Cosa fa fallire un matrimonio

Ginevra65

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Neanche il mal di testa persistente o il mal di schiena non li risolvi da sola.
Non capisco perché valuti negativamente chi cerca un aiuto psicologico.
Non si tratta di non avere coraggio nelle problematiche della vita, si tratta di avere troppe problematiche.
Percepisco in te disprezzo per chi vi ricorre e ammirazione per chi non lo fa, come se fosse virtuoso cavarsela da soli.
Quando ero piccola mia mamma è andata in depressione, è stata in cura per anni, era diventata dipendente dalle sue gocce.
Mi ero veramente rotta di essere privata persino dal giocare con le amiche per non lasciarla sola. Quando sono diventata più grande (stiamo parlando che avevo più o meno 12/13 anni) mi sono incazzata un giorno e le ho buttato via tutto. Se proprio dovevo stare a casa almeno lei non dovevo essere rincoglionita. Alla fine si è ripresa senza più farmaci.
Quindi ritengo che quella terapia ha rovinato la mia esistenza ,mia madre solo quando ha capito che quel suo stato stava danneggiando me ha iniziato a reagire.
Per questo dico che molti la Usano come stampella per non affrontare i problemi. Si adagiano, trovano una giustificazione per fermarsi, non hanno più interesse a farsi carico dei problemi.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
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Grassetto: e se anche fosse? :)

Quoto l'intervento sopra di @Brunetta , però alla parola "disprezzo" sostituisco la parola "disvalore", che è quello che percepisco io dalle tue parole, e anche conoscendo un poco il tuo vissuto ;)
Sostieni che - salvo i casi "gravi" - ce la si fa (rectius ce la si deve fare) da soli.
Quando tu parlasti del tuo matrimonio, del rapporto con tuo marito, più volte sottolineasti quella solitudine, che per me è la solitudine vera ;) , dello stare in coppia avendo davanti uno "che non gli si può parlare di niente". Uno con cui selezionare attentamente gli argomenti, sotto pena di grossi litigi. Uno che non vuole che il pomeriggio ti vedi con un'amica. Uno che gli dici una cosa e nemmeno la ascolta. Uno rispetto a cui i figli stessi ti dicono "non farci caso, mamma". E' roba che raccontasti tu. Li avete risolti "da soli", questi problemi, e se del caso COME li avete risolti?

Vedi tu, se questa non è solitudine :)
Li ho risolti da sola per quanto riguarda la scelta di uscire con le amiche, avere spazi miei, alla fine ero io che lo assecondato, io che sbagliavo.
Che poi l'ho sopportato per i figli e farli stare sereni, è stata comunque mia la scelta.
La solitudine purtroppo è una condizione comune, ma non ci si vuole rendere conto.
Vedo amiche che si attivano in mille modi per organizzare uscite pur di stare impegnate.
La solitudine del dialogo non lo nego esiste, ti dirò con lo smart working da quel punto di vista ne abbiamo tratto giovamento.
Ho risposto al post di Brunetta per il disvalore che do alla terapia, e sostengo che solo per i casi veramente gravi ha una reale importanza.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Li ho risolti da sola per quanto riguarda la scelta di uscire con le amiche, avere spazi miei, alla fine ero io che lo assecondato, io che sbagliavo.
Che poi l'ho sopportato per i figli e farli stare sereni, è stata comunque mia la scelta.
La solitudine purtroppo è una condizione comune, ma non ci si vuole rendere conto.
Vedo amiche che si attivano in mille modi per organizzare uscite pur di stare impegnate.
La solitudine del dialogo non lo nego esiste, ti dirò con lo smart working da quel punto di vista ne abbiamo tratto giovamento.
Ho risposto al post di Brunetta per il disvalore che do alla terapia, e sostengo che solo per i casi veramente gravi ha una reale importanza.

Però leggo parecchia confusione ;)
Anzitutto, a livello terapeutico. Nel caso di tua mamma stai parlando di mera psichiatria.
Lo psicoterapeuta può essere anche psichiatra ( e quindi all'occorrenza somministrare medicinali).
Lo psicologo medicinali non può nemmeno darne.

