le viene levato il "corteggiamento". Lui si è creato una via d'uscita già prima, dicendo che poi aveva un appuntamento e anticipandolo a lei.
Fine della storia. Il tradimento di lui non entra nel loro rapporto, almeno non nella prima fase. Ci entra dopo, quando lei decide di contattare la compagna, ma a quel punto non c'è più nessun rapporto tra loro.
Appunto.....La nostra amica dice anche delle cose giuste ,se collocate in una dinamica diversa nei tempi e nelle modalità.
Parafrasando è come se lei volesse dare l'ergastolo ad un ladro di mele...
I fatti non sono gravi, per come noi tutti li abbiamo letti ed interpretati; non è che lei sia stata sedotta ed abbandonata al settimo mese di gravidanza. Ma vaglielo a far capire !
 

Marjanna

Utente di lunga data
Appunto.....La nostra amica dice anche delle cose giuste ,se collocate in una dinamica diversa nei tempi e nelle modalità.
Parafrasando è come se lei volesse dare l'ergastolo ad un ladro di mele...
I fatti non sono gravi, per come noi tutti li abbiamo letti ed interpretati; non è che lei sia stata sedotta ed abbandonata al settimo mese di gravidanza. Ma vaglielo a far capire !
Mi sono chiesta cosa produce il corteggiamento spezzato (o percepito come tale) e ho dato un'occhiata al forum trovando vecchie discussioni, ad esempio: https://www.tradimento.net/threads/tutto-il-resto-è-noia-manuale-di-corteggiamento.21338/

Scorrendo le pagine mi sembra di capire che in genere alle donne piace essere corteggiate, anche se l'idea di corteggiamento ha delle varianti (chi preferisce siano più pensieri, chi più gesti). Tra i vari mi colpisce un messaggio di @Nausicaa che scrive
Corteggio dopo.
Prima è un "riconoscersi". In tempi anche piuttosto brevi.
Non riuscirei a corteggiare prima che ci sia un interesse concreto ed esplicito. Mi sentirei inopportuna. E mi impaurirei davanti a un corteggiamento quando non so ancora se desidero l'uomo che mi corteggia.


E mi viene da chiedermi: e lui che è dall'altra parte lo sa che ti desidera? fino a che punto?. Perchè non si vuole la finzione, però se due non si conoscono perchè mai un uomo dovrebbe mettersi a corteggiarti come fossi una principessa quando neppure ti conosce? E poi quando è corteggiamento? Se uno ti scrive dei messaggi? Il corteggiamento è "coglionamento"?

Il corteggiamento è abbastanza normale in natura, dove si corteggia per riprodursi con una femmina, con diversi rituali e danze, e persino galanterie, mi viene in mente il martin pescatore che offre il pesciolino alla femmina.
Lei se lo potrebbe benissimo pescare da se, ma la sua offerta è un rituale di corteggiamento, un segno di cura se vogliamo. Non riesco a vedere questa normalità tra uomini.

Se non ricordo male, a te non è venuto di pensare di corteggiare la tipa del cane, posso chiederti perchè?
 

stany

Utente di lunga data
Mi sono chiesta cosa produce il corteggiamento spezzato (o percepito come tale) e ho dato un'occhiata al forum trovando vecchie discussioni, ad esempio: https://www.tradimento.net/threads/tutto-il-resto-è-noia-manuale-di-corteggiamento.21338/

Scorrendo le pagine mi sembra di capire che in genere alle donne piace essere corteggiate, anche se l'idea di corteggiamento ha delle varianti (chi preferisce siano più pensieri, chi più gesti). Tra i vari mi colpisce un messaggio di @Nausicaa che scrive
Corteggio dopo.
Prima è un "riconoscersi". In tempi anche piuttosto brevi.
Non riuscirei a corteggiare prima che ci sia un interesse concreto ed esplicito. Mi sentirei inopportuna. E mi impaurirei davanti a un corteggiamento quando non so ancora se desidero l'uomo che mi corteggia.


E mi viene da chiedermi: e lui che è dall'altra parte lo sa che ti desidera? fino a che punto?. Perchè non si vuole la finzione, però se due non si conoscono perchè mai un uomo dovrebbe mettersi a corteggiarti come fossi una principessa quando neppure ti conosce? E poi quando è corteggiamento? Se uno ti scrive dei messaggi? Il corteggiamento è "coglionamento"?

