Nutrizionista

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Mi sembra che ti sia prodigata troppo per spiegarmi.
So che conosci bene il significato delle parole che utilizzi, tanto bene da sapere che definire "prodigarsi" lo scrivere quel post è un limitazione.
Al significato della parola, quantomeno. :)

Deduco che l'uso improprio sia una scelta.
 

danny

Utente di lunga data
Ormai se non vai da una/un nutrizionista non sei nessuno 😂
Ma è difficile capire che si ingrassa perché si immette più di quello che si consuma?
O si immette meno (la scelta preferita delle donne) o si consuma di più (la scelta preferita dagli uomini, ma in crescendo presso le donne).
A parte che mi fa ridere il termine di moda “allenarsi”, quando non si punta alle Olimpiadi, non so se sia chiaro che una corsa di mattina non fa ...una porzione di lasagne. Ovviamente muoversi fa bene per l’efficienza, fa sentire meglio, ma se si vuole dimagrire, ci tocca mangiare meno*.
Qual è l’utilità (sempre se non dobbiamo andare alle Olimpiadi) di un/una nutrizionista?



* lo sto dicendo anche a me
Curare i disturbi alimentari, generalmente.
Secondariamente, aiutare coloro che hanno una cattiva gestione dell'alimentazione che può portare ad altri disturbi.
Più propriamente un nutrizionista non serve a dimagrire.
 

danny

Utente di lunga data
Hai ragione ..infatti la maggior parte di chi ha problemi col.cibo ha avuto un "qualcosa" nella prima infanzia in famiglia...
Uhm... Non è propriamente così. Ai corsi in ospedale per genitori di anoressici hanno catalogato questa cosa tra le convinzioni sbagliate, anche se comuni.
Non c'è una ragione specifica per diventare anoressici, come al solito si parla di multifattorialita'.
Tra gli altri errori quello di credere sia solo una condotta di emulazione delle modelle.
Diciamo che può nascere da una dieta sbagliata, che gestita male nei pazienti predisposti si trasforma in ossessione.
Diciamo che i disturbi alimentari si avvicinano più a delle forme ossessivi di controllo che a disturbi post traumatici.
È un mondo allucinante.
Quando vedi una stanza piena di ragazzine scheletriche che camminano con la flebo attaccata ti rendi conto che non vi è una volontà di dimagrire, ma che qualcosa si è impadronito della volontà di quelle ragazze, o meglio, che queste ragazze esercitano una tale volontà controllante su di loro e spesso su chi hanno al fianco da arrivare a morire pur di non perderla. È qualcosa di incomprensibile e dà i brividi.
 
Ultima modifica:

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Uhm... Non è propriamente così. Ai corsi in ospedale per genitori di anoressici hanno catalogato questa cosa tra le convinzioni sbagliate, anche se comuni.
Non c'è una ragione specifica per diventare anoressici, come al solito si parla di multifattorialita'.
Tra gli altri errori quello di credere sia solo una condotta di emulazione delle modelle.
Diciamo che può nascere da una dieta sbagliata, che gestita male nei pazienti predisposti si trasforma in ossessione.
Diciamo che i disturbi alimentari si avvicinano più a delle forme ossessivi di controllo che a disturbi post traumatici.
È un mondo allucinante.
Quando vedi una stanza piena di ragazzine scheletriche che camminano con la flebo attaccata ti rendi conto che non vi è una volontà di dimagrire, ma che qualcosa si è impadronito della volontà di quelle ragazze, o meglio, che queste ragazze esercitano una tale volontà controllante su di loro e spesso su chi hanno al fianco da arrivare a morire pur di non perderla. È qualcosa di incomprensibile e dà i brividi.
Grazie della spiegazione approfondita...
Si cade quindi in un percorso ossessivo...che non ti consente praticamente di smettere...
Tempo fa avevo letto qualcosa su quei siti tipo pro ana....ragazzine che incitavano altre ragazzine a non mangiare...con consigli allucinante...con tanto di testimonianze...
Del tipo ...quando mangi guardati allo specchio così vedi come fai schifo a mangiare e noti già che sei più grassa...
 

