Pronti per la prossima volta?

Brunetta

Utente di lunga data
La teoria dell' uno che vale uno è valida fino ad un certo punto. Avere differenti visioni di una realtà non le fa automaticamente uguali, sennò finiamo per assegnare una uguale dignità anche ai terrapiattisti, ai no vax e compagnia bella.
Ci sono sempre delle visioni maggiormente aderenti alla realtà.
Non sono certo per l’uno vale uno, anzi il contrario. Non mi risulta che qui ci siano esperti.

W Bolsonaro insomma.
Ho detto questo?

Poverino.
Però poverini pure noi abituati al fatto che chiunque abbia notorietà sia equiparato a un esperto di tutto lo scibile
 

Marjanna

Utente di lunga data
Boh forse non capisco io.
Ma in generale non capisco chi guarda cosa fanno gli altri.
Chi viene stigmatizzato dai media poi fa parte di una minoranza.
Ancor più nella fase di chiusura le città erano vuote e non vedevo il pericolo nel singolo trasgressore.
Le città erano vuote perchè ognuno stava a casa sua. Il pericolo nel singolo trasgressore era che altri lo seguessero. A me pare abbastanza semplice.
In generale in passato hai espresso disgusto per chi palmeggia il sedere, o se preferisci il culo, alla propria ragazza in pubblico, non è la stessa cosa?
Anche a me è capito di vedere scene, ma mica perchè mi son messa a spiare da dietro la tenda della finestra, ho gli occhi e le orecchie. Con tutto fermo certe cose si notano.
Gli smartphone han reso tutti provetti fotoreporter, ma questo era già da prima.
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Non credo ti interessi saperlo. Dalle insistenti frecciatine percepisco che per te questo sia in qualche modo un confronto personale. Ed è coerente con altri tuoi interventi in questo thread, quando rispondevi con la politica all'invito ad approfondire alcune informazioni. Ma il piano personale qui non si realizza. In un forum non ci sono uomini e donne, ci sono utenti. E informazioni, utili o meno.

Rispondo allora ad uso degli altri lettori.

Ci sono utenti che utilizzano il forum come passatempo, come diario, come tramite per raccogliere punti di vista e opinioni, e ci sono probabilmente anche utenti che lo usano come media per relazionarsi con chi conoscono personalmente (e con chi vorrebbero conoscere). I temi quindi sono diversissimi, e vanno dal cazzeggio alla microbiologia applicata. Lo stesso vale per l'utilizzo del forum, la netiquette, l'abitudine per la comunicazione scritta. Io sono noto, qui, per essere un utente mediamente pesante: non mi interessano particolarmente i lazzi, e preferisco confrontarmi con le informazioni piuttosto che con gli umori. Ed è ovvio che il mio contributo non interessi a tutti, come a me non interessa chi commenta l'aperitivo della sera prima o chi discorre di politica (rivolgendosi a dei byte).

E' raro che posti senza ragionarci prima. Cerco di spiegare con completezza quello che ho da dire, sono attento a come scrivo, rileggo e a volte verifico fonti. Quando scrivo, insomma, investo il mio tempo. E sia chiaro, se lo faccio evidentemente ritengo ne valga la pena. Qui, in altri tempi, ho trovato molti spunti di riflessione, che mi hanno arricchito. Perchè altri facevano la stessa cosa: mettevano a disposizione un sapere. E' per questo che è nata la rete, il resto è pubblicità. Chiedetevi perchè i motori di ricerca, dopo 20 anni, hanno un funzionamento quasi esclusivamente testuale, e lo sviluppo delle tecnologie di classificazione delle informazioni ha sempre premiato la qualità dei contenuti, la pertinenza, la precisione e la completezza. Sapete perchè? Scripta manent (soprattutto su Internet). Quello che trovo utile io oggi può benissimo esserlo a te domani.

E' interessante, e comprensibilissimo, che la percezione sia diventata quella di una tragicomica battaglia tra sapientoni occhialuti e monelli sbruffoni. Tra stronzi e asini, insomma.

Propongo un altro punto di vista: mettiamo che io abbia un'idea e decida di condividerla qui. Diciamo che mi piace sapere di cosa scrivo, e mi documento un po', prima. Diciamo che provo ad introdurre un concetto che vada oltre il "Oh, marmaglia, avete sentito questa?", intenzione che produce di solito un messaggio di lunghezza notevole, che un po' di fatica mi costa pure. Diciamo che tu legga svogliatamente le prime tre righe, e ti senta pronto per manifestarti - magari anche senza un vero interesse personale, eh - sfoderando una risposta che dimostra che non hai nemmeno letto con attenzione quello che io ho scritto. Risposta inoltre trasversale, che offre buone possibilità di inquinare il topic.

