La confessione come catarsi

Foglia

utente viva e vegeta
Arci ha usato il termine puzzle, che mi sembra dia esattamente l'immagine di ciò che per alcuni rappresenta il coniuge.
Essere visti come la persona che vuoi essere in quel momento è già molto, credimi.
Non so che dire, non ho più realtà semi terrificanti a casa (tipo marito cieco per il quale sono inesistente se non nella funzione di stiratrice/lavatrice) con cui rapportarmi :) Chiaro che se in casa hai una situazione simile, anche il primo essere umano che ti considera scopabile possa farti sentire sulla luna ;), ma questo non significa che ti voglia vedere per come sei nel tuo intero (o giù di lì). Solo ti senti valorizzata per un ruolo che a casa non hai più :)
Fortuna mia non ho di questi confronti, attualmente ;)
 

danny

Utente di lunga data
Non so che dire, non ho più realtà semi terrificanti a casa (tipo marito cieco per il quale sono inesistente se non nella funzione di stiratrice/lavatrice) con cui rapportarmi :) Chiaro che se in casa hai una situazione simile, anche il primo essere umano che ti considera scopabile possa farti sentire sulla luna ;), ma questo non significa che ti voglia vedere per come sei nel tuo intero (o giù di lì). Solo ti senti valorizzata per un ruolo che a casa non hai più :)
Fortuna mia non ho di questi confronti, attualmente ;)
Questo di farsi vedere agli altri per come si è è un'utopia, e sinceramente non mi sembra neppure tanto desiderabile.
E' invece importante che gli altri ti vedano per come tu vuoi vederti. Un'amante che ti riconosce per esempio come donna sexy, desiderabile nel momento che questo corrisponde ai tuoi desideri ed è oggetto di frustrazione nel matrimonio corrisponde al caso tuo.
Non è importante che tu lo sia nella realtà o che lui sappia valutare tutte le tue sfaccettature. In quel momento tu sei quella che vuoi essere e un'altra persona è in grado di riconoscertelo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Questo di farsi vedere agli altri per come si è è un'utopia, e sinceramente non mi sembra neppure tanto desiderabile.
E' invece importante che gli altri ti vedano per come tu vuoi vederti. Un'amante che ti riconosce per esempio come donna sexy, desiderabile nel momento che questo corrisponde ai tuoi desideri ed è oggetto di frustrazione nel matrimonio corrisponde al caso tuo.
Non è importante che tu lo sia nella realtà o che lui sappia valutare tutte le tue sfaccettature. In quel momento tu sei quella che vuoi essere e un'altra persona è in grado di riconoscertelo.
È come lo slogan della Barbie, però ;)
Puoi essere tutto ciò che desideri ;)

Molto diverso dall'essere visti per ciò che si è, se non in quel preciso istante. Fuori da quello, sei un/uno amante, sicché insomma: ti guarda, a quella stregua, non per ciò che sei, ma per ciò che vorresti essere ma (fuori di lì) non sei. Capisco che per alcuni possa essere consolatorio ;)
Io preferisco meno illusioni e più realismo: è svago che si condivide finché se ne ha voglia. Ma alla stregua che dici tu, più che una "toppa al matrimonio non può essere. Cerchi in un altro ciò che ti manca a casa, evitando accuratamente di ammettere che manca a te stesso. Perché fondamentalmente quello è. Quanti ne vedi che, poveretti (è poverette) loro, a casa son vessati, non sono più oggetto di desiderio e duduedadada. Mentre con l'amante sono visti, finalmente! :)
Peccato che, se sgamati o a rischio sgamo, tutto quel "niente di prima, quell' essere un pezzo di un puzzle, abbia valore maggiore, diciamo, rispetto al vederti per come sei :), ma solo grazie allo sguardo di un altro.
Divertimento sì, ma con la testa sulle spalle :)
Però diciamo anche le cose per come sono, che presentarsi come coloro che fuggono da un presente in cui sono visti come lavatrici credo risponda ben poco alla realtà che per incanto ripiglia un immenso valore, se posta a rischio ;)
Capisci perché dico che è roba che manca a noi, e non a chi ci vive insieme? :)
 

danny

Utente di lunga data
È come lo slogan della Barbie, però ;)
Puoi essere tutto ciò che desideri ;)

Molto diverso dall'essere visti per ciò che si è, se non in quel preciso istante.
Guarda che quel "che vuoi essere" è una parte di te.
Una parte a cui vuoi dare lo spazio che credi debba avere.
Nella pratica ti specchi in qualcuno che finalmente rimanda l'immagine di te che vuoi sia riflessa.
 