ologramma

Utente di lunga data
Uhm... Non è propriamente così. Ai corsi in ospedale per genitori di anoressici hanno catalogato questa cosa tra le convinzioni sbagliate, anche se comuni.
Non c'è una ragione specifica per diventare anoressici, come al solito si parla di multifattorialita'.
Tra gli altri errori quello di credere sia solo una condotta di emulazione delle modelle.
Diciamo che può nascere da una dieta sbagliata, che gestita male nei pazienti predisposti si trasforma in ossessione.
Diciamo che i disturbi alimentari si avvicinano più a delle forme ossessivi di controllo che a disturbi post traumatici.
È un mondo allucinante.
Quando vedi una stanza piena di ragazzine scheletriche che camminano con la flebo attaccata ti rendi conto che non vi è una volontà di dimagrire, ma che qualcosa si è impadronito della volontà di quelle ragazze, o meglio, che queste ragazze esercitano una tale volontà controllante su di loro e spesso su chi hanno al fianco da arrivare a morire pur di non perderla. È qualcosa di incomprensibile e dà i brividi.

non ne avevo mai viste di ragazze giovani che soffrono di anoressia , mi è capitato di vederne una molti anni fa quando operai mio figlio piccolo in una clinica privata , sembrava uno scheletro che camminava vedendo quanto fosse deperita , anch elei con la flebo.
La mamma , penso , l'accompagnava soreggendola non sapevo ancora, la ragazza della segreteria mi disse di che soffriva anoressia ed era li da un po di tempo ma i risultati tardavano ad arrivare , ma chi la seguiva era ottimista della buona riuscita.
Mi disse che molte ragazze iniziano ad non mangiare perchè volgiono essere simili alle indossatrici spesso mangiava ma dopo rimetteva o facendo in modo da nascondere ai genitori quello che facevano, ora con i social questo tam tam si propaga e diventa una cosa da seguire
Spero che per te e tua figlia ritorni tutto nei soliti schemi , me lo auguro con tutto il cuore
 

Brunetta

Utente di lunga data
Uhm... Non è propriamente così. Ai corsi in ospedale per genitori di anoressici hanno catalogato questa cosa tra le convinzioni sbagliate, anche se comuni.
Non c'è una ragione specifica per diventare anoressici, come al solito si parla di multifattorialita'.
Tra gli altri errori quello di credere sia solo una condotta di emulazione delle modelle.
Diciamo che può nascere da una dieta sbagliata, che gestita male nei pazienti predisposti si trasforma in ossessione.
Diciamo che i disturbi alimentari si avvicinano più a delle forme ossessivi di controllo che a disturbi post traumatici.
È un mondo allucinante.
Quando vedi una stanza piena di ragazzine scheletriche che camminano con la flebo attaccata ti rendi conto che non vi è una volontà di dimagrire, ma che qualcosa si è impadronito della volontà di quelle ragazze, o meglio, che queste ragazze esercitano una tale volontà controllante su di loro e spesso su chi hanno al fianco da arrivare a morire pur di non perderla. È qualcosa di incomprensibile e dà i brividi.
L’ossessione per il controllo non appartiene solo alle anoressiche.
Controllare se stessi sembra più facile ed efficace che controllare gli eventi.
Ho vagamente provato quel senso di potenza quando stavo a dieta. Del resto è la stessa sensazione, con risultati positivi, che ho provato rifiutando sigarette e alcol.
È proprio la sensazione di essere più forti del mondo che non fa abbandonare quel tipo di controllo. C’è la paura che se si cedesse, anche solo una volta, si perderebbe la forza di volontà che è gratificante molto più del controllo del peso.
Per questo possono esserci episodi di abbuffata esagerata, seguita da vomito, o, appunto, suppongo la assunzione smodata di alcol.
Al di là da essere di insegnamento, rafforzano il senso di potenza. Dico questo per esperienza personale, pur senza essere arrivata a livelli di deperimento. Perché mi piaceva anche controllare il peso verso il basso.
Credo che su questo lavorino alcune psicoterapie.
Però il bisogno di controllo può nascere, secondo me, da una reale condizione di sovrappeso o di aumento in tempi brevi.
Chiunque ha provato il cosiddetto effetto yo-yo lo conosce. Momenti di autocontrollo e momenti di totale abbandono.
Sono i meccanismi mentali di ogni dipendenza alimentare, ortoressia compresa, molto diffusa. Anche la dipendenza da attività fisica è una forma di controllo del corpo e della sua decadenza.
Però tra i fattori scatenanti vi devono essere eventi, reali o così percepiti, di perdita del controllo. Certamente lo sono una pandemia o una guerra. Però si instaurano in una personalità che tende a reagire con il controllo, spesso in un contesto famigliare rigido o all’opposto con minimo contenimento. Non è possibile agire su una pandemia o una guerra, ma, forse, si può modificare il contesto vicino.
Questo è quello che ho capito sulla base di letture e di riflessione personale.
In questo quadro (l’ho capito ora, non certo a sedici anni) rientra il mio rifiuto per gli psicofarmaci che mi erano stati prescritti, secondo me con estrema leggerezza.
Questo rifiuto e la volontà di star bene era diventato uno spostamento dell‘esercizio del controllo.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Ho visto mia madre scuoiarne uno . Appeso ad una scala di legno per le zampette.
non lo mangiavo prima….continuato a non mangiarlo dopo.
Io li uccido tuttora, unitamente a galline a polli. Ne ho una discreta quantità per uso famigliare. Il coniglio è sublime, credo che domenica mia moglie lo cucinerà, con polenta e funghi.
 

