Emergenza Covid-19

Brunetta

Utente di lunga data
Forse forse dovremmo metterla tutti la mascherina. io francamente mi sento a disagio ,anche perché veramente si dà l'impressione di essere uno malato.
Comunque vedrò da domani magari lo metterò.
Mi devo infettare da me stessa?
 

stany

Utente di lunga data
2
Mi devo infettare da me stessa?
In effetti ho sentito dei pareri controversi sull' uso della mascherina; però se è consigliatissima per chi ha dei problemi di salute dovrebbe andare bene anche per gli altri, no? Come dicevo prima in Giappone ce l'hanno tutti, nei centri urbani. Non le troviamo al supermercato e nemmeno delle farmacie, non le hanno nemmeno gli operatori della sanità,che si lamentano... Forse per quello che se ne vedono poche in giro 🤔
 

Marjanna

Utente di lunga data
Forse forse dovremmo metterla tutti la mascherina. io francamente mi sento a disagio ,anche perché veramente si dà l'impressione di essere uno malato.
Comunque vedrò da domani magari la metterò.
In effetti ho visto dei filmati in Giappone e lì tutti ma proprio tutti, hanno la mascherina; come anche in Cina.
Io sono andata in ospedale l'altro giorno, messo mascherina (anche se non ufficiale) e pure guanti in lattice. Pareri controversi o meno, nel dubbio... poi li ho tenuti e mi sono fermata al super continuando a tenerli (ho levato solo mascherina in macchina e poi rimessa). Se qualcuno mi guardava strano non me ne sono neppure accorta. Disagio zero. Eventualmente il disagio sarà se si alzano le temperature, perchè ti viene da scoprirti. Meglio prendere l'abitudine ora.
 

bettypage

Utente acrobata
Le mascherine chirurgiche servono a non diffondere il virus, potremmo essere portatori asintomatici, proteggono gli altri.
Le mascherine ffp2 e ffp3 invece filtrano e quindi ci proteggono dal virus🤧
 

bettypage

Utente acrobata
Articolo molto interessante
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
ok, hanno beccato Rugani positivo. campionato in pratica finito qui
 

Brunetta

Utente di lunga data
2

In effetti ho sentito dei pareri controversi sull' uso della mascherina; però se è consigliatissima per chi ha dei problemi di salute dovrebbe andare bene anche per gli altri, no? Come dicevo prima in Giappone ce l'hanno tutti, nei centri urbani. Non le troviamo al supermercato e nemmeno delle farmacie, non le hanno nemmeno gli operatori della sanità,che si lamentano... Forse per quello che se ne vedono poche in giro 🤔
Ma io sto a casa 🤷🏻‍♀️
 

Darietto

Utente di lunga data
Le mascherine chirurgiche servono a non diffondere il virus, potremmo essere portatori asintomatici, proteggono gli altri.
Le mascherine ffp2 e ffp3 invece filtrano e quindi ci proteggono dal virus🤧
Ma anche qui i medici stessi hanno sempre dato messaggi contrastanti e poco chiari.

Nello stesso discorso ti dicono: è inutile indossare la mascherina se non avete contratto il virus. E poi: potreste aver contratto il virus ed essere asintomatici, quindi evitate di sputare in faccia alla gente e se potete indossate la mascherina. Questo è solo un esempio. Ma a distanza di tempo ancora non mi sono chiare le dinamiche con cui è stato trattato il problema fin dall'iniziio. Più che un problema di come affrontare questo virus, è come non avessere mai avuto a che fare con virus ed epidemie in generale. Dico questo pensando a tutto quello che si diceva all'inizio, per chi si ricorda.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Io sono andata in ospedale l'altro giorno, messo mascherina (anche se non ufficiale) e pure guanti in lattice. Pareri controversi o meno, nel dubbio... poi li ho tenuti e mi sono fermata al super continuando a tenerli (ho levato solo mascherina in macchina e poi rimessa). Se qualcuno mi guardava strano non me ne sono neppure accorta. Disagio zero. Eventualmente il disagio sarà se si alzano le temperature, perchè ti viene da scoprirti. Meglio prendere l'abitudine ora.
Fatta la spesa stamattina molto presto. Poca gente, tutti con le mascherine. Io pure, insieme a guanti in lattice. L'unica senza la mascherina la povera commessa.
 

danny

Utente di lunga data
Io sono andata in ospedale l'altro giorno, messo mascherina (anche se non ufficiale) e pure guanti in lattice. Pareri controversi o meno, nel dubbio... poi li ho tenuti e mi sono fermata al super continuando a tenerli (ho levato solo mascherina in macchina e poi rimessa). Se qualcuno mi guardava strano non me ne sono neppure accorta. Disagio zero. Eventualmente il disagio sarà se si alzano le temperature, perchè ti viene da scoprirti. Meglio prendere l'abitudine ora.
Gli ospedali sono molto pericolosi in questo momento. Andateci solo se obbligati.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
affrontare una guerra prevede una capacità di rispettare gli ordini, ma anche una capacità di ascoltare ciò che chi riceve gli ordini ha da dirti.