Ulisse

Utente di lunga data
Ma no, semplicemente non vedi perché dai le cose per scontate e garantite. O sei troppo perso nei tuoi mondi e, nella tua follia, vivi ragionando sul fatto che tutte le persone intorno a te sono strumentali ai cazzi tuoi.
Sai quante mogli conosco che hanno magari il marito deputato o senatore e si fanno il giro di giostra con l'autista? :LOL:
Nemmeno c'entra niente il sesso: semplicemente vuoi una persona che ti guardi per chi sei e non per ciò che rappresenti, non perché sei il pezzo di un puzzle.
Come il 99% di chi tradisce standoci attento.
mah...lo trovo difficile...non venirne a conoscenza specialmente se diventato di dominio pubblico.

Il giro con l'autista è diverso...
per me, il pericolo di sgamo cresce esponenzialmente con il numero di persone coinvolte...
e non parliamo se i molti sono uomini..generalmente propensi a vantarsi.
Non conto nemmeno quanti di loro nello spogliatoio del calcetto hanno parlato delle loro avventure.
Trovo inevitabile che la voce arrivi pure all'interessato.

E' come spennare un pollo in una giornata di vento e pretendere poi di acchiappare tutte le penne.

io non ne parlo mai...ma non solo per cautelarmi.
Che già sarebbe condizione sufficiente.
Ma principalmente perchè non ritengo nessuna donna che ho frequentato meritevole di uno sputtanamento così becero ed infimo.
Credo e spero lo stesso per loro :)
 

danny

Utente di lunga data
mah...lo trovo difficile...non venirne a conoscenza specialmente se diventato di dominio pubblico.

Il giro con l'autista è diverso...
per me, il pericolo di sgamo cresce esponenzialmente con il numero di persone coinvolte...
e non parliamo se i molti sono uomini..generalmente propensi a vantarsi.
Non conto nemmeno quanti di loro nello spogliatoio del calcetto hanno parlato delle loro avventure.
Trovo inevitabile che la voce arrivi pure all'interessato.

E' come spennare un pollo in una giornata di vento e pretendere poi di acchiappare tutte le penne.

io non ne parlo mai...ma non solo per cautelarmi.
Che già sarebbe condizione sufficiente.
Ma principalmente perchè non ritengo nessuna donna che ho frequentato meritevole di uno sputtanamento così becero ed infimo.
Credo e spero lo stesso per loro :)
Pensa a quante persone l'hanno scritto qui e non sono mai state beccate.
Di solito chi si fa scoprire è proprio chi tradisce.
Le voci lasciano il tempo che trovano.
 

Ulisse

Utente di lunga data
Pensa a quante persone l'hanno scritto qui e non sono mai state beccate.
Di solito chi si fa scoprire è proprio chi tradisce.
Le voci lasciano il tempo che trovano.
vabbè..ovvio che è il traditore a farsi scoprire prima o poi.
Il delitto perfetto non esiste.

Anche le voci, se girano, sono comunque causate dall'incapacità del traditore ad evitarle
e le voci, che fanno giri complessi ma all'orecchio dell'interessato prima o poi arrivano
Gli insinuano il dubbio.
E di conseguenza il tradito alza la soglia di attenzione.

durata eccessiva della relazione...vantarsi o commentare...essere superficiale o azzardare troppo sono errori che prima o poi ti fregano
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
Questo di farsi vedere agli altri per come si è è un'utopia, e sinceramente non mi sembra neppure tanto desiderabile.
E' invece importante che gli altri ti vedano per come tu vuoi vederti. Un'amante che ti riconosce per esempio come donna sexy, desiderabile nel momento che questo corrisponde ai tuoi desideri ed è oggetto di frustrazione nel matrimonio corrisponde al caso tuo.
Non è importante che tu lo sia nella realtà o che lui sappia valutare tutte le tue sfaccettature. In quel momento tu sei quella che vuoi essere e un'altra persona è in grado di riconoscertelo.
si chiama intimità. A leggervi a te e @Foglia sembrate due ustionati gravi che hanno paura dell'acqua tiepida.
L'intimità è la base per costituire un qualunque tipo di rapporto che abbia un senso a prescindere dal sesso.
Se avete paura del mondo fate il piacere di chiamare le cose come stanno invece di spacciare la vostra ricerca dell'atarassia come una conquista ottenuta col coltello in mezzo ai denti. Non c'è niente di sbagliato nel riconoscere le proprie debolezze e, ma il forte è chi impone se stesso al mondo, non chi sopporta fino a farsi crescere la cotenna sul cuore.
Io in mezzo al disincanto ci vivo, ma negarsi di sperare perché poi forse ci potresti rimanere male è una stronzata a qualunque età.
 

