Emergenza Covid-19

Darietto

Utente di lunga data
Costruire una didattica distanza non è scontato.
E mano a mano si scende di età sempre più complesso.

E' una questione di evoluzione cognitiva. Del pensiero.
Fino a circa gli 11- 13 anni (spesso anche oltre, questo tipo di limiti non sono "protocollati e dipendono da innumerevoli variabili) il pensiero è concreto.
Poi si passa alla costruzione del pensiero astratto.

Cosa significa nel concreto?

Significa che nella fase concreta i bambini hanno bisogno non solo di fare. Non solo di ascoltare. Non solo di guardare. Non solo di toccare. O assaggiare.
Hanno anche bisogno, se si vuole una strutturazione ordinata, che queste operazioni siano guidate e ordinate.
E' il motivo per cui ci si è inventati la scuola.
Creare un luogo in cui si andasse a lavorare su due livelli:
quello della costruzione delle basi per un pensiero astratto capace di elaborare e personalizzare gli stimoli provenienti dal mondo e quello di stimolare la socializzazione in condivisione delle regole sociali di quella data società.

Nella fase astratta, se quella precedente si è svolta senza grandi intoppi, inizia il periodo in cui i bambini iniziano a fare metacognizione, ossia ragionamenti sul ragionamento. E' una fase molto lunga questa.
Gradualmente iniziano a sviluppare quelle competenze che permettono non solo di ordinare i saperi, ma anche di connetterli e farli diventare un ragionamento. (le famose competenze)

La didattica distanza richiede di eliminare buon parte dell'accompagnamento necessario.
Se non è stata impostata ben prima di una emergenza è di complessa applicazione sia per gli insegnanti (che non sono abituati a ragionare su un insegnamento non in presenza, che quindi da la possibilità di verificare e vedere non solo il risultato ma anche il percorso che ha portato al risultato) sia per gli alunni che tendono a divenire fruitori passivi (e quindi annoiati e demotivati) smette di essere comunque didattica e divenire semplicemente proposta di contenuto da fruire. (niente di più deleterio per una mente in formazione).

La sto tagliando molto grossa, intendiamoci.
Ci sarebbe da andare a vedere come connettere i diversi stili di apprendimento ai materiali proposti (che in presenza vengono compensati anche inconsapevolmente dal gruppo e dalla comunicazione multilivello) e come renderli in una didattica da fruire tramite video, piuttosto che chat, piuttosto che esercizi interattivi.
Come differenziare una lezione nel suo svolgimento.
Non è roba che si improvvisa dall'oggi al domani. E se non si è formati no lo si sa fare.
Certo, fa effetto la video lezione.

Ma fa effetto a chi non sa come funziona un cervello dal punto di vista evolutivo.
Fa effetto il fare in sè.
Chi sa valutare la qualità di quel fare correlandola all'evoluzione del pensiero...ha a volte i brividi.
Non a caso sono in atto proposte continue di formazione online, scambio di esperienze su siti dedicati, etc etc.

Personalmente trovo illusorio che un paese che non ha praticamente mai sperimentato tutto questo, che non conosce le implicazioni di un mezzo come quello tecnologico dal punto di vista pedagogico e che quindi non lo sa adoperare concretamente da un giorno all'altro abbia una attivazione di un livello anche solo sufficiente.

LA situazione è che siamo in una emergenza.
I figli sono a casa non in vacanza. Sono a casa per una emergenza grave. Come non se ne ricorda negli ultimi 50 anni.
Tutti sono spaventati. Chi lo dice, chi non lo dice, chi nega e si aggrappa alla vita che fu, chi sè già alla fine dell'apocalisse e si sta per buttare nel burrone.

Quello che mi sento di dire è che la didattica a distanza, in questa situazione, non potrà supplire alla presenza a scuola.
Ci sono proposte di variazione dei calendari. Ci sono proposte di ridistribuzione dei programmi (anche avendo l'occhio alla questione dell'inclusività. non se ne parla. Ma tutti quegli alunni che sono disgrafici, dislessici, discalculici, i BES cognitivi piuttosto che ambientali, i disabili, i non verbali...non vado avanti se non la finisco più).
Per ora proposte.

C'è anche da dire che, a differenza dei cinesi, i bambini e i ragazzi italiani non sono abituati alla disciplina. I genitori fanno una fatica immane ad imporla se necessario.
Una scuola senza disciplina, lo studio senza disciplina non sta in piedi.

Ed è un problema serio questo.

L'altro problema è quello della valutazione
Non è un problema da poco.
Cosa si valuta?

Il compito?

