La mamma totale chiama le corna?

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Su questo passaggio. Adorare un film già visto secondo me é manierismo. Poi l'autoinganno è un'arma potente, per carità.
Capito.
Sì, non hai tutti i torti a sottolineare questa cosa.

D'altro canto, se non si decide intenzionalmente (e non penso ci sia altra via che l'intenzionalità sulla lunga distanza) di spogliarsi senza togliersi i vestiti, il manierismo è una buona scorciatoia.
L'autoinganno è funzionale a mantenersi in zona confort, a mio parere.

Il fare le corna, svela parecchio di se stessi a se stessi. Più che all'altro.
Oggi chiacchieravo con un amico della questione della purezza. Si sta tirando matto sul trovare il modo per mantenersi puro ai suoi propri occhi. Sul non essere complice. Sul fare la differenza.
Tradire, farlo senza inventarsi cazzate autogiustificanti, significa accettare che non solo si è complici di una molteplicità di "storture", che non si è puri in buona sostanza.

Un po' quel che diceva il mio amico quando mi diceva "se vuoi fare il male, fallo bene".

Mi sono però accorta che ho ridotto la definizione di corna allo scopare fuori territorio coppia.

Uscendo da quel territorio, si fanno una miriade di corna anche senza usare il cazzo e la figa, in effetti.
E in questa prospettiva, l'indossare un ruolo come se fosse una identità, in effetti chiama più che corna, distanza.

Questa è una buona citazione "l’adozione di una condotta manieristica la quale, per usare le parole di Barison, è “una protesta contro il reale e insieme un attivo modo di vivere l’irreale”. :)
Se ci pensi, anche la mamma totale è un manierismo, in questa prospettiva.
(solo che socialmente...etc etc)
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Capito.
Sì, non hai tutti i torti a sottolineare questa cosa.

D'altro canto, se non si decide intenzionalmente (e non penso ci sia altra via che l'intenzionalità sulla lunga distanza) di spogliarsi senza togliersi i vestiti, il manierismo è una buona scorciatoia.
L'autoinganno è funzionale a mantenersi in zona confort, a mio parere.

Il fare le corna, svela parecchio di se stessi a se stessi. Più che all'altro.
Oggi chiacchieravo con un amico della questione della purezza. Si sta tirando matto sul trovare il modo per mantenersi puro ai suoi propri occhi. Sul non essere complice. Sul fare la differenza.
Tradire, farlo senza inventarsi cazzate autogiustificanti, significa accettare che non solo si è complici di una molteplicità di "storture", che non si è puri in buona sostanza.

Un po' quel che diceva il mio amico quando mi diceva "se vuoi fare il male, fallo bene".

Mi sono però accorta che ho ridotto la definizione di corna allo scopare fuori territorio coppia.

Uscendo da quel territorio, si fanno una miriade di corna anche senza usare il cazzo e la figa, in effetti.
E in questa prospettiva, l'indossare un ruolo come se fosse una identità, in effetti chiama più che corna, distanza.

Questa è una buona citazione "l’adozione di una condotta manieristica la quale, per usare le parole di Barison, è “una protesta contro il reale e insieme un attivo modo di vivere l’irreale”. :)
Se ci pensi, anche la mamma totale è un manierismo, in questa prospettiva.
(solo che socialmente...etc etc)
Puri nel senso di fedeli a se stessi? E che c'è di meglio di un tradimento per dimostrare a se stessi che non ci si è piegati? In realtà la purezza della natura umana dovrebbe essere la fedeltà alla natura umana. Uno squalo che per 300 milioni di anni non ha mai avuto bisogno di evolversi e sbrana un bambino che nuota è molto più puro un gatto di casa che si mette sulla schiena mostrando la pancia per due crocchette. La natura umana è quella di sfruttare gli altri per star bene se stesso e quelli a lui strettamente legati.
 

abebe

Utente di lunga data
Capito.
Sì, non hai tutti i torti a sottolineare questa cosa.

D'altro canto, se non si decide intenzionalmente (e non penso ci sia altra via che l'intenzionalità sulla lunga distanza) di spogliarsi senza togliersi i vestiti, il manierismo è una buona scorciatoia.
L'autoinganno è funzionale a mantenersi in zona confort, a mio parere.

