Bias cognitivo, dissonanza, autoinganno.

danny

Utente di lunga data
Penso anche io che gli slogan che citi non bastino.
Io so che tutti ci troviamo davanti all'incognito e so che fingere certezze o fare passi falsi, false promesse, non serve a nulla.
Peggiora la situazione, disillude e fomenta la rabbia.
Questo per me :)
Attribuire il virus a un mondo magico però ci porta a giustificare chi in questa situazione è semplicemente incapace o ignorante o in malafede.
Le modalità di diffusione dei Coronavirus sono ben note, le caratteristiche di questo sono oggetto di studio, la politica dispone di strumenti per reagire in modo adeguato.
Errori ne sono stati fatti. Impariamo da essi riconoscendoli.
Errori ne stiamo facendo anche adesso.
Per esempio - dichiarazione del dott. Galli - i dati raccolti non rappresentano la realtà, ma sulla base di quelli comunque prendiamo provvedimenti.
È come fare a un paziente un esame del sangue, processarlo con una macchina starata e curarlo sulla base di quei dati.
È accaduto veramente a mia madre.
Io me ne sono reso conto a una banale lettura degli esiti, essendo talmente palese la cosa, anche se inizialmente tutti i professionisti non misero in discussione i dati forniti, salvo poi a dubbio sottoposto scoprire che nella situazione di mia madre c'erano tanti pazienti.
Occorrono dati certi, altrimenti non funzionano neppure le proiezioni statistiche.
Stiamo parlando invece di curve e plateau partendo da numeri farlocchi.
Questo soprattutto ci sta tenendo bloccati.
Un esempio pratico?
Nel mio comune la letalita' è del 20%.
È un numero palesemente sbagliato e inutile.
Probabilmente abbiamo un numero di contagiati e positivi asintomatici molto, molto più grande.
Ma sul probabilmente nessuno può lavorare.
Il sindaco di fronte a dati del genere non può far altro che dire di stare a casa. Non ha alternative.

.
Un'altra cosa che ho notato in questi giorni è che adesso, più che mai si dividerà la società tra chi ha delle riserve di denaro, o psichiche o situazioni di contingenza favorevoli (perchè ci ha pensato prima o per semplice congiuntura di eventi). E chi invece si ritrova in difficoltà più o meno serie per gli stessi motivi speculari.
Questa situazione accentua in modo drastico e pericoloso anche le differenze tra gli individui.
Eh Spleen, questo è avvenuto per ogni avvenimento storico, fossero la crisi del '29, le guerre mondiali, la crisi petrolifera degli anni' 70, la crisi del 2008...
E ogni volta spostarsi dal punto di vista dove ci si è adagiati consente di vederlo un po' meglio.
Le vendite allo scoperto di qualche giorno fa hanno danneggiato qualcuno, ma... Chi ci ha guadagnato?
Questa crisi ridefinira' nuovi equilibri, e più tempo si protrarrà maggiori saranno le trasformazioni nella società.
Un mio amico complottista vaneggia da tempo sull'inesistenza del virus.
È una stronzata.
Il virus esiste. Però per alcuni rappresenta una bella opportunità, mica per tutti è pausa e sofferenza.
Nel piccolo anche noi vendiamo di più.
Ma noi siamo niente.

Lo hai visto quello che girava nudo per le strade deserte? Un mito.
Persone nude per Milano mi era capitato di vederle in passato. Ne ricordo due, con evidenti problemi psichici.
Mi ha ispirato tenerezza, perché sicuramente non stava bene.

Perchè? Siamo forse gli Illuminati? Comprendiamo l'insondabile?

Appunto.

Io non ce l'ho con te, sia più che chiaro. E' che mi sembri un tantinello confuso.
Io invece ti percepisco immobile, in attesa di una soluzione senza avere alcuna idea di quale possa essere e quando verrà proposta.
Siamo cittadini e abbiamo facoltà di valutazione.
Io allo stato attuale sto percependo un aumento del livello di disagio delle persone sotto varie forme, economiche e psichiche.
Mi permetto pertanto di sottoporre a valutazione quello che stiamo vivendo per comprendere dove ci sono maggiori problemi, prima che essi emergano inaspettati in altri modi.
È un lavoro più utile ad ogni singola persona della gogna dei social, abbondantemente superata dal senso civico della stragrande maggioranza di noi, che si è attenuta scrupolosamente alle imposizioni.
Nel momento in cui siamo tutti a casa e lo siamo per davvero adesso, escludendo gli autorizzati, si deve discutere di come tornare a essere tutti in giro.
Se non ora, quando?
 
