Zoccola, troia, puttana e sciupa femmine e playboy

Brunetta

Utente di lunga data
Che significato date queste parole?
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Dipende dai contesti, da chi le pronuncia e dal rapporto che si ha con questa persona.
Il monologo bellissimo e condivisibili. Lei è bravissima in questo
Aggiungo che come dice lei il problema è quando quelle parole equivalgono al pensiero.
 
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spleen

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Che significato date queste parole?
Le parole sono l’espressione della cultura di una società, sono il risultato di un processo mentale che porta ad esprimersi in quel modo. Sono l’effetto e non la causa.

Quello che io contesto, da sempre, al politicamente corretto è il fatto che censurando le parole non si risolve il problema, si nasconde la polvere sotto il tappeto.

E le cose non sono così semplicistiche come la brava e simpatica Cortellesi le descrive, perché hanno a che fare con i ruoli dei generi nella società passata, nella società presente e futura.

In passato il ruolo definiva la dignità sociale, e definiva anche l’ambito del potere delle donne in quel tipo di società. Se qualcuno ancora pensa che quel potere fosse poco o fosse marginale, significa che della storia non ha capito un cazzo. IL potere di gestire la vita e la morte il potere di generare la vita. (Cit. Barbero).

L’errore è quello di considerare gli uomini carnefici e aguzzini dentro quei ruoli, dove anche (a titolo di stupido esempio) si sa benissimo che gli uomini erano vittime, quanto le donne, della povertà, delle guerre e dell’ ignoranza.

Oggi non è più così, rimangono retaggi. Rimane la sfida, questa sì, immane e laboriosa di ricreare un modello svincolato dai potentati economici che ci indirizzano e dai pregiudizi di genere.

La sfida non è banalmente censurare parole, è cambiare mentalità, possibilmente riconoscendo anche agli uomini lo status di vittime e non di carnefici, come effettivamente è. Riconoscendo al di fuori di questa sorta si neo puritanesimo, di questo neo maccartismo, che i ruoli sociali non possono essere polverizzati dentro un calderone impraticabile, come si tende di fare adesso, stabilendo con un righello cosa è bene e cosa e male e per chi…



Postilla: Sono arcistufo di sentire che quando palpeggiavamo da bravi trogloditi adolescenti le nostre coetanee, lo si facesse per scarso rispetto o per senso di possesso. Evidentemente l’imbecille che l ha scritto o non è mai stato adolescente o era un represso. Le ragazzine dell’ epoca era molto più scaltre, vogliose di brividi e intelligenti di noi, dal momento che facevano di tutto per farsi palpeggiare. Un evoluzionista vedrebbe saggiamente in questo un retaggio etologico, il fine intellettuale di oggi, ben allineato, ignorante come un caprone, il solito inesistente abuso.

Questo tipo di mentalità ha portato all' arresto in classe, con tanto di ammanettamento difronte ai compagni, di un ragazzetto di 10 anni che in Inghilterra aveva dato uno bacetto a stampo ad una sua compagna. Reo, secondo la demente della sua insegnante di molestie è stato prontamente assicurato alla giustizia. Se è questo che vogliamo, non dobbiamo poi lamentarci che il confine del buonsenso si muova sempre più lontano.
 
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Brunetta

Utente di lunga data
Le parole sono l’espressione della cultura di una società, sono il risultato di un processo mentale che porta ad esprimersi in quel modo. Sono l’effetto e non la causa.

Quello che io contesto, da sempre, al politicamente corretto è il fatto che censurando le parole non si risolve il problema, si nasconde la polvere sotto il tappeto.

E le cose non sono così semplicistiche come la brava e simpatica Cortellesi le descrive, perché hanno a che fare con i ruoli dei generi nella società passata, nella società presente e futura.

In passato il ruolo definiva la dignità sociale, e definiva anche l’ambito del potere delle donne in quel tipo di società. Se qualcuno ancora pensa che quel potere fosse poco o fosse marginale, significa che della storia non ha capito un cazzo. IL potere di gestire la vita e la morte il potere di generare la vita. (Cit. Barbero).

