Ciao a tutti... scrivo qui perché non so a chi chiedere aiuto. Non posso parlare con amici, amiche, nessuno...
Non so proprio come comportarmi e come risolvere questa cosa.
Provo a riassumere. Io ho 40 anni, ho un compagno da 12, ci amiamo molto, ci siamo sempre amati tanto, abbiamo affrontato tanti problemi, neanche troppo leggeri, compresa la malattia della nostra bambina e ci siamo sempre stati vicini, supportati. Purtroppo economicamente abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto perché per stare dietro alla bambina io avevo dovuto lasciare il mio lavoro poi, 6 anni fa ho ricominciato a lavorare ed è andata molto bene, ho fatto un sacco di sbattimenti e alla fine ho ottenuto aumento e promozione. Ero proprio felice perché finalmente ho avuto un po' di respiro dal punto di vista economico.
Dopo la promozione ho iniziato a lavorare su un progetto a diretto contatto con il mio amministratore delegato. Io avevo 37 e il CEO una decina in più. Contate quindi che l'ambiente era molto giovanile, molto informale e io questa persona ci siamo avvicinati molto, diciamo che potevo quasi considerarlo un amico. Nello stesso periodo ci siamo trovati di nuovo ad avere dei problemi con la bambina e lui è stato molto comprensivo, addirittura aiutandomi a trovare uno specialista che potesse aiutarci.
Provo a farla breve, nel giro di pochissimo questa situazione è degenerata e complice una cena insieme, fatta perché avevamo chiuso tardi dei meeting con gli stati uniti, lui ci ha provato con me. Da lì è iniziato un periodo difficilissimo in cui lui mi tampinava tantissimo, mi scriveva messaggi, mi proponeva uscite, weekend in giro. Ho sempre detto di no a tutto. Per 4 mesi non mi ha dato tregua e io mi sono trovata nella posizione difficilissima di dovergli dire di no, senza offenderlo, senza mortificarlo, perché terrorizzata di perdere il mio lavoro, anche perché tanto quanto con me era sempre stato comprensibile, disponibile e molto bravo a coinvolgermi nei progetti, avevo visto quanto poteva essere stronzo se non gli andavi giù; e se da una parte sono sempre stata convinta della mia professionalità, avevo il dubbio che mi tenesse in considerazione solo perché si era invaghito. Inoltre nel mentre lui ha avuto un problema famigliare e spesso cercava il mio conforto (si è approfittato di questa cosa? non lo so), chiedendomi aiuto per delle cose personali, confidandosi con me etc.
A un certo punto era arrivato a chiedermi ogni giorno di vederci, di stare insieme, e ogni giorno io cercare di mediare, il caffè sì, ma la cena no, rispondevo ai messaggi ma senza esagerare etc.
Finché una sera , in cui ci siamo trovati a chiudere delle attività fino a tardi, ci siamo trovati da soli in ufficio e mi è praticamente saltato addosso, anche in maniera un po' aggressiva e io ci sono stata. Non so perché, non sapevo come dirgli di no, ho pensato anche che magari stavo facendo la difficile - come mi diceva lui. Non lo so davvero, non mi ha obbligato perché forse avrei potuto evitare tutto, i messaggi, le chiamate, il chiedere a lui aiuto per delle cose, a essere presente per lui quando me lo aveva chiesto... Comunque è stato orribile, ve lo assicuro. Per quanto ci fosse una certa "complicità" tra di noi, il sesso è stato uno schifo.
Io mi sono sentita umiliata e mi porto ancora dietro i sensi di colpa per questa cosa.
Dopo questo episodio mi ha cercato ancora per qualche giorno e poi è sparito: magicamente il suo interesse per me era scomparso, non gliene è fregato più niente, di come stessi, di mia figlia, del lavoro, del rapporto che avevamo, niente. Assurdo, io ero quasi arrabbiata, tanto che ho provato qualche volta io a farmi sentire, visto che sapevo che era ancora in ballo con certi problemi etc e lui zero. Ma poi mi sono resa conto che mi aveva fatto un favore, mi sono sentita sollevata.
Poi c'è stata la pandemia e una volta sola mi ha contattato proponendomi spudoratamente del sesso in videocall... io l'ho buttata sul ridere ed è finita lì (anche se luisi era molto incazzato per il rifiuto)
Per fortuna dopo qualche mese mi sono licenziata perché ho avuto una buona offerta da un'altra parte.
Ora, a distanza di 2 anni, anche lui ha cambiato lavoro ed è di nuovo nella mia stessa azienda, è di nuovo il mio capo. Nella mia città purtroppo non ci sono molti posti dove lavorare, nel nostro settore, però la sfiga a volte ci mette del suo...
Per un paio di mesi è andato tutto liscio, ma io ho percepito subito quella confidenza, quegli sguardi e ora ha ricominciato a tormentarmi. Sono angosciata, ogni volta che ricevo un suo messaggio sto male e non so davvero come comportarmi.
Continuo a ignorarlo, ma non posso del tutto, perché mischia sempre lavoro con cose personali (mi chiama per chiedermi delle cose di lavoro e la conversazione devia su altro, mi fa chiamare in riunioni anche se non c'entro nulla e mi manda messaggi tutto il tempo etc). Io non voglio andarmene via, questo lavoro mi piace,sono brava, mi pagano bene. Ma non so nemmeno come riuscire ad allontanarlo...
Ho pensato anche di dirlo al mio compagno,ma credo che non sarebbe d'aiuto... non so cosa fare. Voi cosa ne pensate?