Ultima modifica:

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Da quale punto vuoi farlo ripartire?
Questo è il punto a cui voglio arrivare.
Io non sto digerendo invece questa mancanza di progettualità condivisa, la passività con cui si attende un cambiamento che viene puntualmente procrastinato.
Lo stare a casa lo abbiamo capito tutti.
Infatti siamo tutti bravi e ubbidienti e ci siamo messi in pausa. E direi che non è più tempo di prendersela con chi non sta alle regole perché stiamo facendo esattamente quello che ci è stato detto.
Siamo in pausa.
E tanti stanno arrivando al limite, come hai scritto tu.
Tanti: è inutile nasconderlo.
Cosa vi aspettate dopo il 3 maggio perché questo limite non venga superato nei mesi successivi?
Ribadisco: tutti noi ora siamo consapevoli che non si tornerà al punto di prima.
Che non servirà a questo l'attenersi alle regole.
Quindi, cosa vogliamo fare?
Cosa possiamo fare?
Qualcuno ha paragonato questa situazione a una guerra.
No, non è una guerra, però ho testimonianza diretta di quel periodo storico da persone che ho conosciuto, che un diverso atteggiamento può cambiare l'evoluzione dei fatti per gli individui, i gruppi. Quanto accadde a una società intera fu conseguenza di fatalismo, indifferenza, frustrazione di tante persone più che di vero odio.
Tutti temono l'odio, ma sono i primi sentimenti che possono diventare pericolosi se lasciati crescere indisturbati all'interno di una società.
Non si può, non si può assolutamente leggere di seppellire in casa ad libitum gli anziani, di toglierli dalla vita sociale per consentire una ripresa a pochi giovani, la cui funzione sarà solo quella di lavorare.
Non è questo il mondo che voglio dopo la pausa.
Non credo affatto non ci siano altre strade.
Anzi. Sono convinto che ce ne siano.
Hai quindi la soluzione.

Un altro problema, oltre all'odio, sai qual è?
La saccenza.
Avete nominato i social. Io leggo su facebook, molto raramente, per fortuna. Vedo gente che condivide ogni minima cagata, senza essersi accertata un minimo della veridicità della notizia. In questo modo, di rimando, altri condividono o commentano indignati.
Vedo gente che si lamenta (ma questa c'era anche prima e non sono guariti) e poi non fanno un cazzo dalla mattina alla sera.
Vedo gente che, a quanto pare, si è specializzata in virologia ed economia, a mia insaputa, e sa benissimo cosa si dovrebbe fare. Cosa però non è dato saperlo.
Dici che non è questo il mondo che vorresti dopo la pausa. Non siamo in pausa, Danny. Nelle situazioni difficili avvengono i cambiamenti. Dentro di me, e spero sia così anche per altri, si lavora tanto. Altrimenti davvero si è già morti.
 

giorgiocan

Utente prolisso
Io invece ti percepisco immobile, in attesa di una soluzione senza avere alcuna idea di quale possa essere e quando verrà proposta.
Lavoro regolarmente, con le precauzioni necessarie. Dopo il lavoro ci sono l'orto (prima c'era la legna), andare avanti a montare casa e se rimane tempo i miei hobby. Più o meno come prima. La mia vita, devo dire, non è cambiata granchè. Vivo in mezzo al nulla con l'unica persona che frequento: qui non ho amici, e vivo lontano da tutti i miei familiari (che non vedo da mesi, e non mi pesa granchè).

Io non ho paura. Non sto male in questa situazione. Sono contento anzi del lavoro, molto meglio di quello di prima (il disagio di cui parla Minerva io lo conosco benissimo). A ben pensarci, io oggi sto bene. L'ambito in cui mi interessa progredire, ora, è la mia relazione. Questa è la vita, Danny. Per me è sempre stata così, la vita. E come è sempre stato, sono curioso del futuro, che non conosco.

Se non ora, quando?
Tu invece parli per slogan.
 