La scuola, in genere, non valuta il compito.
Non solo il compito.
Valuta il modo in cui il compito è stato svolto, l'atteggiamento, il superamento di problematiche legate a ansia, timidezza, introversione piuttosto che i contrari.
E come viene valutato un compito svolto a distanza senza sapere se ci sono state interferenze?

Non è un altro problema di poco conto.

Come al solito la questione ha diversi livelli.

certo, può tranquillizzare vedere che gli insegnanti mandano video, applicazioni interattive, etc etc. C'è disponibilità immensa a riguardo.

Ma, di nuovo, credere che in un paese come questo, dove negli ultimi anni era difficile pure fare didattica in presenza, si possa passare fluidamente alla didattica a distanza è una illusione.

Come chiedere ai ragazzi di imparare un modo dell'apprendimento completamente nuovo anche per loro è una illusione.

Sorvolo sulla disponibilità di risorse in generale.
Dai dispositivi alle infrastrutture.

I ragazzi hanno bisogno di essere educati, e questo periodo è una opportunità, alla responsabilità.
Al fare in casa.
Al partecipare alla vita familiare e al rispetto di regole rigide.

non voglio giustificare nessuno. La scuola ha parecchie lacune.
Come in altri ambiti, anche nella scuola, si stanno evidenziando. I nodi vengono al pettine.
Era solo questione di tempo.

Ma prendere questa questione senza considerarne la complessità significa - di nuovo - entrare nell'ottica del nemico esterno.

I ragazzi sono a casa?
LA routine giornaliera. Hanno da alzarsi alla stessa ora tutti i giorni. Non è vacanza. Orario di scuola.
Ci sono parecchi casi, riportati sui giornali di settore, dove gli insegnanti dato l'appuntamento alle 8,00 in chat, non trovano nessuno.
Oppure di compiti dati e svolti dai genitori. O dai nonni.

Lavoro in casa.
Sono più liberi?
Bene. E' il momento che imparino a cucinare per tutti. Cucinare contiene parecchie nozioni di scienze.
Che puliscano per tutti. E anche qui, scienze, italiano, matematica.
Che si lavino i vestiti e imparino a stirarseli. italiano, matematica, scienze, tecnologia, chimica
Che costruiscano fogli di calcolo per le spese di casa.
Che calcolino quanto cibo serve e quale.
Stilino la lista della spesa.
Mappino i supermercati costruendo cartine col buon vecchio lucido e usando le bellissime matite a china (niente di meglio per affinare e consolidare il tratto, il controllo, il coordinamento oculo manuale, la progettazione, lo spostamento dell'attenzione, la concentrazione).
E via dicendo.

La didattica è cosa ben più complessa di una lezione.
Molti che svicolano, a mio parere, semplicemente non sanno tradurre.
E ribadisco non è una giustificazione.
Ma è un dato di realtà.

Di sicuro non può più funzionare il pensiero della divisione degli ambiti.
Gli insegnanti insegnano, i genitori seguono, i ragazzi fanno.

Serve un coordinamento.

Ma gli insegnanti stessi sono senza indicazioni chiare da parte del ministero.
Ogni istituto sta funzionando a sè o quasi.
Quindi è sciocco confrontarsi fra istituti.

Mi fermo qui.

Non per infierire e continuare lo scontro, però questo è un approccio tipicamente italiano che porta a farsi mille seghe mentali, e prima di capire come e dove finirà il discorso, se finirà, gli altri hanno già trovato la soluzione, hanno risolto la soluzione e sono passati ad altro.
E noi ancora a chiederci se così va bene, cosà va male, no questo lo metto qui, l'altro lo metto là, ma può andare bene anche più su...
o forse ma anche che se non fosse sarebbe.
Per rifare il documento smarrito deve presentare lo stesso in questura. Per il timbro ufficio 8. Per la firma ufficio 9 che non lo trova qui di fianco ma nell'altro edificio all'ultimo piano, poi salga le scale a destra.
E poi ci chiediamo perché invece di agire tempestivamente abbiamo passato due settimane a menarla con "questo è giusto", no è giusto quell'altro. E intanto il virus si diffondeva :eek::eek::eek::eek:
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
😂 😂 😂

non sono uscita neppure io.
Leggevo le ordinanze in corsa dei vari sindaci che si ritrovano a inseguire questi imbecilli.

E, cosa di cui mi dispiaccio moltissimo, nonostante il DPCM non sono state applicate le misure.
Non li metterei in carcere io.
Farei pagare. E pagare. E pagare.