Da una parte, semplicemente, secca. Potresti continuare a scrivere della Juventus in un altro thread, per dirne una. Dall'altra innesca una dinamica di scambio, come quella tra me e te, in cui ci si confronta mettendo sul tavolo informazioni incoerenti tra loro, che seguono logiche completamente differenti, e puntano a conclusioni tra loro fuori tema. Ad esempio: io sono un allevatore che cerca nuovi spunti per migliorare la qualità delle proprie carni, e intervieni tu vegetariano con un'argomentazione sull'insostenibilità economica ed ecologica del consumo di carne massificato. Entrambi punti di vista con un senso, magari, ma di certo il thread non funziona. Perchè in pochi scambi gli interlocutori si reputeranno entrambi inattendibili, ed è probabilmente corretto, e anche dei cretini.

Avete notato che spesso l'antitesi è visibile a partire dal tipo di scrittura? Allo scrittore più colloquiale, istantaneo e leggero dopo un po' viene a noia leggere messaggi lunghi, divisi persino in paragrafi, con una formattazione puntuale e magari dei link ad ulteriori contenuti. A chi ci mette almeno 10 minuti a postare un messaggio (in modo che abbia dei contenuti fruibili) sta per contro sulle balle chi invece di fornire numeri preferisce emoticon e punti escalamativi, non sa quotare, non legge fino in fondo prima di rispondere o sputtana i thread senza un perchè.

Insomma, è praticamente preistoria del web.

Dinosauri!
o magari uno non perde tempo a leggere un post di chi inizia il discorso con la presunzione di sapere già il pensiero dell'interlocutore.

diciamo che se fossimo in tribunale il giudice ti avrebbe ripreso dopo 10 secondi perchè invece di rispondere al PM ti metti a parlare dei problemi del mondo.

il problema di chi non ha il dono della sintesi è quello di perdere il filo e di girare troppo attorno ai concetti per non far capire di non aver compreso il senso della domanda. e generalmente chi ha il dono della sintesi se vuole può scrivere un post lungo e strutturato, mentre chi non lo ha, fatica ad andare al cuore del problema in poche parole.

un pò come gli anglosassoni che, salvo qualche eccezione, non imparano mai un'altra lingua, perchè proprio non c'arrivano.

e no, non cercare di conoscere almeno un pò la persona che si cela dietro al nick impedisce anche di capire il senso di certe reazioni, forumistiche e non.

ad esempio, non conoscendomi non puoi sapere che se evito certi muri di parole non divisi in paragrafi brevi è perchè sono cheratoconico e dopo un pò mi fanno semplicemente male gli occhi.

e non conoscendomi non sai che non la metto mai sul personale, a meno che tu mi provochi colpendo basso. semmai sapresti che non ho perso mai del tutto lo stile da PM quindi alle volte posso essere anche irritante nel modo di rispondere, perchè voglio vedere reazioni istintive e non costruite dall'altra parte.

e nel tuo caso, la reazione è quella di saltare in aria quando ti si contraddice. il che mi fa pensare ad una fragilità di fondo maggiore di quella che vorresti lasciar trasparire, che però è anche coerente con ciò che eri quando comparisti qui.

il che non va preso come un giudizio, ma come una constatazione.

è' un pò come quando dico che Brunetta è rintronata o Nocciola è disorientata. o come quando dicono a me che sono troppo drastico a volte.

tutto ciò premsesso, la questione è che tu hai posto una domanda e le risposte che hai ricevute non ti piacevano, perchè smentiscono la tua idea di fondo, che questo virus possa cambiare qualcosa nella vita delle persone. cosa che non può avvenire perchè il sapiens sapiens è un animale abitudinario e pensare che d'ora in avanti si andrà a giro con la mascherina anche a pandemia finita è illusorio, perchè non c'è alcun vantaggio reale nel farlo.

mentre è sperabile che le persone si lavino le mani molto più spesso di prima, perchè quel comportamento non ne inficia altri ed anzi ne può facilitare alcuni.

Per dirtene una, anni fa una donna mi fece notare che io mi lavavo sempre le mani prima di farle una carezza, perchè sapevo che era immunodepressa. era una semplice accortezza, ma veniva molto apprezzata.

uno degli errori di quello che tu sostieni è non distinguere le conseguenze di determinate azioni a cui adesso siamo costretti, ma che in prospettiva verranno abbandonate perchè non portano dei veri vantaggi.
 