Ultima modifica:

Skorpio

Utente di lunga data
Ci rendiamo conto che forse contribuiamo un po’ in tanti a questo clima? E poi sì ci si scatena pure contro il pensionato che va a pescare.
Credo che sarà una delle forme di "impiego energetico" che si diffonderà con facilità in questo periodo

Può pure diventare un gioco di società

Mi richiama i famosi "cecchini" che stanno al riparo dietro la finestra o sopra a un tetto

Bisognerebbe che qualche startup ci studiasse una app :cool:

Dopo le playstation e il Nintendo vuoi mettere poter giocare "sul serio"? 🤣
 

isabel

Utente di lunga data
Attribuire il virus a un mondo magico però ci porta a giustificare chi in questa situazione è semplicemente incapace o ignorante o in malafede.
Le modalità di diffusione dei Coronavirus sono ben note, le caratteristiche di questo sono oggetto di studio, la politica dispone di strumenti per reagire in modo adeguato.
Errori ne sono stati fatti. Impariamo da essi riconoscendoli.
Errori ne stiamo facendo anche adesso.
Per esempio - dichiarazione del dott. Galli - i dati raccolti non rappresentano la realtà, ma sulla base di quelli comunque prendiamo provvedimenti.
È come fare a un paziente un esame del sangue, processarlo con una macchina starata e curarlo sulla base di quei dati.
È accaduto veramente a mia madre.
Io me ne sono reso conto a una banale lettura degli esiti, essendo talmente palese la cosa, anche se inizialmente tutti i professionisti non misero in discussione i dati forniti, salvo poi a dubbio sottoposto scoprire che nella situazione di mia madre c'erano tanti pazienti.
Occorrono dati certi, altrimenti non funzionano neppure le proiezioni statistiche.
Stiamo parlando invece di curve e plateau partendo da numeri farlocchi.
Questo soprattutto ci sta tenendo bloccati.
Un esempio pratico?
Nel mio comune la letalita' è del 20%.
È un numero palesemente sbagliato e inutile.
Probabilmente abbiamo un numero di contagiati e positivi asintomatici molto, molto più grande.
Ma sul probabilmente nessuno può lavorare.
Il sindaco di fronte a dati del genere non può far altro che dire di stare a casa. Non ha alternative.

.
Eh Spleen, questo è avvenuto per ogni avvenimento storico, fossero la crisi del '29, le guerre mondiali, la crisi petrolifera degli anni' 70, la crisi del 2008...
E ogni volta spostarsi dal punto di vista dove ci si è adagiati consente di vederlo un po' meglio.
Le vendite allo scoperto di qualche giorno fa hanno danneggiato qualcuno, ma... Chi ci ha guadagnato?
Questa crisi ridefinira' nuovi equilibri, e più tempo si protrarrà maggiori saranno le trasformazioni nella società.
Un mio amico complottista vaneggia da tempo sull'inesistenza del virus.
È una stronzata.
Il virus esiste. Però per alcuni rappresenta una bella opportunità, mica per tutti è pausa e sofferenza.
Nel piccolo anche noi vendiamo di più.
Ma noi siamo niente.


Persone nude per Milano mi era capitato di vederle in passato. Ne ricordo due, con evidenti problemi psichici.
Mi ha ispirato tenerezza, perché sicuramente non stava bene.


Io invece ti percepisco immobile, in attesa di una soluzione senza avere alcuna idea di quale possa essere e quando verrà proposta.
Siamo cittadini e abbiamo facoltà di valutazione.
Io allo stato attuale sto percependo un aumento del livello di disagio delle persone sotto varie forme, economiche e psichiche.
Mi permetto pertanto di sottoporre a valutazione quello che stiamo vivendo per comprendere dove ci sono maggiori problemi, prima che essi emergano inaspettati in altri modi.
È un lavoro più utile ad ogni singola persona della gogna dei social, abbondantemente superata dal senso civico della stragrande maggioranza di noi, che si è attenuta scrupolosamente alle imposizioni.
Nel momento in cui siamo tutti a casa e lo siamo per davvero adesso, escludendo gli autorizzati, si deve discutere di come tornare a essere tutti in giro.
Se non ora, quando?
Non sapere e riconoscere di non sapere non è magia, si chiama onestà intellettuale.
Il contrario, ossia non sapere o sapere poco è ciò che porta a gridare "miracolo".

La pretesa di risposte e soluzioni mediche quando non ce ne sono o sono talmente immature da doverci andare cauti è il segreto del successo di stregoni, fattucchiere, elisir di lunga vita.
E, in generale, la posizione di pretesa non è mai il miglior punto dal quale si possa partire.
È, questa sì, una premessa pericolosa in senso sociale, irritante dal punto di vista personale.

