Ma questa roba

Pincopallino

Utente di lunga data
La sanità in America mi sa che è tema complesso, ma comunque il mio discorso era un altro: via ogni regolamentazione, c'è una donna, è al sesto mese: ha diritto di abortire? Questo figliolo proviamo a metterlo in incubatrice (a spese di chi non si sa) e a salvarlo, oppure lo buttiamo via? Va tutto bene se questa donna muore sotto i ferri poiché già in stato avanzato di gravidanza, oppure i rischi li valutiamo prima e mettiamo dei veti? Oh: altrimenti, se tutto si può fare, facciamo in modo che firmi una bella liberatoria prima, e che poi diventi autentica carne da macello.
E le leggi facciamole tutte di pancia, oppure evitiamole proprio, sicché una magari all'ottavo mese "ci ripensa", e perché no? Leviamoci il bambino prima!
Occorre una regolamentazione, e occorrono pure dei limiti. Solo che per stabilire quelli temporali è meglio non tirare a indovinare, e affidarsi a chi deve necessariamente effettuare un contemperamento tra esigenze. Più che altro, la ragionevolezza di una legge (o meglio la percezione di una legge come "ragionevole") evita (se applicata correttamente) millemila criteri elusivi della stessa (vd. quando in Italia l'aborto era reato, e lo facevano tutte dai macellai). Ma il non normare non può essre una soluzione :)

Welcome To The Jungle - YouTube
rispondo in sequenza agli argomenti.
in America concordo che la sanità sia un gran casino, tuttavia essendo stato chiesto a me cosa penso a riguardo ho riportato il mio pensiero.
si, al sesto mese ma anche all’ottavo e pure il giorno prima del parto, se lei prima del parto ritiene di non volerlo ritengo debba poter decidere in totale autonomia. Quindi si, se lei non lo vuole più, lo buttiamo via. Possiamo valutare i rischi ed informare la lei, ma nessun veto o imposizione devono prevaricare la sua decisione. Concordo anche nella liberatoria, del resto te la fanno firmare pure prima della chemio eppure te la fanno per provare a salvarti. Non vedo il problema nel firmare liberatorie per operazioni sul proprio corpo. Le leggi invece vanno a firmare imposizioni sui corpi degli altri. Se il non normare non deve essere soluzione, il normare non deve essere lesivo della suprema libertà di una donna di voler diventare o di non voler diventare madre. Che poi magari è pure rimasta in cinta in seguito ad una violenza, perché mica tutte vengono fecondate consenzienti. Però questo è un altro argomento.
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
La sanità in America mi sa che è tema complesso, ma comunque il mio discorso era un altro: via ogni regolamentazione, c'è una donna, è al sesto mese: ha diritto di abortire? Questo figliolo proviamo a metterlo in incubatrice (a spese di chi non si sa) e a salvarlo, oppure lo buttiamo via? Va tutto bene se questa donna muore sotto i ferri poiché già in stato avanzato di gravidanza, oppure i rischi li valutiamo prima e mettiamo dei veti? Oh: altrimenti, se tutto si può fare, facciamo in modo che firmi una bella liberatoria prima, e che poi diventi autentica carne da macello.
E le leggi facciamole tutte di pancia, oppure evitiamole proprio, sicché una magari all'ottavo mese "ci ripensa", e perché no? Leviamoci il bambino prima!

Occorre una regolamentazione, e occorrono pure dei limiti. Solo che per stabilire quelli temporali è meglio non tirare a indovinare, e affidarsi a chi deve necessariamente effettuare un contemperamento tra esigenze. Più che altro, la ragionevolezza di una legge (o meglio la percezione di una legge come "ragionevole") evita (se applicata correttamente) millemila criteri elusivi della stessa (vd. quando in Italia l'aborto era reato, e lo facevano tutte dai macellai). Ma il non normare non può essre una soluzione :)

