Le parole sono l’espressione della cultura di una società, sono il risultato di un processo mentale che porta ad esprimersi in quel modo. Sono l’effetto e non la causa.Che significato date queste parole?
Metti insieme molte cose diverse e alcune danno un cattivo sapore agli altri ottimi ingredienti.Le parole sono l’espressione della cultura di una società, sono il risultato di un processo mentale che porta ad esprimersi in quel modo. Sono l’effetto e non la causa.
Quello che io contesto, da sempre, al politicamente corretto è il fatto che censurando le parole non si risolve il problema, si nasconde la polvere sotto il tappeto.
E le cose non sono così semplicistiche come la brava e simpatica Cortellesi le descrive, perché hanno a che fare con i ruoli dei generi nella società passata, nella società presente e futura.
In passato il ruolo definiva la dignità sociale, e definiva anche l’ambito del potere delle donne in quel tipo di società. Se qualcuno ancora pensa che quel potere fosse poco o fosse marginale, significa che della storia non ha capito un cazzo. IL potere di gestire la vita e la morte il potere di generare la vita. (Cit. Barbero).
L’errore è quello di considerare gli uomini carnefici e aguzzini dentro quei ruoli, dove anche (a titolo di stupido esempio) si sa benissimo che gli uomini erano vittime, quanto le donne, della povertà, delle guerre e dell’ ignoranza.
Oggi non è più così, rimangono retaggi. Rimane la sfida, questa sì, immane e laboriosa di ricreare un modello svincolato dai potentati economici che ci indirizzano e dai pregiudizi di genere.
La sfida non è banalmente censurare parole, è cambiare mentalità, possibilmente riconoscendo anche agli uomini lo status di vittime e non di carnefici, come effettivamente è. Riconoscendo al di fuori di questa sorta si neo puritanesimo, di questo neo maccartismo, che i ruoli sociali non possono essere polverizzati dentro un calderone impraticabile, come si tende di fare adesso, stabilendo con un righello cosa è bene e cosa e male e per chi…
Postilla: Sono arcistufo di sentire che quando palpeggiavamo da bravi trogloditi adolescenti le nostre coetanee, lo si facesse per scarso rispetto o per senso di possesso. Evidentemente l’imbecille che l ha scritto o non è mai stato adolescente o era un represso. Le ragazzine dell’ epoca era molto più scaltre, vogliose di brividi e intelligenti di noi, dal momento che facevano di tutto per farsi palpeggiare. Un evoluzionista vedrebbe saggiamente in questo un retaggio etologico, il fine intellettuale di oggi, ben allineato, ignorante come un caprone, il solito inesistente abuso.
Questo tipo di mentalità ha portato all' arresto in classe, con tanto di ammanettamento difronte ai compagni, di un ragazzetto di 10 anni che in Inghilterra aveva dato uno bacetto a stampo ad una sua compagna. Reo, secondo la demente della sua insegnante di molestie è stato prontamente assicurato alla giustizia. Se è questo che vogliamo, non dobbiamo poi lamentarci che il confine del buonsenso si muova sempre più lontano.
Bellissimo monologo, di impatto. Sarebbe più giusto parlare di discriminazione sessuale e tutto dovrebbe partire già da quando si è piccoli. Insegnare che non ci sono giochi da femmina o giochi da maschi, per esempio, per non ritrovarsi da grandi con la convinzione che vi siano lavori da uomini e lavori da donna.Che significato date queste parole?
Io non ho avuto alcun limiti nei giochi.Bellissimo monologo, di impatto. Sarebbe più giusto parlare di discriminazione sessuale e tutto dovrebbe partire già da quando si è piccoli. Insegnare che non ci sono giochi da femmina o giochi da maschi, per esempio, per non ritrovarsi da grandi con la convinzione che vi siano lavori da uomini e lavori da donna.
Non per tutti, non per me, non per chiunque abbia ben chiaro il fatto che la condizione umana accomuna tutti, anche nella inesorabile solitudine di chi si crede er mejo figo (o la mejo figa) der bigoncio.Ed è lo stesso con l’uso delle parole. Possiamo usarle come vogliamo, ma resta che se un tipo dice di avere più amanti è un gran figo, se lo fa una donna deve precisare che non sono poi tanti...
Ovviamente vale se vi è apprezzamento o disprezzo a seconda del sesso.Non per tutti, non per me, non per chiunque abbia ben chiaro il fatto che la condizione umana accomuna tutti, anche nella inesorabile solitudine di chi si crede er mejo figo (o la mejo figa) der bigoncio.
Come è possibile disprezzare quello che si ama? Vabbè, discorso che riguarda la sensibilità e non il potere...Ovviamente vale se vi è apprezzamento o disprezzo a seconda del sesso.
Sono d’accordo, ma la questione vera, perché più diffusa, riguarda le aspettative e le richieste nei confronti dei figli prodotti tradizionalmente o no.Come è possibile disprezzare quello che si ama? Vabbè, discorso che riguarda la sensibilità e non il potere...
E per tornare a bomba, io trovo che nel contesto dei giochi di potere anche la maternità sia sotto tiro, dal momento che si vuole svilirla a semplice prestazione procreativa, inserita perlomeno come tale in un contesto economico nel quale possa essere acquistata e venduta.