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spleen

utente ?
Ma è una aspettativa sbagliata e l’ha dimostrato questo virus.
Infatti c’è chi si è voluto immaginare complotti perché non riesce ad accettare che ci possano essere epidemie.
Anche se permangono le altre sicurezze.
Io non credo sia sbagliata, sarà magari lontana dalle nostre possibilità di adesso, o difficilmente realizzabile per la situazione geopolitica ma credo non sia sbagliata in se. E detto per inciso penso che molto dipenda da due fattori, la presa di coscienza del problema in primis e poi dalla pressione che la società tutta e l’opinione pubblica farà sui governanti.

Nel recente passato ad esempio, se non ci fosse stato un proattivo movimento in proposito saremmo ancora con il bucone dell’ ozono sul Polo Sud e i CFC per far andare i frigo.

Se poi vogliamo in generale allargare le braccia e rifugiarci nel nostro tutto sommato piccolo mondo relazionale ed esistenziale possiamo anche farlo, personalmente non ho mica niente in contrario, ma spacciarlo per l’unica visione possibile anche no, per me. Altrimenti che senso ha impegnarsi socialmente o politicamente? Lo chiedo a te sapendo in fondo di sfondare con una domanda retorica una porta aperta.

Non sono certo per l’uno vale uno, anzi il contrario. Non mi risulta che qui ci siano esperti.
Perciò ad esempio dire che la terra sia rotonda è una prerogativa solo degli esperti? E siccome non siamo geologi la nostra opinione che sia quasi sferica è equiparabile a quella di un eventuale terrapiattista che si mettesse a discutere con noi?

Vedi, a me sembra ci sia una contraddizione di fondo, se ci si rifiuta di confrontarsi con la realtà riconosciuta –tutto- diventa una opinione equiparabile alle altre, tutto opinabile, tutto intercambiabile. Ma non realistico, credo.

Poi certo potremmo discutere su cosa sia la realtà riconosciuta, ma è tutt’altra faccenda da quello di cui stiamo amabilmente discorrendo.

Poverino.
Però poverini pure noi abituati al fatto che chiunque abbia notorietà sia equiparato a un esperto di tutto lo scibile
Hai sostanzialmente ragione, il povero Albano chiaramente come tutti noi, non può sapere tutto. A me facevano ridere alcuni commenti impostati, più che sullo scherno, sul surreale che ne derivava.

Tuttavia non mi risulta che essere consapevoli che i dinosauri e l’uomo (o gli ominidi) siano separati da circa 60 milioni di anni sia una competenza da esperti, mi sembra una faccenda piuttosto elementare.

Allargando però il discorso mi rendo conto che da un paese dove il ministro dell’ istruzione “scava” tunnel tra il CERN ed il Gran Sasso e laureandi che ad un quiz in tv fanno morire Mussolini nel 1971 ci sia poco da sperare e molto meno da ridere.

Non è che l’odierna classe dirigente sia mediocre perché ad un certo punto ci siamo rifiutati di scegliere e di separare, di valutare in base alla reale preparazione e alle competenze? (Discorso che nel forum del resto era già uscito).

Non è che preferiamo che i politici e le persone in vista, i Vips, siano in fondo un pochettino ignoranti ci faccia piacere perché così li sentiamo più vulnerabili, più vicini a noi, più terra terra? Perché se in fondo pure loro ci hanno le loro crepe, con più indulgenza guardiamo alle nostre e fanculo a quegli stronzi perfettini e sapientoni che sembrano o millantano di sapere tutto?

Forse, come diceva una mia amica, la cultura del sapere è morta e forse l’abbiamo uccisa noi per il motivo di cui scrivevo sopra, perché siamo disposti a giustificare ad accettare e ad equiparare qualsiasi cosa, squalificando la cognizione e la preparazione e accettando tutto per buono, facendo della pseudo esperienza individuale un assoluto, il vero assoluto di questi tempi disgraziati, la vera religione e ideologia corrente.

Chiedo ancora se mi sono spiegato, porta pazienza, a volte ho veramente il dubbio di essere da solo che parlo in una stanza vuota.

Comunque a me di Albano non piace il genere di musica che fa, ecco, l’ho detto.

