Quanto al "come stai"...io lo percepisco come un muro denso di aspettative non dichiarate. Mi fa sentire oppressa.
Sono in grado di raccontarmi. E sono in grado di farlo con chi desidero farlo.
Non ho la necessità di alcuna spintarella.
Fra l'altro...non capisco neanche bene cosa possa significare come stai.
Significa "hai il raffreddore?" "il tuo conto in banca è in rosso?" "hai scopato ieri sera?" "hai mangiato stasera?"
Capisco che sia una convenzione sociale e che in uno schema di conversazione abbia la funzione di apri porta.
Mi diverto spesso nel rispondere "parecchio male in questo periodo"

Mi piace deludere le aspettative.
E rispetto alla telefonata...mah...mi sembra che tu ci abbia costruito sopra parecchio.
E che buona parte del costrutto riguardi la paura del giudizio (non suo di te, ma di te a te alla luce del suo).
Non so bene che tipo di contenuto ci sia stato. Ma il fatto di parlarne apertamente con te presente non mi sembra una cosa brutta.
Certo, non risponde al bisogno di centralità e protagonismo di quel momento.
Sei stata presa e spostata dal centro. Per un momento.
Ma mi sembra più una questione di insicurezza. Ego.
Tua intendo.
A me piace ascoltare che parlano di me.
So che parlano di me anche in mia assenza.
Bene o male. O entrambe.
Ritengo interessante chi parla in presenza e non usa scorciatoie, tipo dire a nuora perchè suocera intenda (era così?)
quindi quella telefonata l'avrei considerata uno sputo interessante di conversazione e anche un altrettanto interessante punto di osservazione che mi
veniva offerto.
Vedi...non esiste un modo universale di intendere le cose.
Il punto è che tu però continui a ragionare sui suoi modi, invece che suoi tuoi bisogni.
E continui ad evitare di partire dai tuoi bisogni per decidere per te.
Valutare lui per prendere decisioni che riguardano te, è una scorciatoia.
Se lui risponde ai tuoi bisogni va bene.
Se non risponde non va bene.
Il resto è immaginario. Aspettativa.
Desiderio di compensazione.
Ci vado cruda eh, spero sia chiaro che l'intento non è polemico e men che meno giudicante.