perchè un vero generale sa dare anche retta al caporale che segnala che dietro la collina c'è una batteria di cannoni e che quindi devi ripiegare e cambiare direzione oppure ti falciano come mosche col Raid.

vieniamo da quasi un ventennio in cui ci si è fatti vanto di non avere più la leva. ed ora dobbiamo chiedere alle persone di obbedire senza avere la credibilità di un capitano dell'artiglieria alpina che dorme all'addiaccio come te.

sui racconti dei reduci di Russia, sai che sono preparato. qui la questione non è tanto che ci abbiano mandato al fronte con le divise e le scarpe da deserto. è che non sanno neanche di averci mandato in guerra ed ora ci chiedono di serrare i ranghi.

ma come dicevo ieri altrove, occorre preservare la memoria anche e soprattutto di chi, di fronte alla nostra crisi, invece di mandare mascherine o anche solo chiedere di che avevamo bisogno, facevano i mattacchioni scatarrando sulla pizza. o chiedendo di mettere il bollino del virusfree sul granapadano.

o bloccando qualsiasi possibilità di accesso per gli italiani. è vero quello che dici sul capire nei momenti difficili chi ci è veramente vicino e chi no. al momento, abbiamo capito che le Alpi sono un confine moooolto più netto di quanto immaginavamo.



e non mi riferisco solo all'Italia.

Questo siamo fondamentalmente.
E' un semplice dato di realtà con cui fare i conti.

Per me non è nè critica nè altro.
Ma se si vuol stare con i piedi nella realtà, serve guardarla ripulendola da speranze e immaginari.

Solo a partire dalla realtà la si può attraversare.

Le cure che mancano, le mascherine mancano, i respiratori mancano. Mancano i reparti e manca il personale.
Chi era nel settore alle prime avvisaglie lo sapeva già.
Adesso la dissonanza è data dal fatto che la realtà irrompe prepotentemente nelle varie costruzioni di benessere che erano state create negli anni e a cui in tanti anno deciso di credere.

Manca disciplina.
Manca allenamento alla disciplina.
Manca l'abitudine al rispetto di una regola senza doverla necessariamente discutere un miliardo di volte.
Manca anche la rigidità. Il doversi tirar dietro pesi morti per una qualche forma pelosa di compassione.

E no. non parlo degli anziani. quelli non sono pesi morti. Quelli sarebbero la nostra storia.
Parlo di tutte quelle persone che hanno lavorato a ribasso, al minimo, al risparmio di ogni energia. Investendo principalmente nella comodità del proprio orto.

Mancano. Non ci sono.
E' tutto qui. E' facile.

Complessa la risposta.

Come è un dato di fatto che l'europa in questo momento e anche prima non è coordinata (non si improvvisa un coordinamento di un sistema complesso in un mese. E' tardi per pensare a quello. Lo si sapeva già ai primi casi che non ci sarebbe stato coordinamento. I fatti hanno solo confermato una realtà che era lì da guardare).

Quello che si riuscirà a fare sarà rattoppato. Mal organizzato e in affanno.

E per la verità siamo messi bene rispetto ad altri che sono messi peggio.

Se serve una qualche forma di consolazione basata sul fatto che ci si consola attraverso il guardare gli altri.

A me non serve.
 

danny

Utente di lunga data


e non mi riferisco solo all'Italia.

Questo siamo fondamentalmente.
E' un semplice dato di realtà con cui fare i conti.

Per me non è nè critica nè altro.
Ma se si vuol stare con i piedi nella realtà, serve guardarla ripulendola da speranze e immaginari.

Solo a partire dalla realtà la si può attraversare.

Le cure che mancano, le mascherine mancano, i respiratori mancano. Mancano i reparti e manca il personale.
Chi era nel settore alle prime avvisaglie lo sapeva già.
Adesso la dissonanza è data dal fatto che la realtà irrompe prepotentemente nelle varie costruzioni di benessere che erano state create negli anni e a cui in tanti anno deciso di credere.

Manca disciplina.
Manca allenamento alla disciplina.
Manca l'abitudine al rispetto di una regola senza doverla necessariamente discutere un miliardo di volte.
Manca anche la rigidità. Il doversi tirar dietro pesi morti per una qualche forma pelosa di compassione.

E no. non parlo degli anziani. quelli non sono pesi morti. Quelli sarebbero la nostra storia.
Parlo di tutte quelle persone che hanno lavorato a ribasso, al minimo, al risparmio di ogni energia. Investendo principalmente nella comodità del proprio orto.

