danny
Utente di lunga data
Bellissima definizione.Il problema nasce dall'atteggiamento mentale che c'è sotto la crosta delle maniere da gentiluomo. La volgarità di sentimenti è sicuramente una cosa molto peggiore rispetto alla volgarità dei modi. Esistono persone dai sentimenti volgarissimi tanto tra i morti di fame quanto tra quelli che sgrullano milioni di euro dalle mani.
Solo che con i morti di fame te ne accorgi subito, mentre le persone che hanno soldi, non foss'altro che per mantenere quella solidità economica a cui tengono moltissimo, investono più tempo nell'avere maniere socialmente accettabili. Poi ovviamente c'è tantissima ridicola affettazione, ma il nocciolo del problema sta nell'essere fedeli a se stessi. Un gentiluomo è prima di tutto qualcuno che non ha paura di essere se stesso e di essere giudicato dagli altri. Quando non sei occupato a giocare in difesa hai molta più apertura e disponibilità verso gli altri, e molti meno problemi ad essere generoso di te stesso. Che poi è il tratto caratteristico del gentiluomo molto più della crosta fatta da codici di comunicazione che più o meno si equivalgono: comunisti, fascisti, radical chic intellettualoidi, imprenditori con la tasca pesante, gente incastrata intorno a passioni più o meno costose, alla fine é tutta roba fatta per parlare insieme e parlarsi addosso, fare branco insomma.
Il gentiluomo, almeno nell'accezione dei nonni, è uno che sostanzialmente sa chi è e conosce il proprio posto nel mondo. Sia che gli sia stato assegnato che se lo sia conquistato.
E non ha paura di sbattere se stesso in faccia agli altri.