Il corteggiamento è abbastanza normale in natura, dove si corteggia per riprodursi con una femmina, con diversi rituali e danze, e persino galanterie, mi viene in mente il martin pescatore che offre il pesciolino alla femmina.
Lei se lo potrebbe benissimo pescare da se, ma la sua offerta è un rituale di corteggiamento, un segno di cura se vogliamo. Non riesco a vedere questa normalità tra uomini.

Se non ricordo male, a te non è venuto di pensare di corteggiare la tipa del cane, posso chiederti perchè?
Beh...non è stato un vero corteggiamento...diciamo che è scattato qualcosa che dai bacini sulla guancia (io non dico di detestarli,ma non sono stati nelle mie corde , né con conoscenti, né con amici o parenti) che lei dava,essendo molto espansiva , siamo passati dall'angolo delle bocca alle labbra. Evidentemente per tutti e due andava bene e ci si riconosceva in qualcosa che non era formale ,come un saluto . Lei si è "fermata" quando ho chiarito la mia posizione; anche se dopo, per diverso tempo , quando ci si incontrava per caso i bacini sulla guancia c'erano sempre, ed anche di più. Però chiaramente la finalità di entrambi di esplorare per arrivare a qualcosa di più, era compromessa. Ricordo che all'inizio, quando ancora non avevamo approfondito le nostre rispettive condizioni, fu lei a prospettare un'uscita (senza cani?) per una pizza. Potrei quindi dire che il corteggiamento è partito da lei,con quell'invito.....
 

