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omicron

Pigra, irritante e non praticante
A te perciò andava bene partire con le ilazioni senza cercare di capire altro?
Ok.
Rileggiti la sequela di supposizioni che sono partite dopo.
Io comunque non sono l'avvocato difensore di nessuno, a me interessava l'argomento in se.
Dei giudizi onestamente non me ne faccio nulla.

Non so se sono riuscito a spiegarmi. :)
Lei ha cancellato i suoi messaggi quindi tu leggi le risposte degli altri e non le sue a meno che non siano quotate
Le era stato chiesto cosa cercasse, quale fosse la sua paura, le era stato consigliato di investire su se stessa, di uscire e conoscere gente
Ha risposto subito male a tutti, ovvio che se ti consiglio di conoscere qualcuno e mi rispondi che già fai tutto e che sei perfetta e gli altri fanno tristezza, il dubbio che te la tiri mi viene eh…
 

Nocciola

Super Moderatore
Staff Forum
Però le era stato detto che era responsabilità del suo carattere e del modo di porsi.
Credo che sia sempre interessante suggerire modi per conoscere.
Vale per giovani e per single di ritorno.
Ma con quel carattere io non suggerirei proprio nulla
Prima pensi a modificare un po’ se stessa poi forse gli incontri ci saranno
 

Etta

Utente di lunga data
Io col mio ex facevo sesso eccome, quando il rapporto era diventato abitudinario, persino quando litigavamo ogni giorno.
Ma anche io. Anzi forse il sesso era l’unica cosa ancora funzionante tra noi. 😂
 

Brunetta

Utente di lunga data
La soluzione sarebbe lasciarsi. O provare a risolvere semmai. Molti rimangono sempre nel mezzo però.
Hai ragione.
Ma hai ragione in parte perché tu resti alla superficie.
Chi “tratta male” non è che, il più delle volte, manifesta un “brutto carattere“ così senza ragione. Il più delle volte si tratta della espressione di una esasperazione data da piccole situazioni quotidiane che fanno sentire non considerati.
Sono stata qualche mese in un gruppo fb di mogli che si lamentavano dei mariti.
Dai racconti dei fatti si capiva che le lamentele erano per piccolezze del tutto irrilevanti.
Ad esempio, lasciare la tazzina del caffè sul tavolo o metterla nel lavandino e non nella lavastoviglie o non riporre la biancheria nel cesto o non fare mai una lavatrice o ritardare al bar con gli amici.
Mi sembra lampante che la ragione reale fosse non avere considerazione del lavoro di chi, nello specifico la moglie, poi avrebbe completato il lavoro o aspettava per cenare insieme. Ma, se vogliamo andare oltre, perché non c’era questa considerazione? La risposta che si trattava di mammoni o maschilisti mi sembra generica e superficiale come il cattivo carattere.
Però se le spiegazioni sono che fanno così perché sono pigri o hanno un brutto carattere e si finisce a litigare è ovvio che la soluzione migliore sia lasciarsi.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Vedo sempre più che sono stata fraintesa... anche da Pinco che di solito mi interpreta bene. Neanche per me è una cosa negativa, anzi ben venga l'abitudine, ben venga il conoscere reazioni o comportamenti dell'altro, vuol dire che stiamo facendo un percorso insieme, è rassicurante e indica che il rapporto è collaudato. La giostra ormonale perenne, o meglio, il volerla mantenere potrebbe essere un sintomo di immaturità caratteriale.
Lo stato comatoso di una relazione è altra cosa, e il non volerlo vedere a tutti i costi porta sì, all'infelicità e alla crisi vera.
Onestamente, non capisco cosa mi contesti.
Non so perché, pur scrivendo a lungo, interpreti i miei post come una contestazione.
Il più delle volte tendo ad ampliare quanto una persona ha scritto.
Però posso evitare di quotarti.
 