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L’unica cosa che mi sento di dire è che non buttano via, vendono
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
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in America concordo che la sanità sia un gran casino, tuttavia essendo stato chiesto a me cosa penso a riguardo ho riportato il mio pensiero.
si, al sesto mese ma anche all’ottavo e pure il giorno prima del parto, se lei prima del parto ritiene di non volerlo ritengo debba poter decidere in totale autonomia. Quindi si, se lei non lo vuole più, lo buttiamo via. Possiamo valutare i rischi ed informare la lei, ma nessun veto o imposizione devono prevaricare la sua decisione. Concordo anche nella liberatoria, del resto te la fanno firmare pure prima della chemio eppure te la fanno per provare a salvarti. Non vedo il problema nel firmare liberatorie per operazioni sul proprio corpo. Le leggi invece vanno a firmare imposizioni sui corpi degli altri. Se il non normare non deve essere soluzione, il normare non deve essere lesivo della suprema libertà di una donna di voler diventare o di non voler diventare madre. Che poi magari è pure rimasta in cinta in seguito ad una violenza, perché mica tutte vengono fecondate consenzienti. Però questo è un altro argomento.
Detto da uno che è per l’obbligo vaccinale, direi che fai abbastanza ridere
 

Foglia

utente viva e vegeta
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in America concordo che la sanità sia un gran casino, tuttavia essendo stato chiesto a me cosa penso a riguardo ho riportato il mio pensiero.
si, al sesto mese ma anche all’ottavo e pure il giorno prima del parto, se lei prima del parto ritiene di non volerlo ritengo debba poter decidere in totale autonomia. Quindi si, se lei non lo vuole più, lo buttiamo via. Possiamo valutare i rischi ed informare la lei, ma nessun veto o imposizione devono prevaricare la sua decisione. Concordo anche nella liberatoria, del resto te la fanno firmare pure prima della chemio eppure te la fanno per provare a salvarti. Non vedo il problema nel firmare liberatorie per operazioni sul proprio corpo. Le leggi invece vanno a firmare imposizioni sui corpi degli altri. Se il non normare non deve essere soluzione, il normare non deve essere lesivo della suprema libertà di una donna di voler diventare o di non voler diventare madre. Che poi magari è pure rimasta in cinta in seguito ad una violenza, perché mica tutte vengono fecondate consenzienti. Però questo è un altro argomento.
E non la vedi la contraddizione, nel grassetto? Quale medico opererebbe una all'ottavo mese per farla abortire? Questa è macelleria, col rispetto per le opinioni di tutti, ovviamente. Da noi (ma non solo) le liberatorie non levano la responsabilità del medico (e della struttura) se non soltanto in determinati casi (i.e.: se ti faccio la chemioterapia perché è l'unico strumento a disposizione per provare a salvarti, e muori per l'effetto di una controindicazione, è un conto, prendendo il discorso a grandi linee). Se pratico su di te ATTI LESIVI, e non certo con lo scopo di salvarti la vita, beh, direi che il discorso cambia. Se estraggo un bambino perfettamente formato, che respira autonomamente, e lo butto via, continua tu..... ;)
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
E non la vedi la contraddizione, nel grassetto? Quale medico opererebbe una all'ottavo mese per farla abortire? Questa è macelleria, col rispetto per le opinioni di tutti, ovviamente. Da noi (ma non solo) le liberatorie non levano la responsabilità del medico (e della struttura) se non soltanto in determinati casi (i.e.: se ti faccio la chemioterapia perché è l'unico strumento a disposizione per provare a salvarti, e muori per l'effetto di una controindicazione, è un conto, prendendo il discorso a grandi linee). Se pratico su di te ATTI LESIVI, e non certo con lo scopo di salvarti la vita, beh, direi che il discorso cambia. Se estraggo un bambino perfettamente formato, che respira autonomamente, e lo butto via, continua tu..... ;)
Guarda che volevano far passare per aborto l’infanticidio entro i 28 giorni dalla nascita
 