Il fare le corna, svela parecchio di se stessi a se stessi. Più che all'altro.
Oggi chiacchieravo con un amico della questione della purezza. Si sta tirando matto sul trovare il modo per mantenersi puro ai suoi propri occhi. Sul non essere complice. Sul fare la differenza.
Tradire, farlo senza inventarsi cazzate autogiustificanti, significa accettare che non solo si è complici di una molteplicità di "storture", che non si è puri in buona sostanza.

Un po' quel che diceva il mio amico quando mi diceva "se vuoi fare il male, fallo bene".

Mi sono però accorta che ho ridotto la definizione di corna allo scopare fuori territorio coppia.

Uscendo da quel territorio, si fanno una miriade di corna anche senza usare il cazzo e la figa, in effetti.
E in questa prospettiva, l'indossare un ruolo come se fosse una identità, in effetti chiama più che corna, distanza.

Questa è una buona citazione "l’adozione di una condotta manieristica la quale, per usare le parole di Barison, è “una protesta contro il reale e insieme un attivo modo di vivere l’irreale”. :)
Se ci pensi, anche la mamma totale è un manierismo, in questa prospettiva.
(solo che socialmente...etc etc)
A questo punto mi sorge una domanda: per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il fare le corna, che sia con cazzo e figa o senza?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
A questo punto mi sorge una domanda: per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il fare le corna, che sia con cazzo e figa o senza?
Ti rispondo con calma.
E' un discorso che mi interessa!
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Puri nel senso di fedeli a se stessi? E che c'è di meglio di un tradimento per dimostrare a se stessi che non ci si è piegati? In realtà la purezza della natura umana dovrebbe essere la fedeltà alla natura umana. Uno squalo che per 300 milioni di anni non ha mai avuto bisogno di evolversi e sbrana un bambino che nuota è molto più puro un gatto di casa che si mette sulla schiena mostrando la pancia per due crocchette. La natura umana è quella di sfruttare gli altri per star bene se stesso e quelli a lui strettamente legati.
ti rispondo con calma...ma magari (per lui) stesse discutendo di puro nel senso di fedele a se stesso...
 

Skorpio

Utente di lunga data
A questo punto mi sorge una domanda: per svelare se stessi a se stessi, è necessario passare attraverso il fare le corna, che sia con cazzo e figa o senza?
Per come la vedo io lo svelamento di qualsiasi cosa ce lo hai solo se attraversi un confine autoimposto

Quindi corna puoi sostituirlo con sushi o con capelli biondi o con quel che ti pare

Qualsiasi cosa che ti sei autoimposto essere un tuo confine

Se passi oltre lo svelamento è nel trovare cose belle o brutte di te, modi di vivere e reagire che non preventivavi, o che anche preventivavi ma non vivevi sulla tua pelle

Così.. Puoi pensare convintamente che a te il pesce crudo fa schifo e chi lo mangia è uno sciabigotto, e una sera mangiarlo x caso e scoprire che non era esattamente come pensavi
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Per come la vedo io lo svelamento di qualsiasi cosa ce lo hai solo se attraversi un confine autoimposto

Quindi corna puoi sostituirlo con sushi o con capelli biondi o con quel che ti pare

Qualsiasi cosa che ti sei autoimposto essere un tuo confine

Se passi oltre lo svelamento è nel trovare cose belle o brutte di te, modi di vivere e reagire che non preventivavi, o che anche preventivavi ma non vivevi sulla tua pelle

Così.. Puoi pensare convintamente che a te il pesce crudo fa schifo e chi lo mangia è uno sciabigotto, e una sera mangiarlo x caso e scoprire che non era esattamente come pensavi
Completamente d'accordo con te, tranne che su un punto: La fedeltà non è un confine autoimposto. Se potessimo derubricare la faccenda ad un semplice confronto di opinioni soggettive, Probabilmente questo posto non esisterebbe proprio. La morale comune in materia di corna, è il precipitato di 20000 anni circa di un sistema di controllo sociale finalizzato alla trasmissione della ricchezza, chie negli anni ha influenzato sia la religione, che la legge, per diventare solo alla fine morale comune.
Dico solo alla fine perché Basta pensare a quella che era la concezione della fedeltà anche solo 100 anni fa. Per cui la prima reazione del cornuto è sempre quella di identificarsi con la vittima che ha diritto ad un risarcimento. Non è un percorso esattamente interno, insomma.
Pensa anche solo quanta gente si macera nella fedeltà per paura della vox populi.
 