Tu credi davvero che nessuno pensi alla catastrofe economica che ne deriverà?
Pensa che io, ad esempio, credo che sia stata fin troppo centrale in una fase precedente...e ho in mente Bergamo.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Scrivi bene nel titolo del thread. Ogni persona di fronte a un cambiamento reagisce come può, chi di noi è stato tradito lo sa bene, e altrettanto avviene in condizioni di costrizione.
Chi finisce in carcere per aver commesso un crimine, innocente o per ragioni politiche reagisce in base a come è. Ci sono suicidi tra i colpevoli, cosi come tra gli innocenti, per dire una soluzione estrema.
Quello che pesa nella situazione attuale è la costrizione e c’è chi cerca di evadere, chi si deprime, chi si prepara alla liberazione con una capacità dì resilienza diversa.
Però bisognerebbe avere una minima comprensione per chi è in condizioni più difficili materiali o psicologiche o contingenti o spirituali o tutte insieme.
Io vorrei tanto essere Nelson Mandela, ma non ho le sue risorse.
Cerco di capire che anche la visione della situazione e l’idea di una prospettiva dipende da tutte queste cose e che nessuno è detentore della visione giusta, ma solo di quella giusta per sé e che in base a quella descrive e percepisce la realtà.
Mi incuriosiscono quelle parole.

costrizione e liberazione.

Da chi? Da cosa?

Mi incuriosiscono.
Perchè io non percepisco nè l'una nè l'altra in me.
Le percepisco in chi mi circonda. E mi incuriosisco.

tu le senti aderenti al tuo vissuto?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Beata gioventù.. :)
Sai che a me sembra vecchiaia?

La testardaggine della vecchiaia che impedisce adattamento. Aggancio al conosciuto rassicurante. Flessibilità artritica.
Presente quanto son testardi certi vecchi? Che ti fan venire voglia di prendergli la tesa a sbattergliela al muro.

Mi ricordo mia nonna, che nonostante tutto e nonostante tutti continuava a prendere i pannoloni sporchi di piscio e metterli ad asciugare sui caloriferi per risparmiare sui pannoloni.
Ti diceva di sì, che aveva capito. Con quell'espressione "furba" del "appena ti volti ti fotto".
Non c'era verso.

L'unica era prenderli di nascosto e sostituirli di nascosto.
In modo che lei potesse continuare a stare nel suo mondo ma tu potevi proteggerla da infezioni oltre che permetterle di vivere in un ambiente salubre.

E non era bontà o affetto. Non semplicemente.
Era principalmente tutelarsi.
Che gestire una così in una infezione era un delirio.
Quindi proteggendo lei si proteggeva se stessi.
Non c'era verso.

Non ho scelto a caso l'esempio eh...(ne avrei migliaia da raccontare...ma questo è adattissimo all'attualità).

I bambini cambiano alla velocità della luce.
Se gli adulti non fanno troppo casino nel frattempo.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Sai che a me sembra vecchiaia?

La testardaggine della vecchiaia che impedisce adattamento.
Presente quanto son testardi certi vecchi? Che ti fan venire voglia di prendergli la tesa a sbattergliela al muro.

Mi ricordo mia nonna, che nonostante tutto e nonostante tutti continuava a prendere i pannoloni sporchi di piscio e metterli ad asciugare sui caloriferi per risparmiare sui pannoloni.
Non c'era verso.

L'unica era prenderli di nascosto e sostituirli di nascosto.
In modo che lei potesse continuare a stare nel suo mondo ma tu potevi proteggerla da infezioni oltre che permetterle di vivere in un ambiente salubre.

Non ho scelto a caso l'esempio eh...(ne avrei migliaia da raccontare...ma questo è adattissimo all'attualità).

I bambini cambiano alla velocità della luce.
Se gli adulti non fanno troppo casino nel frattempo.
Può essere anche sentita come vecchiaia, certamente, eccome se ho presente

A seconda della poltrona di dove si va a sedere si può anche veder vecchiaia

Io la sento più istintivamente come la giovinezza del bambino che dice "ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato.."

Però, da altra angolazione, può esser letta anche come vecchiaia, si :)
 

danny

Utente di lunga data
Hai quindi la soluzione.

