Uhm... Non è propriamente così. Ai corsi in ospedale per genitori di anoressici hanno catalogato questa cosa tra le convinzioni sbagliate, anche se comuni.
Non c'è una ragione specifica per diventare anoressici, come al solito si parla di multifattorialita'.
Tra gli altri errori quello di credere sia solo una condotta di emulazione delle modelle.
Diciamo che può nascere da una dieta sbagliata, che gestita male nei pazienti predisposti si trasforma in ossessione.
Diciamo che i disturbi alimentari si avvicinano più a delle forme ossessivi di controllo che a disturbi post traumatici.
È un mondo allucinante.
Quando vedi una stanza piena di ragazzine scheletriche che camminano con la flebo attaccata ti rendi conto che non vi è una volontà di dimagrire, ma che qualcosa si è impadronito della volontà di quelle ragazze, o meglio, che queste ragazze esercitano una tale volontà controllante su di loro e spesso su chi hanno al fianco da arrivare a morire pur di non perderla. È qualcosa di incomprensibile e dà i brividi.
L’ossessione per il controllo non appartiene solo alle anoressiche.
Controllare se stessi sembra più facile ed efficace che controllare gli eventi.
Ho vagamente provato quel senso di potenza quando stavo a dieta. Del resto è la stessa sensazione, con risultati positivi, che ho provato rifiutando sigarette e alcol.
È proprio la sensazione di essere più forti del mondo che non fa abbandonare quel tipo di controllo. C’è la paura che se si cedesse, anche solo una volta, si perderebbe la forza di volontà che è gratificante molto più del controllo del peso.
Per questo possono esserci episodi di abbuffata esagerata, seguita da vomito, o, appunto, suppongo la assunzione smodata di alcol.
Al di là da essere di insegnamento, rafforzano il senso di potenza. Dico questo per esperienza personale, pur senza essere arrivata a livelli di deperimento. Perché mi piaceva anche controllare il peso verso il basso.
Credo che su questo lavorino alcune psicoterapie.
Però il bisogno di controllo può nascere, secondo me, da una reale condizione di sovrappeso o di aumento in tempi brevi.
Chiunque ha provato il cosiddetto effetto yo-yo lo conosce. Momenti di autocontrollo e momenti di totale abbandono.
Sono i meccanismi mentali di ogni dipendenza alimentare, ortoressia compresa, molto diffusa. Anche la dipendenza da attività fisica è una forma di controllo del corpo e della sua decadenza.
Però tra i fattori scatenanti vi devono essere eventi, reali o così percepiti, di perdita del controllo. Certamente lo sono una pandemia o una guerra. Però si instaurano in una personalità che tende a reagire con il controllo, spesso in un contesto famigliare rigido o all’opposto con minimo contenimento. Non è possibile agire su una pandemia o una guerra, ma, forse, si può modificare il contesto vicino.
Questo è quello che ho capito sulla base di letture e di riflessione personale.
In questo quadro (l’ho capito ora, non certo a sedici anni) rientra il mio rifiuto per gli psicofarmaci che mi erano stati prescritti, secondo me con estrema leggerezza.
Questo rifiuto e la volontà di star bene era diventato uno spostamento dell‘esercizio del controllo.