abebe

Utente di lunga data
Per come la vedo io lo svelamento di qualsiasi cosa ce lo hai solo se attraversi un confine autoimposto

Quindi corna puoi sostituirlo con sushi o con capelli biondi o con quel che ti pare

Qualsiasi cosa che ti sei autoimposto essere un tuo confine

Se passi oltre lo svelamento è nel trovare cose belle o brutte di te, modi di vivere e reagire che non preventivavi, o che anche preventivavi ma non vivevi sulla tua pelle

Così.. Puoi pensare convintamente che a te il pesce crudo fa schifo e chi lo mangia è uno sciabigotto, e una sera mangiarlo x caso e scoprire che non era esattamente come pensavi
Anch'io sono d'accordo con te e anch'io tranne che su un punto, ma in modo diverso da @Arcistufo.

Nell'accorpare le corna a tutto il resto tu fai un'opera, secondo me ingiustificata, di banalizzazione che sembra avere come scopo l'autogiustificazione se non l'autoassoluzione.

Secondo me è un accostamento ingiustificato per il seguente motivo - e prendiamo il sushi a paradigma della categoria "altro" rispetto alle corna.

Se io ho un limite nei confronti del sushi, è un limite che è noto a tutti, a partire dal partner. Io posso essermi creato la mia comfort zone fuori dal sushi e posso tranquillamente viverci dentro oppure posso effettivamente decidere di superare il mio limite. Questo superamento però è un superamento che posso condividere col mio partner: è un'occasione di crescita per me, di disvelamento di me stesso a me stesso e anche al mio partner; è un momento di crescita che può diventare comune, che crea vicinanza tra i due partner.

In una parola, è condivisione.

Penso che siamo tutti d'accordo che le corna sono l'esatto contrario di ciò: creano distanza tra i partner, volenti o nolenti. Creano un se stesso che resta nascosto al partner e non può essere né svelato né tanto meno condiviso.

Ci tengo a dire una cosa: io non sono fideisticamente votato alla fedeltà in base a motivi religiosi, morali, sociali o di qualche altro tipo. Essenzialmente, di queste cose non me ne frega una sega. Io finora non ho mai tradito perché sento che in quel caso io in primo luogo tradirei me stesso, e questo mi risulta intollerabile. Fintanto finché riuscirò a farlo (di non tradire) restando sereno, non lo farò. Poi può benissimo succedere che un domani mi trovi in una situazione in cui separarmi mi risulterà per vari motivi impossibile e allora anch'io mi farò il giro di giostra in giro per il mondo, però di sicuro non mi racconterò la favoletta che ho tradito pur se stavo bene nella mia relazione, perché a questa favoletta io non ci credo neanche un po', per il motivo che ho già detto: il tradimento ti porta a creare una nuova versione di te stesso che è avulsa dal tuo partner e questo non trova alcun posto all'interno di una "relazione sana" per come la intendo io.

E tutto ciò al netto che, nuovamente volenti o nolenti, il tradimento crea inevitabilmente dolore (almeno potenzialmente) in chi ci sta intorno: a partire dal partner (evabbeh: lì ci possiamo anche raccontare che se l'è chiamata...) a finire, soprattutto, ai figli. E io non non sono in grado di costruire il mio benessere sul malessere altrui. Grossissimo limite mio, lo so...
 

danny

Utente di lunga data
Anch'io sono d'accordo con te e anch'io tranne che su un punto, ma in modo diverso da @Arcistufo.

Nell'accorpare le corna a tutto il resto tu fai un'opera, secondo me ingiustificata, di banalizzazione che sembra avere come scopo l'autogiustificazione se non l'autoassoluzione.

Secondo me è un accostamento ingiustificato per il seguente motivo - e prendiamo il sushi a paradigma della categoria "altro" rispetto alle corna.

Se io ho un limite nei confronti del sushi, è un limite che è noto a tutti, a partire dal partner. Io posso essermi creato la mia comfort zone fuori dal sushi e posso tranquillamente viverci dentro oppure posso effettivamente decidere di superare il mio limite. Questo superamento però è un superamento che posso condividere col mio partner: è un'occasione di crescita per me, di disvelamento di me stesso a me stesso e anche al mio partner; è un momento di crescita che può diventare comune, che crea vicinanza tra i due partner.