Un altro problema, oltre all'odio, sai qual è?
La saccenza.
Avete nominato i social. Io leggo su facebook, molto raramente, per fortuna. Vedo gente che condivide ogni minima cagata, senza essersi accertata un minimo della veridicità della notizia. In questo modo, di rimando, altri condividono o commentano indignati.
Vedo gente che si lamenta (ma questa c'era anche prima e non sono guariti) e poi non fanno un cazzo dalla mattina alla sera.
Vedo gente che, a quanto pare, si è specializzata in virologia ed economia, a mia insaputa, e sa benissimo cosa si dovrebbe fare. Cosa però non è dato saperlo.
Dici che non è questo il mondo che vorresti dopo la pausa. Non siamo in pausa, Danny. Nelle situazioni difficili avvengono i cambiamenti. Dentro di me, e spero sia così anche per altri, si lavora tanto. Altrimenti davvero si è già morti.
Sui social ci sono tante cavolate, difatti non baso le mie opinioni su di loro.
Ho ascoltato il dottor Galli, gli interventi di altre persone più esperte in materia nei programmi televisivi e sui quotidiani e quelli delle istituzioni del mio comune. Da lì mi sono fatto la mia opinione, che non può che essere diversa da quella di un mese fa.
Stiamo facendo degli errori. Li abbiamo fatti.
Non lo dico io. Se devo dubitare anche dei giornalisti di Report o Chi l'ha visto, che rischiano querele a differenza mia, posso anche smettere di avere fiducia in tutto il resto del mondo e di avere opinioni e la libertà di esprimerle.
Perché di altro qui non si parla.
Nessuno di noi oggi ha margini di manovra.
Siamo chiusi in casa e non sappiamo fino a quando.
Nel mio stare chiuso in casa considero stupido l'accanimento verso chi fa passeggiate in solitaria e la gogna verso i 4 gatti che vanno in giro senza incontrare nessuno.
È un mese che continuo a lavorare adottando le distanze sociali per ridurre i rischi.
Funziona?
Probabilmente sì.
Occorre ripensare tutto.
Ma per farlo occorre confrontarsi.
Però riflettere anche su come farlo NOI non è solo un'opportunità, è un dovere.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Può essere anche sentita come vecchiaia, certamente, eccome se ho presente

A seconda della poltrona di dove si va a sedere si può anche veder vecchiaia

Io la sento più istintivamente come la giovinezza del bambino che dice "ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato.."

Però, da altra angolazione, può esser letta anche come vecchiaia, si :)
Sì, il rischio è la burocratizzazione del virus.
Che è una illusione fra l'altro.

L'ennesima illusione della sicurezza.
Una Vanna Marchi ridipinta.
Ed è un qualcosa che serve a governare la massa che vuole risposte veloci.

Lì sì come il bambino che urla sbattendo i piedi "voglio il gelato, voglio il gelato".

Un po' come dargli il video di amadeus.

Il bambino, se non sei proprio totalmente coglione lo gestisci in 5 secondi di orologio quando fa un capriccio.
Se poi come adulto sei incompetente dal punto di vista pedagogico, non è il gelato il problema.

Un vecchio...mica lo gestisci come un bambino.
Ha una testardaggine sedimentata dalla vita. La sicurezza e la sicumera e l'arroganza di una vita.

non sono esattamente poltrone...
Se si conoscono le diverse declinazioni degli stadi evolutivi dell'essere umano. :)

E tu pensa...gestire un vecchio come un bambino o un bambino come un vecchio...bel casino, no?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Sì, il rischio è la burocratizzazione del virus.
Che è una illusione fra l'altro.
Si volevo formulare meglio quotando @isabel e avevo rinviato la replica

Ma appunto si, è una declinazione probabile, per poter tornare rapidamente al prima
 

isabel

Utente di lunga data
Può essere anche sentita come vecchiaia, certamente, eccome se ho presente

A seconda della poltrona di dove si va a sedere si può anche veder vecchiaia

Io la sento più istintivamente come la giovinezza del bambino che dice "ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato ma io voglio il gelato.."

Però, da altra angolazione, può esser letta anche come vecchiaia, si :)
"L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re."
Questa frase mi faceva sempre sorridere.

La posizione del "voglio" dei bambini è...transitoria, proprio grazie alla rapidità di adattamento. Il "voglio" degli adulti e tra gli adulti rientrano anche gli anziani, è una posizione "radicale".

Si somigliano come posizioni a differenziarle, spesso, è il tempo.
Non so se si capisce.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Si volevo formulare meglio quotando @isabel e avevo rinviato la replica

Ma appunto si, è una declinazione probabile, per poter tornare rapidamente al prima
Una chiave è esattamente la velocità. In fretta.
Come se niente fosse accaduto. O poco...insomma. Che esagerazioni.

Ma.
Questa è principalmente responsabilità individuale.

Di ogni singolo cittadino.

La stupidità, una volta di più, sarà una responsabilità.