Etta

Utente di lunga data
Hai ragione.
Ma hai ragione in parte perché tu resti alla superficie.
Chi “tratta male” non è che, il più delle volte, manifesta un “brutto carattere“ così senza ragione. Il più delle volte si tratta della espressione di una esasperazione data da piccole situazioni quotidiane che fanno sentire non considerati.
Sono stata qualche mese in un gruppo fb di mogli che si lamentavano dei mariti.
Dai racconti dei fatti si capiva che le lamentele erano per piccolezze del tutto irrilevanti.
Ad esempio, lasciare la tazzina del caffè sul tavolo o metterla nel lavandino e non nella lavastoviglie o non riporre la biancheria nel cesto o non fare mai una lavatrice o ritardare al bar con gli amici.
Mi sembra lampante che la ragione reale fosse non avere considerazione del lavoro di chi, nello specifico la moglie, poi avrebbe completato il lavoro o aspettava per cenare insieme. Ma, se vogliamo andare oltre, perché non c’era questa considerazione? La risposta che si trattava di mammoni o maschilisti mi sembra generica e superficiale come il cattivo carattere.
Però se le spiegazioni sono che fanno così perché sono pigri o hanno un brutto carattere e si finisce a litigare è ovvio che la soluzione migliore sia lasciarsi.
Io ero semplicemente stufa di uno che si incaxxava per tutto. E anche di essere ogni volta “denigrata” per tutto. Poi, io essendo un po’ narcisista me lo lascio scivolare, però di litigare 3 sì e 2 no non ne avevo voglia.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io ero semplicemente stufa di uno che si incaxxava per tutto. E anche di essere ogni volta “denigrata” per tutto. Poi, io essendo un po’ narcisista me lo lascio scivolare, però di litigare 3 sì e 2 no non ne avevo voglia.
Questa è la risposta al mio post in cui tra le altre cose ho scritto: “Mi sembra lampante che la ragione reale fosse non avere considerazione del lavoro di chi, nello specifico la moglie, poi avrebbe completato il lavoro o aspettava per cenare insieme. Ma, se vogliamo andare oltre, perché non c’era questa considerazione? La risposta che si trattava di mammoni o maschilisti mi sembra generica e superficiale come il cattivo carattere.” ?
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao, la tua domanda mi ricorda molto il paradosso di Fermi sulle civiltà extraterrestri: -Dove sono tutti?-

Il effetti non è una problematica da poco la tua, anzi direi quasi che è -la- problematica.

Scinderei il problema tuttavia in due parti, pur non sapendo di preciso quali siano le tue aspettative in proposito.

La prima riguarda essenzialmente gli aspetti cosiddetti “pratici” delle relazioni. In effetti già non è semplice trovare una persona che condivida cultura, gusti e progetto di vita, la quasi totalità delle persone, come dici tu si accontenta. Ma già parlando di questo ti garantisco che sarebbe molto, anzi, moltissimo come risultato. Conosco persone che darebbero un rene per un compagno o compagna di vita che si occupi di loro con lealtà.

La seconda riguarda invece le affinità, e qui parliamo d’altro, l’asticella si alza, di molto. Trovare una persona che ci “veda” ad un livello di comunicazione che comporti l’intima comprensione reciproca è di una rarità estrema, che questo accada dentro un rapporto consolidato ancor più raro.

E’ raro perché servono capacità che non tutti possiedono o che se hanno non tutti allenano. Serve sensibilità, empatia, intelligenza, disponibilità e curiosità verso gli altri.

Spesso accade in tempi e luoghi diversi da quelli che ci si aspetta, e questo diventa a volte giustificazione per relazioni extraconiugali. Spesso è solo illusione, ci si illude di trovare qualcuno di una sensibilità tale da poter amare e essere riamati per quello che si è.

Ho letto che hai messo la tua relazione “dopo” la vostra realizzazione professionale. Non che questo sia sbagliato aprioristicamente, ciascuno ragiona con i suoi parametri, ma in questo avrebbe anche senso chiedersi se i nostri progetti di vita siano tali da renderci felici.

Ed in effetti ne conosco di persone pronte a buttare alle ortiche la loro vita, anche se di successo pur di essere meno soli ad affrontarla.

Purtroppo il mondo e la vita sono quello che sono, non come ci piacerebbe fossero ma tutto è possibile, un amico mi ha detto che siamo tutti condannati ad essere dei cercatori.

Non smettere di cercare.:)
ciao!

io aggiungerei un terzo livello, anche se lo collocherei come pre-requisito ai due che hai citato.

Ossia la buona compagnia con se stessi.
Ossia la questione della solitudine.

Che non è una questione da poco.

Scriveva la ragazza

la solitudine fa schifo. Penso che faccia schifo a chiunque. E chi non lo dice è un bugiardo.
E' potentissimo quello che ha scritto.
Per diversi motivi.

Il primo è "fa schifo".

