@Pincopallino mi ha già tradotta.
Ma ti rispondo lo stesso, usando come spunto il grassetto che secondo me è parecchio significativo
Non ho mai e dico mai percepito il tradire come stancante e snervante

Pericoloso...ci sarebbe da intendersi su cosa per te significhi pericoloso.
Per me pericoloso è tradotto in "faccio tutto ciò che è in mio potere per contenere rischi. E poi si vedrà che succede".
Quindi non userei pericoloso ma rischioso.
Detto questo...il rischio a me piace.
Ed è un ingrediente che non solo non mi stanca e non mi snerva, ma che mi è fondamentale anche in una relazione stabile.
E, se proprio vogliamo essere tecnici, stare in relazione è IL rischio.
Starci scientemente impegnati a cambiare insieme, a co-costruire una narrazione comune, a esplorare le luci e le ombre reciproche, a discutere ognuno se stesso nello sguardo dell'altro e offrendo-si in quello sguardo.
Anche sul piacere veramente ci sarebbe da intendersi.
Cosa intendi per "piacere veramente?"
significa che ci sono piaceri non veri?
Detto questo...i criteri non sono matematici.
sono di buon senso.
E credo che tu li definisca matematici per il semplice motivo che, come scrivevi in altro 3d, non hai mai sperimentato il trasporto emozionale senza la giustificazione sentimentale.
Esempio concreto: non ho mai tradito con un collega.
Perchè?
Non ho mai trovato un collega che mi piacesse? Che desiderassi e da cui fossi desiderata?
Certo che no.
Semplicemente ho valutato che tradire con un collega fosse tutto meno che di buon senso e portasse con sè un carico di rischio più alto di quello che io avrei potuto gestire. Quindi, depennato.
Non è che se uno mi piace veramente non riesco a tenermi addosso le mutande

Mi godo le emozioni e la cosa resta lì. Senza dar seguito alcuno e soprattutto tenendo per me quelle emozioni e godendone.
La tanto decantata buona compagnia con se stessi è anche questo...gestione delle proprie emozione senza doverle reprimere ma ricollocandole.
Onestamente, non ci credo che hai tradito perchè ti piaceva così tanto da non saperti tenere addosso le mutande.
O sei stata presa da un incontrollabile desiderio che ti ha fatto perdere il lume della ragione e del buon senso?
(ma questo sarebbe in contraddizione con la capacità di costruire menzogne per pararti il culo).
Io ho tradito con persone che destavano la mia curiosità. Non solo che mi piacevano.
Se mi fossero soltanto piaciute, non avrei tradito. Non mi è sufficiente il piacere...so quanto è effimero e soprattutto so che riguarda me e non l'altro.
Il sesso è una conseguenza della conoscenza, concordo molto con quello che ha scritto
@Lostris
"È legato per di più al desiderio della persona per cui provi attrazione. "
Cosa c'entra quello che c'era in casa?
Se quello che avevo in casa non mi fosse andato bene, non avrei prestato cura e attenzione affinchè il mio tradire non fosse scoperto.
Non avrei nascosto e non avrei mentito.
Che nella mia prospettiva era un proteggere la relazione ufficiale.
Ho tradito per me. Per fedeltà a me stessa e ai miei desideri. E per altre questioni anche, ma che non c'entravano con la casa...ero io.
In casa mi andava bene quello che c'era, ma fuori trovavo anche cose che in casa non c'erano e di cui io avevo bisogno per riconoscermi.
Di certo nell'amante non sono mai andata a ricercare le caratteristiche di una relazione stabile.
L'amantato è un percorso, ed è un progetto...come ha spiegato bene in altri 3d
@Arcistufo che ben si distingue da una relazione stabile.
(motivo per cui non sono mai riuscita a trasformare una relazione da amanti in altro...sono proprio relazioni tanto diverse e con fondamenti tanto diversi in termini progettuali, non sessuali).
Ed è anche un teatro.
In tutto questo...per esempio, a me un "mi piace tanto" non è sufficiente al tradimento. Anzi, la considero una paraculata per giustificarsi con se stessi. Quindi non è un parametro PER ME valido. so che starei raccontando cazzate, a me innanzitutto.
Parte di quella protezione è la scelta delle caratteristiche di chi con me tradisce.
Cos'è, non mi prendo un coglione come stabile me lo prendo come amante????
Il mio partner sapeva dove ero, con chi ero.
Non sapeva esattamente cosa facevo.
Sapeva della cena.
Non del dopocena, per dire
I messaggini non li capisco, non capisco l'utilità del sospirarsi...il filo rosso non sono mai riuscita a costruirlo sul "ti penso e mi manchi"...non perchè non ti penso o non mi manchi...ma perchè quando ti vedo te li mostro i pensieri che ho fatto su di te e perchè parte del progetto c'è esattamente il non ricercare il sospiro e la costruzione di una narrazione parallela all'ufficialità.
Non mi è mai interessata la tragedia dell'amantato. Essere amanti è giocare insieme, ridere e divertirsi.
Sarà che di mio poi sono una che usa parecchio l'assenza.
A me piace l'assenza, mi piace esplorarla e trovarci la presenza di chi non c'è.
Fargli spazio in me...e diventa una penetrazione virtuale, reciproca, oltre il cazzo e la figa.
Oltre ad essere elemento fondante il desiderio.
Ma è esplorazione di emozioni e desideri...non di sentimenti.