In una parola, è condivisione.

Penso che siamo tutti d'accordo che le corna sono l'esatto contrario di ciò: creano distanza tra i partner, volenti o nolenti. Creano un se stesso che resta nascosto al partner e non può essere né svelato né tanto meno condiviso.

Ci tengo a dire una cosa: io non sono fideisticamente votato alla fedeltà in base a motivi religiosi, morali, sociali o di qualche altro tipo. Essenzialmente, di queste cose non me ne frega una sega. Io finora non ho mai tradito perché sento che in quel caso io in primo luogo tradirei me stesso, e questo mi risulta intollerabile. Fintanto finché riuscirò a farlo (di non tradire) restando sereno, non lo farò. Poi può benissimo succedere che un domani mi trovi in una situazione in cui separarmi mi risulterà per vari motivi impossibile e allora anch'io mi farò il giro di giostra in giro per il mondo, però di sicuro non mi racconterò la favoletta che ho tradito pur se stavo bene nella mia relazione, perché a questa favoletta io non ci credo neanche un po', per il motivo che ho già detto: il tradimento ti porta a creare una nuova versione di te stesso che è avulsa dal tuo partner e questo non trova alcun posto all'interno di una "relazione sana" per come la intendo io.

E tutto ciò al netto che, nuovamente volenti o nolenti, il tradimento crea inevitabilmente dolore (almeno potenzialmente) in chi ci sta intorno: a partire dal partner (evabbeh: lì ci possiamo anche raccontare che se l'è chiamata...) a finire, soprattutto, ai figli. E io non non sono in grado di costruire il mio benessere sul malessere altrui. Grossissimo limite mio, lo so...
No, non è un limite, anzi.
Però prova a pensare a una situazione di questo tipo.
A te padre, a tua moglie che non ha più interesse ad avere rapporti sessuali con te, e tu che sei costretto a rinunciare per sempre alla tua sessualità. Separarti equivarrebbe ad allontanarti dai tuoi figli, a dover rinunciare a una casa che hai pagato e a ridurre sensibilmente la capacità di spesa della famiglia, da cui potrebbe conseguire che non potreste permettervi di far frequentare l'università ai vostri figli, perché magari questo richiede un trasferimento in un'altra città o investimenti elevati per i libri, altri 5 o 6 anni di mantenimento a casa, l'acquisto di un'altra vettura per gli spostamenti, e tu non vuoi che una tua esigenza, legittima, abbia riflessi sulle persone che ami di più.
Che fai?
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Anch'io sono d'accordo con te e anch'io tranne che su un punto, ma in modo diverso da @Arcistufo.

Nell'accorpare le corna a tutto il resto tu fai un'opera, secondo me ingiustificata, di banalizzazione che sembra avere come scopo l'autogiustificazione se non l'autoassoluzione.

Secondo me è un accostamento ingiustificato per il seguente motivo - e prendiamo il sushi a paradigma della categoria "altro" rispetto alle corna.

Se io ho un limite nei confronti del sushi, è un limite che è noto a tutti, a partire dal partner. Io posso essermi creato la mia comfort zone fuori dal sushi e posso tranquillamente viverci dentro oppure posso effettivamente decidere di superare il mio limite. Questo superamento però è un superamento che posso condividere col mio partner: è un'occasione di crescita per me, di disvelamento di me stesso a me stesso e anche al mio partner; è un momento di crescita che può diventare comune, che crea vicinanza tra i due partner.

In una parola, è condivisione.

Penso che siamo tutti d'accordo che le corna sono l'esatto contrario di ciò: creano distanza tra i partner, volenti o nolenti. Creano un se stesso che resta nascosto al partner e non può essere né svelato né tanto meno condiviso.

Ci tengo a dire una cosa: io non sono fideisticamente votato alla fedeltà in base a motivi religiosi, morali, sociali o di qualche altro tipo. Essenzialmente, di queste cose non me ne frega una sega. Io finora non ho mai tradito perché sento che in quel caso io in primo luogo tradirei me stesso, e questo mi risulta intollerabile. Fintanto finché riuscirò a farlo (di non tradire) restando sereno, non lo farò. Poi può benissimo succedere che un domani mi trovi in una situazione in cui separarmi mi risulterà per vari motivi impossibile e allora anch'io mi farò il giro di giostra in giro per il mondo, però di sicuro non mi racconterò la favoletta che ho tradito pur se stavo bene nella mia relazione, perché a questa favoletta io non ci credo neanche un po', per il motivo che ho già detto: il tradimento ti porta a creare una nuova versione di te stesso che è avulsa dal tuo partner e questo non trova alcun posto all'interno di una "relazione sana" per come la intendo io.