Che altro non è che prendere un "non mi piace", affermazione totalmente soggettiva, e renderlo assoluto, spalmandolo su una generalità che necessariamente per essere tale deve essere appiattita sulla propria percezione del mi piace/non mi piace.
In questa generalizzazione sparisce l'altro, la diversità, la conoscenza.

La sottolineatura è ancora più potente.
Perchè altro non è che un " e chi non ha questa percezione non è possibile. Non esiste."
Non può esistere una percezione diversa da questa.

EDIT: e si finisce in isolamento...confondendo isolamento con solitudine.

In una relazione, a prescindere dalle aspettative che si possono avere su di essa (e le aspettative sono un ostacolo importante) la prima cosa che si porta e si offre è la buona compagnia con se stessi.

Ognuno ne porta un po', e la condivide con l'altro.

Se questo non accade la relazione altro non è che un riempitivo.
Di buchi, mancanze, bisogni,

E' in buona compagnia di se stessi che si coltiva se stessi, e quindi cultura, conoscenza, passioni, hobby, curiosità.
E' un qualcosa che si fa per nutrire il piacere di passere del tempo con sè.
Offrendo quel piacere nella condivisione.

Un hobby lo posso condividere con chiunque...il piacere di quell'hobby con Qualcuno.

La comunicazione di sè, l'intimità derivano ancora da qui.

Se io non so stare in intimità con me, piacevolmente, che razza di intimità potrò mai condividere con qualcun altro?

E sto semplificando di parecchio.

Quanto al cercare, lo sai, ho sempre preferito il trovare.

Il cercare è spesso e volentieri un autoinganno. (volto alla conferma di sè)

Su cui si spalma una disillusione che non riguarda gli altri (anche se la si proietta sugli altri).

Quella disillusione riguarda fondamentalmente se stessi.

G. la dice ridacchiando "vabbè, dai, lo sappiamo adesso, non faremo le rockstar da grandi" :D;)
 
Ultima modifica:

Andromeda4

Utente di lunga data
Non so perché, pur scrivendo a lungo, interpreti i miei post come una contestazione.
Il più delle volte tendo ad ampliare quanto una persona ha scritto.
Però posso evitare di quotarti.
Forse ADESSO non mi contestavi.
Ma... cominciare una risposta con "MA io non vedo" ecc ecc può indicare che non concordi.
 

Etta

Utente di lunga data
Questa è la risposta al mio post in cui tra le altre cose ho scritto: “Mi sembra lampante che la ragione reale fosse non avere considerazione del lavoro di chi, nello specifico la moglie, poi avrebbe completato il lavoro o aspettava per cenare insieme. Ma, se vogliamo andare oltre, perché non c’era questa considerazione? La risposta che si trattava di mammoni o maschilisti mi sembra generica e superficiale come il cattivo carattere.” ?
Guarda, secondo me perché lui non voleva cambiare prospettiva, era molto egoista. Pretendeva ma non dava.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Vedo sempre più che sono stata fraintesa... anche da Pinco che di solito mi interpreta bene. Neanche per me è una cosa negativa, anzi ben venga l'abitudine, ben venga il conoscere reazioni o comportamenti dell'altro, vuol dire che stiamo facendo un percorso insieme, è rassicurante e indica che il rapporto è collaudato. La giostra ormonale perenne, o meglio, il volerla mantenere potrebbe essere un sintomo di immaturità caratteriale.
Lo stato comatoso di una relazione è altra cosa, e il non volerlo vedere a tutti i costi porta sì, all'infelicità e alla crisi vera.
Onestamente, non capisco cosa mi contesti.
Portando la mia esperienza posso dire che nel mio matrimonio il sesso è mai stato al primo posto, non per il mio attingere da altrove, ma proprio perché lo abbiamo sempre reputato uno degli elementi, non l’elemento. Negli anni in cui sono rimasto senza amante, il sesso non è aumentato o diminuito. Ad essere onesti non abbiamo nemmeno un ritmo. A volte stiamo un mese senza, a volte in una settimana lo facciamo tutti i giorni.
Il sesso coniugale naturalmente ha nulla a che vedere con il sesso fedifrago, non perché l’amante sia meglio o peggio della moglie, ma proprio per il tipo di rapporto.
Il sesso coniugale, quantomeno il mio è un passaggio piacevole di rilassame e silenzio.
Il sesso fedifrago e‘ una cavalcata.
Ma mica per la natura dell’amante, bensì per la natura del rapporto.
Un rapporto basato sul niente, per liquidare un amante difatti basta un sms.
Ciò che io esigo nel mio rapporto di coppia ufficiale è il non farsi mancare di fare cose insieme diverse dalla spesa.
Io e mia moglie siamo attivi socialmente, facciamo cose per altri che non voglio dettagliare. Ma non ci facciamo mancare esperienze di coppia, a volte facciamo corsi insieme, o partecipiamo a serate educative o a eventi sportivi ove ci si può iscrivere solo in coppia o a serate di degustazione ecc ecc.
Potrei anche rinunciare al sesso per sempre con lei, ma non a questa intesa che abbiamo che ci porta a crescere ed a divertirci insieme.
Quando condividemmo la nostra possibile infedeltà ad esempio, la chiacchierata duro‘ ben 12 minuti.
Non che non si discuta, anche animantamente, a volte stiamo pure un giorno senza parlarci, ma mai una sera ci siamo addormentati arrabbiati tra noi, mai da che la conosco, quindi circa 30 anni.
Per questo dico che tra le Farfalle nello stomaco e il piattume alias abitudine c’è un mondo di mezzo.
Peraltro per me abitudine e‘ nulla di negativo, pure con l’amante sono abitudinario e casualmente le amanti che si sono intercalate nella mia vita, hanno apprezzato molto il far parte di qualcosa di…abitudinario…
Dovremmo invece abituarci tutti a tornare a vivere serenamente le abitudini, da non confondere con menefregismo.
Io sto con mia moglie perché non voglio perdere l’abitudine a sentirmi parte della sua vita.
 