Si vede vero che oggi ho un po' di tempo libero.... :giggle:
 

Brunetta

Utente di lunga data
Le città erano vuote perchè ognuno stava a casa sua. Il pericolo nel singolo trasgressore era che altri lo seguessero. A me pare abbastanza semplice.
In generale in passato hai espresso disgusto per chi palmeggia il sedere, o se preferisci il culo, alla propria ragazza in pubblico, non è la stessa cosa?
Anche a me è capito di vedere scene, ma mica perchè mi son messa a spiare da dietro la tenda della finestra, ho gli occhi e le orecchie. Con tutto fermo certe cose si notano.
Gli smartphone han reso tutti provetti fotoreporter, ma questo era già da prima.
Non ho capito l’attinenza tra la valutazione di un comportamento che esibisce la propria sessualità privata e afferma in qualche modo un diritto di proprietà, come il palpeggiare, che non dipende da un episodio reale osservati, ma raccontato e stigmatizzare, nella maniera ossessiva in cui è stato fatto, l’uscita individuale che poteva essere notata solo attraverso un impegno da vedetta o sentinella, oltretutto ipotizzando motivi non validi per quella uscita.
 
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Martes

Utente di lunga data
Non è che preferiamo che i politici e le persone in vista, i Vips, siano in fondo un pochettino ignoranti ci faccia piacere perché così li sentiamo più vulnerabili, più vicini a noi, più terra terra?
Fenomenologia di Mike Bongiorno
 

abebis

Utente di lunga data
un pò come gli anglosassoni che, salvo qualche eccezione, non imparano mai un'altra lingua, perchè proprio non c'arrivano.
Questo è falso. Gli anglosassoni non imparano mai un'altra lingua per uno dei seguenti motivi (anzi, in genere tutti insieme):

- pensano che non ce ne sia bisogno perché tutti sanno l'inglese (anche se comunque l'inglese che parlano gli abitanti dei paesi non anglofoni è un inglese di cui gli inglesi non capiscono un cazzo, ma questo è un altro discorso...)
- disprezzano il resto del mondo perché gli viene insegnato da quando sono in fasce che "Britannia rules the waves..."
- non viene mai insegnata loro nessuna lingua straniera
- non escono mai dalla Gran Bretagna (e no: prendere un charter per atterrare a Maiorca o Tunisi, farsi trasportare come una mandria di pecore in un villaggio vacanze completamente anglofono fatto su misura per gli anglosassoni e passare tutto il tempo in uno stato di semicoma etilico perché c'è il free booze NON conta come "uscire dalla Gran Bretagna").

Se prendi un Brit che non rientra in questo paradigma (ce ne sono: pochi ma ce ne sono), scoprirai che sono persone normali, finanche gradevoli!
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Questo è falso. Gli anglosassoni non imparano mai un'altra lingua per uno dei seguenti motivi (anzi, in genere tutti insieme):

- pensano che non ce ne sia bisogno perché tutti sanno l'inglese (anche se comunque l'inglese che parlano gli abitanti dei paesi non anglofoni è un inglese di cui gli inglesi non capiscono un cazzo, ma questo è un altro discorso...)
- disprezzano il resto del mondo perché gli viene insegnato da quando sono in fasce che "Britannia rules the waves..."
- non viene mai insegnata loro nessuna lingua straniera
- non escono mai dalla Gran Bretagna (e no: prendere un charter per atterrare a Maiorca o Tunisi, farsi trasportare come una mandria di pecore in un villaggio vacanze completamente anglofono fatto su misura per gli anglosassoni e passare tutto il tempo in uno stato di semicoma etilico perché c'è il free booze NON conta come "uscire dalla Gran Bretagna").

Se prendi un Brit che non rientra in questo paradigma (ce ne sono: pochi ma ce ne sono), scoprirai che sono persone normali, finanche gradevoli!
hai mai lavorato/gestito una struttura ricettiva turistica? se sì, saprai che quelle che citi tu sono sicuramente cose vere, ma valgono come circostanze aggravanti. il corpus del questione resta che proprio non ci arrivano.

il che non vuol dire che un inglese o un gallese (ma il discorso vale anche per i paesi anglofoni diversi dall'UK) non possano essere persone piacevoli con cui conversare o rapportarsi (anche se ho testimonianze abbondanti che la fiatella degli inglesi o degli scozzesi andrebbe inserita tra le armi chimiche da vietarsi ai sensi delle varie convenzioni sulla guerra batteriologico-chimica) ma che proprio non ci arrivano (quasi) mai ad esprimersi in modo non dico fluente, ma almeno decente in una lingua che non sia la loro.
 

abebis

Utente di lunga data
hai mai lavorato/gestito una struttura ricettiva turistica?
Appunto: ti ho detto che non devi prendere la gente che frequenta questi posti ad esempio.

Perché se prendi la gente che frequenta questi posti e vai a vedere gli italiani, la situazione è ancora più drammatica, ti assicuro!