Sarebbe un bel modo per raccogliere soldi per la sanità che è in affanno. Ho indosso occhiali rosa eh, quando dico affanno.
Servono soldi per i respiratori.
Bene, c'è una ampia platea da cui attingere. Mi auguro che comincino a multare in modo molto salato chi va al bar, chi si aggrega a e fa movida e via dicendo.
Almeno, anche se fanno un danno in fila all'altro, partecipano in un qualche modo positivo.
devi anche mettere un punto alla decretazione d'urgenza, se ne fai uno ogni 72 ore, anche organizzare direttive ai prefetti, regolamenti attuativi e circolari esplicative diventa difficile.

più abbiamo anche l'aggravante del fardello europeo che complica le cose anche in settori apparentemente minori.

Per farti un esempio semplice, hanno sospeso le competizioni sportive nazionali, ma non quelle internazionali. per cui l'Inter e la Roma, oltre a gobbi ed Atalanta la domenica devono stare ferme, ma in settimana le partite di coppa le possono giocare. escludo il Napoli perchè settimana prossima a Barcellona ne prendono tante che il problema per loro non si pone più.

che senso ha fermare il campionato se poi ci sono 4-5 squadre che giocano lo stesso? in Svizzera per dire hanno vietato la partita di EL del Basilea. che dovrà chiedere asilo in Baviera, credo. però almeno si comportano in modo omogeneo. il campionato svizzero è fermo, la coppa di Svizzera è ferma, quindi anche le partite di coppa su suolo svizzero devono fermarsi.
 

danny

Utente di lunga data
Io credo che il senso stia nella gradualità.
Stanno operando per gradi.
Se avessero bloccato tutto subito sarebbe scoppiato panico e caos.
Così, un po' alla volta, ci si abitua.
Prima zona rossa, poi arancione, poi tutta Italia, poi...
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non per infierire e continuare lo scontro, però questo è un approccio tipicamente italiano che porta a farsi mille seghe mentali, e prima di capire come e dove finirà il discorso, se finirà, gli altri hanno già trovato la soluzione, hanno risolto la soluzione e sono passati ad altro.
E noi ancora a chiederci se così va bene, cosà va male, no questo lo metto qui, l'altro lo metto là, ma può andare bene anche più su...
o forse ma anche che se non fosse sarebbe.
Per rifare il documento smarrito deve presentare lo stesso in questura. Per il timbro ufficio 8. Per la firma ufficio 9 che non lo trova qui di fianco ma nell'altro edificio all'ultimo piano, poi salga le scale a destra.
E poi ci chiediamo perché invece di agire tempestivamente abbiamo passato due settimane a menarla con "questo è giusto", no è giusto quell'altro. E intanto il virus si diffondeva :eek::eek::eek::eek:
Sai che più che dirti che cercare il nemico esterno invece che individuare cosa e come individualmente si può partecipare non serve ad un cazzo, non so che dirti?

Io ho agito tempestivamente.
Mi han presa in giro, mi hanno detto che sono esagerata e via dicendo.
Mica solo qui dove scrivo e basta eh. E solo di cazzate fondamentalmente.

L'ho fatto nella vita concreta tirando il freno a mano anche a mio discapito economico e ben prima delle ordinanze.

Io so che quello che potevo fare io l'ho fatto.

Questo conta. Per me.

Dove è stato accettato il mio contributo, l'ho dato.

E nel mio fare quotidiano, non ho mai moltissima voglia di mettermi a giudicare e cercare i colpevoli.
Sono più interessata a capire quale può essere il mio contributo.
E come migliorare a partire dagli errori altrui.

Capisci bene che il mio modo di ragionare e il tuo modo di ragionare non hanno nulla in comune.

E guarda, non mi piace nemmeno chi vuole lo scontro ma non ha i coglioni di dichiararlo e si nasconde dietro le formule politically correct per portarlo avanti sentendosi assolto dall'averlo fatto di nascosto nella formula.

Se vuoi lo scontro con me, tira fuori i coglioni e scontrati.
Ma se il tuo scontro è sulla lamentala, abbasso le mani.
Mi ritiro senza neppure entrare.

La lamentela è sporcizia intellettuale e io ci tengo alla mia pulizia.

Sono una donna del fare.
Non una donna della lamentela.
 
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Martes

Utente di lunga data
Non per infierire e continuare lo scontro, però questo è un approccio tipicamente italiano che porta a farsi mille seghe mentali, e prima di capire come e dove finirà il discorso, se finirà, gli altri hanno già trovato la soluzione, hanno risolto la soluzione e sono passati ad altro.
E noi ancora a chiederci se così va bene, cosà va male, no questo lo metto qui, l'altro lo metto là, ma può andare bene anche più su...
o forse ma anche che se non fosse sarebbe.
Per rifare il documento smarrito deve presentare lo stesso in questura. Per il timbro ufficio 8. Per la firma ufficio 9 che non lo trova qui di fianco ma nell'altro edificio all'ultimo piano, poi salga le scale a destra.
E poi ci chiediamo perché invece di agire tempestivamente abbiamo passato due settimane a menarla con "questo è giusto", no è giusto quell'altro. E intanto il virus si diffondeva :eek::eek::eek::eek:
 