Ginevra65

Moderatrice del cazzo
Staff Forum
Ma chi se ne frega!
L’argomento proposto ovvero la “difficoltà di conoscere persone nuove interessate non solo a sesso usa e getta” è reale?
Questo argomento a me è parso marginale.
Dico a me, perché generalizzava, e cercando di relazionarsi da poco tempo con il sesso opposto avevo troppo disillusione.
Mi sembrava più delusa da altro
 

spleen

utente ?
Lei ha cancellato i suoi messaggi quindi tu leggi le risposte degli altri e non le sue a meno che non siano quotate
Le era stato chiesto cosa cercasse, quale fosse la sua paura, le era stato consigliato di investire su se stessa, di uscire e conoscere gente
Ha risposto subito male a tutti, ovvio che se ti consiglio di conoscere qualcuno e mi rispondi che già fai tutto e che sei perfetta e gli altri fanno tristezza, il dubbio che te la tiri mi viene eh…
Ho letto quello che ha scritto ieri, come tutti voi e se permetti mi è ben chiaro come ha risposto.

Ma tu hai capito cosa interessava a me di questo 3d?
 

spleen

utente ?
ciao!

io aggiungerei un terzo livello, anche se lo collocherei come pre-requisito ai due che hai citato.

Ossia la buona compagnia con se stessi.
Ossia la questione della solitudine.

Che non è una questione da poco.

Scriveva la ragazza




Ciao. Infatti era questo l'rgomento interessante, credo.
 

Foglia

utente viva e vegeta
Anche a me aveva colpito, e non poco, il discorso sulla solitudine. Ho trovato molto "forte" il dire che facesse schifo tout court. Che poi, tra l'altro, non penso di essere né la prima, né l'unica a guardare (o ad avere guardato) l'altro, sognando di non averlo più, fisicamente, vicino ;)

Anche qui, senza arrivare a casi di separazione, ho sentito parlare di "sopportazione " in nome di status, figli, non finire sotto un ponte, o altro. Quando si sono provate tali emozioni, è ancora possibile tornare ad amare? O qualcosa si "rompe" per sempre? Non è una domanda peregrina....
 