Gli italiani sono notoriamente delle capre nel mondo occidentale con le lingue straniere.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io non credo sia sbagliata, sarà magari lontana dalle nostre possibilità di adesso, o difficilmente realizzabile per la situazione geopolitica ma credo non sia sbagliata in se. E detto per inciso penso che molto dipenda da due fattori, la presa di coscienza del problema in primis e poi dalla pressione che la società tutta e l’opinione pubblica farà sui governanti.

Nel recente passato ad esempio, se non ci fosse stato un proattivo movimento in proposito saremmo ancora con il bucone dell’ ozono sul Polo Sud e i CFC per far andare i frigo.

Se poi vogliamo in generale allargare le braccia e rifugiarci nel nostro tutto sommato piccolo mondo relazionale ed esistenziale possiamo anche farlo, personalmente non ho mica niente in contrario, ma spacciarlo per l’unica visione possibile anche no, per me. Altrimenti che senso ha impegnarsi socialmente o politicamente? Lo chiedo a te sapendo in fondo di sfondare con una domanda retorica una porta aperta.


Perciò ad esempio dire che la terra sia rotonda è una prerogativa solo degli esperti? E siccome non siamo geologi la nostra opinione che sia quasi sferica è equiparabile a quella di un eventuale terrapiattista che si mettesse a discutere con noi?

Vedi, a me sembra ci sia una contraddizione di fondo, se ci si rifiuta di confrontarsi con la realtà riconosciuta –tutto- diventa una opinione equiparabile alle altre, tutto opinabile, tutto intercambiabile. Ma non realistico, credo.

Poi certo potremmo discutere su cosa sia la realtà riconosciuta, ma è tutt’altra faccenda da quello di cui stiamo amabilmente discorrendo.


Hai sostanzialmente ragione, il povero Albano chiaramente come tutti noi, non può sapere tutto. A me facevano ridere alcuni commenti impostati, più che sullo scherno, sul surreale che ne derivava.

Tuttavia non mi risulta che essere consapevoli che i dinosauri e l’uomo (o gli ominidi) siano separati da circa 60 milioni di anni sia una competenza da esperti, mi sembra una faccenda piuttosto elementare.

Allargando però il discorso mi rendo conto che da un paese dove il ministro dell’ istruzione “scava” tunnel tra il CERN ed il Gran Sasso e laureandi che ad un quiz in tv fanno morire Mussolini nel 1971 ci sia poco da sperare e molto meno da ridere.

Non è che l’odierna classe dirigente sia mediocre perché ad un certo punto ci siamo rifiutati di scegliere e di separare, di valutare in base alla reale preparazione e alle competenze? (Discorso che nel forum del resto era già uscito).

Non è che preferiamo che i politici e le persone in vista, i Vips, siano in fondo un pochettino ignoranti ci faccia piacere perché così li sentiamo più vulnerabili, più vicini a noi, più terra terra? Perché se in fondo pure loro ci hanno le loro crepe, con più indulgenza guardiamo alle nostre e fanculo a quegli stronzi perfettini e sapientoni che sembrano o millantano di sapere tutto?

Forse, come diceva una mia amica, la cultura del sapere è morta e forse l’abbiamo uccisa noi per il motivo di cui scrivevo sopra, perché siamo disposti a giustificare ad accettare e ad equiparare qualsiasi cosa, squalificando la cognizione e la preparazione e accettando tutto per buono, facendo della pseudo esperienza individuale un assoluto, il vero assoluto di questi tempi disgraziati, la vera religione e ideologia corrente.

Chiedo ancora se mi sono spiegato, porta pazienza, a volte ho veramente il dubbio di essere da solo che parlo in una stanza vuota.

Comunque a me di Albano non piace il genere di musica che fa, ecco, l’ho detto.

Si vede vero che oggi ho un po' di tempo libero.... :giggle:
Quanta roba!
Ho pensato qualche secondo prima di scegliere “sbagliata“ , intendevo “illusoria“, “utopica“, “ottimistica”.
Con questo non intendevo svilire l’impegno per un miglioramento, solo non lo vedo automatico e maggioritario in conseguenza di un evento.
Poi è anche argomento di riflessione e discussione in cosa consista il cambiamento auspicabile.
I dinosauri e l’evoluzione sono argomento di terza elementare, ma c’è chi fa una pagina di sussidiario, chi quella settimana lì era assente ecc.
Lo stesso vale per tutte le conoscenze che possediamo e che magari ci convinciamo che siano di base e siano comuni a tutti.
È il mio errore reiterato.
Non mi sono ancora ripresa, per andare proprio sul nazional popolare, dal commento di un ragazzo diciottenne vent’anni fa che, sentendo per radio Strada facendo, aveva commentato che quel cantante sconosciuto doveva essere tipico della regione in cui ci trovavamo. Ma certamente anch’io vengo guardata con stupore quando dico che non ho la più pallida idea di chi siano i Depeche Mode.
Ma la nozione che la Terra è rotonda è conosciuta sIn dall’asilo. I terrapiattisti in piccola parte sono dei provocatori e altri hanno problemi tali che non consentono loro neppure di considerare le prove della sfericità, anche queste da scuola elementare.
In merito alla epidemia però nessuno mancava né di informazioni, né di mezzi per reperirle. Invece qui si è continuato a parlare solo di quello per tutto il lockdown. A me è sembrato anche un po’ ossessivo.
In sintesi: dobbiamo stare a casa? Ci stiamo. Rendiamoci piacevole questo tempo. Se poi stiamo male noi o stanno male nostri cari, non credo che migliori la situazione tuonando contro chi sta a casa e spera che la situazione possa cambiare.