Lara3

Utente di lunga data
Io credo che il senso stia nella gradualità.
Stanno operando per gradi.
Se avessero bloccato tutto subito sarebbe scoppiato panico e caos.
Così, un po' alla volta, ci si abitua.
Prima zona rossa, poi arancione, poi tutta Italia, poi...
Anche giovani ci sono in terapia intensiva, diciottenne a San Raffaele di Milano.
Vedete voi , andate pure in giro se la coscienza ve lo consente.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
devi anche mettere un punto alla decretazione d'urgenza, se ne fai uno ogni 72 ore, anche organizzare direttive ai prefetti, regolamenti attuativi e circolari esplicative diventa difficile.

più abbiamo anche l'aggravante del fardello europeo che complica le cose anche in settori apparentemente minori.

Per farti un esempio semplice, hanno sospeso le competizioni sportive nazionali, ma non quelle internazionali. per cui l'Inter e la Roma, oltre a gobbi ed Atalanta la domenica devono stare ferme, ma in settimana le partite di coppa le possono giocare. escludo il Napoli perchè settimana prossima a Barcellona ne prendono tante che il problema per loro non si pone più.

che senso ha fermare il campionato se poi ci sono 4-5 squadre che giocano lo stesso? in Svizzera per dire hanno vietato la partita di EL del Basilea. che dovrà chiedere asilo in Baviera, credo. però almeno si comportano in modo omogeneo. il campionato svizzero è fermo, la coppa di Svizzera è ferma, quindi anche le partite di coppa su suolo svizzero devono fermarsi.

Aveva evidenziato @spleen in un suo post nell'atro 3d tutta l'inadeguatezza del coordinamento in primis.

Questa situazione, senza coordinamento ci mangia.

Il paragone con la Cina è inattuabile.
Per la cultura che hanno.
Per il tipo di coscienza collettiva che hanno.
Per il tipo di governo che hanno.

Ieri sera guardavo con G. l'articolo dei geni del "puffiamo il virus" e mi diceva "immagina lo stesso evento in un governo che risponde solo a se stesso.
Spazzati col mitra e zitti. "

Sono da un lato contenta di non vivere in un posto dove se si sgarra sei morto o quasi.
Mi dispiace moltissimo però anche che il nostro contesto culturale sia quello dell'obbligo al passo per volta.

Se il 24 febbraio quando hanno iniziato a stringere avessero stretto in botto, sai che ridere.
In uno stato dove non c'è la cultura, la forza, l'autorevolezza per il contenimento.
E non c'è perchè manca la collaborazione dei popolani. Non dico cittadini a ragion veduta.

E a mio parere siamo in ritardo di un mese con le ordinanze.
E pagheremo molto caro questo ritardo.

La cazzata, vergognosa, degli anziani che aveva una parziale verità ha tranquillizzato tutti.
Ho ancora i conati di vomito a riguardo.
Ma ha anche prodotto il contraccolpo per cui tutti i non anziani si sono sentiti "protetti"

quando protetto non lo è nessuno.
Negli ospedali la situazione è spaventosa.


Abbiamo il prossimo mese per rendercene conto.

EDIT: per quanto riguarda i calciatori, avrebbero soldi. Che donino.
 
Ultima modifica:

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Anche perché le carceri non hanno molti posti🤣.
A parte l'ironia, credo sia più utile davvero la sanzione pecuniaria.
Anche per quello sì.
Ma poi, mettere in carcere la gente sarebbe dare conigli in pasto ai leoni.
La vita del carcere è dura.

Se ci finisci perchè stai facendo il delinquente appartieni ad una cultura che in un qualche modo ti ha preparato.
Hai gli anticorpi.

Se non hai gli anticorpi, e in una situazione di emergenza entrare in carcere significherebbe aumentare e di molto il lavoro, pesante, di chi ci lavora dentro. Oltre il numero di chi ha bisogno di cure mediche.

Meglio soldi.
Sono più utili per tutti e più adeguato al contesto socioculturale di questo paese (e paesi europei in genere)
 
Ultima modifica:

perplesso

Administrator
Staff Forum
Aveva evidenziato @spleen in un suo post nell'atro 3d tutta l'inadeguatezza del coordinamento in primis.

Questa situazione, senza coordinamento ci mangia.

Il paragone con la Cina è inattuabile.
Per la cultura che hanno.
Per il tipo di coscienza collettiva che hanno.
Per il tipo di governo che hanno.