E tutto ciò al netto che, nuovamente volenti o nolenti, il tradimento crea inevitabilmente dolore (almeno potenzialmente) in chi ci sta intorno: a partire dal partner (evabbeh: lì ci possiamo anche raccontare che se l'è chiamata...) a finire, soprattutto, ai figli. E io non non sono in grado di costruire il mio benessere sul malessere altrui. Grossissimo limite mio, lo so...
Si costruisce il proprio benessere sul malessere altrui ogni volta che si impone a qualcun altro una propria scelta in modo egoistico. Mica solo le corna. A me sembra tanto che tu stia spacchettando per creare la categoria ad hoc "corna e altri misfatti" :LOL:
Comunque sei giovane. Ne riparliamo quando avrai dei figli e lasciare sarà una exit strategy meno praticabile.
 

abebe

Utente di lunga data
Si costruisce il proprio benessere sul malessere altrui ogni volta che si impone a qualcun altro una propria scelta in modo egoistico. Mica solo le corna. A me sembra tanto che tu stia spacchettando per creare la categoria ad hoc "corna e altri misfatti" :LOL:
Comunque sei giovane. Ne riparliamo quando avrai dei figli e lasciare sarà una exit strategy meno praticabile.
Ma infatti: l'ho detto che la mia non è una posizione fideistica
 

abebe

Utente di lunga data
No, non è un limite, anzi.
Però prova a pensare a una situazione di questo tipo.
A te padre, a tua moglie che non ha più interesse ad avere rapporti sessuali con te, e tu che sei costretto a rinunciare per sempre alla tua sessualità. Separarti equivarrebbe ad allontanarti dai tuoi figli, a dover rinunciare a una casa che hai pagato e a ridurre sensibilmente la capacità di spesa della famiglia, da cui potrebbe conseguire che non potreste permettervi di far frequentare l'università ai vostri figli, perché magari questo richiede un trasferimento in un'altra città o investimenti elevati per i libri, altri 5 o 6 anni di mantenimento a casa, l'acquisto di un'altra vettura per gli spostamenti, e tu non vuoi che una tua esigenza, legittima, abbia riflessi sulle persone che ami di più.
Che fai?
Cosa c'è che non ti è chiaro nel seguente passaggio del mio messaggio?

Io finora non ho mai tradito perché sento che in quel caso io in primo luogo tradirei me stesso, e questo mi risulta intollerabile. Fintanto finché riuscirò a farlo (di non tradire) restando sereno, non lo farò. Poi può benissimo succedere che un domani mi trovi in una situazione in cui separarmi mi risulterà per vari motivi impossibile e allora anch'io mi farò il giro di giostra in giro per il mondo, però di sicuro non mi racconterò la favoletta che ho tradito pur se stavo bene nella mia relazione,
Nel caso che dici tu chiaramente cercherei di trombare fuori casa il più e meglio possibile!:)

Solo che, da quel momento in poi, nella mia considerazione mia moglie non sarebbe più la mia compagna di vita ma la mia socia di una slr.

E questo anche se trombassi fuori perché travolto da imprevista e insostenibile attrazione verso un'altra perché, come ho detto, alla favoletta dell' "a casa tutto bene, grazie" mentre rifaccio l'alesaggio al colon della ganza in un parcheggio di periferia io proprio non ci credo: in quel caso, per fedeltà a me stesso sono sicuro che ci sarebbe un problema nella coppia o un problema in me.
 

danny

Utente di lunga data
Nel caso che dici tu chiaramente cercherei di trombare fuori casa il più e meglio possibile!:)

Solo che, da quel momento in poi, nella mia considerazione mia moglie non sarebbe più la mia compagna di vita ma la mia socia di una slr.