Credo che per voi (come per il figlio di @bravagiulia) si stesse parlando di un supporto a livello psicologico, non farmacologico.
In ogni caso, io le "gocce" le ho prese per più di un anno, e francamente non so dove sarei se non lo avessi fatto. Magari ne sarei uscita lo stesso (magari, eh), più probabilmente.... non ci voglio nemmeno pensare.
Confermo la percezione delle emozioni, nel durante, per così dire un pò "artefatta", c'è anche da dire che rispetto a diversi anni fa c'è molta più scelta a livello di molecole, e molta più attenzione anche rispetto alla qualità della vita di una persona. In ogni caso, ti porto la mia esperienza per dire che io, uno zombie, ero prima, dell'assunzione del farmaco. Che mi è servito.

Comunque se la mia psicologa, nel corso dei colloqui che facciamo, mi dicesse "guardi, valuterei con uno specialista di richiedere un supporto farmacologico", io farei valutare la situazione, le darei ascolto.

E (sempre per mia esperienza) so anche che quando "gli psicologi sono tutti fanfaroni", "la terapia non serve a un cazzo", e similari, ce la si sta raccontando alla grande ;), o per lo meno si sta ribaltando sullo specialista parecchia roba che non gli appartiene.

Certo non mancheranno i disonesti, i più o meno bravi: non mi pare diverso da quanto avviene per altri medici. Solo che se hai un tumore lo devi operare. Se hai una frattura la curi. Se ti si rompe la testa, invece.... E se scegli di farti aiutare a stare anche solo meglio, ad elaborare un vissuto, eh no, LO DEVI fare sempre da solo :rolleyes:
Non metto in discussione che lo smart working sia stato benefico: paradossalmente a molti ha migliorato la vita 🤷‍♀️
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data
Quando ero piccola mia mamma è andata in depressione, è stata in cura per anni, era diventata dipendente dalle sue gocce.
Mi ero veramente rotta di essere privata persino dal giocare con le amiche per non lasciarla sola. Quando sono diventata più grande (stiamo parlando che avevo più o meno 12/13 anni) mi sono incazzata un giorno e le ho buttato via tutto. Se proprio dovevo stare a casa almeno lei non dovevo essere rincoglionita. Alla fine si è ripresa senza più farmaci.
Quindi ritengo che quella terapia ha rovinato la mia esistenza ,mia madre solo quando ha capito che quel suo stato stava danneggiando me ha iniziato a reagire.
Per questo dico che molti la Usano come stampella per non affrontare i problemi. Si adagiano, trovano una giustificazione per fermarsi, non hanno più interesse a farsi carico dei problemi.
Quindi estendi il giudizio su tua madre che, per la sua depressione mal curata, ti ha fatto soffrire, a tutti.
Capisco, io faccio lo stesso per il fumo e, per generalizzazione, a tutte le sostanze.
Però so che è un mio vissuto da bambina e ragazzina.
 
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Ginevra65

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Però leggo parecchia confusione ;)
Anzitutto, a livello terapeutico. Nel caso di tua mamma stai parlando di mera psichiatria.
Lo psicoterapeuta può essere anche psichiatra ( e quindi all'occorrenza somministrare medicinali).
Lo psicologo medicinali non può nemmeno darne.

Credo che per voi (come per il figlio di @bravagiulia) si stesse parlando di un supporto a livello psicologico, non farmacologico.
In ogni caso, io le "gocce" le ho prese per più di un anno, e francamente non so dove sarei se non lo avessi fatto. Magari ne sarei uscita lo stesso (magari, eh), più probabilmente.... non ci voglio nemmeno pensare.
Confermo la percezione delle emozioni, nel durante, per così dire un pò "artefatta", c'è anche da dire che rispetto a diversi anni fa c'è molta più scelta a livello di molecole, e molta più attenzione anche rispetto alla qualità della vita di una persona. In ogni caso, ti porto la mia esperienza per dire che io, uno zombie, ero prima, dell'assunzione del farmaco. Che mi è servito.