Ieri sera guardavo con G. l'articolo dei geni del "puffiamo il virus" e mi diceva "immagina lo stesso evento in un governo che risponde solo a se stesso.
Spazzati col mitra e zitti. "

Sono da un lato contenta di non vivere in un posto dove se si sgarra sei morto o quasi.
Mi dispiace moltissimo però anche che il nostro contesto culturale sia quello dell'obbligo al passo per volta.

Se il 24 febbraio quando hanno iniziato a stringere avessero stretto in botto, sai che ridere.
In uno stato dove non c'è la cultura, la forza, l'autorevolezza per il contenimento.

E a mio parere siamo in ritardo di un mese con le ordinanze.
E pagheremo molto caro questo ritardo.

La cazzata, vergognosa, degli anziani che aveva una parziale verità ha tranquillizzato tutti.
Ho ancora i conati di vomito a riguardo.
Ma ha anche prodotto il contraccolpo per cui tutti i non anziani si sono sentiti "protetti"

quando protetto non lo è nessuno.
Negli ospedali la situazione è spaventosa.


Abbiamo il prossimo mese per rendercene conto.

EDIT: per quanto riguarda i calciatori, avrebbero soldi. Che donino.
anche se volessi fare una roba stringente da subito, non hai il personale. dovrebbero riattivare la caserma del Quinto Alpini ad Edolo, solo pe4r essere sicuri di presidiare davvero tutte le valli di qua e di là, senza oberare le forze dell'ordine, chè con sta "casualissima" serie di rivolte carcerarie, ne hanno già abbastanza.

idem qui,

ci sono 62-63mila soldati tra truppa semplice e graduati. ne servirebbero almeno 4-5 volte tanti solo per essere sicuri di poter presidiare il territorio senza sovraccaricare i turni. quindi non puoi usare il pugno di ferro, non hai i numeri per poi sostenerlo
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
anche se volessi fare una roba stringente da subito, non hai il personale. dovrebbero riattivare la caserma del Quinto Alpini ad Edolo, solo pe4r essere sicuri di presidiare davvero tutte le valli di qua e di là, senza oberare le forze dell'ordine, chè con sta "casualissima" serie di rivolte carcerarie, ne ha già abbastanza.

idem qui, ci sono 62-63mila soldati tra truppa semplice e graduati. ne servirebbero almeno 4-5 volte tanti solo per essere sicuri di poter presidiare il territorio senza sovraccaricare i turni. quindi non puoi usare il pugno di ferro, non hai i numeri per poi sostenerlo

Esatto.
E non solo.

A febbraio sarebbe partire le manifestazioni di piazza contro le ingiustizzzie.
E ad una piazza che sfoga l'ansia in modo inconsapevole ridirigendola, o gli spari addosso o hai perso.
E poi i complotti.
E la censura.
E poi non siamo schiavi e tutte le cazzate che la mente sa immaginare per non affrontare la realtà e raccontarsi la sua verità.

E' una questione di controllo istruzionale.

Si danno indicazioni che si sa verranno accettate e criticate con qualche lamentela ma non di più, e si guida un po' per volta.
in questo modo si mantiene il controllo.
SE l'indicazione non viene accettata e non si hanno le forze e l'autorevolezza (che comporta il riconoscimento dell'autorità) il potere è andato a farsi fottere e non si gestisce più un cazzo, in parabola discendente in termini di controllo sociale.

Qui non si può usare il pugno di ferro non solo perchè mancano i numeri, ma perchè la gente non si sa autodisciplinare.
In cina usano il pugno di ferro perchè hanno una cultura collettiva che lo permette e oltre che permetterlo lo accetta. E si affida.
 

abebis

Utente di lunga data
.
domenica non sono uscito, mi dicono che anche le spiagge a Lerici fossero piene. e cmq ci sono i sapiens.

poi ci sono i francesi

e poi ci sono i pisani

le basi proprio....
Dici che eran tutti pisani quelli che riempivano stipati la Terrazza Mascagni domenica pomeriggio nella foto che mi ha mandato un mio amico?

Pol'esse....

Ma non mi sentirei di scommetterci...:rolleyes:
 

abebis

Utente di lunga data
Costruire una didattica distanza non è scontato.
E mano a mano si scende di età sempre più complesso.

E' una questione di evoluzione cognitiva. Del pensiero.
Fino a circa gli 11- 13 anni (spesso anche oltre, questo tipo di limiti non sono "protocollati e dipendono da innumerevoli variabili) il pensiero è concreto.
Poi si passa alla costruzione del pensiero astratto.

Cosa significa nel concreto?