danny

Utente di lunga data
L’ossessione per il controllo non appartiene solo alle anoressiche.
Controllare se stessi sembra più facile ed efficace che controllare gli eventi.
Ho vagamente provato quel senso di potenza quando stavo a dieta. Del resto è la stessa sensazione, con risultati positivi, che ho provato rifiutando sigarette e alcol.
È proprio la sensazione di essere più forti del mondo che non fa abbandonare quel tipo di controllo. C’è la paura che se si cedesse, anche solo una volta, si perderebbe la forza di volontà che è gratificante molto più del controllo del peso.
Per questo possono esserci episodi di abbuffata esagerata, seguita da vomito, o, appunto, suppongo la assunzione smodata di alcol.
Al di là da essere di insegnamento, rafforzano il senso di potenza. Dico questo per esperienza personale, pur senza essere arrivata a livelli di deperimento. Perché mi piaceva anche controllare il peso verso il basso.
Credo che su questo lavorino alcune psicoterapie.
Però il bisogno di controllo può nascere, secondo me, da una reale condizione di sovrappeso o di aumento in tempi brevi.
Chiunque ha provato il cosiddetto effetto yo-yo lo conosce. Momenti di autocontrollo e momenti di totale abbandono.
Sono i meccanismi mentali di ogni dipendenza alimentare, ortoressia compresa, molto diffusa. Anche la dipendenza da attività fisica è una forma di controllo del corpo e della sua decadenza.
Però tra i fattori scatenanti vi devono essere eventi, reali o così percepiti, di perdita del controllo. Certamente lo sono una pandemia o una guerra. Però si instaurano in una personalità che tende a reagire con il controllo, spesso in un contesto famigliare rigido o all’opposto con minimo contenimento. Non è possibile agire su una pandemia o una guerra, ma, forse, si può modificare il contesto vicino.
Questo è quello che ho capito sulla base di letture e di riflessione personale.
In questo quadro (l’ho capito ora, non certo a sedici anni) rientra il mio rifiuto per gli psicofarmaci che mi erano stati prescritti, secondo me con estrema leggerezza.
Questo rifiuto e la volontà di star bene era diventato uno spostamento dell‘esercizio del controllo.
È più o meno così.
Quando poi si supera una certa soglia ti sorprendi di come si entri in un mondo diverso in cui valgono altre regole.
 

