Ciao ragazzi... Ho bisogno di condividere la mia storia con qualcuno che comprenda e non giudichi.
Sto vivendo un periodo particolarmente complicato, ho trovato questo forum e ho sentito l'esigenza di richiedere le vostre opinioni.
Ho 30 anni, sto con il mio compagno da 9 anni, conviviamo da 4. Stiamo bene , siamo compatibili nel carattere e negli obiettivi, attrazione sessuale e intesa a letto altissima,entrambi molto ben curati, piacenti fisicamente. Mai una discussione importante. Mai una tentazione esterna. Nessuno dei due iperpossessivo, ognuno coi suoi interessi, la palestra, gli amici etc . Lavoriamo nello stesso ambiente,e anche la gestione del rapporto casa/lavoro non ci ha mai creato nessun fastidio nè dentro casa nè fuori. Unico tarlo nella nostra vita è che da 2 anni stiamo cercando un figlio , che tuttavia tarda ad arrivare. Problemi di salute non ce ne sono, abbiamo già speso l'inverosimile di esami e visite, senza una risposta. Questa cosa non la stiamo prendendo benissimo, e ci sta creando ansie e incomprensioni per la prima volta, perchè entrambi siamo fortemente desiderosi di raggiungere il nostro obiettivo (inteso noi come famiglia, io come donna, lui come papà con voglia di trasmettere geni ed educazione a un pupo).
Problema subentrante. C'è un collega di entrambi molto più grande (molto...58), divorziato, che ha iniziato da 2-3 mesi a rivolgermi delle attenzioni ambigue che mi stanno creando un po' di problemi. E' un tipo fisicamente attraente, di nomea donnaiolo, ma molto burbero e silenzioso, sempre rabbioso con tutti, molto guardingo, che mai rivolge una parola o uno sguardo a qualcuno sul posto di lavoro, se non finalizzata al target laborativo. Insomma, un tipo fascinoso ma con la fama dello stronzo arrogante. Con me la cosa è bruscamente cambiata dopo un brevissimo periodo in cui abbiamo lavorato più a stretto contatto , nel quale ci siamo trovati sicuramente bene, ma tra di noi non èMAI MAI successo nulla se non lavorare a nostro agio (nemmeno mai preso un caffè assieme!). Ora ha iniziato a cambiare atteggiamento , è un continuo sorridermi, cerca di chiudersi nell'ufficio con scuse a caso, a fare battute (anche a sfondo sessuale), cercare contatto fisico (la mano che sfiora il fianco, il braccio casualmente appoggiato sulla mia spalla, unosfiorare continuo dei capelli). Sinceramente la cosa mi sta creando imbarazzo a) perché lui è così diverso con me rispetto al suo solito agire, che è evidente a tutti questo suo modo di fare b) perché ,sebbene non voglia ammettermi, mi sta intrigando, e la cosa mi spaventa.
Io l'ho preso di petto un giorno e gli ho chiaramente detto che non sono il tipo di donna che è abituato a frequentare lui, e comunque il fatto che mio compagno sia sua collega dovrebbe scoraggiarlo anche solo a pensarci. Lui si è limitato a dire che non devo farmi problemi, che lo sa che non ha speranze nei confronti dell'altro, ma che gli piace solo stuzzicarmi ogni tanto perché lo faccio stare bene...
Ma ho paura che lui prosegua e io perda il controllo con poco.. cosa fareste?
Sto vivendo un periodo particolarmente complicato, ho trovato questo forum e ho sentito l'esigenza di richiedere le vostre opinioni.
Ho 30 anni, sto con il mio compagno da 9 anni, conviviamo da 4. Stiamo bene , siamo compatibili nel carattere e negli obiettivi, attrazione sessuale e intesa a letto altissima,entrambi molto ben curati, piacenti fisicamente. Mai una discussione importante. Mai una tentazione esterna. Nessuno dei due iperpossessivo, ognuno coi suoi interessi, la palestra, gli amici etc . Lavoriamo nello stesso ambiente,e anche la gestione del rapporto casa/lavoro non ci ha mai creato nessun fastidio nè dentro casa nè fuori. Unico tarlo nella nostra vita è che da 2 anni stiamo cercando un figlio , che tuttavia tarda ad arrivare. Problemi di salute non ce ne sono, abbiamo già speso l'inverosimile di esami e visite, senza una risposta. Questa cosa non la stiamo prendendo benissimo, e ci sta creando ansie e incomprensioni per la prima volta, perchè entrambi siamo fortemente desiderosi di raggiungere il nostro obiettivo (inteso noi come famiglia, io come donna, lui come papà con voglia di trasmettere geni ed educazione a un pupo).
Problema subentrante. C'è un collega di entrambi molto più grande (molto...58), divorziato, che ha iniziato da 2-3 mesi a rivolgermi delle attenzioni ambigue che mi stanno creando un po' di problemi. E' un tipo fisicamente attraente, di nomea donnaiolo, ma molto burbero e silenzioso, sempre rabbioso con tutti, molto guardingo, che mai rivolge una parola o uno sguardo a qualcuno sul posto di lavoro, se non finalizzata al target laborativo. Insomma, un tipo fascinoso ma con la fama dello stronzo arrogante. Con me la cosa è bruscamente cambiata dopo un brevissimo periodo in cui abbiamo lavorato più a stretto contatto , nel quale ci siamo trovati sicuramente bene, ma tra di noi non èMAI MAI successo nulla se non lavorare a nostro agio (nemmeno mai preso un caffè assieme!). Ora ha iniziato a cambiare atteggiamento , è un continuo sorridermi, cerca di chiudersi nell'ufficio con scuse a caso, a fare battute (anche a sfondo sessuale), cercare contatto fisico (la mano che sfiora il fianco, il braccio casualmente appoggiato sulla mia spalla, unosfiorare continuo dei capelli). Sinceramente la cosa mi sta creando imbarazzo a) perché lui è così diverso con me rispetto al suo solito agire, che è evidente a tutti questo suo modo di fare b) perché ,sebbene non voglia ammettermi, mi sta intrigando, e la cosa mi spaventa.
Io l'ho preso di petto un giorno e gli ho chiaramente detto che non sono il tipo di donna che è abituato a frequentare lui, e comunque il fatto che mio compagno sia sua collega dovrebbe scoraggiarlo anche solo a pensarci. Lui si è limitato a dire che non devo farmi problemi, che lo sa che non ha speranze nei confronti dell'altro, ma che gli piace solo stuzzicarmi ogni tanto perché lo faccio stare bene...
Ma ho paura che lui prosegua e io perda il controllo con poco.. cosa fareste?