Sai, fino a solo un anno fa la pensavo come te.
Non so dirti cosa mi sia successo ma ora preferisco vivere quello che vedo..ora e adesso… e se mi piace mi piace..oppure no.
Io non mi fido piu’ del mio sentire , ma questo non mi dispiace . ..scoprirmi cosi priva di certezze riguardo al mio sentire mi apre a molte opportunita’ in piu’ di stupirmi o non stupirmi affatto
Per chi decide di riprovarci per svariati motivi ,questa sensazione che ad un certo punto succeda qualcosa di indefinito che cambia la prospettiva è molto comune .
Ho passato tempo con la rabbia e la vendetta in corpo ,si fa fatica a entrare nell’ottica che chi ti tradisce non lo faccia contro di te ,dopo che come effetto collaterale ,una pugnalata ti è entrata o meglio,ti è stata sferrata dritta in mezzo alle scapole .
Poi inizi a pensare che in fondo chi hai di fronte ha fatto la cosa più vecchia e facile al mondo ,scopare con qualcuno ,tradire in un mondo dove ormai i genitali vengono lanciati con freesbee ,ed è più difficile evitarli che prenderli.
E lo vedi vacillare con la paura che questa cosa così facilmente replicabile possa ritorcersi contro ,e non è così astruso pensarlo .
Chi tradisce non gradisce più degli altri ricevere lo stesso trattamento,anzi vive con il sospetto .
Mi ha creato un dolore fisico e psicologico dal quale pensavo di non riprendermi ,ma il dolore subìto è diverso da quello che è il dolore dell’aver inflitto .
Specie se fatto ad una persona a cui vuoi bene che non è esattamente l’ultima arrivata .
Il dolore subìto ti mette nella condizione di esserne tuo malgrado vittima involontaria ,l’altro dolore,quello di aver inflitto,fa di te carnefice e non è così semplice da gestire con la propria coscienza se non lo avevi messo in conto .
Nel ferito il taglio diventa crosta ed infine cicatrice .
La cicatrice è pelle spessa che il corpo mette su a protezione .
La ferita di chi infligge è un buco , difficilmente si chiuderà ,rende vulnerabili .
Ho rivisto anche la posizione dell’altra che prima era solo schifo .
Commercialista alle dipendenze di uno studio,non ne conosco una ,nemmeno chi è la stessa titolare del proprio studio,felice di quel lavoro .
Nessun orario ,regole che cambiano,clienti inferociti spesso non paganti ,a volte nottate,sabato e domeniche nei periodi caldi per le dichiarazioni .
La pagina fb di lei era un continuo “non ce la faccio più “
Si finisce per vivere una vita parallela in quegli uffici ,tanto che a volte il flirtare con i clienti che si vedono più del proprio marito ,ammiccare ,riscuotere interesse ,vestirsi e truccarsi per riscuotere consensi,in talune diventa l’unico spiraglio vitale ,probabilmente non così raro se in quello studio dopo più di un episodio spiacevole tra una dipendente/cliente ,le relazioni con i clienti che andassero oltre al rapporto di lavoro ,sono state messe al bando,se scoperte .Ed era ciò che la agitava dopo la scoperta che ha comportato di fatto la perdita di in cliente .
Elabori e vedi le miserie di ognuno ,tutto prende una luce diversa .
I suoi progetti di vita sono rimasti al palo ,congelati negli stessi schemi ,nonostante desiderasse altro .