Foglia

utente viva e vegeta
L’ossessione per il controllo non appartiene solo alle anoressiche.
Controllare se stessi sembra più facile ed efficace che controllare gli eventi.
Ho vagamente provato quel senso di potenza quando stavo a dieta. Del resto è la stessa sensazione, con risultati positivi, che ho provato rifiutando sigarette e alcol.
È proprio la sensazione di essere più forti del mondo che non fa abbandonare quel tipo di controllo. C’è la paura che se si cedesse, anche solo una volta, si perderebbe la forza di volontà che è gratificante molto più del controllo del peso.
Per questo possono esserci episodi di abbuffata esagerata, seguita da vomito, o, appunto, suppongo la assunzione smodata di alcol.
Al di là da essere di insegnamento, rafforzano il senso di potenza. Dico questo per esperienza personale, pur senza essere arrivata a livelli di deperimento. Perché mi piaceva anche controllare il peso verso il basso.
Credo che su questo lavorino alcune psicoterapie.
Però il bisogno di controllo può nascere, secondo me, da una reale condizione di sovrappeso o di aumento in tempi brevi.
Chiunque ha provato il cosiddetto effetto yo-yo lo conosce. Momenti di autocontrollo e momenti di totale abbandono.
Sono i meccanismi mentali di ogni dipendenza alimentare, ortoressia compresa, molto diffusa. Anche la dipendenza da attività fisica è una forma di controllo del corpo e della sua decadenza.
Però tra i fattori scatenanti vi devono essere eventi, reali o così percepiti, di perdita del controllo. Certamente lo sono una pandemia o una guerra. Però si instaurano in una personalità che tende a reagire con il controllo, spesso in un contesto famigliare rigido o all’opposto con minimo contenimento. Non è possibile agire su una pandemia o una guerra, ma, forse, si può modificare il contesto vicino.
Questo è quello che ho capito sulla base di letture e di riflessione personale.
In questo quadro (l’ho capito ora, non certo a sedici anni) rientra il mio rifiuto per gli psicofarmaci che mi erano stati prescritti, secondo me con estrema leggerezza.
Questo rifiuto e la volontà di star bene era diventato uno spostamento dell‘esercizio del controllo.

Per me, se il controllo avviene al fine di rendere più funzionale il corpo che abitiamo, comunque ben venga :)
 

Carola

Utente di lunga data
Per me, se il controllo avviene al fine di rendere più funzionale il corpo che abitiamo, comunque ben venga :)
Si ma nn deve diventare ossessione
Io qnd ero giovane e freq quel mondo si hostess saloni ecc ero fissata
Qnd sgarzavo mi sentivo in colpa e così facendo nn mi godevo mai una cena pur essendo consapevole che non sarebbe stato quell unico sgarro a fa ei orender e kg

poi grazie ad una psicologa ne sono uscita e sono tornata a godermi le piccole cose

X assurdo adesso alla soglia dei 50'che ho qualche kiletto in più anche se davvero nulla di che mi è tornata quella sensazione di fallimento se esagero con il cibo
Così faccio prendere i dolci al mio compagno e poi vado di cucchiaio doppio 😂
Ma adesso è una questione di salute e di età x cui spero di saperla gestire meglio che 30 anni fa

poi dico la verità vedi gente sui 50 magri all ossessione nonsane e Nude in palestra fanno ossessione
 

ivanl

Utente di lunga data
lo so che la odiate
Quasi tutti
Lui x ora tiene botta ma siamo al secondo giro ancora ci si ama😂😂
Na cucchiaiata che sarà mai mica lo finisco
è il principio di non volersi prendere la responsabilità di una propria azione; del dolce in sé mi frega zero
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
lo so che la odiate
Quasi tutti
Lui x ora tiene botta ma siamo al secondo giro ancora ci si ama😂😂
Na cucchiaiata che sarà mai mica lo finisco
lo fa sempre mio marito, gli mozzerei le mani 😅 😅 😅 prima dice che il dolce non lo vuole e poi si magna il mio
 

Carola

Utente di lunga data
è il principio di non volersi prendere la responsabilità di una propria azione; del dolce in sé mi frega zero
la mia responsabilità e abbassare infiammazione per cui non la vedo Inq sti termini

non posso prendere troppi zuccheri x la cura che faccio e una cucchiaiata è una carezza al palato

per fortuna non si fa ste pippe il mio ma manco io me le farei eh
 

Vera

Supermod disturbante
Staff Forum

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Io assaggio

però a me no d a fastidio qnd lo fanno con me
a me da fastidio il modo, magna come un tribunale, antipasto, primo, secondo, contorno, però il dolce no, poi lo vede e gli viene voglia "chiama il cameriere fattelo portare" "no assaggio il tuo" mavaffanculova 😅 almeno tu hai un problema
 

ivanl

Utente di lunga data
A me non dà fastidio un eventuale 'scambio' di assaggio, anzi; mi urta proprio il 'vorrei ma non posso'. Se vuoi/puoi, fallo; se non puoi/vuoi, esercita il controllo sulla tua volontà e rinuncia
 
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