Martes

Utente di lunga data
Ciao a tutti,
Sono una sola quarantenne infatuata di un convivente coetaneo. Stanno insieme da 8 anni, convivono da tre anni e non hanno figli anche se penso accadrà presto perché guardando le foto che entrambi postano su instagram si vede che tutto ciò che fanno va nella direzione della stabilità di coppia e creazione famiglia. Ad esempio hanno acquistato una grande casa con alcune stanze lasciate vuole, come di solito si fa quando si è programmano dei figli. Oppure ho letto diversi commenti della sua donna che ha tre anni meno di lui dove dadi alle battute degli.amici con figli che anche lei non vede l'ora di avere un fagottino tutto suo oppure entrambi parlano usando il "noi" per le descrizioni che fanno "siamo andati ... andremo ... etc" .. ad indicare stabilità di coppia. Inoltre ho notato che sono molto chiusi tra di loro. Quando lui non lavora è sempre insieme a lei, fa molti viaggi, cenette al ristorante, uscite di coppia e con amici ma sempre insieme. Nel senso lui a parte lavora molte ore al giorno, poi nel tempo libero non esce con gli amici o ha hobby suoi e lei anche. È tutto un siamo.andati, abbiamo visto, abbiamo fatto. Sempre al lavoro stanno sempre insieme. Questo è tutto ciò che è così ho potuto osservare di loro come coppia e del mio innamorato (nel senso che sono Innamorata non che stiamo insieme) altro non così perché non abbiamo amici in comune e non frequentiamo neppure gli stessi posti. Fatta questa premessa vengo al punto. poi nel tempo libero non esce con gli amici o ha hobby suoi e lei anche. È tutto un siamo.andati, abbiamo visto, abbiamo fatto. Sempre al lavoro stanno sempre insieme. Questo è tutto ciò che è così ho potuto osservare di loro come coppia e del mio innamorato (nel senso che sono Innamorata non che stiamo insieme) altro non così perché non abbiamo amici in comune e non frequentiamo neppure gli stessi posti. Fatta questa premessa vengo al punto. poi nel tempo libero non esce con gli amici o ha hobby suoi e lei anche. È tutto un siamo.andati, abbiamo visto, abbiamo fatto. Sempre al lavoro stanno sempre insieme. Questo è tutto ciò che è così ho potuto osservare di loro come coppia e del mio innamorato (nel senso che sono Innamorata non che stiamo insieme) altro non così perché non abbiamo amici in comune e non frequentiamo neppure gli stessi posti. Fatta questa premessa vengo al punto.
Otto mesi fa io e lui ci conosciamo usando sua madre che aveva accompagnato nel mio negozio per comprare una cosa che le serviva. Dato che abbiamo bisogno di una bella cifra, come mia abitudine con questo genere di cliente, lascio il mio numero di cellulare dicendogli che per ogni necessità di installazione o problemi chiamanti. Lui mi ringrazia, prende il numero ed esce. Dopo un paio di settimane l'ho chiamato io per sapere se andava tutto bene (questa è una cosa che faccio spesso perché ho notato che i clienti apprezzano e poi tornano) Insomma una normalissima chiamata di lavoro. Se non che dopo due giorni lui mi richiama per chiedermi un'altra cosa sull'installazione e inizia a fare il simpatico. Io apprezzo e gli do corda. Alla fine della chiamata butta lì che ci.potremmo vedere per un aperitivo. Accetto ma non pensavo davvero di andarci. Lui inizia a mandarmi dei messaggi nei giorni successivi e stavolta per tariffa conversazione, non parliamo più di lavoro. E lui mi chiede di vedere la settimana dopo per un aperitivo. Io che non ero tanto convinto di uscirci anche perché era un cliente ecc. Intanto i messaggi proseguono anche nei giorni successivi e lui in quel punto si fa più esplicito facendomi anche qualche battuta a doppio senso, insomma ci sta provando apertamente (ad esempio e un certo punto i dadi ridendo ma intanto lo ha detto, che parlo troppo e l'unico modo di zittirmi sarebbe dandomi un bacio). Mi chiede nuovamente di vedere e di decidere io il momento più comodo. Io sono dico domenica sera perché il lunedi mattina ho il negozio chiuso e posso fare tardi. Lui contentissimo non se lo fa ripetere due volte e accetta. Io vi devo dire che fino a quel momento non ero ero preoccupato di indagare sulla sua vita privata, primo perché non mi interessava e secondo perché avevo la sensazione sia per come parla, sia per i messaggi a tutte le ore che fosse libero. Comunque usciamo per questo aperitivo e tutto si svolge in modo apparentemente corretto. Ci vediamo in un locale vicino al mio negozio, bella zona nel centro e anche vicino a casa mia quindi comodo per me ma non per lui che per venirci deve essere ricevuto di macchina. In ogni caso già da quel momento lo vedo un po 'strano e diverso dai messaggi. Innanzitutto è molto più serio, molto rilassato ma serio nel senso che non mi fa nessuna battuta, nessun complimento, nessun accenno al suo corteggiamento. Passiamo comunque una bella serata dove lui racconta la sua passione per le immersioni ei suoi sogni lavorativi. Sia nelle cose che ci raccontiamo, sia nello stile di vita lo sento molto simile a me e mi rendo conto che mi piace. In quel momento avrei voluto davvero quello che aveva baciato e invece dopo un paio d'ore i dadi che ha una cena già organizzata (questo me lo aveva detto prima di vederci quindi non era una scusa per scaricare) come un amico con un bacio sulla guancia. Nei giorni successivi lui si raffredda tanto che sono sempre io a cercarlo. Mi sentivo molto confusa da questo suo improvviso cambio di atteggiamento e decido di affrontarlo. Lo chiedo cosa sia successo ma lui fa il finto tonto, resta sul generico, dadi che non ha nulla ma allo stesso tempo rimane freddo senza più accennare a rivederci o corteggiarmi come farlo fino a pochi giorni prima ovvero prima di vederci. A quel punto gli faccio io.la battuta: ma non è quello che sei impegnato? Eheheh ... e lui un quel punto non solo non mi risponde ma cambia argomento iniziando a raccontarmi cazzate di cose sue lavorative. A quel punto sono insospettita e in altre due occasioni gli ho chiesto se fosse sposato o avesse una donna e lui in entrambi i casi non è detto né si né no, come la prima volta ha cambiato discorso. Intanto ero sempre io a scrivergli e chiamarlo. Lui mi rispondeeva subito ma sempre meno coinvolto, sempre più sbrigativo, senza più nessun accenno di corteggiamento. Io a quel punto ho smesso di cercarlo e sono mesi che non lo sento più perché è sparito.
secondo voi a cosa è dovuto questo cambio di rotta improvviso? Sono passati oramai 6 mesi che non lo sento, oramai non credo si farà più sentire. Cosa è successo in lui secondo voi? Grazie a chi vorrà rispondermi o dirmi da uomo se ha mai fatto una cosa del genere e perché.
 