Significa che nella fase concreta i bambini hanno bisogno non solo di fare. Non solo di ascoltare. Non solo di guardare. Non solo di toccare. O assaggiare.
Hanno anche bisogno, se si vuole una strutturazione ordinata, che queste operazioni siano guidate e ordinate.
E' il motivo per cui ci si è inventati la scuola.
Creare un luogo in cui si andasse a lavorare su due livelli:
quello della costruzione delle basi per un pensiero astratto capace di elaborare e personalizzare gli stimoli provenienti dal mondo e quello di stimolare la socializzazione in condivisione delle regole sociali di quella data società.

Nella fase astratta, se quella precedente si è svolta senza grandi intoppi, inizia il periodo in cui i bambini iniziano a fare metacognizione, ossia ragionamenti sul ragionamento. E' una fase molto lunga questa.
Gradualmente iniziano a sviluppare quelle competenze che permettono non solo di ordinare i saperi, ma anche di connetterli e farli diventare un ragionamento. (le famose competenze)

La didattica distanza richiede di eliminare buon parte dell'accompagnamento necessario.
Se non è stata impostata ben prima di una emergenza è di complessa applicazione sia per gli insegnanti (che non sono abituati a ragionare su un insegnamento non in presenza, che quindi da la possibilità di verificare e vedere non solo il risultato ma anche il percorso che ha portato al risultato) sia per gli alunni che tendono a divenire fruitori passivi (e quindi annoiati e demotivati) smette di essere comunque didattica e divenire semplicemente proposta di contenuto da fruire. (niente di più deleterio per una mente in formazione).

La sto tagliando molto grossa, intendiamoci.
Ci sarebbe da andare a vedere come connettere i diversi stili di apprendimento ai materiali proposti (che in presenza vengono compensati anche inconsapevolmente dal gruppo e dalla comunicazione multilivello) e come renderli in una didattica da fruire tramite video, piuttosto che chat, piuttosto che esercizi interattivi.
Come differenziare una lezione nel suo svolgimento.
Non è roba che si improvvisa dall'oggi al domani. E se non si è formati no lo si sa fare.
Certo, fa effetto la video lezione.

Ma fa effetto a chi non sa come funziona un cervello dal punto di vista evolutivo.
Fa effetto il fare in sè.
Chi sa valutare la qualità di quel fare correlandola all'evoluzione del pensiero...ha a volte i brividi.
Non a caso sono in atto proposte continue di formazione online, scambio di esperienze su siti dedicati, etc etc.

Personalmente trovo illusorio che un paese che non ha praticamente mai sperimentato tutto questo, che non conosce le implicazioni di un mezzo come quello tecnologico dal punto di vista pedagogico e che quindi non lo sa adoperare concretamente da un giorno all'altro abbia una attivazione di un livello anche solo sufficiente.

LA situazione è che siamo in una emergenza.
I figli sono a casa non in vacanza. Sono a casa per una emergenza grave. Come non se ne ricorda negli ultimi 50 anni.
Tutti sono spaventati. Chi lo dice, chi non lo dice, chi nega e si aggrappa alla vita che fu, chi sè già alla fine dell'apocalisse e si sta per buttare nel burrone.

Quello che mi sento di dire è che la didattica a distanza, in questa situazione, non potrà supplire alla presenza a scuola.
Ci sono proposte di variazione dei calendari. Ci sono proposte di ridistribuzione dei programmi (anche avendo l'occhio alla questione dell'inclusività. non se ne parla. Ma tutti quegli alunni che sono disgrafici, dislessici, discalculici, i BES cognitivi piuttosto che ambientali, i disabili, i non verbali...non vado avanti se non la finisco più).
Per ora proposte.

C'è anche da dire che, a differenza dei cinesi, i bambini e i ragazzi italiani non sono abituati alla disciplina. I genitori fanno una fatica immane ad imporla se necessario.
Una scuola senza disciplina, lo studio senza disciplina non sta in piedi.

Ed è un problema serio questo.

L'altro problema è quello della valutazione
Non è un problema da poco.
Cosa si valuta?

Il compito?

La scuola, in genere, non valuta il compito.
Non solo il compito.
Valuta il modo in cui il compito è stato svolto, l'atteggiamento, il superamento di problematiche legate a ansia, timidezza, introversione piuttosto che i contrari.
E come viene valutato un compito svolto a distanza senza sapere se ci sono state interferenze?

Non è un altro problema di poco conto.

Come al solito la questione ha diversi livelli.

certo, può tranquillizzare vedere che gli insegnanti mandano video, applicazioni interattive, etc etc. C'è disponibilità immensa a riguardo.

Ma, di nuovo, credere che in un paese come questo, dove negli ultimi anni era difficile pure fare didattica in presenza, si possa passare fluidamente alla didattica a distanza è una illusione.

Come chiedere ai ragazzi di imparare un modo dell'apprendimento completamente nuovo anche per loro è una illusione.