L’errore è quello di considerare gli uomini carnefici e aguzzini dentro quei ruoli, dove anche (a titolo di stupido esempio) si sa benissimo che gli uomini erano vittime, quanto le donne, della povertà, delle guerre e dell’ ignoranza.

Oggi non è più così, rimangono retaggi. Rimane la sfida, questa sì, immane e laboriosa di ricreare un modello svincolato dai potentati economici che ci indirizzano e dai pregiudizi di genere.

La sfida non è banalmente censurare parole, è cambiare mentalità, possibilmente riconoscendo anche agli uomini lo status di vittime e non di carnefici, come effettivamente è. Riconoscendo al di fuori di questa sorta si neo puritanesimo, di questo neo maccartismo, che i ruoli sociali non possono essere polverizzati dentro un calderone impraticabile, come si tende di fare adesso, stabilendo con un righello cosa è bene e cosa e male e per chi…



Postilla: Sono arcistufo di sentire che quando palpeggiavamo da bravi trogloditi adolescenti le nostre coetanee, lo si facesse per scarso rispetto o per senso di possesso. Evidentemente l’imbecille che l ha scritto o non è mai stato adolescente o era un represso. Le ragazzine dell’ epoca era molto più scaltre, vogliose di brividi e intelligenti di noi, dal momento che facevano di tutto per farsi palpeggiare. Un evoluzionista vedrebbe saggiamente in questo un retaggio etologico, il fine intellettuale di oggi, ben allineato, ignorante come un caprone, il solito inesistente abuso.

Questo tipo di mentalità ha portato all' arresto in classe, con tanto di ammanettamento difronte ai compagni, di un ragazzetto di 10 anni che in Inghilterra aveva dato uno bacetto a stampo ad una sua compagna. Reo, secondo la demente della sua insegnante di molestie è stato prontamente assicurato alla giustizia. Se è questo che vogliamo, non dobbiamo poi lamentarci che il confine del buonsenso si muova sempre più lontano.
Metti insieme molte cose diverse e alcune danno un cattivo sapore agli altri ottimi ingredienti.
Per me, hai ragione che i rapporti di potere siano innanzitutt rapporti di classe, un tempo, così come ora.
Una donna nera ricca ha più potere, in virtù della ricchezza, di un homeless bianco.
Ma vi sono rapporti di potere all’interno di ogni classe sociale e lì si vede il potere, in parte derivante dal potere economico, in parte no, che porta a una condizione subalterna le donne.
La legislazione e la religione hanno svolto in parte un ruolo di conservazione dei rapporti di potere e in parte di tutela della parte debole.
Per cui oggi l’attrice o cantante star ricchissima si tutela non sposandosi, rifiutando una istituzione che tutelava sua nonna. Però è diventata ricchissima usando ed essendo usata per la sua bellezza e la sua attrazione sessuale.
È tutto complicato.
Solo che viviamo in un tempo in cui uno strumento per ottenere visibilità è l’essere vittima come categoria, per consentire rivendicazioni collettive di categoria che non vadano a intaccare la differenza primaria di classe.
Il potere di generare era insieme un potere e una servitù, un onore e un onere.
Indubbiamente (ma sempre per me) gli anticoncezionali e la possibilità di un riscatto individuale attraverso il mondo dello spettacolo e sport sono strumenti per non cambiare nulla.

