In buona parte concordo. Però.... com'è possibile trovare la propria strada se hai la certezza che - comunque vada avrai sempre un ltetto e pasti caldi ? presto o tardi bisognerà pure mettersi in gioco o no ?
Si, certo, ma non penso sia -solo- una questione di pigrizia. C'è secondo me proprio un'altra idea della famiglia. E devo dire che non credo che il modello nordico sia proprio esemplare.
Per quantità di persone separate e per la tendenza sempre più accentuata a una compagine familiare disgregata intendo.
Direi che a nord vince molto di più il modello personalistico, con tutto quello che esso comporta, compreso una altissima percentuale di suicidi per persone che quando hanno problemi non sanno poi nel concreto veramente a chi rivolgersi intimamente.
La società nordica in effetti non è che sia priva di problematiche, compreso il loro mitico welfare.
Ci fu uno scrittore, Stangerup che descrisse già nel 1973, con un romanzo: -L'uomo che voleva essere colpevole- in un racconto distopico, il rischio di cosa potesse diventare la società del futuro in quei lidi. (Pubblicato in Italia negli anni 90).
L'opera di Stangerup contiene anche una denuncia forte di come potevano diventare le società del "politicamente corretto" L'annullamento della conflittualità sociale e con essa la massificazione e la spersonalizzazione, la privazione, infine, di ogni responsabilità individuale.
Un autore secondo me da rileggere, alla luce di quello che sta succedendo recentemente nel mondo, un autore da rivalutare.