ologramma

Utente di lunga data
Beh...non è stato un vero corteggiamento...diciamo che è scattato qualcosa che dai bacini sulla guancia (io non dico di detestarli,ma non sono stati nelle mie corde , né con conoscenti, né con amici o parenti) che lei dava,essendo molto espansiva , siamo passati dall'angolo delle bocca alle labbra. Evidentemente per tutti e due andava bene e ci si riconosceva in qualcosa che non era formale ,come un saluto . Lei si è "fermata" quando ho chiarito la mia posizione; anche se dopo, per diverso tempo , quando ci si incontrava per caso i bacini sulla guancia c'erano sempre, ed anche di più. Però chiaramente la finalità di entrambi di esplorare per arrivare a qualcosa di più, era compromessa. Ricordo che all'inizio, quando ancora non avevamo approfondito le nostre rispettive condizioni, fu lei a prospettare un'uscita (senza cani?) per una pizza. Potrei quindi dire che il corteggiamento è partito da lei,con quell'invito.....
gli potevi raccontare cosa ti ha fatto la consorte?
Hai visto mai tiavrebbe preso in considerazione sai le donne sono molto coccolone:love:
 

stany

Utente di lunga data
gli potevi raccontare cosa ti ha fatto la consorte?
Hai visto mai tiavrebbe preso in considerazione sai le donne sono molto coccolone:love:
Raccontato, raccontato...ma è una che vuole le cose alla luce del sole ; del resto non stiamo a 50 km....capita spesso di incrociarci,magari quando vado in pizzeria con moglie e figlio 😐
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Io capisco il tema del forum che porta a rendere assoluti opinioni veramente relative ma una persona normale vede nel tradimento un sintomo di insoddisfazione. Legittimo per una donna libera di 40 anni credere che un coetaneo senza figli, che cerca insistemente un appuntamento, abbia insoddisfazione per n motivi. È banalmente disarmante chiedersi cosa ci sta a fare deliberamente con una donna ma sente il bisogno di tradirla.
Ma la voglia di scopare, sedurre ed essere sedotti al di là della coppia é un assoluto. Tutti ce l'hanno prima o poi. Alcuni se la fanno passare, altri no. Ma chi dice di non averla mente: a se stesso, o agli altri.
É la fisiologia, non la patologia del rapporto avere voglia di corpi nuovi, quello che tu chiami "il bisogno di tradire". Se non la hai se malato, o insicuro a livelli patologici.
 

Orbis Tertius

Utente di lunga data
Essere disponibile non ti rende scopabile con tutti
Altrimenti vorrebbe dire che non esiste donna che non si scopa tutti gli uomini con i quali vorrebbe scopare
Ognuna di noi può essere desiderabile per un uomo è invisibile per un altro
Può essere che a pelle dopo la conversazione che avete avuto a lui non sia scattata l’attrazione che si aspettava
Invece penso che l'abbia vista troppo "presa" e ha desistito.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Diciamo che l'unica cosa sensata che trovo.nel.tuo.discorso è che ogni relazione contempla la posdibilita di essere feriti.e pertanto è giusto non affidarsi conpletaente all'altro. Il resto è tutto un discorso autoriferito a te stessa che poco o nulla ha a che fare con la relazione e la creazione del noi.che supera le paure, l'individualita almeno in parte e si fonde nel noi.a fiducia,si costruisce passk.passo ma poi non è che ogni.volta si riparte da zero. Fidarsi è anche affidarsi all'altro con il rischio di farsi male. Ma non è che ogni relazione ha in se dolore e piacere. Anzi amare è proprio scoprire dentro di se un altruismo che rende felici nel vedere l'altro felice e protetto. Il vero amore non ferisce, non ti rende insicuro o pieno di dubbi.
Forse tutta la indipendenza che rivendichi è solo estrema paura di soffrire ed entrare in reale intimità con un altro.
Buongiorno!