Pincopallino

Utente di lunga data
E non la vedi la contraddizione, nel grassetto? Quale medico opererebbe una all'ottavo mese per farla abortire? Questa è macelleria, col rispetto per le opinioni di tutti, ovviamente. Da noi (ma non solo) le liberatorie non levano la responsabilità del medico (e della struttura) se non soltanto in determinati casi (i.e.: se ti faccio la chemioterapia perché è l'unico strumento a disposizione per provare a salvarti, e muori per l'effetto di una controindicazione, è un conto, prendendo il discorso a grandi linee). Se pratico su di te ATTI LESIVI, e non certo con lo scopo di salvarti la vita, beh, direi che il discorso cambia. Se estraggo un bambino perfettamente formato, che respira autonomamente, e lo butto via, continua tu..... ;)
non posso continuare io per un discorso che fai tu non sapendo cosa vuoi scrivere. Mi viene difficile. Non è un bambino, non è nemmeno una persona. Diventa tale alla nascita. Pertanto se la madre o futura madre ritiene di non volerlo più non vedo anche sforzandomi, quale sia il problema di carattere sociale o etico su cui sia necessario normare un divieto. Davvero non lo comprendo. Cioè perché una comunità di persone può decidere che un altra persona, poiché ha in pancia un feto, deve portare a termine la gravidanza? Questa cosa qui ancora nessuno me l’ha spiegata. Si tirano fuori altri argomenti, ma su questo punto di cui parlo dall’inizio, nessuno mi ha ancora risposta. Cosa da il diritto a te non di togliere la vita ad Una persona come può essere la pena capitale, ma di obbligare una madre a partorire.

E perché mai, spiega.
L’obbligo vaccinale che continuo a sostenere è volto a ridurre i carichi di lavoro degli ospedali. I numeri, la legge dei grandi numeri, ha spiegato che ha funzionato. Se non mi vaccino ed a causa del mio non vaccinarmi assieme ad altre migliaia di persone crea problemi pratici ad altri Ho creato effettivamente un danno a persone. Ma se io futura madre, decido all’ottavo mese di non voler più diventare madre, che danno creo alla collettivita’? Non capisco. Che faccia quel che vuole del feto, del resto l’ha dentro lei.

Perché vorresti obbligare tutti a subire una prassi medica e allo stesso tempo vorresti che ci fosse la possibilità di scelta
Una prassi medica che ha effetti sulla collettività. La libertà di scelta della futura Madre e non già madre avrà effetti unicamente su stessa.
 

Foglia

utente viva e vegeta
non posso continuare io per un discorso che fai tu non sapendo cosa vuoi scrivere. Mi viene difficile. Non è un bambino, non è nemmeno una persona. Diventa tale alla nascita. Pertanto se la madre o futura madre ritiene di non volerlo più non vedo anche sforzandomi, quale sia il problema di carattere sociale o etico su cui sia necessario normare un divieto. Davvero non lo comprendo. Cioè perché una comunità di persone può decidere che un altra persona, poiché ha in pancia un feto, deve portare a termine la gravidanza? Questa cosa qui ancora nessuno me l’ha spiegata. Si tirano fuori altri argomenti, ma su questo punto di cui parlo dall’inizio, nessuno mi ha ancora risposta. Cosa da il diritto a te non di togliere la vita ad Una persona come può essere la pena capitale, ma di obbligare una madre a partorire.
Cioè stacchi un feto dal corpo della madre, questo NASCE, respira (magari pure in maniera del tutto autonoma) e per te non è un bambino?

Oppure cosa deve fare un medico? Ammazzarlo prima della nascita? Macellarlo in pancia?
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Cioè stacchi un feto dal corpo della madre, questo NASCE, respira (magari pure in maniera del tutto autonoma) e per te non è un bambino?