Albano è insopportabile sempre, poverino. Poi mi aspetto sempre di vedergli colare la tinta come a Dick Bogarde in Morte a Venezia.
 
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perplesso

Administrator
Staff Forum
Appunto: ti ho detto che non devi prendere la gente che frequenta questi posti ad esempio.

Perché se prendi la gente che frequenta questi posti e vai a vedere gli italiani, la situazione è ancora più drammatica, ti assicuro!

Gli italiani sono notoriamente delle capre nel mondo occidentale con le lingue straniere.
a parte gli slavi, lo sono tutti. serbi e croati hanno una versatilità per le lingue che non riscontro in nessun altro.

gli italiani sono abbastanza pigri, specialmente noi maschi, ma sicuramente siamo messi meglio rispetto al francese o all'inglese medio.

e ti parlo di situazioni non costruite su misura per un popolo pouttosto che per un altro.
 

Skorpio

Utente di lunga data
Il confronto può essere su qualsiasi cosa, posto che sia un mettere di fronte, come vorrebbe il termine, e non un calare dall'alto
io non ho conoscenze pregresse sull'argomento, e come (penso) tutti mi informo, anche piuttosto massivamente

quando il virus era ancora a Wuhan, postai un clip con uomini che spruzzavano in aria liquido per le strade deserte (e qualcuno che ci capiva sicuramente più di me ce li aveva mandati)

io mi chiesi (e scrissi qui la domanda) cosa stessero facendo, e (mi) chiesi.. ma questo virus che fa, vola?

non ebbi risposta

poi quando il virus circola da noi, dopo mesi, sento il Direttore delle malattie infettive di Genova, Prof. Bassetti (che pure lui ne sa più di me) che dice:
"la mascherina? mi dovete spiegare a cosa cavolo serve in uno spazio aperto senza persone attorno"

come posso coniugare io (io generico) questi due distinti episodi, traducendoli in un "fare" che sia coerente con il contesto?

e .. ancor prima di questo.. "quale è il contesto in cui mi muovo?"

quello delle strade di Wuhan con gli sprizzi nell'aria? o quello di Bassetti alle malattie infettive di Genova?

e se questo "io" lo moltiplico per 55 milioni di italiani che partono con le mie conoscenze, che risultato si determina, a livello pratico di ogni singolo "fare"?
 

Martes

Utente di lunga data
io non ho conoscenze pregresse sull'argomento, e come (penso) tutti mi informo, anche piuttosto massivamente

quando il virus era ancora a Wuhan, postai un clip con uomini che spruzzavano in aria liquido per le strade deserte (e qualcuno che ci capiva sicuramente più di me ce li aveva mandati)

io mi chiesi (e scrissi qui la domanda) cosa stessero facendo, e (mi) chiesi.. ma questo virus che fa, vola?

non ebbi risposta

poi quando il virus circola da noi, dopo mesi, sento il Direttore delle malattie infettive di Genova, Prof. Bassetti (che pure lui ne sa più di me) che dice:
"la mascherina? mi dovete spiegare a cosa cavolo serve in uno spazio aperto senza persone attorno"

come posso coniugare io (io generico) questi due distinti episodi, traducendoli in un "fare" che sia coerente con il contesto?

e .. ancor prima di questo.. "quale è il contesto in cui mi muovo?"

quello delle strade di Wuhan con gli sprizzi nell'aria? o quello di Bassetti alle malattie infettive di Genova?

e se questo "io" lo moltiplico per 55 milioni di italiani che partono con le mie conoscenze, che risultato si determina, a livello pratico di ogni singolo "fare"?
Probabilmente è anche per questo che le "tifoserie" danno sicurezza.
Ma a livello pratico poi servono?
 