danny

Utente di lunga data
si chiama intimità.
L'intimità è la base per costituire un qualunque tipo di rapporto che abbia un senso a prescindere dal sesso.
Sì, è il termine corretto.
E' per esempio quella cosa per cui mia moglie stava al telefono ore con l'amante e ci scopava solo quando riusciva a vederlo ogni due settimane.
 

danny

Utente di lunga data
Bravo. Mica penserai che se l'è scopato perché era più bello di te?
No, anzi.
Un giorno, quel giorno che si sono conosciuti, in ufficio si sono messi a parlare di problemi di salute. Lei dei suoi, lui della sua (ex) compagna.
Si sono accolti l'uno con l'altra, partendo da una evidente somiglianza anche nel modo di vedere le cose.
Lui è molto legato alla famiglia, alla mamma, a certe piccole cose e formalità, con un atteggiamento non dissimile da quello di mia moglie.
Il sesso è stata la conseguenza di un'intimità nata sulla base di affinità. Sesso molto tradizionale, ma era quello che voleva.
Lui ha un atteggiamento molto protettivo ma allo stesso tempo accogliente, quasi paterno.
 

Foglia

utente viva e vegeta
si chiama intimità. A leggervi a te e @Foglia sembrate due ustionati gravi che hanno paura dell'acqua tiepida.
L'intimità è la base per costituire un qualunque tipo di rapporto che abbia un senso a prescindere dal sesso.
Se avete paura del mondo fate il piacere di chiamare le cose come stanno invece di spacciare la vostra ricerca dell'atarassia come una conquista ottenuta col coltello in mezzo ai denti. Non c'è niente di sbagliato nel riconoscere le proprie debolezze e, ma il forte è chi impone se stesso al mondo, non chi sopporta fino a farsi crescere la cotenna sul cuore.
Io in mezzo al disincanto ci vivo, ma negarsi di sperare perché poi forse ci potresti rimanere male è una stronzata a qualunque età.
E' proprio perché non ne ho paura, che preferisco chiamare le cose come stanno!
L'esempio dell'ospedale (lo avevamo fatto tempo fa :), mi sono messa a sorridere quando alcuni mi hanno detto "eh, ma è estremo!" :) ) lo trovo lampante.
Il tempo conta relativamente, per costruire quella che definisci "intimità": nel senso che certamente è fatta di tempo, ed è costruita nel tempo, ma a volte capita che nell'arco di una giornata ti si possa aprire un mondo, sull'altro ;)
Ecco: io ho una persona che con me sta senz'altro bene, con cui (cosa importante) sto bene, mi fa stare bene, per il tempo in cui è con me. Fuori da quel tempo, la realtà è che questa persona sta ufficialmente con un'altra persona.
Se mi ricoverassero in ospedale domani, che è sabato, e lei normalmente sabato sta con lui, luyi poveretto potrebbe soffrire le pene dell'inferno a pensarmi mentre sto male all'ospedale. Ma si guarderebbe bene dal venire a trovarmi, se non avesse adeguata copertura. Sicché mi direbbe una roba del tipo "non sai come ho sofferto a saperti in ospedale", ma di fatto non si schioderebbe neppure per portarmi un pigiama. Claro? :)

Se tu questo la chiami paura o negazione della speranza, ti rispondo che no, non credo alle favole ;)

Questa è realtà: fintanto che mi sta bene, va bene anche così :)
Ma non è una persona su cui faccio affidamento: il che non significa affatto che io penso che di me se ne fotta.

L'intimità è scambio, a ogni livello: ecco, nel mio caso so bene che di sicuro, se dovesse scegliere tra me che ho un "coccolone" in ospedale, o la sua compagna che quel giorno lì ha prenotato teatro per due, sceglierebbe la seconda, A MENO CHE non riesca proprio a liberarsi con una scusa che deve essere credibile. Sto parlando del cambio di un pigiama eh, mica dell'impossibile. E son già ottimista, a pensarla così (vale a dire che non si eviti a prescindere la rottura di coglioni ;) ).

Se poi mi dovesse dire "non sai quanto ho sofferto", lo manderei affanchiul ;), che davvero, ma che cazzo me ne frega :)

Puoi avere tutta l'intimità che vuoi, poi a contare come sempre sono i fatti.
 