Non è un problema se non trovi senso, non ti preoccupare :)
E' esattamente quello che capita quando si incontra uno schema di lettura e interpretazione del mondo diverso dal proprio. Se per te non è un problema, continuerei ad usare il mio schema, che dici?
Pensi di poter riuscire ad entrare in confronto lo stesso o hai bisogno che lo traduca in qualcosa di più vicino a te?

L'amore che descrivi mi fa venire in mente l'amore materno, con riferimenti alla religiosità del sacrificio per lo scopo più alto.
Per il Vero, in buona sostanza, più che un amore adulto dove i coinvolti sono due adulti individuati che espongono volontariamente e consapevolmente le proprie vulnerabilità reciprocamente.

Ed è nell'esposizione che esiste il rischio del dolore, della ferita, del rifiuto, dell'abbandono.
Emozioni che per essere gestite e incluse in modo proattivo (e non reattivo ;)) richiedono di esser parte accettata della propria struttura di individualità.
Semplificando di molto, se vengo ferita o abbandonata non è il risultato di un essere sbagliato dell'altro e di me, ma è semplicemente il risultato del fatto che due individui in relazione hanno bisogni, esigenze, schemi interpretativi, vissuti che talvolta portano per strade diverse da quelle ipotizzate nell'immaginario del Vero assoluto.

E' un po' la differenza fra verità e realtà.

In un amore adulto gli individui mettono in comune limiti e risorse e intenzionalmente decidono come comporre e co-costruire (non creare, è un termine inesatto a prescindere dagli schemi di riferimento) lo spazio relazionale dove poi si colloca il noi.
Il rischio si colloca esattamente nella possibilità di entrare e uscire da quel noi decidendo di volta in volta se portarci dentro ricchezza o povertà.
La cura si colloca esattamente nella condivisione delle attenzioni riservate a quello spazio e nella decisione costantemente attuale di esporre in quel noi le proprie vulnerabilità decidendo se renderle comunicazione o guerra.

Anche dopo 30 anni di matrimonio.

La paura dell'intimità nasce esattamente nell'esporsi vulnerabili.
E la paura è una compagna piuttosto importante e fondamentale, non nella coppia ma proprio nella storia evolutiva dell'essere umano.
Ha diverse funzioni, fisiologiche e neurologiche e psicologiche.
Attiva la chimica che è funzionale al funzionamento dell'organismo nel mondo e alla sua sopravvivenza. (senza paura saremmo estinti da parecchio).

Se sei al sicuro non hai paura. (bella illusione venduta negli ultimi decenni, come se esistesse un posto esente dai rischi dell'esistenza stessa)
Il Vero, il Giusto (idea che guida parecchi integralismi) sono il Riparo.
Se sono nel Giusto, chi mai potrà colpirmi?
(l'illusione del superamento della paura).
Ma non solo, se sono nel Giusto io posso colpire senza pormi il minimo dubbio sulle mie azioni. Senza discuterle (l'integralismo funziona a grandi linee su questi assiomi).

Peccato che se si elimina la paura si elimina il meccanismo base che permette la sopravvivenza in individualità.
Certo, fa buon gioco se si desidera asservire.
Se poi si aggiungono altri ingredienti, la vergogna e la colpa, si ottiene un bel bouquet finalizzato al controllo.

Togli la paura ad un umano e hai leso profondamente le sue possibilità di essere proattivo e responsabile nella propria vita e in quella altrui.
Hai mai riflettuto sullo scheletro degli estremismi?
Ecco..nel grande il piccolo e nel piccolo il grande.:)