Brunetta

Utente di lunga data
io non ho conoscenze pregresse sull'argomento, e come (penso) tutti mi informo, anche piuttosto massivamente

quando il virus era ancora a Wuhan, postai un clip con uomini che spruzzavano in aria liquido per le strade deserte (e qualcuno che ci capiva sicuramente più di me ce li aveva mandati)

io mi chiesi (e scrissi qui la domanda) cosa stessero facendo, e (mi) chiesi.. ma questo virus che fa, vola?

non ebbi risposta

poi quando il virus circola da noi, dopo mesi, sento il Direttore delle malattie infettive di Genova, Prof. Bassetti (che pure lui ne sa più di me) che dice:
"la mascherina? mi dovete spiegare a cosa cavolo serve in uno spazio aperto senza persone attorno"

come posso coniugare io (io generico) questi due distinti episodi, traducendoli in un "fare" che sia coerente con il contesto?

e se questo "io" lo moltiplico per 55 milioni di italiani che partono con le mie conoscenze, che risultato si determina, a livello pratico di ogni singolo "fare"?
Io penso che la sanificazione delle strade, che è stata fatta anche qui, ma anche quella attuale dei locali, prevista dalla normativa, sia o eccessiva e anche inquinante o quella da usare normalmente.
Non ho idea perché sia stata utilizzata. Potrebbe essere stata una scelta sbagliata, per avere consenso, per far percepire l’esterno pericoloso e convincere più facilmente alla segregazione o magari utile in un paese dove non usano i fazzoletti (ma li usano o no in Cina?).
 

Marjanna

Utente di lunga data
Ti rispondo per cortesia, ma ripeto che ho perso completamente interesse per via delle modalità comunicative adottate.
Non vedo il futuro perché non ho nessuna sfera.
Semplicemente non credo che si imparerà granché da questa situazione, come granché non si è imparato da altre ben più gravi.
Di me posso dire di aver imparato che le mie difficoltà relazionali in questo caso si sono rivelate risorsa, ma non penso che sia un punto di merito né che a livello generale sia un bene.
Ho imparato anche che se fosse accaduto tempo fa, quando non ero - e non ero mai stata - innamorata di nessuno sarebbe stato per me addirittura una pacchia e probabilmente avrei guardato con sufficienza chi stentava a reggere la situazione. Nulla mi toccava alla fine e avevo la freddezza necessaria a guardare ed affrontare i fatti in modo asettico. Basandomi solo sulle informazioni e tralasciando qualunque accenno emotivo.
Invece ora, amando un uomo che non posso toccare da 3 mesi, diciamo che anche l'emotività ha il suo peso e posso comprendere un po' meglio pure chi vive il tutto in modo assai differente dal mio.
Dipende sempre dal punto da cui si guarda. È una banalità eppure mi pare la si sia persa di vista.
Te l'ho chiesto perchè l'avevi espresso nel tuo commento.
Già tra te e @Brunetta mi pare non vi siete intese nel giro di due battute. @Brunetta ha letto nei tuoi commenti che come lei sei refrattaria alle regole imposte.
Dal momento che le regole sono state: lockdown, autocertificazione per recarsi a far spesa e farmacia e quel poco altro aperto, uso della mascherina, distanziamento sociale vien da se chiedere "ma allora tu cosa avresti fatto?".
Risposta: non è mio compito.
E quindi mi torna la domanda: ma di cosa si voleva discutere?
Non voglio togliere nulla di quanto è stato il tuo vissuto personale, o meglio svilire l'intensità con cui tu l'hai personalmente vissuto. Però mi chiedo: quindi ci si aspettava di discutere di quelle che venivano sentite come proprie mancanze, per alcuni privazioni rispetto a questa situazione?
 

Skorpio

Utente di lunga data
Probabilmente è anche per questo che le "tifoserie" danno sicurezza.
Ma a livello pratico poi servono?
sono stato sempre intenzionalmente distante anni luce da tifoserie, a ogni livello, fino al punto di meritarmi qui dentro il soprannome di "Ciriaco" (De Mita) :confused::ROFLMAO:
 

