Pensa che io non lo preventivo, lo sporadico.
A meno che proprio non capiti “l’incidente” - allora è “l’amico”, ma altrimenti se la relazione è di un certo tipo gli ambiti li tengo proprio separati, la frequentazione sporadica non è decisamente contemplata.
Non ne vedrei la ragione.
Se entri in contatto volontario con i miei figli è perché una decisione - a livello di relazione- è presa.
poi magari ti presento come amico ugualmente, e magari lo faccio in modo sporadico.. ma non perché “capita”, non so se mi spiego.
Ti ricrederesti subito avendo davanti mio figlio anche solo nel frangente di una telefonata (vabbè, durata media 1h

, parlo del milanese

con cui nulla c'è - almeno per parte sua - se non un rapporto di semplice amicizia

). "Mamma, chi è"? "Un amico". "E come si chiama"? "Nome del tizio". "Ma lo conosco"? "No, amore, non lo conosci". "Dove lo hai conosciuto"? "Amore, lasci un attimo mamma al telefono"? A seguire occhiate minatorie e proposte di giochi da fare ancora per dieci minuti, mentre al telefono "scusa eh. E' piccolo, ed è curioso"

.
Questo per dire, anche una relazione minimamente "invasiva" avrebbe potenziali momenti che possono capitare, secondo me. Poi chiaro. Potrei escludere persino le telefonate, o che uno si possa presentare a casa mia in un momento in cui c'è mio figlio, anche semplicemente per una roba veloce, e che magari si abbia piacere a trattenersi per una pizza. Questo intendo. E' vero che non capita "per caso", però non avrei motivo per non lasciarlo succedere una volta ogni tanto, nè lo vedrei eccessivamente invasivo per mio figlio, al quale semplicemente eviterei di spiegare se ci scopo o no

. Chiaramente, già una persona così, sarebbe comunque una persona che mi piace, in tal caso non avrei problemi a mostrare una parte - la parte più importante - di me. Ma certamente non andrei a "cercare" queste situazioni. Parlo proprio di frangenti occasionali, del tipo, che ne so, "sono in zona, posso passare a lasciarti la tal roba, o a farti un saluto veloce?". Gli farei presente di essere con mio figlio, ma se si trattasse di una persona con cui ho un pò di conoscenza e confidenza non vedrei perché "nasconderlo", ma di qui a presentargli una persona a titolo diverso da un amico per me ne corre. Non vedrei proprio la necessità di parlarne con suo padre, al limite sarebbe lui a dirglielo, ma proprio en passant, come mi capita qualche amico, o più frequentemente qualche "amico di figli", che magari mi chiama e mi chiede se può passare
Ma comunque di base la vedo come la tua parte che ho evidenziato in grassetto. Ambiti ben distinti, che necessità di eccessivi coinvolgimenti nella mia vita (e in quella di mio figlio soprattutto) non ne vedo, ed è meglio tenere le sfere ben separate. Se devo usare l'immaginazione

. Il resto, uno strappo alla regola