Arcistufo

Papero Talvolta Posseduto
E' proprio perché non ne ho paura, che preferisco chiamare le cose come stanno!
L'esempio dell'ospedale (lo avevamo fatto tempo fa :), mi sono messa a sorridere quando alcuni mi hanno detto "eh, ma è estremo!" :) ) lo trovo lampante.
Il tempo conta relativamente, per costruire quella che definisci "intimità": nel senso che certamente è fatta di tempo, ed è costruita nel tempo, ma a volte capita che nell'arco di una giornata ti si possa aprire un mondo, sull'altro ;)
Ecco: io ho una persona che con me sta senz'altro bene, con cui (cosa importante) sto bene, mi fa stare bene, per il tempo in cui è con me. Fuori da quel tempo, la realtà è che questa persona sta ufficialmente con un'altra persona.
Se mi ricoverassero in ospedale domani, che è sabato, e lei normalmente sabato sta con lui, luyi poveretto potrebbe soffrire le pene dell'inferno a pensarmi mentre sto male all'ospedale. Ma si guarderebbe bene dal venire a trovarmi, se non avesse adeguata copertura. Sicché mi direbbe una roba del tipo "non sai come ho sofferto a saperti in ospedale", ma di fatto non si schioderebbe neppure per portarmi un pigiama. Claro? :)

Se tu questo la chiami paura o negazione della speranza, ti rispondo che no, non credo alle favole ;)

Questa è realtà: fintanto che mi sta bene, va bene anche così :)
Ma non è una persona su cui faccio affidamento: il che non significa affatto che io penso che di me se ne fotta.

L'intimità è scambio, a ogni livello: ecco, nel mio caso so bene che di sicuro, se dovesse scegliere tra me che ho un "coccolone" in ospedale, o la sua compagna che quel giorno lì ha prenotato teatro per due, sceglierebbe la seconda, A MENO CHE non riesca proprio a liberarsi con una scusa che deve essere credibile. Sto parlando del cambio di un pigiama eh, mica dell'impossibile. E son già ottimista, a pensarla così (vale a dire che non si eviti a prescindere la rottura di coglioni ;) ).

Se poi mi dovesse dire "non sai quanto ho sofferto", lo manderei affanchiul ;), che davvero, ma che cazzo me ne frega :)

Puoi avere tutta l'intimità che vuoi, poi a contare come sempre sono i fatti.
Quella è la bolla.
Con lo sposato.
Ha le sue regole.
È la prima regola della bolla è che l'intimità rimane nella bolla.
Quando capita che venga ricoverato, non lo dico a nessuno per evitare processioni. Mamma inclusa. 20 euro, e il pigiama mi arriva diretto.
Odio essere accudito.
O avere fastidi che ci sia qualcuno che poi me lo ritrovo nella vita.
Tra l'altro l'accudimento é qualcosa che puoi avere da chiunque. L'intimità no.
Capisco la confusione, comunque. É abbastanza comune.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Quella è la bolla.
Con lo sposato.
Ha le sue regole.
È la prima regola della bolla è che l'intimità rimane nella bolla.
Quando capita che venga ricoverato, non lo dico a nessuno per evitare processioni. Mamma inclusa. 20 euro, e il pigiama mi arriva diretto.
Odio essere accudito.
O avere fastidi che ci sia qualcuno che poi me lo ritrovo nella vita.
Tra l'altro l'accudimento é qualcosa che puoi avere da chiunque. L'intimità no.
Capisco la confusione, comunque. É abbastanza comune.
Ohilà! Non è il portare un pigiama (per quanto ne apprezzerei l'utilità), è un dire "ci sono!" :)
Chiaro come il sole che questa roba (la mancanza di un pigiama) sarebbe ovviabile.

Edit: aggiungo ancora una cosa, a volte ritengo ovvio l'implicito, ma evidentemente così non è. Ovviamente il pigiama la posso chiedere a qualcun altro, o (come fai tu) farmelo portare con 20 euro. Il punto è che su di lui non posso far conto neppure per un pigiama. Più chiaro così? Sarei ben contenta di essere smentita, dai fatti, e probabilmente, a basarmi sulle parole (e lui è già uno di quelli che ne usa poche ;) ) davvero sarei quella che traduce semplici parole in false speranze ;)
Quindi la sua valenza, al di fuori della bolla, è necessariamente inferiore a quella di qualsiasi amico o amica "intimi" che non esiterebbero certo a portarmi un pigiama. Se devo guardare ai fatti :)
Quindi speranze, paure, cazzi&mazzi da queste storie è proprio meglio lasciarli fuori, godersi quel che c'è e sapere che oltre a quello, nel tempo riservato a quello, c'è al limite un pò di affetto, che tuttavia di fronte a qualsiasi (e per qualsiasi è proprio qualsiasi) impegno ufficiale viene preso e messo a parte ;) L'unica roba che non sopporterei sarebbe proprio quella di sorbirmi i sospiri di lui che, poveretto, tanto ha sofferto nel non potermi aiutare. Ecco, penso che quello proprio non mi andrebbe giù ;)
Se questa la chiami aridità, cotenna, o che altro, non so che dire. Se non che sarei sorpresa se i fatti mi smentissero, ma ne dubito proprio ;)
 