Martes

Utente di lunga data
Te l'ho chiesto perchè l'avevi espresso nel tuo commento.
Già tra te e @Brunetta mi pare non vi siete intese nel giro di due battute. @Brunetta ha letto nei tuoi commenti che come lei sei refrattaria alle regole imposte.
Dal momento che le regole sono state: lockdown, autocertificazione per recarsi a far spesa e farmacia e quel poco altro aperto, uso della mascherina, distanziamento sociale vien da se chiedere "ma allora tu cosa avresti fatto?".
Risposta: non è mio compito.
E quindi mi torna la domanda: ma di cosa si voleva discutere?
Non voglio togliere nulla di quanto è stato il tuo vissuto personale, o meglio svilire l'intensità con cui tu l'hai personalmente vissuto. Però mi chiedo: quindi ci si aspettava di discutere di quelle che venivano sentite come proprie mancanze, per alcuni privazioni rispetto a questa situazione?
Questo 3d aveva una domanda precisa, poi ne è saltato fuori il solito minestrone.
"Non è mio compito" dove l'hai letto?
Che non posso vedere il futuro è un dato di fatto.
Alla domanda se siamo pronti per la prossima volta ho risposto.
Per le altre questioni c'erano altri 3d, ma tutti permeati da modalità che mi creano disinteresse d'intervento e ho cercato, forse malamente, di spiegare perché.
Ribadisco che è un problema mio, mica che sono tutti stronzi
 

Skorpio

Utente di lunga data
Io penso che la sanificazione delle strade, che è stata fatta anche qui, ma anche quella attuale dei locali, prevista dalla normativa, sia o eccessiva e anche inquinante o quella da usare normalmente.
Non ho idea perché sia stata utilizzata. Potrebbe essere stata una scelta sbagliata, per avere consenso, per far percepire l’esterno pericoloso e convincere più facilmente alla segregazione o magari utile in un paese dove non usano i fazzoletti (ma li usano o no in Cina?).
può essere.. è una ipotesi, può essere tutto in realtà, e la traduzione coerente è "siccome non ci capisco una sega, meglio pararsi il culo"
che è un appproccio, rispettabilissimo, ma che parte dal presupposto che "non ci capisco una sega"

in questi giorni mi sto fra mille cose occupando delle operazioni connesse alla riapertura di una struttura museale

ora.. l'ordinanza della regione Toscana n° 59 del 22 maggio 2020 all'allegato 2 punto 2.1.2. recita letteralmente:
"alla loro riapertura gli spazi museali, per il fatto di esser stati chiusi al pubblico ed ai dipendenti per un periodo di oltre 10 giorni, non necessitano di interventi di sanificazione"

io mi "confronto" quasi occasionalmente ieri con uno che si trova nelle mie stesse acque, e lui mi dice:

"beh.. si.. si è vero.. però.. sai.. io la faccio fare, è bene farla"

che è il modo di dire che non ci capisce una sega, ma pararsi il culo non fa mai male

e .. fatto da un ignorante come me, va pure bene

il problema è quando ti accorgi che lo stesso gioco è fatto da chi teoricamente dovrebbe capisci un pchino di più di una sega.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Non ho capito l’attinenza tra la valutazione di un comportamento che esibisce la propria sessualità privata e afferma in qualche modo un diritto di proprietà, come il palpeggiare, che non dipende da un episodio reale osservati, ma raccontato e stigmatizzare, nella maniera ossessiva in cui è stato fatto, l’uscita individuale che poteva essere notata solo attraverso un impegno da vedetta o sentinella, oltretutto ipotizzando motivi non validi per quella uscita.
In ciò che tu chiami esibire la propria sessualità privata io ci vedo l'ormone e basta. Non parlo di toccare qualcuno per fare vedere ad un qualche pubblico "questa è roba mia". Due giorni fa nel parcheggio di un supermercato ho visto due ragazzi (ragazzi... saranno stati sopra i 30, son io che son vecchia e vedo tutti ragazzi ormai) fermi vicini. Lui tentava di baciarla, la portava vicino a se con il braccio, lei era "incerta". Si vedeva che lui era parecchio "carico".
Pochi minuti, non è che mi son messa lì tipo maniaco a fissarli, però si notavano. Io l'ho trovata anche una bella scena. Non ho visto nulla di esibizionista. Son cose che capitano.
Ma secondo il tuo punto di vista dovrebbero pensare che qualcuno li trovi esibizionisti.

Neppure io ci trovo attinenza.
Sarebbe da chiarire cosa intendi tu per uscita individuale. C'è stato un periodo che non era possibile allontanarsi dalla propria abitazione se non per motivi validi. E' stato vietato di andare a correre. Le segnalazioni io le ho sentite più relativamente a questo.
Sul fatto che un singolo che andava a correre non contagiasse nessuno non ci sono dubbi. Ma tanti han vissuto male il confinamento, e senza farla tanto lunga l'ha vista come "se lui esce allora perchè io non posso farlo?".
Tu dici che le persone avrebbero dovuto lasciar perdere, pensare ai fattacci loro, e basta.
 
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