Oppure cosa deve fare un medico? Ammazzarlo prima della nascita? Macellarlo in pancia?
Lo fanno, a volte li smembrano e li tirano fuori pezzo per pezzo
 

omicron

Pigra, irritante e non praticante
Una prassi medica che ha effetti sulla collettività. La libertà di scelta della futura Madre e non già madre avrà effetti unicamente su stessa.
Quindi obblighiamo una prassi medica sperimentale per salvare la vita ai vecchi (forse), spendiamo milioni di euro per farci 4,5 6 dosi all’anno (questo non è a carico della collettività), intanto ammazziamo bambini… coerente
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Cioè stacchi un feto dal corpo della madre, questo NASCE, respira (magari pure in maniera del tutto autonoma) e per te non è un bambino?
Oppure cosa deve fare un medico? Ammazzarlo prima della nascita? Macellarlo in pancia?
E’ un feto, giusto, come dici tu. Diventa bambino quando si decide che debba vivere ed in questo caso lo decide appunto la lei. sul cosa farne riterrei utile per la collettività avendo coltivato una futura vita, riciclar e gli organi vista la carenza. Ci sono tanti di quei bambini desiderati che nascono con malformazioni cardiache del resto.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Quindi obblighiamo una prassi medica sperimentale per salvare la vita ai vecchi (forse), spendiamo milioni di euro per farci 4,5 6 dosi all’anno (questo non è a carico della collettività), intanto ammazziamo bambini… coerente
Direi che il giusto possa essere un due dosi l’anno.
Come dicevo sopra io li reputo persona quando nascono ed acquisiscono diritti e doveri. E pure il codice fiscale mi pare Ma non sono sicuro venga attribuito subito.
 

Brunetta

Utente di lunga data
Per me si diverte a provocare.
 

bravagiulia75

Annebbiata lombarda DOCG
Io sono per il diritto alla aborto...
Una donna deve essere libera di scegliere...
Ovviamente ci deve essere un limite massimo entro quando effettuare l aborto...
Che rimanga il limite delle 12 settimane...
Previa visita medica ovviamente...
E che la smettessero di mettere medici obiettori in ginecologia!
invece di rendere veloce un procedura che sicuramente lascerà segni permanenti in ogni donna si tende a mettere 1000 cavilli burocratici ..
per abortire a Monza devi fare prima di tutto un colloquio con l assistente sociale che poi ti manda dal ginecologo che poi dopo una visita deciderà quando abortire....
se una ragazza è già al limite del termine...rischia con buona probabilità di non abortire!!!
 

Brunetta

Utente di lunga data
Io sono per il diritto alla aborto...
Una donna deve essere libera di scegliere...
Ovviamente ci deve essere un limite massimo entro quando effettuare l aborto...
Che rimanga il limite delle 12 settimane...
Previa visita medica ovviamente...
E che la smettessero di mettere medici obiettori in ginecologia!
invece di rendere veloce un procedura che sicuramente lascerà segni permanenti in ogni donna si tende a mettere 1000 cavilli burocratici ..
per abortire a Monza devi fare prima di tutto un colloquio con l assistente sociale che poi ti manda dal ginecologo che poi dopo una visita deciderà quando abortire....
se una ragazza è già al limite del termine...rischia con buona probabilità di non abortire!!!
La legge italiana è il risultato di un compromesso politico e questo spiega l’iter che è del tutto formale. La possibilità della obiezione di coscienza è sacrosanta, come quella al servizio militare che era ancora obbligo quando è stata approvata la legge. Il punto è che per ragioni di convenienza, determinati dalla direzione sanitaria, che è amministrativa/politica e non medica, gli obiettori sono troppi.
Basterebbe mettere l’obbligo di avere una percentuale congrua di non obiettori.
Al momento della approvazione della legge venne contestato il percorso per la donna da una manifestazione.
La precedente aveva visto un corteo infinito. Quella vide più poliziotti che manifestanti e di queste poche file le prime due erano delle autonome che con la mano simulavano la pistola urlando “mai più senza fucile“ e “lo Stato si abbatte”.
Fu evidente che alle masse la legge andava benissimo.
 
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