Pincopallino
Utente di lunga data
rispondo in sequenza agli argomenti.La sanità in America mi sa che è tema complesso, ma comunque il mio discorso era un altro: via ogni regolamentazione, c'è una donna, è al sesto mese: ha diritto di abortire? Questo figliolo proviamo a metterlo in incubatrice (a spese di chi non si sa) e a salvarlo, oppure lo buttiamo via? Va tutto bene se questa donna muore sotto i ferri poiché già in stato avanzato di gravidanza, oppure i rischi li valutiamo prima e mettiamo dei veti? Oh: altrimenti, se tutto si può fare, facciamo in modo che firmi una bella liberatoria prima, e che poi diventi autentica carne da macello.
E le leggi facciamole tutte di pancia, oppure evitiamole proprio, sicché una magari all'ottavo mese "ci ripensa", e perché no? Leviamoci il bambino prima!
Occorre una regolamentazione, e occorrono pure dei limiti. Solo che per stabilire quelli temporali è meglio non tirare a indovinare, e affidarsi a chi deve necessariamente effettuare un contemperamento tra esigenze. Più che altro, la ragionevolezza di una legge (o meglio la percezione di una legge come "ragionevole") evita (se applicata correttamente) millemila criteri elusivi della stessa (vd. quando in Italia l'aborto era reato, e lo facevano tutte dai macellai). Ma il non normare non può essre una soluzione
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in America concordo che la sanità sia un gran casino, tuttavia essendo stato chiesto a me cosa penso a riguardo ho riportato il mio pensiero.
si, al sesto mese ma anche all’ottavo e pure il giorno prima del parto, se lei prima del parto ritiene di non volerlo ritengo debba poter decidere in totale autonomia. Quindi si, se lei non lo vuole più, lo buttiamo via. Possiamo valutare i rischi ed informare la lei, ma nessun veto o imposizione devono prevaricare la sua decisione. Concordo anche nella liberatoria, del resto te la fanno firmare pure prima della chemio eppure te la fanno per provare a salvarti. Non vedo il problema nel firmare liberatorie per operazioni sul proprio corpo. Le leggi invece vanno a firmare imposizioni sui corpi degli altri. Se il non normare non deve essere soluzione, il normare non deve essere lesivo della suprema libertà di una donna di voler diventare o di non voler diventare madre. Che poi magari è pure rimasta in cinta in seguito ad una violenza, perché mica tutte vengono fecondate consenzienti. Però questo è un altro argomento.