Comunque se la mia psicologa, nel corso dei colloqui che facciamo, mi dicesse "guardi, valuterei con uno specialista di richiedere un supporto farmacologico", io farei valutare la situazione, le darei ascolto.

E (sempre per mia esperienza) so anche che quando "gli psicologi sono tutti fanfaroni", "la terapia non serve a un cazzo", e similari, ce la si sta raccontando alla grande ;), o per lo meno si sta ribaltando sullo specialista parecchia roba che non gli appartiene.

Certo non mancheranno i disonesti, i più o meno bravi: non mi pare diverso da quanto avviene per altri medici. Solo che se hai un tumore lo devi operare. Se hai una frattura la curi. Se ti si rompe la testa, invece.... E se scegli di farti aiutare a stare anche solo meglio, ad elaborare un vissuto, eh no, LO DEVI fare sempre da solo :rolleyes:
Non metto in discussione che lo smart working sia stato benefico: paradossalmente a molti ha migliorato la vita 🤷‍♀️
Posso capire che alcune persone ,nel loro percorso esistenziale si incastrino in difficoltà e possano aver bisogno di aiuto.

Però non ti sembra eccessivo che si prenda sempre più in considerazione il rivolgersi ad uno specialista?

Vedo mamme che portano i figli dallo psicologo, donne che vanno dal terapeuta per ogni cosa che a me pare molto banale. Ma loro se ne fanno un cruccio. Pensano troppo e cristallizzano i problemi , un chiodo fisso.



Sai quante volte mi chiedo se non altro da fare. Io non ho tempo di soffermarmi su tutte le problematiche, via una sotto l’altra.

Mi è incomprensibile come si faccia ad andare in fissa.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
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Quindi estendi il giudizio su tua madre che, per la sua depressione mal curata, ti ha fatto soffrire, a tutti.
Capisco, io faccio lo stesso per il fumo e, per generalizzazione, a tutte le sostanze.
Però so che è un mio vissuto da bambina e ragazzina.
il mio giudizio è che se mia mamma avesse avuto il problema di tirare avanti la baracca non avrebbe avuto tempo per affossarsi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Posso capire che alcune persone ,nel loro percorso esistenziale si incastrino in difficoltà e possano aver bisogno di aiuto.

Però non ti sembra eccessivo che si prenda sempre più in considerazione il rivolgersi ad uno specialista?

Vedo mamme che portano i figli dallo psicologo, donne che vanno dal terapeuta per ogni cosa che a me pare molto banale. Ma loro se ne fanno un cruccio. Pensano troppo e cristallizzano i problemi , un chiodo fisso.



Sai quante volte mi chiedo se non altro da fare. Io non ho tempo di soffermarmi su tutte le problematiche, via una sotto l’altra.

Mi è incomprensibile come si faccia ad andare in fissa.
Per me mischi cose diverse.
Contrariamente a quello che superficialmente appare, siamo una società che è diventata sempre più normativa e normalizzante.
Per cui anche la parcellizzazione delle differenze paradossalmente rafforza modelli rigidi.
Per cui, per non sentirsi fuori dalla normalità, le persone cercano una etichetta in cui incasellarsi. Non viene considerata la variabilità individuale, ma solo la variabilità definibile.
Da qui le etichette ai bambini dsa, bes, dva, con sotto etichette.
E vale per gli adulti e le preferenze sessuali.
Quindi concordo che ci sia chi, non trovando una etichetta, possa sentirsi a disagio senza ragione.
Ma tu attribuisci a ogni richiesta di supporto per comprendere se stessi, proprio fuori dalle etichette, come un rifiuto di vivere.
Non credo proprio che sia così.
Chi va a cercare aiuto per problemi banali, va proprio perché si rende conto che sta preoccupandosi per sciocchezze e vuole capire qual è il problema vero.
 