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Vera

Supermod disturbante
Staff Forum
Io aggiungerei che tante persone hanno l'empatia di un barattolo di fagioli borlotti e l'acume di una palla da tennis.
Ho usato delle metafore per non dire che sono dei cretini.
Conosco un uomo che è tradito da decenni dalla moglie con diversi uomini e non se ne è mai accorto.
Lo so io, lo sanno in tanti.
E lui, niente. Amen, se sta bene così, beato lui.
L'empatia, a mio parere, non c'entra. È più probabile che faccia finta di non sapere, per motivazioni diverse. È più facile.
Anche tu hai sempre detto che i tuoi conoscenti ed amici non hanno il minimo sospetto dei tuoi problemi di coppia.
Magari sanno e pensano tu sia un coglione.
 

danny

Utente di lunga data
L'empatia, a mio parere, non c'entra. È più probabile che faccia finta di non sapere, per motivazioni diverse. È più facile.
Anche tu hai sempre detto che i tuoi conoscenti ed amici non hanno il minimo sospetto dei tuoi problemi di coppia.
Magari sanno e pensano tu sia un coglione.
No, non fa finta di non sapere.
Idem i miei amici. Tranne quelli a cui ovviamente ho parlato.
Prendiamo atto che i tradimenti che vengono a galla sono pochi.
Se sei nel tuo mondo non ti accorgi di niente.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Sempre accudimento é.
Vabbé. Ci sono momenti nella vita in cui la vicinanza di una persona innegabilmente aiuta.
Che a essere presenti a parole, tutto sommato, non è indicativo di un bel nulla. Non quando magari sei impegnato in altro, e magari avere la persona che ti porta il pigiama non ti risolve la vita, ma te la rende nel concreto più facile (ho volutamente parlato di una stronzata, eh, proprio per esprimere quella "vicinanza" che di fatto una stronzata, proprio, non è ;)). Diversamente, come ho già scritto, meglio da quel punto di vista un amico che remore a passare in ospedale, fosse anche per un saluto (e già che c'è se si può rendere utile lo fa), non ne ha, piuttosto che uno che, magari mentre sei lì mezza moribonda, è capace di scriverti quanto sta male e quanto è preoccupato ;)

Che poi uno è liberissimo di illudersi contro l'evidenza, e di pensare che chi non lo faccia abbia semplicemente paura di farsi male. Beh, non è paura, in certi casi sarebbe la matematica conseguenza. Pane al pane, e vino al vino, vale a dire che va benissimo dare e darsi chances, quando però le parole si traducono in fatti. I fatti sono, nel mio caso, che certamente lui ci sarebbe quando può. E quel "quando può" prescinde da "per cosa ci sarebbe" (mi spiego meglio: che io abbia l'unghia incarnita, oppure un infarto da lasciare poche speranze, lui in ogni caso ci sarebbe SE questo non gli causasse problemi con la compagna. E ripeto: sono già ottimista, perché se fossi pessimista penserei che al contrario ci sarebbero maggiori possibilità che ci fosse per l'unghia incarnita ;) ). Cruda? Cinica? :) Per me, estremamente realista, ma ripeto: ben lieta (senza dover finire in ospedale per scoprire la verità, ovvio 😅) di essere smentita COI FATTI. Nemmeno per me, comunque, sarebbe la persona che chiamerei se avessi un'urgenza, meno che meno di sabato o di domenica. Non pretendo certamente nulla di tutto ciò, ma al contempo sarei fessa (ti parlo del mio punto di vista) se tutto questo lo vedessi come il sintomo di una "che sopporta". Non sopporto un bel nulla, mi sta bene così finché dura :), ma nemmeno vado a pensare che sia una persona con la quale sperare di trovare l'amore e dududadada. Che un conto è essere aridi, altro conto è scambiare pozzanghere per fiumi ;), e di conseguenza determinare dove sia da collocare una persona, in rapporto a te.

Oh: a me, se chiedesse di andare a trovarlo in ospedale, mica avrei problemi, eh :)
Al limite attenderei che fosse lui a dirmelo per non metterlo in difficoltà. Ma io zero problemi ad andarci, tanto per intenderci.
 
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Pincopallino

Utente di lunga data
Che poi ”passare in ospedale” in sto periodo mica è semplice.
Son stato dentro qualche giorno e non ho visto (agli altri) una che sia una di visita.
 
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