E questo anche se trombassi fuori perché travolto da imprevista e insostenibile attrazione verso un'altra perché, come ho detto, alla favoletta dell' "a casa tutto bene, grazie" mentre rifaccio l'alesaggio al colon della ganza in un parcheggio di periferia io proprio non ci credo: in quel caso, per fedeltà a me stesso sono sicuro che ci sarebbe un problema nella coppia o un problema in me.
L'alesaggio al colon...;) (y)
 

Skorpio

Utente di lunga data
Anch'io sono d'accordo con te e anch'io tranne che su un punto, ma in modo diverso da @Arcistufo.

Nell'accorpare le corna a tutto il resto tu fai un'opera, secondo me ingiustificata, di banalizzazione che sembra avere come scopo l'autogiustificazione se non l'autoassoluzione.

Secondo me è un accostamento ingiustificato per il seguente motivo - e prendiamo il sushi a paradigma della categoria "altro" rispetto alle corna.

Se io ho un limite nei confronti del sushi, è un limite che è noto a tutti, a partire dal partner. Io posso essermi creato la mia comfort zone fuori dal sushi e posso tranquillamente viverci dentro oppure posso effettivamente decidere di superare il mio limite. Questo superamento però è un superamento che posso condividere col mio partner: è un'occasione di crescita per me, di disvelamento di me stesso a me stesso e anche al mio partner; è un momento di crescita che può diventare comune, che crea vicinanza tra i due partner.

In una parola, è condivisione.

Penso che siamo tutti d'accordo che le corna sono l'esatto contrario di ciò: creano distanza tra i partner, volenti o nolenti. Creano un se stesso che resta nascosto al partner e non può essere né svelato né tanto meno condiviso.

Ci tengo a dire una cosa: io non sono fideisticamente votato alla fedeltà in base a motivi religiosi, morali, sociali o di qualche altro tipo. Essenzialmente, di queste cose non me ne frega una sega. Io finora non ho mai tradito perché sento che in quel caso io in primo luogo tradirei me stesso, e questo mi risulta intollerabile. Fintanto finché riuscirò a farlo (di non tradire) restando sereno, non lo farò. Poi può benissimo succedere che un domani mi trovi in una situazione in cui separarmi mi risulterà per vari motivi impossibile e allora anch'io mi farò il giro di giostra in giro per il mondo, però di sicuro non mi racconterò la favoletta che ho tradito pur se stavo bene nella mia relazione, perché a questa favoletta io non ci credo neanche un po', per il motivo che ho già detto: il tradimento ti porta a creare una nuova versione di te stesso che è avulsa dal tuo partner e questo non trova alcun posto all'interno di una "relazione sana" per come la intendo io.

E tutto ciò al netto che, nuovamente volenti o nolenti, il tradimento crea inevitabilmente dolore (almeno potenzialmente) in chi ci sta intorno: a partire dal partner (evabbeh: lì ci possiamo anche raccontare che se l'è chiamata...) a finire, soprattutto, ai figli. E io non non sono in grado di costruire il mio benessere sul malessere altrui. Grossissimo limite mio, lo so...
Io però parlavo esclusivamente di svelamento.. Non di altro, quindi estraneo a aspetti di tipo morale, assolutorio o altro

Io passo non mangiare il sushi anche perché sono contro la pesca dei poveri pesci in mare

O posso non tingermi biondo perché quei prodotti cosmetici sono stati fatti usando prodotti chimici che inquinano l'ambiente e avvelenano gli operai che ci lavorano
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
"a casa tutto bene, grazie" mentre rifaccio l'alesaggio al colon della ganza
Nel parcheggio no, troppo principino io :LOL:
comunque ti sfugge un passaggio. A casa va veramente tutto bene magari, è dentro di te che va male. Tu crei una famiglia, mille impegni, mille ansie. In qualche modo ce la fai. Poi ti guardi indetro e vedi quel bellissimo edificio in cui la malta è il tuo sangue e il tuo sudore. Ma ti sta stretto uguale. Lì tiri fuori le palle, oppure no. Non è che hai una terza scelta: o ti dici che conta il gioco più dei giocatori e ti castri, o come dicono quelli bravi "lavori su te stesso", oppure ti giochi la tua partita con energie non-più-dei-vent'anni, con la consapevolezza che se sbagli il castello salta, e con il castello quello che ci hai messo dentro.
Non c'è disonore nel nascere topo e scappare dal gatto, ma non mi raccontare che la fedeltà è la scelta degli eroi, o di quelli sani
Si è fedeli per paura, pigrizia o calcolo, sempre.
 
Top