Brunetta

Utente di lunga data
il mio giudizio è che se mia mamma avesse avuto il problema di tirare avanti la baracca non avrebbe avuto tempo per affossarsi.
Appunto. Tu sei spietata nei confronti di tua madre. Chi fa una buona psicoterapia non lo è più.
 

perplesso

Administrator
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Comunque percepisco ancora “portarlo dallo psicologo“ come se fosse dargli del matto o patologizzare una divergenza tra i genitori o tra i genitori e le scelte del figlio.
Ma anche se si trattasse di un problema dei genitori, può essere utile al figlio parlarne con una persona competente che lui sa che non rivelerà il suo sentire.
è sulla competenza che casca l'asino.

ha chiamato la protezione animali, ormai non ci sono quasi più cerbiatti a giro. sei crudele
 

Brunetta

Utente di lunga data
è sulla competenza che casca l'asino.

ha chiamato la protezione animali, ormai non ci sono quasi più cerbiatti a giro. sei crudele
Perché i dentisti e i salumieri ti sembrano tutti bravi?
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
no. ma il danno che può farmi un salumiere è decisamente inferiore a quello che può fare un praticone che pensa di essere uno psicologo
Sicuramente...ma non è che vai dal primo che passa per strada....
Già arrivare a decidere di rivolgersi ad un professionista è già un passo in avanti...
Poi la ricerca va fatta con cura...
Io ho scoperto che nella mia cittadina ce ne sono un cifrone....
Sarà la nuova professione dei prox anni?😬
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Sicuramente...ma non è che vai dal primo che passa per strada....
Già arrivare a decidere di rivolgersi ad un professionista è già un passo in avanti...
Poi la ricerca va fatta con cura...
Io ho scoperto che nella mia cittadina ce ne sono un cifrone....
Sarà la nuova professione dei prox anni?😬
no è che è un lavoro comodo, che permette a dei perfetti dementi con la parlantina sciolta di sembrare dei grandi pensatori. purtroppo in troppi ce cascheno
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Per me mischi cose diverse.
Contrariamente a quello che superficialmente appare, siamo una società che è diventata sempre più normativa e normalizzante.
Per cui anche la parcellizzazione delle differenze paradossalmente rafforza modelli rigidi.
Per cui, per non sentirsi fuori dalla normalità, le persone cercano una etichetta in cui incasellarsi. Non viene considerata la variabilità individuale, ma solo la variabilità definibile.
Da qui le etichette ai bambini dsa, bes, dva, con sotto etichette.
E vale per gli adulti e le preferenze sessuali.
Quindi concordo che ci sia chi, non trovando una etichetta, possa sentirsi a disagio senza ragione.
Ma tu attribuisci a ogni richiesta di supporto per comprendere se stessi, proprio fuori dalle etichette, come un rifiuto di vivere.
Non credo proprio che sia così.
Chi va a cercare aiuto per problemi banali, va proprio perché si rende conto che sta preoccupandosi per sciocchezze e vuole capire qual è il problema vero.
E le risposte confermeranno quello che già si sapeva, ma lo si voleva sentire da una persona competente invece di sperimentare da solo un approccio.
Io ci vedo tanta paura ad esporsi
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
no è che è un lavoro comodo, che permette a dei perfetti dementi con la parlantina sciolta di sembrare dei grandi pensatori. purtroppo in troppi ce cascheno
Vedremo se effettivamente ci andrò....
 

Brunetta

Utente di lunga data
no. ma il danno che può farmi un salumiere è decisamente inferiore a quello che può fare un praticone che pensa di essere uno psicologo
Se uno/a psicoterapeuta è incapace si capisce subito. Teniamo conto che per diventarlo è necessario un lungo percorso
 

Brunetta

Utente di lunga data
E le risposte confermeranno quello che già si sapeva, ma lo si voleva sentire da una persona competente invece di sperimentare da solo un approccio.
Io ci vedo tanta paura ad esporsi
Ma non funziona così.
 

Ginevra65

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Sicuramente...ma non è che vai dal primo che passa per strada....
Già arrivare a decidere di rivolgersi ad un professionista è già un passo in avanti...
Poi la ricerca va fatta con cura...
Io ho scoperto che nella mia cittadina ce ne sono un cifrone....
Sarà la nuova professione dei prox anni?😬
È di moda
 
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