E poi si ricomincerà con le lamentele, e tutto va male, e quegli stronzi mi han fregato...ma la crocchetta te la sei presa tu per fare il seduto.
Ti sei svenduto tu, come una puttana, per la crocchetta.
Tu generico, beninteso.

Queste sono le puttane a cui mi riferivo in altro post.

E devo ammettere che ne sto vedendo parecchie. In erba...vedremo come e se cresceranno.
 
Ultima modifica:

danny

Utente di lunga data
Lavoro regolarmente, con le precauzioni necessarie. Dopo il lavoro ci sono l'orto (prima c'era la legna), andare avanti a montare casa e se rimane tempo i miei hobby. Più o meno come prima. La mia vita, devo dire, non è cambiata granchè. Vivo in mezzo al nulla con l'unica persona che frequento: qui non ho amici, e vivo lontano da tutti i miei familiari (che non vedo da mesi, e non mi pesa granchè).

Io non ho paura. Non sto male in questa situazione. Sono contento anzi del lavoro, molto meglio di quello di prima (il disagio di cui parla Minerva io lo conosco benissimo). A ben pensarci, io oggi sto bene. L'ambito in cui mi interessa progredire, ora, è la mia relazione. Questa è la vita, Danny. Per me è sempre stata così, la vita. E come è sempre stato, sono curioso del futuro, che non conosco.



Tu invece parli per slogan.
Questa è la tua vita.
Non quella di tutti.
Tu stai bene nella tua dimensione, altri no.
Hai il diritto di fregartene degli altri, come io ho il diritto di pensare che abbiamo il diritto di aiutare e dare voce a chi in questo momento soffre.
Sinceramente?
Ho un reddito, lavoro, una famiglia e soldi abbastanza per tirare avanti in casa per due anni e pagarmi Netflix per passare il tempo.
E probabilmente non mi ammalero' mai.
Sai cosa me ne potrebbe fregare di discutere sull'opportunità o meno di certe scelte che vanno a detrimento di chi è più debole in questo momento?
Niente.
Teoricamente io starei meglio anche se mezza Milano crepasse attorno a me, perché avrei opportunità di comprare case a basso costo.
Ma non amo l'infelicità e la sofferenza altrui.
Fosse anche quella di un genitore che non vede i figli o i nipoti e non sa quando potrà farlo. Ma c'è di peggio in giro.
Non ho soluzioni, magari le avessi.
Ma credo che almeno sia importante dare voce a queste sofferenze.
Poi puoi pensare che sia io a soffrire, perché ti pare ovvio che lo si faccia per i propri interessi.
Anche. Mi dispiace sapere del dolore altrui.
È sempre stato il motore di tante mie azioni nella mia vita.
 

danny

Utente di lunga data
Credo che sarà una delle forme di "impiego energetico" che si diffonderà con facilità in questo periodo

Può pure diventare un gioco di società

Mi richiama i famosi "cecchini" che stanno al riparo dietro la finestra o sopra a un tetto

Bisognerebbe che qualche startup ci studiasse una app :cool:

Dopo le playstation e il Nintendo vuoi mettere poter giocare "sul serio"? 🤣
😂 Hai visto quel video che gira dove il drone colpisce col missile l'auto per strada? 😂😂
Sai che potrebbe pure piacere una cosa così?
Hai letto la Chimera di Vassalli?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
"L'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re."
Questa frase mi faceva sempre sorridere.

La posizione del "voglio" dei bambini è...transitoria, proprio grazie alla rapidità di adattamento. Il "voglio" degli adulti e tra gli adulti rientrano anche gli anziani, è una posizione "radicale".

Si somigliano come posizioni a differenziarle, spesso, è il tempo.
Non so se si capisce.
Non so se si capisce, io capisco chiaramente.
E sono d'accordo con te.

il tempo fa una gran differenza. In ogni situazione.

EDIT: mi correggo. Ho sbagliato.
Non il tempo in sè. La percezione del tempo.
 
Ultima modifica:

isabel

Utente di lunga data
Non so se si capisce, io capisco chiaramente.
E sono d'accordo con te.

il tempo fa una gran differenza. In ogni situazione.

EDIT: mi correggo. Ho sbagliato.
Non il tempo in sè. La percezione del tempo.
Esatto.
Io ho idea che sia una dimensione essenziale, che fa da tessuto...la percezione di quella tessitura restituisce senso e identità. Aderenza.
Ma la percezione del tempo richiamerebbe anche a porre lo sguardo sull'erba che cresce di cui si diceva ieri.
 
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