Andromeda4

Utente di lunga data
Portando la mia esperienza posso dire che nel mio matrimonio il sesso è mai stato al primo posto, non per il mio attingere da altrove, ma proprio perché lo abbiamo sempre reputato uno degli elementi, non l’elemento. Negli anni in cui sono rimasto senza amante, il sesso non è aumentato o diminuito. Ad essere onesti non abbiamo nemmeno un ritmo. A volte stiamo un mese senza, a volte in una settimana lo facciamo tutti i giorni.
Il sesso coniugale naturalmente ha nulla a che vedere con il sesso fedifrago, non perché l’amante sia meglio o peggio della moglie, ma proprio per il tipo di rapporto.
Il sesso coniugale, quantomeno il mio è un passaggio piacevole di rilassame e silenzio.
Il sesso fedifrago e‘ una cavalcata.
Ma mica per la natura dell’amante, bensì per la natura del rapporto.
Un rapporto basato sul niente, per liquidare un amante difatti basta un sms.
Ciò che io esigo nel mio rapporto di coppia ufficiale è il non farsi mancare di fare cose insieme diverse dalla spesa.
Io e mia moglie siamo attivi socialmente, facciamo cose per altri che non voglio dettagliare. Ma non ci facciamo mancare esperienze di coppia, a volte facciamo corsi insieme, o partecipiamo a serate educative o a eventi sportivi ove ci si può iscrivere solo in coppia o a serate di degustazione ecc ecc.
Potrei anche rinunciare al sesso per sempre con lei, ma non a questa intesa che abbiamo che ci porta a crescere ed a divertirci insieme.
Quando condividemmo la nostra possibile infedeltà ad esempio, la chiacchierata duro‘ ben 12 minuti.
Non che non si discuta, anche animantamente, a volte stiamo pure un giorno senza parlarci, ma mai una sera ci siamo addormentati arrabbiati tra noi, mai da che la conosco, quindi circa 30 anni.
Per questo dico che tra le Farfalle nello stomaco e il piattume alias abitudine c’è un mondo di mezzo.
Peraltro per me abitudine e‘ nulla di negativo, pure con l’amante sono abitudinario e casualmente le amanti che si sono intercalate nella mia vita, hanno apprezzato molto il far parte di qualcosa di…abitudinario…
Dovremmo invece abituarci tutti a tornare a vivere serenamente le abitudini, da non confondere con menefregismo.
Io sto con mia moglie perché non voglio perdere l’abitudine a sentirmi parte della sua vita.
Sì, conosco un po', per quello che tu hai scritto spesso, le modalità del vostro rapporto.
Anche per me l'abitudine non è necessariamente una cosa negativa, anzi ho detto in varie occasioni che è normale, a in certo punto, che il nostro partner non abbia più niente di nuovo o sorprendente, è la naturale evoluzione del rapporto e della conoscenza. Altrimenti non ha senso dire "voglio conoscerti completamente, passare ogni giorno con te", sarebbero parole dettate appunto dalla botta ormonale. Anche nei momenti peggiori del mio ex rapporto ufficiale, io ero contenta comunque di vederlo, fare cose insieme (anche noi facevamo volontariato), organizzare e gestire i corsi per nuovi iscritti, persino risolvere i problemi. Io ci credevo, poi magari ci credevo solo io.
Aggiungo che il sesso ufficiale, durante i miei tradimenti, c'era comunque. A dimostrazione del fatto che i motivoooohhhh per tradire non erano altri. Paradossalmente, quando il sesso mancava non tradivo ancora.
 

ipazia

Utente disorientante (ma anche disorientata)
Ciao. Infatti era questo l'rgomento interessante, credo.
Ciao :)

questo è lo spunto che ha interessato anche me.

Quel post mi ha incuriosita.

Per me, fra l'altro, che ho sempre trovato più interessante la solitudine e la compagnia di me stessa, rispetto a quella di altri, che spesso e volentieri mi pesa invece. E altrettanto spesso evito il più possibile.

C'è da dire che il dogma che la ragazza ha presentato, (la) mette in condizione di sperimentare una forma di isolamento (ma chiamandolo solitudine).


solo che poi non va oltre.
Resta ferma a "nessunooooo?".

Non si sposta in "ci sono io", magari anche nel gioco.
Che può divenire ironico e autoironico...e quindi socializzante.


;)

E socializzante alle proprie condizioni (in considerazione di sè).
Nutrendo senso di autoefficacia e autostima.
Affermazione della propria posizione nel mondo.
Anche tramite la scelta della propria rappresentazione del mondo. (con la disposizione a pagarne il prezzo).


Che è poi il rovescio della disillusione. Ossia l'effettivo passaggio all'adultità.
Con quel che comporta, compreso lo scegliere l'altro per (e soprattutto DA) sè.

Avendo come direzione uno scambio di valore che riguarda ognun se stesso nella condivisione e nella reciprocità.
 
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