Non so proprio come comportarmi e come risolvere questa cosa.
Provo a riassumere. Io ho 40 anni, ho un compagno da 12, ci amiamo molto, ci siamo sempre amati tanto, abbiamo affrontato tanti problemi, neanche troppo leggeri, compresa la malattia della nostra bambina e ci siamo sempre stati vicini, supportati. Purtroppo economicamente abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto perché per stare dietro alla bambina io avevo dovuto lasciare il mio lavoro poi, 6 anni fa ho ricominciato a lavorare ed è andata molto bene, ho fatto un sacco di sbattimenti e alla fine ho ottenuto aumento e promozione. Ero proprio felice perché finalmente ho avuto un po' di respiro dal punto di vista economico.
Dopo la promozione ho iniziato a lavorare su un progetto a diretto contatto con il mio amministratore delegato. Io avevo 37 e il CEO una decina in più. Contate quindi che l'ambiente era molto giovanile, molto informale e io questa persona ci siamo avvicinati molto, diciamo che potevo quasi considerarlo un amico. Nello stesso periodo ci siamo trovati di nuovo ad avere dei problemi con la bambina e lui è stato molto comprensivo, addirittura aiutandomi a trovare uno specialista che potesse aiutarci.
Provo a farla breve, nel giro di pochissimo questa situazione è degenerata e complice una cena insieme, fatta perché avevamo chiuso tardi dei meeting con gli stati uniti, lui ci ha provato con me. Da lì è iniziato un periodo difficilissimo in cui lui mi tampinava tantissimo, mi scriveva messaggi, mi proponeva uscite, weekend in giro. Ho sempre detto di no a tutto. Per 4 mesi non mi ha dato tregua e io mi sono trovata nella posizione difficilissima di dovergli dire di no, senza offenderlo, senza mortificarlo, perché terrorizzata di perdere il mio lavoro, anche perché tanto quanto con me era sempre stato comprensibile, disponibile e molto bravo a coinvolgermi nei progetti, avevo visto quanto poteva essere stronzo se non gli andavi giù; e se da una parte sono sempre stata convinta della mia professionalità, avevo il dubbio che mi tenesse in considerazione solo perché si era invaghito. Inoltre nel mentre lui ha avuto un problema famigliare e spesso cercava il mio conforto (si è approfittato di questa cosa? non lo so), chiedendomi aiuto per delle cose personali, confidandosi con me etc.
A un certo punto era arrivato a chiedermi ogni giorno di vederci, di stare insieme, e ogni giorno io cercare di mediare, il caffè sì, ma la cena no, rispondevo ai messaggi ma senza esagerare etc.
Finché una sera , in cui ci siamo trovati a chiudere delle attività fino a tardi, ci siamo trovati da soli in ufficio e mi è praticamente saltato addosso, anche in maniera un po' aggressiva e io ci sono stata. Non so perché, non sapevo come dirgli di no, ho pensato anche che magari stavo facendo la difficile - come mi diceva lui. Non lo so davvero, non mi ha obbligato perché forse avrei potuto evitare tutto, i messaggi, le chiamate, il chiedere a lui aiuto per delle cose, a essere presente per lui quando me lo aveva chiesto... Comunque è stato orribile, ve lo assicuro. Per quanto ci fosse una certa "complicità" tra di noi, il sesso è stato uno schifo.
Io mi sono sentita umiliata e mi porto ancora dietro i sensi di colpa per questa cosa.
Dopo questo episodio mi ha cercato ancora per qualche giorno e poi è sparito: magicamente il suo interesse per me era scomparso, non gliene è fregato più niente, di come stessi, di mia figlia, del lavoro, del rapporto che avevamo, niente. Assurdo, io ero quasi arrabbiata, tanto che ho provato qualche volta io a farmi sentire, visto che sapevo che era ancora in ballo con certi problemi etc e lui zero. Ma poi mi sono resa conto che mi aveva fatto un favore, mi sono sentita sollevata.
Poi c'è stata la pandemia e una volta sola mi ha contattato proponendomi spudoratamente del sesso in videocall... io l'ho buttata sul ridere ed è finita lì (anche se luisi era molto incazzato per il rifiuto)
Per fortuna dopo qualche mese mi sono licenziata perché ho avuto una buona offerta da un'altra parte.
Ora, a distanza di 2 anni, anche lui ha cambiato lavoro ed è di nuovo nella mia stessa azienda, è di nuovo il mio capo. Nella mia città purtroppo non ci sono molti posti dove lavorare, nel nostro settore, però la sfiga a volte ci mette del suo...
Per un paio di mesi è andato tutto liscio, ma io ho percepito subito quella confidenza, quegli sguardi e ora ha ricominciato a tormentarmi. Sono angosciata, ogni volta che ricevo un suo messaggio sto male e non so davvero come comportarmi.
Continuo a ignorarlo, ma non posso del tutto, perché mischia sempre lavoro con cose personali (mi chiama per chiedermi delle cose di lavoro e la conversazione devia su altro, mi fa chiamare in riunioni anche se non c'entro nulla e mi manda messaggi tutto il tempo etc). Io non voglio andarmene via, questo lavoro mi piace,sono brava, mi pagano bene. Ma non so nemmeno come riuscire ad allontanarlo...
Ho pensato anche di dirlo al mio compagno,ma credo che non sarebbe d'aiuto... non so cosa fare. Voi cosa ne pensate?