Sorvolo sulla disponibilità di risorse in generale.
Dai dispositivi alle infrastrutture.

I ragazzi hanno bisogno di essere educati, e questo periodo è una opportunità, alla responsabilità.
Al fare in casa.
Al partecipare alla vita familiare e al rispetto di regole rigide.

non voglio giustificare nessuno. La scuola ha parecchie lacune.
Come in altri ambiti, anche nella scuola, si stanno evidenziando. I nodi vengono al pettine.
Era solo questione di tempo.

Ma prendere questa questione senza considerarne la complessità significa - di nuovo - entrare nell'ottica del nemico esterno.

I ragazzi sono a casa?
LA routine giornaliera. Hanno da alzarsi alla stessa ora tutti i giorni. Non è vacanza. Orario di scuola.
Ci sono parecchi casi, riportati sui giornali di settore, dove gli insegnanti dato l'appuntamento alle 8,00 in chat, non trovano nessuno.
Oppure di compiti dati e svolti dai genitori. O dai nonni.

Lavoro in casa.
Sono più liberi?
Bene. E' il momento che imparino a cucinare per tutti. Cucinare contiene parecchie nozioni di scienze.
Che puliscano per tutti. E anche qui, scienze, italiano, matematica.
Che si lavino i vestiti e imparino a stirarseli. italiano, matematica, scienze, tecnologia, chimica
Che costruiscano fogli di calcolo per le spese di casa.
Che calcolino quanto cibo serve e quale.
Stilino la lista della spesa.
Mappino i supermercati costruendo cartine col buon vecchio lucido e usando le bellissime matite a china (niente di meglio per affinare e consolidare il tratto, il controllo, il coordinamento oculo manuale, la progettazione, lo spostamento dell'attenzione, la concentrazione).
E via dicendo.

La didattica è cosa ben più complessa di una lezione.
Molti che svicolano, a mio parere, semplicemente non sanno tradurre.
E ribadisco non è una giustificazione.
Ma è un dato di realtà.

Di sicuro non può più funzionare il pensiero della divisione degli ambiti.
Gli insegnanti insegnano, i genitori seguono, i ragazzi fanno.

Serve un coordinamento.

Ma gli insegnanti stessi sono senza indicazioni chiare da parte del ministero.
Ogni istituto sta funzionando a sè o quasi.
Quindi è sciocco confrontarsi fra istituti.

Mi fermo qui.
Mi garba un casino il ragionamento dell'Uomo Qualunque in base al quale un'intera categoria di persone che non ha per dovere di avere nessuna competenza informatica nel giro di una settimana dovrebbe mettere in piedi un sistema di comunicazioni degne di un romanzo di Asimov.

Il tutto naturalmente con i propri soldi, le proprie infrastrutture e, per di più, con un'efficienza e un'efficacia che devono essere allo stato dell'arte.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Spostiamoci qua, dedicando il thread soltanto a questa situazione che coinvolge ormai tutti.
Come lo state vivendo?
Cosa ha cambiato e temete cambierà nella vostra vita?
Interessante sarebbe anche conoscere le conseguenze su chi è interessato dai provvedimenti e non può lavorare o di chi teme per la propria salute o per quella dei propri cari.
Opinioni politiche: siete d'accordo per come si sono mossi tutti? Stanno lavorando bene?
Cosa vedete di diverso nelle persone accanto a voi.
Testimonianze personali sono ben gradite.
Anche sfoghi.
Per chi è in panico, nessun problema a confessarlo.
Un abbraccio a tutti.
Io lo vivo con relativa serenità, seguo le regole e mi tengo informato, anche perché le regole cambiano continuamente, sospinti dagli eventi.

Mi vivo le varie angolazioni della cosa, senza cadere e sprofondare in nessuna di esse, dal serio all'allegro

Mi adatto abbastanza bene, credo di essere allenato a questo doversi adattare.

Penso e progetto a quando l'onda di piena sarà finita, e tutto tornerà vivo, mi piace molto cullare questi pensieri, a partire dal poter vedere chi oggi non posso vedere, per decreto.

Se poi non ci sarà futuro per me, c'è cmq un presente che mi fa vedere e sorridere al futuro.

E per chi crede, comunque, c'è sempre un futuro.