Mancano. Non ci sono.
E' tutto qui. E' facile.

Complessa la risposta.

Come è un dato di fatto che l'europa in questo momento e anche prima non è coordinata (non si improvvisa un coordinamento di un sistema complesso in un mese. E' tardi per pensare a quello. Lo si sapeva già ai primi casi che non ci sarebbe stato coordinamento. I fatti hanno solo confermato una realtà che era lì da guardare).

Quello che si riuscirà a fare sarà rattoppato. Mal organizzato e in affanno.

E per la verità siamo messi bene rispetto ad altri che sono messi peggio.

Se serve una qualche forma di consolazione basata sul fatto che ci si consola attraverso il guardare gli altri.

A me non serve.
Ho in chat due vecchi amici, uno negli USA, uno a Londra. Si lamentano dello stesso atteggiamento del governo come facciamo noi.
Anzi, in Inghilterra è anche peggio rispetto a noi, secondo loro, anche perché nessuno fa tesoro dell'esperienza italiana, che dovrebbe fare scuola.
Sarà un fantastico stress test per tutta la popolazione mondiale.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ho in chat due vecchi amici, uno negli USA, uno a Londra. Si lamentano dello stesso atteggiamento del governo come facciamo noi.
Anzi, in Inghilterra è anche peggio rispetto a noi, secondo loro, anche perché nessuno fa tesoro dell'esperienza italiana, che dovrebbe fare scuola.
Sarà un fantastico stress test per tutta la popolazione mondiale.
Allora non sono stata chiara.

riprovo.

Quello che ho scritto non è una lamentela.

Serve leggere la realtà e entrarci dentro e fare con quel che si ha a disposizione.
Ossia pochissimo.

Se non si muove la gente dal basso, se non si inizia davvero ad aiutarsi, ne usciamo pesti.
Se la gente non riscopre ed in fretta il significato di mutualità (invece che vergognosamente rifugiarsi nel "muoiono gli anziani ed in fondo è la loro ora") ne usciamo pesti.

Non si può battere la morte, ma la dignità di fronte alla morte è quello che crediamo ci rende diversi dagli altri mammiferi.
Col cazzo.

C'è il terrore della morte e ci si guarda bene dall'avvicinarsi.

Ieri ho sentito un amico in lacrime.
suo padre, malato oncologico, il medico di base rifiuta di prescrivere la morfina. Questioni di etica (l'etica per la puttana) e burocratiche.
Padre preso, portato in rsa.

Morirà da solo in mezzo a sconosciuti.

Questo è.

Non è la morte.
E' la dignità. E' il saluto.
E' l'accompagnare, anche se stessi al saluto.

Capisco che faccia ribrezzo.
Capisco che faccia paura.

Capisco tutto.

E ho la nausea.
 
Ultima modifica:

bettypage

Utente acrobata


e non mi riferisco solo all'Italia.

Questo siamo fondamentalmente.
E' un semplice dato di realtà con cui fare i conti.

Per me non è nè critica nè altro.
Ma se si vuol stare con i piedi nella realtà, serve guardarla ripulendola da speranze e immaginari.

Solo a partire dalla realtà la si può attraversare.

Le cure che mancano, le mascherine mancano, i respiratori mancano. Mancano i reparti e manca il personale.
Chi era nel settore alle prime avvisaglie lo sapeva già.
Adesso la dissonanza è data dal fatto che la realtà irrompe prepotentemente nelle varie costruzioni di benessere che erano state create negli anni e a cui in tanti anno deciso di credere.

Manca disciplina.
Manca allenamento alla disciplina.
Manca l'abitudine al rispetto di una regola senza doverla necessariamente discutere un miliardo di volte.
Manca anche la rigidità. Il doversi tirar dietro pesi morti per una qualche forma pelosa di compassione.

E no. non parlo degli anziani. quelli non sono pesi morti. Quelli sarebbero la nostra storia.
Parlo di tutte quelle persone che hanno lavorato a ribasso, al minimo, al risparmio di ogni energia. Investendo principalmente nella comodità del proprio orto.

Mancano. Non ci sono.
E' tutto qui. E' facile.

Complessa la risposta.

Come è un dato di fatto che l'europa in questo momento e anche prima non è coordinata (non si improvvisa un coordinamento di un sistema complesso in un mese. E' tardi per pensare a quello. Lo si sapeva già ai primi casi che non ci sarebbe stato coordinamento. I fatti hanno solo confermato una realtà che era lì da guardare).

Quello che si riuscirà a fare sarà rattoppato. Mal organizzato e in affanno.

E per la verità siamo messi bene rispetto ad altri che sono messi peggio.

