Invece io credo che non ci sia nulla di semplice.
La nostra cultura pone pochissimi limiti al sesso e che anzi incentiva un comportamento disinvolto che è totalmente cambiato da soli cinquant’anni fa. Certamente la diffusione dei contraccettivi ha contribuito a separare il sesso dalla riproduzione. Mi ricordo una che mi diceva che negli anni settanta ancora “se resti incinta sono fatti tuoi”. Significa che non vi era modo di fare riconoscere un figlio a chi non avesse voluto farlo e una richiesta di riconoscimento sarebbe diventato un processo alla moralità della donna. La contraccezione da un lato e l’esame del dna dall’altro, insieme all’aborto legale, hanno ridotto la paura della gravidanza e così liberato la sessualità della donna.
Ma non esistono modelli di sessualità libera precedenti a cinquant’anni fa, se non tra le prostitute, a vari livelli, che o erano donne sterili (e quindi non avrebbero potuto trovare sussistenza nel matrimonio. Ricordiamo Soraya ripudiata perché sterile? Non era un desiderio del solo Scià di Persia avere figli. Lui poi ha garantito un appannaggio alla bella Soraya che le ha consentito una vita da jet-set. Ma tra la gente comune chi era sterile non aveva vita facile.) Non mi riferisco alla situazione italiana in cui la Chiesa con il Matrimonio proteggeva la donna. Nella Bibbia leggiamo della poligamia per avere eredi.
La liberazione sessuale ha subìto una lieve battuta d’arresto con l’aids, ma la diffusione dei preservativi e l’ottimismo hanno rilanciato il sesso come espressione di sé.
Quindi oggi il sesso è una espressione di sé, non è soddisfazione di un bisogno. Esattamente come il cibo non è soddisfazione del bisogno di nutrirsi, ma è un piacere che deriva dalla varietà, dalla sorpresa, alla novità, dall’impiattamento, dalla “esperienza”e dalla sua narrazione attraverso il quale narriamo noi stessi, la nostra capacità di gusto, livello sociale, potere economico e l’esposizione sociale. Ne viene la narrazione di sé come semplici, sani, genuini o come raffinati, capace di godere della vita, in grado di vivere “a un certo livello“.
Infatti ci si espone fisicamente sui social, così come si esibiscono i cibi.
Dimmi come mangi o fai sesso e ti dirò chi sei. Questo perché si vuole far sapere che si è così.
Del resto le espressioni “ci si stanca della solita minestra” o “minestra riscaldata” usate per le relazioni confermano il parallelismo con il cibo vario che è per chi può permetterselo.