Quindi mi chiedi se ho paura. Certo che ho paura dell'intimità. (intimità è esporsi senza garanzia di sorta. Assumendosi la responsabilità della propria decisione di farlo senza delegare ad altri quella decisione - certo, l'amore vero di cui parli sembra una bella sicurezza eh? esco dalla mia zona confort perchè so che tu mi accoglierai...comodo ;) e, a rovescio, sede della morte del desiderio passionale. Eros e Thanatos non sono separabili, per quanto ci si sforzi..gli antichi dei non fanno sconti).
Ho paura di esporre le mie vulnerabilità, anche perchè riconosco in me la presenza dello stereotipo (finalizzato anche questo ad un controllo educativo) per cui vulnerabilità è sinonimo di debolezza.
Ma, ed è qui che il meccanismo della paura si rivela a mio parere meraviglioso, non ho paura di aver paura.
Ossia riconosco la paura, ne riconosco i vantaggi e mi è utile per sentire quando sono vicina ad un limite mio che mi tocca corde che non necessariamente riguardano eventi presenti. (e qui c'è parte della motivazione, della ricchezza e del senso dell'essere essere relazionale degli esseri umani)
Anzi, quasi mai li riguardano. (qui si aprirebbe una parentesi immensa su come percepiamo gli eventi nel presente usando quelli passati per prevedere e su questi parametri si reagisce ad un evento sconosciuto mascherandolo da conosciuto per avere orientamenti rassicuranti, ma sarebbe veramente lunghissimo e molto tecnico.)

La discrimine, il non aver paura di aver paura, riguarda il non rifiutare la paura ma renderla parte del patrimonio condiviso con l'altro, nello spazio del noi. Renderla proazione, impegno e cura. Di sè da offrire all'altro. Circolarmente.
Esplicitando le aspettative e collocandole al loro posto: ossia negli immaginari individuali.
E anche quella gratuità in cui in qualche modo facevi riferimento: conoscere le proprie aspettative e non delegarle all'altro, utilizzando meccanismi premio/punizione, vessazione, ricatto affettivo, con quel che ne deriva, rabbia, rivalsa, desiderio di vendetta, disconferma di sè in buona sostanza.

Chiudo, perdonami sono pignola, sottolineandoti una imprecisione nella tua lettura di me, io non sono indipendente (sulla dipendenza/indipendenza ci sarebbe da scrivere per ore senza neanche giungere ad alcuna conclusione definitiva) sono autonoma.
E l'autonomia non si rivendica, l'autonomia si costruisce e in coppia si co-costruisce. Nel rispetto delle decisioni e delle vulnerabilità proprie e dell'altro.
Anche quando quelle vulnerabilità divengono armi per ferire. Volontariamente o involontariamente.

E, in particolare nelle situazioni in cui le esigenze e le vulnerabilità dell'altro feriscono, l'autonomia - a differenza dell'indipendenza - permette di decidere per sè. Esempio concreto: sto nonostante tu mi abbia tradito oppure me ne vado. E, nel caso dello stare, permette di guardare l'altro senza cercargli giustificazioni - per esempio dipingendosi l'amante come una maliarda magica che ha irretito il povero ingenuo - oppure spostnado la propria delusione nella competizione con l'altr*. Nel caso dell'andare, nell'andare in pace senza andare a cercare fuori di sè motivazione e spiegazione alle proprie decisioni. ;)

Leggendoti mi hai fatto venire in mente che tu non abbia un buon rapporto con l'essere rifiutata.
Saprai tu - mi auguro per te - dove nasce il tuo rapporto con il rifiuto di te.
E mi sembra tu abbia la tendenza a scambiare il ruolo ideale di vittima e carnefice.
Ti assicuro, per esperienza, che non è una genialata. Qualcuno diceva che non c'è tortura peggiore per una vittima che ripetere (quasi in coazione) l'esperienza di vittima facendosi carnefice. Il risultato è vivere e rivivere la situazione in cui ci si è percepiti vittima amplificandola aggiungendovi la prospettiva del carnefice, ma senza mai riuscire a giungere ad alcun risultato. Perchè indietro nel tempo semplicemente non si torna.
Parlavi di accettazione delle emozioni...beh, il giochetto per non autoingannarsi con un senso di potenza fittizio, è proprio accettare le emozioni percepite senza cercare la fuga nella rivalsa o nella vendetta collocandosi in un ruolo che in ogni caso non l'accaduto.
Fra l'altro, collocare il proprio potere nell'altro è un o' il gioco del tiranno. Il tiranno esiste solo se è riconosciuto tale.
Brutta posizione a mio parere, far discendere l'esistenza del proprio potere dal riconoscimento di quel potere da parte di qualcun altro.
E' una delle peggiori forme di schiavitù (tipica della storia femminile fra l'altro)

Il passato non si cambia. E' una idea di controllo quella di poter cambiare il passato nel futuro.
(e anche qui si aprirebbero ore e ore di discussione)
 
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