Resta che ancora si usano termini che definiscono negativamente chi può essere in una condizione di inferiorità di potere all’interno di ogni classe in base al sesso.
Madonna che interpreta la donna sessualmente libera, infatti lo fa giocando con i simboli delle donne di strada che restano sfruttate.
Ed è lo stesso con l’uso delle parole. Possiamo usarle come vogliamo, ma resta che se un tipo dice di avere più amanti è un gran figo, se lo fa una donna deve precisare che non sono poi tanti...
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Che significato date queste parole?
Bellissimo monologo, di impatto. Sarebbe più giusto parlare di discriminazione sessuale e tutto dovrebbe partire già da quando si è piccoli. Insegnare che non ci sono giochi da femmina o giochi da maschi, per esempio, per non ritrovarsi da grandi con la convinzione che vi siano lavori da uomini e lavori da donna.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Bellissimo monologo, di impatto. Sarebbe più giusto parlare di discriminazione sessuale e tutto dovrebbe partire già da quando si è piccoli. Insegnare che non ci sono giochi da femmina o giochi da maschi, per esempio, per non ritrovarsi da grandi con la convinzione che vi siano lavori da uomini e lavori da donna.
Io non ho avuto alcun limiti nei giochi.
Comunque essendo impensabile un complotto patriarcale mondiale fin dalla notte dei tempi, avendo chiaro che i figli li fanno le donne, si può riconoscere che non tutto è oppressione.
 

spleen

utente ?
Ed è lo stesso con l’uso delle parole. Possiamo usarle come vogliamo, ma resta che se un tipo dice di avere più amanti è un gran figo, se lo fa una donna deve precisare che non sono poi tanti...
Non per tutti, non per me, non per chiunque abbia ben chiaro il fatto che la condizione umana accomuna tutti, anche nella inesorabile solitudine di chi si crede er mejo figo (o la mejo figa) der bigoncio.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Non per tutti, non per me, non per chiunque abbia ben chiaro il fatto che la condizione umana accomuna tutti, anche nella inesorabile solitudine di chi si crede er mejo figo (o la mejo figa) der bigoncio.
Ovviamente vale se vi è apprezzamento o disprezzo a seconda del sesso.
 

spleen

utente ?
Ovviamente vale se vi è apprezzamento o disprezzo a seconda del sesso.
Come è possibile disprezzare quello che si ama? Vabbè, discorso che riguarda la sensibilità e non il potere...

E per tornare a bomba, io trovo che nel contesto dei giochi di potere anche la maternità sia sotto tiro, dal momento che si vuole svilirla a semplice prestazione procreativa, inserita perlomeno come tale in un contesto economico nel quale possa essere acquistata e venduta.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Come è possibile disprezzare quello che si ama? Vabbè, discorso che riguarda la sensibilità e non il potere...

E per tornare a bomba, io trovo che nel contesto dei giochi di potere anche la maternità sia sotto tiro, dal momento che si vuole svilirla a semplice prestazione procreativa, inserita perlomeno come tale in un contesto economico nel quale possa essere acquistata e venduta.
Sono d’accordo, ma la questione vera, perché più diffusa, riguarda le aspettative e le richieste nei confronti dei figli prodotti tradizionalmente o no.
 

spleen

utente ?
Sono d’accordo, ma la questione vera, perché più diffusa, riguarda le aspettative e le richieste nei confronti dei figli prodotti tradizionalmente o no.
La questione vera, perchè più diffusa è che si vuole creare una società destrutturata di ogni ruolo che non sia quello di consumatore.
E qualsiasi tentativo di resistenza, propositivo o maldestro che sia, è visto come un attentato alle sacre libertà personali.
E qui sarebbe il caso di aprirlo proprio un dibattito sulla libertà delle donne, visto che di stereotipi in proposito, dalla manager che "realizza se stessa", alla casalinga, passando per la modella con il relativo concetto di bellezza e di seduzione è una specie di contraddizione continua.
Te lo ricordi il monologo di Lella Costa?
E' da lì che si deve partire, per me, da quello che la società vuole per noi.
Le dici magra, si sente grassa
Son tutte bionde, lei è corvina
Vanno le brune, diventa albina
Troppo educata, piaccion volgari
Troppo scosciata per le comari
Sei troppo colta preparata
Intelligente, qualificata
Il maschio è fragile, non lo umiliare
Se sei più brava non lo ostentare
Sei solo bella ma non sai far niente
Guarda che oggi l’uomo è esigente
L’aspetto fisico più non gli basta
Cita Alberoni e butta la pasta
Troppi labbroni non vanno più
Troppo quel seno, buttalo giù
Bianca la pelle, che sia di luna
Se non ti abbronzi, non sei nessuna
L’estate prossima con il cotone
Tornan di moda i fianchi a pallone
Ma per l’inverno la moda detta
Ci voglion forme da scolaretta
Piedi piccini, occhi cangianti
Seni minuscoli, anzi giganti
Alice assaggia, pilucca, tracanna
Prima è due metri, poi è una spanna
Alice pensa, poi si arrabatta
Niente da fare, è sempre inadatta
Alice morde, rosicchia, divora
Ma non si arrende, ci prova ancora
Alice piange, trangugia, digiuna
E’ tutte noi, è se stessa, è nessuna.
 