Se serve una qualche forma di consolazione basata sul fatto che ci si consola attraverso il guardare gli altri.

A me non serve.
Non sono d'accordo. Sta emergendo che siamo figli de La Cultura, siamo bestiole impaurite che rifuggono chi in un modo e chi in un altro. E qui rivendico che l'Italia è stata gestita come andava gestita, non siamo i più scemi del mondo.
E no, non ho bisogno della dittatura per salvarmi, non ho bisogno dicredere di controllare l'incertezza ma cercherò di adattarmi (Darwin e Wallace questo insegnano).
Ho speranza? Sì, perché qualcosa di buono ci insegnerà questo cataclisma.
Questo articolo forse aiuta a spiegare meglio ciò che intendo, questo passaggio soprattutto:

O ci facciamo travolgere dall’incertezza (risultato: disorientamento e caos). Oppure tentiamo – vanamente – di azzerarla tenendo tutto sotto controllo (risultato: paranoia e frustrazione). O facciamo finta che tutto proceda normalmente (risultato: comportamenti poco sensati e pericolosi).

C’è però una quarta alternativa: accettare l’incertezza, facendo una scelta di flessibilità adattiva. Questo significa anche darsi da fare per cavare, da una situazione negativa, qualche elemento positivo.

 

danny

Utente di lunga data
Non sono d'accordo. Sta emergendo che siamo figli de La Cultura, siamo bestiole impaurite che rifuggono chi in un modo e chi in un altro. E qui rivendico che l'Italia è stata gestita come andava gestita, non siamo i più scemi del mondo.
E no, non ho bisogno della dittatura per salvarmi, non ho bisogno dicredere di controllare l'incertezza ma cercherò di adattarmi (Darwin e Wallace questo insegnano).
Ho speranza? Sì, perché qualcosa di buono ci insegnerà questo cataclisma.
Questo articolo forse aiuta a spiegare meglio ciò che intendo, questo passaggio soprattutto:

O ci facciamo travolgere dall’incertezza (risultato: disorientamento e caos). Oppure tentiamo – vanamente – di azzerarla tenendo tutto sotto controllo (risultato: paranoia e frustrazione). O facciamo finta che tutto proceda normalmente (risultato: comportamenti poco sensati e pericolosi).

C’è però una quarta alternativa: accettare l’incertezza, facendo una scelta di flessibilità adattiva. Questo significa anche darsi da fare per cavare, da una situazione negativa, qualche elemento positivo.

Grosso modo l'articolo esprime quello che penso.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non sono d'accordo. Sta emergendo che siamo figli de La Cultura, siamo bestiole impaurite che rifuggono chi in un modo e chi in un altro. E qui rivendico che l'Italia è stata gestita come andava gestita, non siamo i più scemi del mondo.
E no, non ho bisogno della dittatura per salvarmi, non ho bisogno dicredere di controllare l'incertezza ma cercherò di adattarmi (Darwin e Wallace questo insegnano).
Ho speranza? Sì, perché qualcosa di buono ci insegnerà questo cataclisma.
Questo articolo forse aiuta a spiegare meglio ciò che intendo, questo passaggio soprattutto:

O ci facciamo travolgere dall’incertezza (risultato: disorientamento e caos). Oppure tentiamo – vanamente – di azzerarla tenendo tutto sotto controllo (risultato: paranoia e frustrazione). O facciamo finta che tutto proceda normalmente (risultato: comportamenti poco sensati e pericolosi).

C’è però una quarta alternativa: accettare l’incertezza, facendo una scelta di flessibilità adattiva. Questo significa anche darsi da fare per cavare, da una situazione negativa, qualche elemento positivo.

c'è una regola base per affrontare i problemi.
guardare il problema.

Ripulito dalla speranza.

Questi non mi sembrano per niente tempi incerti.
A me sembra un tempo particolarmente certo.

In cui il velo fra la vita e la morte si è assottigliato.

Questo vedo io.

E' la possibilità di fare davvero una valutazione di sistema e trarne insegnamento.

E se voglio imparare, il sistema lo devo guardare senza giustificazioni.
Non per lamentarmene.
Per leggerlo.
Se siamo una armata brancaleone, non è che dicendoci quanto siamo bravi o stupidi cambia qualcosa.
Quello restiamo.

Che poi, ci si trovi dentro roba positiva, sono pienamente d'accordo.

Ma mentre si combatte si combatte.
Io sono marziale in questo.

La disciplina di cui parlavo riguarda anche questo.
Essere marziali e non distratti.

Da me, come in altri posti immagino, ci sono i blocchi.
La gente continua a passarci. A provarci almeno.

Stanno iniziando a fioccare le multe.
E le lamentele per le multe. :LOL:
 
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