La questione vera, perchè più diffusa è che si vuole creare una società destrutturata di ogni ruolo che non sia quello di consumatore.Sono d’accordo, ma la questione vera, perché più diffusa, riguarda le aspettative e le richieste nei confronti dei figli prodotti tradizionalmente o no.
dissentirei sulla gatta morta = mignotta. Zoccola è dialettale, lo sappiamo. e squillo ormai è desueto. mo se dice escortChe significato date queste parole?
Siamo state fortunate. Purtroppo non per tutti è così.Io non ho avuto alcun limiti nei giochi.
Comunque essendo impensabile un complotto patriarcale mondiale fin dalla notte dei tempi, avendo chiaro che i figli li fanno le donne, si può riconoscere che non tutto è oppressione.
È più una cosa recente per incrementare le vendite, come i bikini per bimbe di tre anni ecc.Siamo state fortunate. Purtroppo non per tutti è così.
Odiosii bikini per bimbe di tre anni
Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.resta che se un tipo dice di avere più amanti è un gran figo, se lo fa una donna deve precisare che non sono poi tanti...
Visto che il problema è più evidente quando gli individui devono dare conto all'istituzione del matrimonio e la famiglia, andrebbe detto che anche un maschio in questo caso non è che ci faccia una gran bella figura. Certo, in questi ambiti il maschio verrebbe appellato con un più eufemistico "sferzatore" mentre la femmina con un più diretto "zoccola", ma aldilà della nomea, visti da una prospettiva imparziale ed equilibrata, entrambi provocano i medesimi danni e quelle discriminanti decadono automaticamente.Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.
Comunque a me pare che queste discriminazioni partano prima di tutto dalle donne.
Ad esempio tra donne non mi pare, per quanto ho potuto vedere io almeno, che vi siano discriminazioni verso lesbiche.
Non ho capito bene.Perchè suona da "buon fecondatore", mentre per la donna non andrà mai bene, perchè il suo compito rimane quello di allevare la prole, e la donna che va con tanti mi pare porti ad associazioni negative in questo ambito.
Comunque a me pare che queste discriminazioni partano prima di tutto dalle donne.
Ad esempio tra donne non mi pare, per quanto ho potuto vedere io almeno, che vi siano discriminazioni verso lesbiche.
Si in effetti mi è capitato di sentirne parlare in termini negativi anche rispetto ad uomini, e la connessione andava diretta al non essere un "buon padre di famiglia", ossia una persona in grado di assumere il ruolo di padre e con esso la responsabilità di una famiglia, ma di bighellonare dietro emozioni effimere.Visto che il problema è più evidente quando gli individui devono dare conto all'istituzione del matrimonio e la famiglia, andrebbe detto che anche un maschio in questo caso non è che ci faccia una gran bella figura. Certo, in questi ambiti il maschio verrebbe appellato con un più eufemistico "sferzatore" mentre la femmina con un più diretto "zoccola", ma aldilà della nomea, visti da una prospettiva imparziale ed equilibrata, entrambi provocano i medesimi danni e quelle discriminanti decadono automaticamente.
Oggi i mariti/padri svolgono, o meglio dovrebbero svolgere, un ruolo si diverso ma altrettanto importante quello delle donne.
Relegare solo la donna quale destinataria dei doveri rivolti alla prole è già di per sé un atto improbo, se poi tutto questo diviene una discriminante utile solo alla strumentalizzazione allora forse il problema è peggiore di quello puramente morale.
Tutti aspirano al controllo quando la loro vita è lecitamente subordinata ad altri e alle loro azioni, direi che sia normale. Taluni però, tanti, evidentemente dimenticano che la donna oggi non è più quella figura tacitamente subordinata del passato che rendeva i maschi titolari di una posizione scontata di potere. E la paura, si sa, si manifesta con una certa aggressività, anche solo verbale.
Non ho capito bene.
Hai ragione. Peraltro i problema permane ancora invariato in certi, troppi, contesti.Si in effetti mi è capitato di sentirne parlare in termini negativi anche rispetto ad uomini, e la connessione andava diretta al non essere un "buon padre di famiglia", ossia una persona in grado di assumere il ruolo di padre e con esso la responsabilità di una famiglia, ma di bighellonare dietro emozioni effimere.
Che i padri svolgano un ruolo fondamentale io l'ho scritto molte volte in questo forum.
E si siamo diversi, e per fortuna!Sai che noia altrimenti!!!
Riguardo i "diritti della donna" a me sta bene se parli, perchè ormai dovremmo considerarci cittadini del mondo, e ci sono paesi dove purtroppo le donne subiscono ancora culture passate. Percui se l'eco di qualcosa che viene detto in Italia possa arrivare piano piano in India o in Arabia Saudita, è un granellino in più e va bene.
A volte non mi piace di come se ne parla, perchè si parla si della storia ma in un modo che io sento freddo, come fosse la storia di altri. Sembrano più cose per far caciara. Io a volte guardo il tempo da distante, come potrebbe fare un albero, e allora mia nonna, che pur lavorando viveva comunque il dominio di un marito, spesso ubriaco, che tante volte la faceva scoppiare in lacrime, e il dolore dei figli che crescevano vedendo questo... ecco è l'altro ieri. E non ci posso sputare sopra. Non posso dimenticare, sarebbe come cancellare una parte di ciò che sono anch'io.