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Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Io non ho avuto alcun limiti nei giochi.
Comunque essendo impensabile un complotto patriarcale mondiale fin dalla notte dei tempi, avendo chiaro che i figli li fanno le donne, si può riconoscere che non tutto è oppressione.
Siamo state fortunate. Purtroppo non per tutti è così.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Siamo state fortunate. Purtroppo non per tutti è così.
È più una cosa recente per incrementare le vendite, come i bikini per bimbe di tre anni ecc.
I genitori non si rendono nemmeno conto di riprodurre stereotipi.
 

Marjanna

Utente di lunga data
resta che se un tipo dice di avere più amanti è un gran figo, se lo fa una donna deve precisare che non sono poi tanti...
Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.

Comunque a me pare che queste discriminazioni partano prima di tutto dalle donne.
Ad esempio tra donne non mi pare, per quanto ho potuto vedere io almeno, che vi siano discriminazioni verso lesbiche.
 

JON

Utente di lunga data
Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.

Comunque a me pare che queste discriminazioni partano prima di tutto dalle donne.
Ad esempio tra donne non mi pare, per quanto ho potuto vedere io almeno, che vi siano discriminazioni verso lesbiche.
Visto che il problema è più evidente quando gli individui devono dare conto all'istituzione del matrimonio e la famiglia, andrebbe detto che anche un maschio in questo caso non è che ci faccia una gran bella figura. Certo, in questi ambiti il maschio verrebbe appellato con un più eufemistico "sferzatore" mentre la femmina con un più diretto "zoccola", ma aldilà della nomea, visti da una prospettiva imparziale ed equilibrata, entrambi provocano i medesimi danni e quelle discriminanti decadono automaticamente.

Oggi i mariti/padri svolgono, o meglio dovrebbero svolgere, un ruolo si diverso ma altrettanto importante quello delle donne.
Relegare solo la donna quale destinataria dei doveri rivolti alla prole è già di per sé un atto improbo, se poi tutto questo diviene una discriminante utile solo alla strumentalizzazione allora forse il problema è peggiore di quello puramente morale.
Tutti aspirano al controllo quando la loro vita è lecitamente subordinata ad altri e alle loro azioni, direi che sia normale. Taluni però, tanti, evidentemente dimenticano che la donna oggi non è più quella figura tacitamente subordinata del passato che rendeva i maschi titolari di una posizione scontata di potere. E la paura, si sa, si manifesta con una certa aggressività, anche solo verbale.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.

Comunque a me pare che queste discriminazioni partano prima di tutto dalle donne.
Ad esempio tra donne non mi pare, per quanto ho potuto vedere io almeno, che vi siano discriminazioni verso lesbiche
.
Non ho capito bene.
 

Marjanna

Utente di lunga data
Visto che il problema è più evidente quando gli individui devono dare conto all'istituzione del matrimonio e la famiglia, andrebbe detto che anche un maschio in questo caso non è che ci faccia una gran bella figura. Certo, in questi ambiti il maschio verrebbe appellato con un più eufemistico "sferzatore" mentre la femmina con un più diretto "zoccola", ma aldilà della nomea, visti da una prospettiva imparziale ed equilibrata, entrambi provocano i medesimi danni e quelle discriminanti decadono automaticamente.