Sono in zona rossa da poche ore, ma mentalmente lo ero da un pezzo, riguardo le regole da seguire

Vedo che questo virus è molto democratico perché becca trasversalmente tutti, a partire da chi aveva le leve per governare diversamente la comunicazione, e che magari intimamente si sentiva "sopra le parti"

Quasi quasi mi comincia a star simpatico questo virus 🤣
 

stany

Utente di lunga data
Va be’ se vuoi tenerti la tua idea fai pure.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Sorvoliamo sulla fonte... ma “Con cinque o sei seminari ti laureavi comodamente senza problemi” ci si laurea con 5 seminari?
 

stany

Utente di lunga data
Non amo Morelli ma sta girando questo messaggio che trovo interessante:
“Credo che il cosmo abbia il suo modo di riequilibrare le cose e le sue leggi, quando queste vengono stravolte.
Il momento che stiamo vivendo, pieno di anomalie e paradossi, fa pensare...
In una fase in cui il cambiamento climatico causato dai disastri ambientali è arrivato a livelli preoccupanti, la Cina in primis e tanti paesi a seguire, sono costretti al blocco; l'economia collassa, ma l'inquinamento scende in maniera considerevole. L'aria migliora; si usa la mascherina, ma si respira...

In un momento storico in cui certe ideologie e politiche discriminatorie, con forti richiami ad un passato meschino, si stanno riattivando in tutto il mondo, arriva un virus che ci fa sperimentare che, in un attimo, possiamo diventare i discriminati, i segregati, quelli bloccati alla frontiera, quelli che portano le malattie. Anche se non ne abbiamo colpa. Anche se siamo bianchi, occidentali e viaggiamo in business class.

In una società fondata sulla produttività e sul consumo, in cui tutti corriamo 14 ore al giorno dietro a non si sa bene cosa, senza sabati nè domeniche, senza più rossi del calendario, da un momento all'altro, arriva lo stop.
Fermi, a casa, giorni e giorni. A fare i conti con un tempo di cui abbiamo perso il valore, se non è misurabile in compenso, in denaro.
Sappiamo ancora cosa farcene?

In una fase in cui la crescita dei propri figli è, per forza di cose, delegata spesso a figure ed istituzioni altre, il virus chiude le scuole e costringe a trovare soluzioni alternative, a rimettere insieme mamme e papà con i propri bimbi. Ci costringe a rifare famiglia.

In una dimensione in cui le relazioni, la comunicazione, la socialità sono giocate prevalentemente nel "non-spazio" del virtuale, del social network, dandoci l'illusione della vicinanza, il virus ci toglie quella vera di vicinanza, quella reale: che nessuno si tocchi, niente baci, niente abbracci, a distanza, nel freddo del non-contatto.
Quanto abbiamo dato per scontato questi gesti ed il loro significato?

In una fase sociale in cui pensare al proprio orto è diventata la regola, il virus ci manda un messaggio chiaro: l'unico modo per uscirne è la reciprocità, il senso di appartenenza, la comunita, il sentire di essere parte di qualcosa di più grande di cui prendersi cura e che si può prendere cura di noi. La responsabilità condivisa, il sentire che dalle tue azioni dipendono le sorti non solo tue, ma di tutti quelli che ti circondano. E che tu dipendi da loro.

Allora, se smettiamo di fare la caccia alle streghe, di domandarci di chi è la colpa o perché è accaduto tutto questo, ma ci domandiamo cosa possiamo imparare da questo, credo che abbiamo tutti molto su cui riflettere ed impegnarci.
Perchè col cosmo e le sue leggi, evidentemente, siamo in debito spinto.
Ce lo sta spiegando il virus, a caro prezzo."

(Cit. F. MORELLI)
E non ci sono più le mezze stagioni.
 

Brunetta

Utente di lunga data

stany

Utente di lunga data
Non per infierire e continuare lo scontro, però questo è un approccio tipicamente italiano che porta a farsi mille seghe mentali, e prima di capire come e dove finirà il discorso, se finirà, gli altri hanno già trovato la soluzione, hanno risolto la soluzione e sono passati ad altro.
E noi ancora a chiederci se così va bene, cosà va male, no questo lo metto qui, l'altro lo metto là, ma può andare bene anche più su...
o forse ma anche che se non fosse sarebbe.
Per rifare il documento smarrito deve presentare lo stesso in questura. Per il timbro ufficio 8. Per la firma ufficio 9 che non lo trova qui di fianco ma nell'altro edificio all'ultimo piano, poi salga le scale a destra.
E poi ci chiediamo perché invece di agire tempestivamente abbiamo passato due settimane a menarla con "questo è giusto", no è giusto quell'altro. E intanto il virus si diffondeva :eek::eek::eek::eek:
Non è vero! Con la Bassanini basta l'autocertificazione al pubblico ufficio.
Ma dobbiamo pretenderne l'applicazione.
Non sai quante volte mi scorno all'anagrafe.Mi faccio chiamare il dirigente e poi gli spiego, oppure chiedo di farmi vedere dove sta scritto quello che dice il suo impiegato. È sempre abbozzano e fanno come dico io!
 
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