Oggi i mariti/padri svolgono, o meglio dovrebbero svolgere, un ruolo si diverso ma altrettanto importante quello delle donne.
Relegare solo la donna quale destinataria dei doveri rivolti alla prole è già di per sé un atto improbo, se poi tutto questo diviene una discriminante utile solo alla strumentalizzazione allora forse il problema è peggiore di quello puramente morale.
Tutti aspirano al controllo quando la loro vita è lecitamente subordinata ad altri e alle loro azioni, direi che sia normale. Taluni però, tanti, evidentemente dimenticano che la donna oggi non è più quella figura tacitamente subordinata del passato che rendeva i maschi titolari di una posizione scontata di potere. E la paura, si sa, si manifesta con una certa aggressività, anche solo verbale.
Si in effetti mi è capitato di sentirne parlare in termini negativi anche rispetto ad uomini, e la connessione andava diretta al non essere un "buon padre di famiglia", ossia una persona in grado di assumere il ruolo di padre e con esso la responsabilità di una famiglia, ma di bighellonare dietro emozioni effimere.

Che i padri svolgano un ruolo fondamentale io l'ho scritto molte volte in questo forum.
E si siamo diversi, e per fortuna! :) Sai che noia altrimenti!!!
Riguardo i "diritti della donna" a me sta bene se parli, perchè ormai dovremmo considerarci cittadini del mondo, e ci sono paesi dove purtroppo le donne subiscono ancora culture passate. Percui se l'eco di qualcosa che viene detto in Italia possa arrivare piano piano in India o in Arabia Saudita, è un granellino in più e va bene.

A volte non mi piace di come se ne parla, perchè si parla si della storia ma in un modo che io sento freddo, come fosse la storia di altri. Sembrano più cose per far caciara. Io a volte guardo il tempo da distante, come potrebbe fare un albero, e allora mia nonna, che pur lavorando viveva comunque il dominio di un marito, spesso ubriaco, che tante volte la faceva scoppiare in lacrime, e il dolore dei figli che crescevano vedendo questo... ecco è l'altro ieri. E non ci posso sputare sopra. Non posso dimenticare, sarebbe come cancellare una parte di ciò che sono anch'io.


Non ho capito bene.
(da minuto 0:25 in poi)

(da minuto 4:00 in poi)
 

JON

Utente di lunga data
Si in effetti mi è capitato di sentirne parlare in termini negativi anche rispetto ad uomini, e la connessione andava diretta al non essere un "buon padre di famiglia", ossia una persona in grado di assumere il ruolo di padre e con esso la responsabilità di una famiglia, ma di bighellonare dietro emozioni effimere.

Che i padri svolgano un ruolo fondamentale io l'ho scritto molte volte in questo forum.
E si siamo diversi, e per fortuna! :) Sai che noia altrimenti!!!
Riguardo i "diritti della donna" a me sta bene se parli, perchè ormai dovremmo considerarci cittadini del mondo, e ci sono paesi dove purtroppo le donne subiscono ancora culture passate. Percui se l'eco di qualcosa che viene detto in Italia possa arrivare piano piano in India o in Arabia Saudita, è un granellino in più e va bene.

A volte non mi piace di come se ne parla, perchè si parla si della storia ma in un modo che io sento freddo, come fosse la storia di altri. Sembrano più cose per far caciara. Io a volte guardo il tempo da distante, come potrebbe fare un albero, e allora mia nonna, che pur lavorando viveva comunque il dominio di un marito, spesso ubriaco, che tante volte la faceva scoppiare in lacrime, e il dolore dei figli che crescevano vedendo questo... ecco è l'altro ieri. E non ci posso sputare sopra. Non posso dimenticare, sarebbe come cancellare una parte di ciò che sono anch'io.
Hai ragione. Peraltro i problema permane ancora invariato in certi, troppi, contesti.
 
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